Dormo benissimo nonostante lo pseudo-materasso della stessa consistenza di un'asse di truciolato. Faccio una frugale colazione al volo in ostello e poi via dritti in aeroporto, il mio volo per Ilulissat è schedulato alle 8.55.
Esco e il paesaggio è leggermente diverso dal giorno prima, durante la notte c’è stata la prima nevicata dell’anno al di sotto dei 100m. L’aria è bella fresca ma si sta bene. L'inverno è davvero alle porte e fra un mese qui sarà tutto bianco.
Durante la camminata verso l’aeroporto il mio pensiero va ai francesi che in mattinata sarebbero dovuti partire per l’Artic Trail. Una prece.
Partenze di oggi. Oggi si vola GL504 SFJ-JAV che si rivelerà tutto sommato in orario secondo gli standard locali avendo solo 35min di ritardo. Il GL502 verrà cancellato.
Dagli arrivi mi accorgo che a breve dovrebbe arrivare anche il 338 da CPH ed infatti la piazzola è in subbuglio in attesa dell’arrivo del fratello maggiore della flotta:
Un altro paio di foto dell’area unica land-air-side dell'aeroporto:
A sinistra il frullino in arrivo da Nuuk, a destra il mio:
Non ci speravo ma, proprio quando stavo per imbarcare, eccolo in tutto il suo splendore rosso:
Il nostro frullino OY-GRO chiamato Qasapi, oggi pieno al 100%.
Al check-in avevo gentilmente chiesto un posto finestrino lato destro per poter ammirare il paesaggio. Desiderio esaudito, mi danno il posto 2D ma si rivela tutto inutile visto che durante quell’ora scarsa di volo le nuvole a bassa quota l’hanno fatta da padrone e, in aggiunta, il mio finestrino era stato lavato l’ultima volta nel ‘98.
Si inizia la discesa verso Ilulissat e cominciamo a vedere pezzi di ghiaccio più o meno grossi:
Final turn per allinearci alla 25. Da questa foto si possono (più o meno) vedere i lavori di ampliamento della pista che dovrebbero essere completati per Q2 2024. La visuale satellitare su Google Maps rende meglio l’idea: https://maps.app.goo.gl/NFJbjEhwSjgBeXfE8
L’idea del governo è di ampliare sia l’aeroporto di Ilulissat che quello di Nuuk in modo da poter incrementare le presenze turistiche con voli diretti da da N.America, Germania ed altri paesi europei. Mi chiedo cosa ne sarà delle 500 anime di Kangerlussuaq una volta che l’aeroporto verrà fortemente ridimensionato.
Ciao OY-GRO, alla prossima. Foto fatta intelligentemente controluce:
Il potentissimo nastro per il ritiro bagagli a Ilulissat. Schiphol e i suoi 20 bagagebanden non possono assolutamente competere con questo che trasuda romanticismo aeronautico:
Recupero lo zaino e cerco un taxi. Nessuno in vista, deserto dei tartari nel parcheggio dell’aeroporto. Chiedo in giro e mi dicono di chiamare il mio hotel per organizzare il trasporto ma avendo prenotato una struttura privata via AirBnb io non ho questa opzione. La distanza è di circa 4km e decido di farmela a piedi, con calma, scattando anche qualche foto durante il tragitto.
Il mio frullino torna a SFJ:
Vista aeroporto con barca del Briatore ilulissatiano nel suo mini-fiordo privato:
Ilulissat si affaccia sulla baia di Disko, che prende il nome dall’omonima isola situata ad una 60ina di km dalla costa. Ho chiesto a diversi locali l’origine del nome “Disko” ma nessuno mi ha saputo dare una risposta. Su internet si trovano informazioni diverse, dal nome del navigatore inglese Marmaduske all’olandese Dusko. Mi piace pensare che invece il nome derivi dal fatto che Erik il Rosso, che scorrazzava in queste acque intorno all’anno 1000, organizzasse DJ set con la sua ciurma da queste parti.
Panoramica di Ilulissat:
Dopo poco più di 1h di cammino arrivo al mio Airbnb, in una tipica casettina nordica colorata di azzurro, che mi ospiterà per i prossimi 3 giorni. Faccio conoscenza con i proprietari, una simpaticissima coppia Inuit che non spiaccica una parola di inglese che mi spiegano le pochissime regole via Google Translate. Mollo lo zaino in camera ed esco alla scoperta del luogo più visitato della Groenlandia che conta ben 5000 abitanti (circa). Una metropoli a queste latitudini.
