[TR] XXX-XXX-XXX-XXX


Luca Paglia

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No, il TR non riguarda Amsterdam. Sarebbe un po' troppo banale, direi.

Ancora prima di fare la premessa, devo fare un post scriptum al contrario, cioè un pre-scriptum.
Mi sono da poco trasferito per lavoro, il mio primo weekend nella nuova casa ero beatamente sul divano che cazzeggiavo su Instagram e ho pensato che non potevo spendere così male il mio tempo. Allorché ho aperto google voli, ho messo delle destinazioni un po' random e non felice ho fatto un bel foglio excel per comparare i costi e soprattutto gli aerei da utilizzare (no, per la vostra salute mentale non ve lo allego). E ho trovato prezzo, periodo e destinazione che volevo. E direi anche l'aereo, circa. Ora, non vi aspettate qualche MIG o cose strane eh, ne (purtroppo) la Regina il cui costo era due volte e mezzo il mio budget. Tutti i dettagli sul come, perchè e soprattutto "perchè no", arriveranno a breve.

Per ora però, prima di iniziare, avrei bisogno di alcuni consigli da parte vostra così appena torno a casa posso effettivamente scrivere l'idea abbastanza idiota che mi è venuta qualche settimana fa avendo "troppe" ferie nonostante lavori da meno di un mese nella mia nuova realtà.

Fatta questa premessa avrei bisogno di qualche consigli visto che è da un po' che non faccio un TR.

1) Per le foto quale sito di hosting conviene usare oggi? Flickr è sempre il migliore o è stato spodestato?
2) Volete foto dei bagni con annesso selfie o preferite una lettura più piacevole?
3) C'è la possibilità di condividere sul forum un video privato da YouTube? Cioè quei video che non è possibile visualizzare tramite ricerca diretta ma solo avendo il link.

Vi ringrazio per le preziose risposte e tra pochi giorni, avrete tutti i dettagli e la narrazione.
 

OneShot

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) C'è la possibilità di condividere sul forum un video privato da YouTube? Cioè quei video che non è possibile visualizzare tramite ricerca diretta ma solo avendo il link.
Certo: quando lo carichi su YT metti come preferenza visualizzabile da chi accede tramite link che tu taggherai su AvCiv.
La foto al cesso, cortesemente prima o dopo aver espletato il bisogno, non durante, grazie.
 

Luca Paglia

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Iniziamo seriamente stavolta. Il titolo sarà assolutamente inutile per capire dove stiamo andando per cui, vi tocca sorbirvi sta pappardella di introduzione.

E partiamo richiamando il messaggio originale così sarà tutto più semplice e chiaro (credo):

No, il TR non riguarda Amsterdam. Sarebbe un po' troppo banale, direi.

Ancora prima di fare la premessa, devo fare un post scriptum al contrario, cioè un pre-scriptum.
Mi sono da poco trasferito per lavoro, il mio primo weekend nella nuova casa ero beatamente sul divano che cazzeggiavo su Instagram e ho pensato che non potevo spendere così male il mio tempo.
Questa parte è esattamente com’è andata nella realtà (incluso il fatto che XXX non riguardi un viaggio ad Amsterdam). In un paio d’ore e dopo un paio di chiamate l’itinerario era bello che pronto. Mi mancava ancora una parte, ma ci avrei pensato successivamente, voli e pernottamenti venivano prima.

Allorché ho aperto google voli, ho messo delle destinazioni un po' random e non felice ho fatto un bel foglio excel per comparare i costi e soprattutto gli aerei da utilizzare (no, per la vostra salute mentale non ve lo allego). E ho trovato prezzo, periodo e destinazione che volevo. E direi anche l'aereo, circa. Ora, non vi aspettate qualche MIG o cose strane eh, ne (purtroppo) la Regina il cui costo era due volte e mezzo il mio budget.
Confermo la mia intenzione di non volervi allegare l’excel perché ho utilizzato un modello metamatematico multi decisionale, chaiamato HAP (https://en.wikipedia.org/wiki/Analytic_hierarchy_process), e già la mia salute mentale è andata, evitiamo di espandere l'epidemia.

Per massimizzare tempi, minimizzare lunghezza scali, ovviamente spendendo il meno possibile. Si perché il budget di questo viaggio era di 500 per gli spostamenti principali. E su questo, ci siamo riusciti, risparmiando ben 7,83 euro.



Allora, prima di svelare (finalmente direte) sto gran giro, parliamo di aerei. I veri protagonisti.

Non avevo abbastanza miglia con nessuna compagnia (la bellezza delle policy aziendali di preferire il costo – maledetti! – al mio accumulo di miglia) per cui, ha comandato il vile denaro, dopo la scelta di aerei da prendere.

  • “Avvicinamento”:
    • Boeing 737-800/900 (e quelli sgamati già qua potrebbero intuire la compagnia)
    • Airbus A320 family, neo inclusi
    • Airbus A220 family
  • “Tratte principali”
    • Boeing 777 (sia 77W che 772)
    • Boeing 787
    • Airbus A350-900/1000
    • Airbus A330
    • Airbus A330neo
Tristemente nessuna regina inclusa, prezzi troppo alti (il doppio degli altri, indovinate la compagnia!), alla pari di volare con 4 motori CFM o 4 RR970.

Ora, non vi aspettate qualche MIG o cose strane eh.
Spoiler: ci saranno anche i MIG.

Fatto sto pippone di introduzione, ci siamo.

Ma arriva tutto nella seconda parte, che sto finendo di scrivere.

Però, siccome, non sono proprio un infame patentato, vi lascio qualche indizio fotografico.


I più attenti avranno notato due cose:
- quella brodaglia chiamata caffè
- il miglior programma attualmente offerto da Sky


Fine ANTEPRIMA. (Ovviamente non scorrete le foto nell'album se volete l'esperienza completa!)
 
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Luca Paglia

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Iniziamo seriamente stavolta. Il titolo sarà assolutamente inutile per capire dove stiamo andando per cui, vi tocca sorbirvi sta pappardella di introduzione.

...


Fine ANTEPRIMA. (Ovviamente non scorrete le foto nell'album se volete l'esperienza completa!)
Per la prima (vera) parte, poi dovrò rompere le scatole a qualcuno per cambiare il titolo! 😇
 

Luca Paglia

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PARTE 1:


Ore 3.30 della notte, la mia sveglia suona, tra poco si parte. Bell’orario direte. Mi alzo, sistemo tutti i vari cavi di iPhone & co, una romantica lavata ai denti e inizio a cercare una macchina a noleggio per andare in aeroporto. Ovviamente piove, la cosa più normale a queste latitudini. Ah già, non vi ho ancora detto ne dove sono ne dove sto andando. Vabbè dai, prima che @OneShot mi mandi altro anziché un video di YT: si parte da Amburgo. Destinazione: Amsterdam. Ah, avevo detto che Amsterdam non c’entrava nulla? Beh, in realtà non ho proprio mentivo. Ci devo solamente transitare, per un’altra destinazione.

Intanto, partiamo.









Trovata, anche vicino casa, pronti ad andare.









Eccoci nell’aeroporto meno entusiasmante di Amburgo, eh sì perché è nell’altro che atterrano i Beluga e dove verranno prodotti gli A321 con C dedicata (correggetemi se sbaglio).












Devo dire una cosa che mi piace di HAM: la fast lane per i controlli di sicurezza a cui si ha accesso prenotando nelle 72 ore precedenti la partenza lo slot di 10 minuti in cui accedere. Perché mi piace così tanto? Perché sono INCREDIBILMENTE lenti, l’ultima volta alle 5 del mattino ho impiegato 45 minuti per passare sotto quel maledetto body scan. Oggi, fortunatamente meno di 10’.



Intanto arrivano le prime belle notizie:





Ma #cazzomene, io ho uno zaino. Per i prossimi 5gg (ecco un altro aiutino). Devo fare i complimenti a Decathlon per gli zaini da trekking da 30L.
Ora, conoscete la compagnia, la partenza, la permanenza. Manca solo la destinazione. Ma arriva tra poco.
Intanto cerco qualche lettura:





Purtroppo, oggi viaggio in Barbon Class quindi niente lounge omaggio ma comunque non vi perdete niente della lounge LH presente quassù. Devo però trascorrere un’ora e mezzo ad aspettare e ne approfitto per assistere ad una rapina legalizzata:





In compenso però, troviamo un po’ di Italia:


Nel mentre, si avvicina l’ora di partenza e con sommo gaudio sto per mettere piede a bordo, per la prima volta nella mia vita su un 737-900, uno dei pochi in flotta KLM.

Qualche dettaglio in merito sul nostro amico PB-BXT:

BOEING 737-9K2
MSN: 32944
Primo volo: 26 Aprile 2004
Seats: Y189
Motori: 2 X CFM56-7B26
STD: 06:10, ATD: 06:23
STA: 07:15, ATA: 07:09
Durata del volo: 41 min

Purtroppo, c’era un po’ di caos all’imbarco, per cui non sono riuscito a fare una panoramica, ma intanto qualche foto di rito:










Per gli amanti del genere:





E qualche dettaglio della flotta:





Intanto colazione arrivata:





Devo dire che quel biscotto era veramente buono.



Il volo dura relativamente poco, 41 minuti. Praticamente giusto in tempo per servire i biscotti e siamo già in Olanda.







Eccoci in quel posto infernale che è AMS, immenso e tremendamente pericoloso con coincidenze come la mia, di un’ora e 15 minuti. Con tanto di controllo passaporti da fare.











Ed eccoci in una delle piazze di Schipol:







Immancabile:





Ora 7.30 del mattino, birra e via. “Dilettanti” li definirei. AMS è un mega aeroporto con coincidenze da ogni parte del mondo. I veri professionisti erano ad Amburgo alle 4.30 a bere.







Una cosa che amo di AMS è la comodità nello spostarsi tra i vari gates, io ad esempio ho fatto solamente un km e qualcosa per spostarmi da dove sono atterrato al successivo gate. VA BENE LO STESSO.



Nonostante la coda, circa 200 persone, passati i controlli automatici in poco meno di 10’. Una delle cose che funzionano velocemente ad AMS. Forse l’unica direi.

Intanto un po’ di fauna locale ad AMS, hub di Delta KLM.













Ed eccoci qua, pronti per scoprire la destinazione di questo viaggio.

La meta più banale del mondo:
LA GRANDE MELA






Protagonista indiscusso di oggi, lui:






Il fratello meno bello, intelligente o simpatico: l’A330neo. Un aereo forse poco apprezzato oggi, ma una genialata di Airbus. Con qualche euro stanno facendo concorrenza al B787, accumulano ordini che probabilmente sarebbero andati a Seattle e si sono sistemati per andare a sostituire i 330 più vecchi e probabilmente anche i 767. Solo il tempo ci dirà se hanno avuto ragione o meno.

Intanto, pronti a decollare con una playlist abbastanza casuale di Spotify che mi fa tornare ai miei 14 anni:






Saliamo a bordo, interni nuovo e aereo praticamente nuovo, a breve i dettagli.







Economy Comfort (per chi ha qualche danaro in più):





Per qualche pollice in più:





E finalmente ci siamo:







N423DX
AIRBUS A330-900
MSN: 2032
Primo volo: 30 Giugno 2023
Seats: C29 W28 Y224
Motori: 2 X RR Trent 7000
STD: 08.55, ATD: 09.10
STA: 11.25, ATA: 10.43
Durata del volo: 7h 33min


A questo punto direi che è possiamo giocare a carte scoperte. E mettiamola la mappa di Great Circle:







Ma no, non è così semplice. New York è l’aeroporto di arrivo, Boston quello da cui ripartire. Come spostarsi tra le due città lo scoprirete a breve. Lo scopo del viaggio: un weekend lungo a 500 euro di budget. Fare qualcosa di diverso in entrambe le città, godersele un po’ di più e non dover fare il turista che insegue le attrazioni e soprattutto rivedere il parentame diviso tra i due stati, dopo varie vicissitudini tra cui una pandemia, un trasferimento in Germania e impegni vari.



Detto ciò, finiamo di gustarci questo A330neo, perché oh, ho aspettato tanto per fare la foto in bagno che non sto più nella pelle. Ah, @OneShot, l’ho fatta (la foto) appena entrato, tranquillo!

Intanto, iniziamo a dire che mai e poi mai avrei speso ulteriori 40 euro per scegliere il posto, la basic economy prevede di scegliere un posto qualsiasi prima del check o al check in gratuitamente ma non sempre si riesce ad avere un finestrino. Al ritorno, fortunatamente, sono riuscito ad accaparrarmelo, all’andata invece, ho un posto corridoio del blocco centrale da 4. Poteva andare molto peggio direi. Sempre con quella tariffa non è possibile fare upgrade o scegliere posti Comfort quindi l’unica opzione “premium” restano i posti bulkhead che però a me non fanno impazzire data l’impossibilità di usare l’IFE in decollo e atterraggio ma soprattutto per dovere avere il monitor verso il basso.

Amenities:








Ormai ridotte all’osso, solo mascherina e tappi e le cuffie.

IFE:
Perdonate alcune foto, veramente brutte…











L’IFE offre una grande selezione di film, varie lingue, ma pochi sottotitoli. E’ incredibile quanto poco si dia peso a questo aspetto nel 2023 e quanta poca attenzione ricevano le persone con sordità, totale o parziale. Grande mancanza su un hard product del 2023 la connessione bluetooth, offerta ad esempio da LH e UA. Arriverà in futuro ma è veramente poca cosa da implementare.