[Continua]
Esco e il paesaggio è leggermente diverso dal giorno prima, durante la notte c’è stata la prima nevicata dell’anno al di sotto dei 100m. L’aria è bella fresca ma si sta bene. L'inverno è davvero alle porte e fra un mese qui sarà tutto bianco.
Durante la camminata verso l’aeroporto il mio pensiero va ai francesi che in mattinata sarebbero dovuti partire per l’Artic Trail. Una prece.
Partenze di oggi. Oggi si vola GL504 SFJ-JAV che si rivelerà tutto sommato in orario secondo gli standard locali avendo solo 35min di ritardo. Il GL502 verrà cancellato.
Dagli arrivi mi accorgo che a breve dovrebbe arrivare anche il 338 da CPH ed infatti la piazzola è in subbuglio in attesa dell’arrivo del fratello maggiore della flotta:
Un altro paio di foto dell’area unica land-air-side dell'aeroporto:
A sinistra il frullino in arrivo da Nuuk, a destra il mio:
Non ci speravo ma, proprio quando stavo per imbarcare, eccolo in tutto il suo splendore rosso:
Il nostro frullino OY-GRO chiamato Qasapi, oggi pieno al 100%.
Al check-in avevo gentilmente chiesto un posto finestrino lato destro per poter ammirare il paesaggio. Desiderio esaudito, mi danno il posto 2D ma si rivela tutto inutile visto che durante quell’ora scarsa di volo le nuvole a bassa quota l’hanno fatta da padrone e, in aggiunta, il mio finestrino era stato lavato l’ultima volta nel ‘98.
Si inizia la discesa verso Ilulissat e cominciamo a vedere pezzi di ghiaccio più o meno grossi:
Final turn per allinearci alla 25. Da questa foto si possono (più o meno) vedere i lavori di ampliamento della pista che dovrebbero essere completati per Q2 2024. La visuale satellitare su Google Maps rende meglio l’idea: https://maps.app.goo.gl/NFJbjEhwSjgBeXfE8
L’idea del governo è di ampliare sia l’aeroporto di Ilulissat che quello di Nuuk in modo da poter incrementare le presenze turistiche con voli diretti da da N.America, Germania ed altri paesi europei. Mi chiedo cosa ne sarà delle 500 anime di Kangerlussuaq una volta che l’aeroporto verrà fortemente ridimensionato.
Ciao OY-GRO, alla prossima. Foto fatta intelligentemente controluce:
Il potentissimo nastro per il ritiro bagagli a Ilulissat. Schiphol e i suoi 20 bagagebanden non possono assolutamente competere con questo che trasuda romanticismo aeronautico:
Recupero lo zaino e cerco un taxi. Nessuno in vista, deserto dei tartari nel parcheggio dell’aeroporto. Chiedo in giro e mi dicono di chiamare il mio hotel per organizzare il trasporto ma avendo prenotato una struttura privata via AirBnb io non ho questa opzione. La distanza è di circa 4km e decido di farmela a piedi, con calma, scattando anche qualche foto durante il tragitto.
Il mio frullino torna a SFJ:
Vista aeroporto con barca del Briatore ilulissatiano nel suo mini-fiordo privato:
Ilulissat si affaccia sulla baia di Disko, che prende il nome dall’omonima isola situata ad una 60ina di km dalla costa. Ho chiesto a diversi locali l’origine del nome “Disko” ma nessuno mi ha saputo dare una risposta. Su internet si trovano informazioni diverse, dal nome del navigatore inglese Marmaduske all’olandese Dusko. Mi piace pensare che invece il nome derivi dal fatto che Erik il Rosso, che scorrazzava in queste acque intorno all’anno 1000, organizzasse DJ set con la sua ciurma da queste parti.
Panoramica di Ilulissat:
Dopo poco più di 1h di cammino arrivo al mio Airbnb, in una tipica casettina nordica colorata di azzurro, che mi ospiterà per i prossimi 3 giorni. Faccio conoscenza con i proprietari, una simpaticissima coppia Inuit che non spiaccica una parola di inglese che mi spiegano le pochissime regole via Google Translate. Mollo lo zaino in camera ed esco alla scoperta del luogo più visitato della Groenlandia che conta ben 5000 abitanti (circa). Una metropoli a queste latitudini.
[Continua]