Intanto, un motivo valido per volare negli USA? Non pagare il biglietto per andare a vedere Indiana Jones:



Il momento più desideroso per tutti è arrivato:

TOILET TIME


Un saluto a tutti

Arriva la “colazione/pranzo” servita dopo circa un’ora e mezzo di volo. Delta ha iniziato ad offrire queste “tovagliette” che al loro interno, una volta srotolate, contengono tovagliolo e posate. Ed in contemporanea viene fornita anche la bottiglietta d’acqua.





Due scelte per oggi, la mia ricade su questa “crepes” alle mele con salsiccia. Notevole accoppiamento devo dire. Insieme, croissant (vuoto), burro e frutta.





Post colazione, Delta proudly serves:


Per il resto del volo, data anche la posizione nel corridoio, non faccio altro che guardare un altro film e cazzeggiare con i giochini dell’IFE.

Purtroppo, non sono riuscito a fotografare il bar di poppa, sempre affollato devo dire. Però ampia scelta, qualche snack vario (formaggio, salatini, crackers), alcuni rimasugli della colazione, bibite varie, di cui allego testimonianze.

Pre landing snack, una specie di calzone mozzarella e pomodoro.





Ormai ci siamo, quasi pronti per toccare il suolo yankee:





Atterriamo al JFK dopo 7 ore di volo, tutto sommato tranquille.

Il vero dramma arriva ora:



Tempo previsto: 1 ora. E’ incredibile quanto siano lenti a fare certe cose negli USA. Al T4 a JFK, c’erano 20 sportelli, di cui 6 in funzione. Ad occhio e croce 1000 persone con passaporto non USA. Ora, è vero che esistono servizi come Clear, TSA pre-check, ecce cc ma direi che c’è ancora tanto da lavorare.

Ora, di per se non avrei fretta, ma ho una coincidenza da prendere. E no, non è una coincidenza vera e propria. Devo andare a prendere il mio taxi.
 
Ultima modifica:

Luca Paglia

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PARTE 2

Il mio taxi oggi per Manhattan è un po’ diverso dal solito. Non è la solita “black car” di un servizio di limo o uno dei tanti taxi gialli, Uber o Lyft.

No, questo taxi è un po’ diverso dagli altri. Intanto ha un colore che può cambiare. Ed in realtà è composto da due viaggi separati.
Io però sono ancora in coda ai passaporti. Nel mentre un piccolo background della situazione:
  • Per prenotare questo transfer viene richiesto l’orario ed il volo di arrivo. Il mio è arrivato in anticipo di 35’ ed io per sicurezza avevo comunque indicato che sarebbe atterrato mezz’ora dopo.
  • Al momento dell’atterraggio, ricevo un messaggio in cui mi venivano richiesti dettagli relativi alle tempistiche ed al bagaglio. Si, il bagaglio è molto importante.
  • Appena sceso dall’aereo ho dovuto fare una scelta (sbagliata), cioè se andare in bagno per un pit stop o se andare spedito ai passaporti. Ho preferito i passaporti, aggiungendo ulteriore pressione ad una situazione già complicata.


In qualche modo, supero i controlli, tempo effettivo oltre un’ora ed un quarto. Alle 11.45 di mattina. Non oso immaginare cosa succede qualche ora dopo.

Detto ciò, è arrivato il momento di farvi rosicare vedere la geniale idea che c’è dietro a questo viaggio.

Partiamo da qua, messaggio tra me ed il “dispatcher”


Una volta superati i controlli, comunico di essere ufficialmente negli USA e mi viene indicato lo stallo in cui aspettare l’autista.

Con il massimo rispetto dell’ambiente, una delle auto più eco-sostenibili viene a prendermi…


Dopo qualche minuto (10’) di viaggio, arrivo alla prima destinazione di questo viaggio.

Il mio vero transfer. Veloci controllo dei documenti, precedentemente forniti via web, istruzioni di sicurezza a terra e sono pronto.

L’hostess mi accompagna a bordo del taxi. E che taxi!


Sua maestà, un BELL 407. Vabbè raga (includendo tutte le età) vedetevi il video prima, poi i dettagli….



Qualche dato interessante dell’oggetto volante:

Reg: N69F

Modello: BELL 407​
Serial: 53025​
Primo volo: 7 Settembre 1996​
Dimensioni:​
L: 12,7 m​
H: 3,56 m​
Diametro rotore: 10,67 m​
Superficie rotore: 89 m2​
Peso a vuoto: 1350 kg​
MTOW: 2722 kg​
V Max: 333 km/h​
V Cruise: 246 km/h​
Autonomia: 598 km​
Tangenza: 5698 m​
Ed ora un po’ di foto, di rito. PS data l’assenza del bagno dovrete accontentarvi di una banale selfie.







Iniziamo dai posti, comodi. Amenity kit però non pervenuto. E neanche le noccioline. MALE MALE



SELFIEEEEE:




  • Rumorosità in cabina molto bassa, dovreste aver percepito dal video. Non c’è stato editing sul sonoro, senza cuffie si poteva tranquillamente stare, ma ovviamente con le cuffie è tutt’altra esperienza. Comoda la possibilità di isolare il/i pilota/i direttamente dal selettore delle cuffie.
  • Cuffie di una qualità imbarazzante (in positivo!)


Tracciato di volo:



Due note:
  • Rumorosità in cabina molto bassa, dovreste aver percepito dal video. Non c’è stato editing sul sonoro, senza cuffie si poteva tranquillamente stare, ma ovviamente con le cuffie è tutt’altra esperienza. Comoda la possibilità di isolare il/i pilota/i direttamente dal selettore delle cuffie.
  • Cuffie di una qualità imbarazzante (in positivo!)

E qualche dato in più:





Le regine dall’alto:





Ah no, era il Queens, scusate.



Intanto, primo scorcio di Manhattan:





Un po’ di Brooklyn, Manhattan ed il Queens, oltre a una meravigliosa riflessione sul vetro:





La Freedom Tower si avvicina





Prospect Park






Un improbabile foto al ponte di Verrazzano-Narrows



Ed ecco anche il regalo dei cugini francesi, noi le pizze, loro le statue…



Sette minuti di volo dopo, sono sulla 30esima West, praticamente ad Hudson Yards. Un’ulteriore foto del mio taxi ed è tempo di entrare in “lounge”





Il “terminal” di Blade qui a Manhattan si compone di due strutture ricettive, un’”Arrival Lounge” per chi come arriva in centro ed una “Departure Lounge”. Sono poste l’una opposta all’altra rispetto l’area di manovra/parcheggio degli elicotteri.



Ecco la prima delle perle. A voi i commenti.



Concludiamo questa parte con qualche dato concreto alla mano.

In totale, dal pickup all’atterragio a Manhattan sono trascorsi esattamente 20 min. Sì, dal momento in cui ho scattato la foto al GMC Tahoe a quella qui sopra, 20 minuti esatti.

Ora, un metodo più veloce non esiste.

Ma è anche quello più costoso ed impattante.

  • COSTI:
    • Taxi/Uber = 70$ fixed fare, più altre piccole tasse, alla peggio totale 78$
    • LIRR/Metro = 8.25 o 11.25 $ a seconda di essere peak o non peak time. Più l’AirTrain (8.25$)
    • Blade = 195$, spesso in offerta a 175, io personalmente con un codice di The Points Guys, l’ho pagato 145$.
  • TEMPI:
    • Taxi/Uber = da un’ora a potenzialmente anche 2.
    • LIRR/Metro = 1h da Grand Central, con cambio a Jamaica per l’AirTrain
    • Blade = 20’
Ricapitolando:
  • E’ il modo migliore per andare a Manhattan? Sì, se avete fretta e zero valigie (da imbarco). Altrimenti lasciate perdere. Il volo costerebbe meno della valigia (supplemento di 175$).
  • E’ il più “economico” se pensate a quanto tempo risparmiate.
  • Ha senso oggettivamente? Turisticamente, vi offre una vista dall’alto su NY che già da se merita il costo del biglietto. Se siete appassionati di aerei & co. è un’esperienza unica direi.
  • In generale dipende da portafogli e tempistiche.

Personalmente sono affezionato alla ressa, al caos e agli odori del LIRR, di Jamaica e del caldo infernale della metro. Chiamatemi nostalgico…



Concludo questa parte dicendovi che per me, è un sogno realizzato. Erano anni che volevo volare su NY e vivere quella sensazione che un giro in elicottero ti da. Onestamente, se avessi veramente fretta, non ci penserei due volte a prenotare. Ah, se volete provare, scrivetemi che ho un codice per farvi risparmiare ben 50$!


Detto ciò, arriveranno un paio di OT a breve, scusatemi ma il lavoro mi sta impegnando abbastanza. Io fossi in voi, non me li perderei.



Spoiler: vi avevo detto di un MIG, no?
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Bello bello bello...esperienza once in life ma da vivere prima o poi; un voletto di 12/15' su Manhattan costa sui 150$, quindi probabilmente hai visto di piu' e a meno!
Amo NY, la vivo e l'ho vissuta, ma mi manca l'elicottero...mi hai dato una spintarella! ;)
Vai con l' OT!
 

Edoardo

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Molto interessante questo servizio, sopratutto visto che il giro in elicottero sopra NY è sulla mia to do list.
 
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Bello!

Certo che l'arietta sopra New York fa molto Nuova Delhi d'inverno. Non la facevo cosi' inquinata.
 
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Luca Paglia

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\INIZIO OT 1

Mi scuso per il ritardo, ma il lavoro e le feste mi hanno bloccato dallo scrivere, purtroppo vivere in un’altra nazione ed essendo del centro-sud significa che durante le feste bisogna andare a trovare i parenti. E non sono pochi!

Ripartendo con il TR, vi avevo lasciati sulla 30esima. Già che ero lì, ho detto, contrariamente al pensiero di un americano medio, “perché non fare due passi”. Casualmente due passi dopo e risalendo qualche “streets”, sono arrivato di fronte lei:





Oh, ragà sono un ing navale e soprattutto “boys are boys” e quando vedo una nave, soprattutto da guerra, la guardo con un’ammirazione unica. Che poi ci sia salito già non conta, da ing. non l’ho mai fatto e ha un sapore completamente diverso.

Qualche info, da Wikipedia, che altrimenti dovrei farvi il pippone stile dispense del corso di navi militari dell’università di Trieste…e non vi conviene, fidatevi di chi ci è passato…
La USS Intrepid (codici e numeri d’identificazione CV/CVA/CVS-11), anche conosciuta come The Fighting I, è stata una delle 24 portaerei della classe Essexcostruite durante la seconda guerra mondiale per la Marina degli Stati Uniti d’America.

La chiglia dell'Intrepid fu impostata il 1 dicembre 1941 nella Shipway 10 presso la Newport News Shipbuilding & Dry Dock Co., Newport News, Virginia, giorni prima dell'attacco giapponese a Pearl Harbor e dell'entrata degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Fu varata il 26 aprile 1943, la quinta portaerei di classe Essex ad essere varata. È stata sponsorizzata dalla moglie del vice ammiraglio John H. Hoover. Il 16 agosto 1943, fu incaricata del comando del capitano Thomas L. Sprague prima di dirigersi ai Caraibi per lo shakedown e l'addestramento. Successivamente tornò a Norfolk, prima di ripartire il 3 dicembre, diretta a San Francisco. Proseguì verso Pearl Harbor, nelle Hawaii, arrivando lì il 10 gennaio, dove iniziò i preparativi per unirsi al resto della flotta del Pacifico per le operazioni offensive contro la Marina imperiale giapponese.

È la quarta nave della Marina degli Stati Uniti d’America che porta questo nome. Nell’agosto del 1943, l’Intrepid partecipò alla battaglia del Golfo di Leyte. Operò quindi principalmente nel Pacifico, dove fu colpita da due kamikaze (il 30 ottobre 1944 e il 16 aprile 1945) che la danneggiarono senza però riuscire a farla affondare.

Ritirata dal servizio attivo dopo i danni subiti nell’operazione Kikusui, durante la battaglia di Okinawa alla fine della seconda guerra mondiale (tanto da guadagnarsi il nomignolo di Decrepit per i suoi numerosi danni e di Dry, “asciutta”, per il suo stazionamento in bacino di carenaggio), fu ammodernata e riqualificata come portaerei d’attacco (CVA) ai primi degli anni 1950 e in seguito come portaerei antisommergibile (CVS). In questa seconda operatività partecipò alla guerra del Vietnam e fece parte del programma Gemini e del progetto Mercury.

All'inizio del 1965, l'Intrepid iniziò i preparativi per un ruolo nel primo volo Gemini con equipaggio della NASA, Gemini 3. Il 23 marzo, il tenente comandante John Young e il maggiore Gus Grissom a bordo della Molly Brown (la navicella spaziale Gemini 3) precipitarono a circa 50 miglia nautiche (90 km) dall'Intrepid, dopo il primo rientro controllato nell'atmosfera terrestre hanno concluso il loro volo di tre orbite a bordo della Gemini 3. Un elicottero della Marina ha portato gli astronauti all'Intrepid per una visita medica e un debriefing. Successivamente, l'Intrepid recuperò Molly Brown e riportò la navicella spaziale e gli astronauti a Cape Kennedy.

Fu dismessa nel 1974, e nel 1982 è diventata una nave museo della fondazione Intrepid Sea-Air-Space Museum, che l’ha ormeggiata al molo 86 di Manhattan.

Il 12 dicembre 2011, la proprietà dello Space Shuttle Enterprise è stata ufficialmente trasferita all'Intrepid Sea, Air & Space Museum di New York City. Il 27 aprile 2012 l'Enterprise è volato dall'aeroporto internazionale di Dulles per un sorvolo sul fiume Hudson, sull'aeroporto internazionale JFK di New York, sulla Statua della Libertà, sui ponti George Washington e Verrazano-Narrows e su molti altri punti di riferimento della città all'incirca "Tour finale" di 45 minuti, con atterraggio all'aeroporto internazionale JFK, prima di essere trasferito definitavmente a bordo, dove è esposto al pubblico dal 19 luglio 2012.

Ora, per evitare caos con le foto andremo con ordine: Nave, Aeromobili e infine lo shuttle. E voi pensavate che i Mig fossero la chicca… che poi forse ne ho anche un’altra…



USS INTREPID
Hangar









Qualche kg di bronzo…





Bar a poppa, potrebbero (secondo me) averlo installato dopo la conversione a museo eh, non sono sicuro…





Caffe e cannonata 5$,





Sono stato su navi militari più recenti con scale più scomode…





Postazione di tiro al piattello:





La meraviglia delle porte stagne meccaniche:





Elemento originale d’arredo degli anni ’40





Ancora scale:




La suite del comandante:




Radio room




Postazione di commando:



Vista dal ponte sul ponte volo:

Quello che oggi spesso viene chiamato FOC (flight operation center) o FOB (bridge). All’epoca era aperto, immagino il piacere di lavorarci. Venne chiuso con il primo dry dock della nave dopo svariate, mi dicono, parole al miele dell’equipaggio per la scelta progettuale:



Ora, per voi malati di aeromobili, eccoli tutti qui. Perdonatemi nel caso di qualche svarione…



Uno dei pochi superstiti della famiglia, Grumman TBF Avenger: TBM-1



North American FJ-3 Fury AF-203:
Piasecki HUP-2 Retriever ‘128519 - HU-69’ [url=https://www.flickr.com/gp/199557307@N06/Yogyu6KW7W]




Douglas A-4,




Northrop T38-Talon



I due sovietici:



MIG-21




MIG-17





Back to the US, F-8K Crusader





Avete paura dei fantasmi? Saltate questa foto allora… F4-N “Phantom II”





L’ormai ex favorito della MMI: Harrier AV8-C





Parlando di veicoli a decollo verticale, un lontano parente del Bell con cui ho volato io qualche minuto prima… Bell UH-1A



Bell AH1J “SuperCobra”



Una delle meraviglie dell’ingegneria e del design: l’unico e solo, il Sirorsky H19







Una Sirorsky molto più aggraziato, l’HH52-A







Lui non ha bisogno di presentazioni (Aermacchi MB339):





Sempre parlando di addestratori: Beechcraft T-34 Mentor



Tornando indietro di qualche anno, un DOUGLAS XBT2D-1 (nome comodo da pronunciare!):



Ruoli speciali, WF-2 E1B



Iniziamo con le F….



Douglas F3




Douglas F4 SKYRAY



Grumman F9F Cougar



Grumman F11F Tiger



Uno dei caccia più famosi e riconoscibili, Grumman F14-D



Altro prodotto di casa Grumman, A6E





La vera star: Lockheed A-12








[url=https://flic.kr/p/2phGQsQ]


General characteristics
Crew: 1
Capacity: 2,500 lb (1,100 kg) payload
Length: 101 ft 7 in (30.96 m)
Wingspan: 55 ft 7 in (16.94 m)
Height: 18 ft 6 in (5.64 m)
Wing area: 1,795 sq ft (166.8 m2)
Max takeoff weight: 117,000 lb (53,070 kg)
Max landing weight: 52,000 lb (24,000 kg)
Fuel capacity: 10,590 US gal (8,818 imp gal; 40,088 L) / 68,300 lb (30,980 kg) of JP-7 at 6.45 lb/US gal (7.75 lb/imp gal; 0.773 kg/L)
Powerplant: 2 × Pratt & Whitney JT11D-20B (J58-1) Afterburning turbojet, 20,500 lbf (91 kN) thrust each dry, 32,500 lbf (145 kN) with afterburner

Performance
Maximum speed: Mach 3.3
Supersonic cruise: Mach 3.1

Range: 2,500 nmi (2,900 mi, 4,600 km)
Service ceiling: 85,000 ft (26,000 m) or higher
Rate of climb: 11,800 ft/min (60 m/s)
Wing loading: 65 lb/sq ft (320 kg/m2)

E poiché siamo in tema di voli supersonici e velivoli particolari, non possiamo che non richiamare all’attenzione lui, la vera star della collezione con le ali.

Sebbene sia l’unico shuttle che nello spazio non ci è mai andato, essendo più un prototipo che un mezzo vero e proprio, è – infatti - costruito senza motori e senza uno scudo termico funzionante, ed era quindi incapace di operare nello spazio senza ulteriori modifiche.
Tutta la storia dettagliata la trovate online, ma vi riporto alcune curiosità:
Originariamente destinato a chiamarsi Constitution (in onore del bicentenario della costituzione degli Stati Uniti d'America del 1976), fu deciso di cambiargli nome solo in seguito ad una campagna di firme raccolte dai fan della serie televisiva Star Trek (1966), dal nome della famosa nave spaziale USS Enterprise, protagonista di tanti film e telefilm. Gran parte del cast della serie originale, così come il creatore di Star Trek Gene Roddenberry, era presente alla cerimonia d'inaugurazione e il tema musicale della serie fu eseguito come colonna sonora.



Fu utilizzato dalla NASA solo per prove a terra e test di volo entro il confine dell'atmosfera terrestre. A tal scopo fu coinvolto, il 18 febbraio 1977, in una serie di collaudi a volo libero che prevedevano lo sgancio in volo da un Boeing 747 SCA (Shuttle Carrier Aircraft) per misurarne il carico strutturale e le caratteristiche di frenaggio e di manutenzione a terra. L'atterraggio in volo planato avveniva presso la base di Edwards in California. Dopo questo primo periodo di test, durato nove mesi e ribattezzato mediante la sigla ALT (acronimo di "Approach and Landing Test"), l'Enterprise fu impiegato in test strutturali sulla rampa di lancio 39-A del John F. Kennedy Space Center, in Florida.



Sul tubo trovate vari video, tra cui quello in cui vola sul 747 SCA (c’è qualcosa di cui quell’aereo non è capace?) e quello che fa vedere come l’hanno installato sull’Intrepid.
Ma andiamo con le foto e, poiché, siamo in tema di voli supersonici e velivoli particolari, non possiamo che non richiamare all’attenzione lui, la vera star della collezione con le ali.
Sebbene sia l’unico shuttle che nello spazio non ci è mai andato, essendo più un prototipo che un mezzo vero e proprio, è – infatti - costruito senza motori e senza uno scudo termico funzionante, ed era quindi incapace di operare nello spazio senza ulteriori modifiche.

Tutta la storia dettagliata la trovate online, ma vi riporto alcune curiosità:

Originariamente destinato a chiamarsi Constitution (in onore del bicentenario della costituzione degli Stati Uniti d'America del 1976), fu deciso di cambiargli nome solo in seguito ad una campagna di firme raccolte dai fan della serie televisiva Star Trek (1966), dal nome della famosa nave spaziale USS Enterprise, protagonista di tanti film e telefilm. Gran parte del cast della serie originale, così come il creatore di Star Trek Gene Roddenberry, era presente alla cerimonia d'inaugurazione e il tema musicale della serie fu eseguito come colonna sonora.
Fu utilizzato dalla NASA solo per prove a terra e test di volo entro il confine dell'atmosfera terrestre. A tal scopo fu coinvolto, il 18 febbraio 1977, in una serie di collaudi a volo libero che prevedevano lo sgancio in volo da un Boeing 747 SCA (Shuttle Carrier Aircraft) per misurarne il carico strutturale e le caratteristiche di frenaggio e di manutenzione a terra. L'atterraggio in volo planato avveniva presso la base di Edwards in California. Dopo questo primo periodo di test, durato nove mesi e ribattezzato mediante la sigla ALT (acronimo di "Approach and Landing Test"), l'Enterprise fu impiegato in test strutturali sulla rampa di lancio 39-A del John F. Kennedy Space Center, in Florida.

Sul tubo trovate vari video, tra cui quello in cui vola sul 747 SCA (c’è qualcosa di cui quell’aereo non è capace?) e quello che fa vedere come l’hanno installato sull’Intrepid.































I più studiosi ora si staranno chiedendo: ma il Concorde dove sta?

E la risposta, purtroppo, è che non c’è. E’ a rifarsi bello fino ad Aprile…

E quindi, finisce qua?

Ovvio che no. Alla lista dei giocattoli ne manca uno: un sottomarino. Anzi un sommergibile. Se non sapete la differenza, eccola qua, direttamente dalla Treccani:
“Sottomarino: naviglio atto a navigare e ad agire esclusivamente sott'acqua. Nell'uso comune il termine è spesso, anche se impropriamente, usato come sinonimo di sommergibile, che è invece, un naviglio capace di operare sia in superficie che sia in immersione” e aggiungo io, in immersione per un periodo di tempo limitato. Io mi sono dovuto studiare più di qualche centinaio di pagine sui sottomarini & co., con tanto di formule per il dimensionamento strutturale e teorie sulle regressioni del profilo a goccia per lo scafo, per cui d’ora in poi… SAPPIATELA!

Tornando a noi, sempre come parte del Museo, hanno deciso di attraccare uno dei mezzi navali più strani mai costruiti dalla Marina USA, che hanno usato, come al solito, per fare vedere agli amici di Mosca la capacità bellica dello zio Sam, ma che per il resto è stato un fallimento totale.

Ma a noi dei bilanci del Tesoro USA ce ne frega poco e quindi ci vediamo le foto (da dentro) e un po’ di storia (navale) che in forum di aviazione direi essere il minimo!

Iniziamo subito con qualche foto dello USS Growler (SSG-577), che avete già letto abbastanza:



Esterni:











(Dettaglio del doppio scafo, con le aperture per l’allagamento)









Vi anticipo io, rispondendo alla domanda: e ora che diavolo è quell’affare? Quello è, banalmente, la replica di un missile nucleare. Si perché il signor sommergibile Growler, aveva un solo scopo: piazzarsi vicino la Russia e lanciare uno dei missili nucleari che aveva a bordo. Così, tanto per essere amichevoli durante quel bel periodo storico privo di tensioni.

Piccola nota: sebbene Wiki in inglese (da cui deriva il testo sotto) parli di sottomarino, evitando un po’ il pappone, il Growler è a tutti gli effetti un sommergibile. I veri e propri sottomarini propiamente detti nascono negli anni ’50 con il programma Guppy, in cui per la prima volta si iniziò a creare uno scafo adatto alla navigazione subacquea in primis. La differenza, tra sottomarino e sommergibile, detta proprio terra terra è proprio qua: i primi vanno più veloci sott’acqua che in emersione a differenza dei secondi in cui avviene l’esatto opposto. L’idrodinamica è una e purtroppo quella maledetta equazione di Navier-Stokes anche risolvendola non ci permette di azzerare la differenza tra la resistenza di acqua e aria.

Da wiki, lo USS Growler fu uno dei primi tentativi della Marina americana di mettere in campo un sottomarino missilistico da crociera che avrebbe fornito un deterrente nucleare utilizzando la sua seconda serie di missili da crociera. Costruito per trasportare il missile da crociera Regulus I, il Growler fu il secondo e ultimo sottomarino della classe Grayback, quarta nave della Marina degli Stati Uniti a prendere il nome dal growler. Poiché i programmi Regulus I e Regulus II avevano problemi, Growler e Grayback furono gli unici due sottomarini costruiti in questa classe mentre, invece, la Marina degli Stati Uniti virò i suoi sforzi di deterrenza nucleare verso i missili balistici lanciati da sottomarini (SLBM): il programma missilistico Polaris.

Ciò che rendeva il Growler e il gemello insoliti era il loro armamento nucleare, schierato su un sottomarino diesel-elettrico convenzionale. La sua missione era quella di fornire capacità di deterrenza nucleare al largo della costa del Pacifico dell'Unione Sovietica durante gli anni di punta della Guerra Fredda, dal 1958 al 1964. Inoltre, missioni di forze speciali furono schierate dai suoi tubi lanciasiluri e dagli hangar nucleari.

Ma ora, saliamo a bordo:

Camera di lancio,



Quadro di controllo elettrico dei diesel generatori



Che sono questi cilindrotti qua, molto interessanti: per approfondire leggete qua: https://en.wikipedia.org/wiki/Fairbanks_Morse_38_8-1/8_diesel_engine



Restando in sala macchine, i filtri ed i depuratori (centrifughi, immagino)



E la centrale di controllo, oggi comunemente nota come ECR (Engine Control Room)



Ufficio/zona notte



La doccia degli ufficiali, un lusso all’epoca:





La comodità di camminare in un sottomarino che deve scontrarsi con la necessità di garantire il grado di stagno in ogni compartimento:



Cabina ufficiali,



Chi indovina cos’è, vince 1 miglio premio Miles & More:



Posto di comando, assetto e bilanciamento, insomma il “ponte di comando”



Cucina meglio attrezzata dei moderni bilocali in immobili di pregio a Milano,



La mensa, o il quadrato, degna di un Diner anni ’50



Corridio/posti letto (a turnazione) del crew:



E finisce qua questo primo OT, New York vi aspetta ma prima di lasciarvi in attesa qualche altro giorno, una delle attrazioni moderne di NYC:



Se per caso passate dall’Ottava all’altezza della 41esima (mi sembra)






Ah tanto per, il “panino” più economico costava 16$. Ed io che mi lamento del cibo a pagamento su LH…

Detto ciò, il continuo del mio vagabondare girovagare per NYC continuerà qualche ora prima di dirigermi a Grand Central per prendere uno dei miei mezzi preferiti: uno dei treni della Harlem Line di MTA.



\FINE OT 1
 
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explo

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29 Maggio 2009
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Scorzè (ve)
\INIZIO OT 1

Mi scuso per il ritardo, ma il lavoro e le feste mi hanno bloccato dallo scrivere, purtroppo vivere in un’altra nazione ed essendo del centro-sud significa che durante le feste bisogna andare a trovare i parenti. E non sono pochi!

Ripartendo con il TR, vi avevo lasciati sulla 30esima. Già che ero lì, ho detto, contrariamente al pensiero di un americano medio, “perché non fare due passi”. Casualmente due passi dopo e risalendo qualche “streets”, sono arrivato di fronte lei:





Oh, ragà sono un ing navale e soprattutto “boys are boys” e quando vedo una nave, soprattutto da guerra, la guardo con un’ammirazione unica. Che poi ci sia salito già non conta, da ing. non l’ho mai fatto e ha un sapore completamente diverso.

Qualche info, da Wikipedia, che altrimenti dovrei farvi il pippone stile dispense del corso di navi militari dell’università di Trieste…e non vi conviene, fidatevi di chi ci è passato…
La USS Intrepid (codici e numeri d’identificazione CV/CVA/CVS-11), anche conosciuta come The Fighting I, è stata una delle 24 portaerei della classe Essexcostruite durante la seconda guerra mondiale per la Marina degli Stati Uniti d’America.

La chiglia dell'Intrepid fu impostata il 1 dicembre 1941 nella Shipway 10 presso la Newport News Shipbuilding & Dry Dock Co., Newport News, Virginia, giorni prima dell'attacco giapponese a Pearl Harbor e dell'entrata degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Fu varata il 26 aprile 1943, la quinta portaerei di classe Essex ad essere varata. È stata sponsorizzata dalla moglie del vice ammiraglio John H. Hoover. Il 16 agosto 1943, fu incaricata del comando del capitano Thomas L. Sprague prima di dirigersi ai Caraibi per lo shakedown e l'addestramento. Successivamente tornò a Norfolk, prima di ripartire il 3 dicembre, diretta a San Francisco. Proseguì verso Pearl Harbor, nelle Hawaii, arrivando lì il 10 gennaio, dove iniziò i preparativi per unirsi al resto della flotta del Pacifico per le operazioni offensive contro la Marina imperiale giapponese.

È la quarta nave della Marina degli Stati Uniti d’America che porta questo nome. Nell’agosto del 1943, l’Intrepid partecipò alla battaglia del Golfo di Leyte. Operò quindi principalmente nel Pacifico, dove fu colpita da due kamikaze (il 30 ottobre 1944 e il 16 aprile 1945) che la danneggiarono senza però riuscire a farla affondare.

Ritirata dal servizio attivo dopo i danni subiti nell’operazione Kikusui, durante la battaglia di Okinawa alla fine della seconda guerra mondiale (tanto da guadagnarsi il nomignolo di Decrepit per i suoi numerosi danni e di Dry, “asciutta”, per il suo stazionamento in bacino di carenaggio), fu ammodernata e riqualificata come portaerei d’attacco (CVA) ai primi degli anni 1950 e in seguito come portaerei antisommergibile (CVS). In questa seconda operatività partecipò alla guerra del Vietnam e fece parte del programma Gemini e del progetto Mercury.

All'inizio del 1965, l'Intrepid iniziò i preparativi per un ruolo nel primo volo Gemini con equipaggio della NASA, Gemini 3. Il 23 marzo, il tenente comandante John Young e il maggiore Gus Grissom a bordo della Molly Brown (la navicella spaziale Gemini 3) precipitarono a circa 50 miglia nautiche (90 km) dall'Intrepid, dopo il primo rientro controllato nell'atmosfera terrestre hanno concluso il loro volo di tre orbite a bordo della Gemini 3. Un elicottero della Marina ha portato gli astronauti all'Intrepid per una visita medica e un debriefing. Successivamente, l'Intrepid recuperò Molly Brown e riportò la navicella spaziale e gli astronauti a Cape Kennedy.

Fu dismessa nel 1974, e nel 1982 è diventata una nave museo della fondazione Intrepid Sea-Air-Space Museum, che l’ha ormeggiata al molo 86 di Manhattan.

Il 12 dicembre 2011, la proprietà dello Space Shuttle Enterprise è stata ufficialmente trasferita all'Intrepid Sea, Air & Space Museum di New York City. Il 27 aprile 2012 l'Enterprise è volato dall'aeroporto internazionale di Dulles per un sorvolo sul fiume Hudson, sull'aeroporto internazionale JFK di New York, sulla Statua della Libertà, sui ponti George Washington e Verrazano-Narrows e su molti altri punti di riferimento della città all'incirca "Tour finale" di 45 minuti, con atterraggio all'aeroporto internazionale JFK, prima di essere trasferito definitavmente a bordo, dove è esposto al pubblico dal 19 luglio 2012.

Ora, per evitare caos con le foto andremo con ordine: Nave, Aeromobili e infine lo shuttle. E voi pensavate che i Mig fossero la chicca… che poi forse ne ho anche un’altra…



USS INTREPID
Hangar









Qualche kg di bronzo…





Bar a poppa, potrebbero (secondo me) averlo installato dopo la conversione a museo eh, non sono sicuro…





Caffe e cannonata 5$,





Sono stato su navi militari più recenti con scale più scomode…





Postazione di tiro al piattello:





La meraviglia delle porte stagne meccaniche:





Elemento originale d’arredo degli anni ’40





Ancora scale:




La suite del comandante:




Radio room




Postazione di commando:



Vista dal ponte sul ponte volo:

Quello che oggi spesso viene chiamato FOC (flight operation center) o FOB (bridge). All’epoca era aperto, immagino il piacere di lavorarci. Venne chiuso con il primo dry dock della nave dopo svariate, mi dicono, parole al miele dell’equipaggio per la scelta progettuale:



Ora, per voi malati di aeromobili, eccoli tutti qui. Perdonatemi nel caso di qualche svarione…



Uno dei pochi superstiti della famiglia, Grumman TBF Avenger: TBM-1



North American FJ-3 Fury AF-203:
Piasecki HUP-2 Retriever ‘128519 - HU-69’ [url=https://www.flickr.com/gp/199557307@N06/Yogyu6KW7W]




Douglas A-4,




Northrop T38-Talon



I due sovietici:



MIG-21




MIG-17





Back to the US, F-8K Crusader





Avete paura dei fantasmi? Saltate questa foto allora… F4-N “Phantom II”





L’ormai ex favorito della MMI: Harrier AV8-C





Parlando di veicoli a decollo verticale, un lontano parente del Bell con cui ho volato io qualche minuto prima… Bell UH-1A



Bell AH1J “SuperCobra”



Una delle meraviglie dell’ingegneria e del design: l’unico e solo, il Sirorsky H19







Una Sirorsky molto più aggraziato, l’HH52-A







Lui non ha bisogno di presentazioni (Aermacchi MB339):





Sempre parlando di addestratori: Beechcraft T-34 Mentor



Tornando indietro di qualche anno, un DOUGLAS XBT2D-1 (nome comodo da pronunciare!):



Ruoli speciali, WF-2 E1B



Iniziamo con le F….



Douglas F3




Douglas F4 SKYRAY



Grumman F9F Cougar



Grumman F11F Tiger



Uno dei caccia più famosi e riconoscibili, Grumman F14-D



Altro prodotto di casa Grumman, A6E





La vera star: Lockheed A-12








[url=https://flic.kr/p/2phGQsQ]


General characteristics
Crew: 1
Capacity: 2,500 lb (1,100 kg) payload
Length: 101 ft 7 in (30.96 m)
Wingspan: 55 ft 7 in (16.94 m)
Height: 18 ft 6 in (5.64 m)
Wing area: 1,795 sq ft (166.8 m2)
Max takeoff weight: 117,000 lb (53,070 kg)
Max landing weight: 52,000 lb (24,000 kg)
Fuel capacity: 10,590 US gal (8,818 imp gal; 40,088 L) / 68,300 lb (30,980 kg) of JP-7 at 6.45 lb/US gal (7.75 lb/imp gal; 0.773 kg/L)
Powerplant: 2 × Pratt & Whitney JT11D-20B (J58-1) Afterburning turbojet, 20,500 lbf (91 kN) thrust each dry, 32,500 lbf (145 kN) with afterburner

Performance
Maximum speed: Mach 3.3
Supersonic cruise: Mach 3.1

Range: 2,500 nmi (2,900 mi, 4,600 km)
Service ceiling: 85,000 ft (26,000 m) or higher
Rate of climb: 11,800 ft/min (60 m/s)
Wing loading: 65 lb/sq ft (320 kg/m2)

E poiché siamo in tema di voli supersonici e velivoli particolari, non possiamo che non richiamare all’attenzione lui, la vera star della collezione con le ali.

Sebbene sia l’unico shuttle che nello spazio non ci è mai andato, essendo più un prototipo che un mezzo vero e proprio, è – infatti - costruito senza motori e senza uno scudo termico funzionante, ed era quindi incapace di operare nello spazio senza ulteriori modifiche.
Tutta la storia dettagliata la trovate online, ma vi riporto alcune curiosità:
Originariamente destinato a chiamarsi Constitution (in onore del bicentenario della costituzione degli Stati Uniti d'America del 1976), fu deciso di cambiargli nome solo in seguito ad una campagna di firme raccolte dai fan della serie televisiva Star Trek (1966), dal nome della famosa nave spaziale USS Enterprise, protagonista di tanti film e telefilm. Gran parte del cast della serie originale, così come il creatore di Star Trek Gene Roddenberry, era presente alla cerimonia d'inaugurazione e il tema musicale della serie fu eseguito come colonna sonora.



Fu utilizzato dalla NASA solo per prove a terra e test di volo entro il confine dell'atmosfera terrestre. A tal scopo fu coinvolto, il 18 febbraio 1977, in una serie di collaudi a volo libero che prevedevano lo sgancio in volo da un Boeing 747 SCA (Shuttle Carrier Aircraft) per misurarne il carico strutturale e le caratteristiche di frenaggio e di manutenzione a terra. L'atterraggio in volo planato avveniva presso la base di Edwards in California. Dopo questo primo periodo di test, durato nove mesi e ribattezzato mediante la sigla ALT (acronimo di "Approach and Landing Test"), l'Enterprise fu impiegato in test strutturali sulla rampa di lancio 39-A del John F. Kennedy Space Center, in Florida.



Sul tubo trovate vari video, tra cui quello in cui vola sul 747 SCA (c’è qualcosa di cui quell’aereo non è capace?) e quello che fa vedere come l’hanno installato sull’Intrepid.
Ma andiamo con le foto e, poiché, siamo in tema di voli supersonici e velivoli particolari, non possiamo che non richiamare all’attenzione lui, la vera star della collezione con le ali.
Sebbene sia l’unico shuttle che nello spazio non ci è mai andato, essendo più un prototipo che un mezzo vero e proprio, è – infatti - costruito senza motori e senza uno scudo termico funzionante, ed era quindi incapace di operare nello spazio senza ulteriori modifiche.

Tutta la storia dettagliata la trovate online, ma vi riporto alcune curiosità:

Originariamente destinato a chiamarsi Constitution (in onore del bicentenario della costituzione degli Stati Uniti d'America del 1976), fu deciso di cambiargli nome solo in seguito ad una campagna di firme raccolte dai fan della serie televisiva Star Trek (1966), dal nome della famosa nave spaziale USS Enterprise, protagonista di tanti film e telefilm. Gran parte del cast della serie originale, così come il creatore di Star Trek Gene Roddenberry, era presente alla cerimonia d'inaugurazione e il tema musicale della serie fu eseguito come colonna sonora.
Fu utilizzato dalla NASA solo per prove a terra e test di volo entro il confine dell'atmosfera terrestre. A tal scopo fu coinvolto, il 18 febbraio 1977, in una serie di collaudi a volo libero che prevedevano lo sgancio in volo da un Boeing 747 SCA (Shuttle Carrier Aircraft) per misurarne il carico strutturale e le caratteristiche di frenaggio e di manutenzione a terra. L'atterraggio in volo planato avveniva presso la base di Edwards in California. Dopo questo primo periodo di test, durato nove mesi e ribattezzato mediante la sigla ALT (acronimo di "Approach and Landing Test"), l'Enterprise fu impiegato in test strutturali sulla rampa di lancio 39-A del John F. Kennedy Space Center, in Florida.

Sul tubo trovate vari video, tra cui quello in cui vola sul 747 SCA (c’è qualcosa di cui quell’aereo non è capace?) e quello che fa vedere come l’hanno installato sull’Intrepid.































I più studiosi ora si staranno chiedendo: ma il Concorde dove sta?

E la risposta, purtroppo, è che non c’è. E’ a rifarsi bello fino ad Aprile…

E quindi, finisce qua?

Ovvio che no. Alla lista dei giocattoli ne manca uno: un sottomarino. Anzi un sommergibile. Se non sapete la differenza, eccola qua, direttamente dalla Treccani:
“Sottomarino: naviglio atto a navigare e ad agire esclusivamente sott'acqua. Nell'uso comune il termine è spesso, anche se impropriamente, usato come sinonimo di sommergibile, che è invece, un naviglio capace di operare sia in superficie che sia in immersione” e aggiungo io, in immersione per un periodo di tempo limitato. Io mi sono dovuto studiare più di qualche centinaio di pagine sui sottomarini & co., con tanto di formule per il dimensionamento strutturale e teorie sulle regressioni del profilo a goccia per lo scafo, per cui d’ora in poi… SAPPIATELA!

Tornando a noi, sempre come parte del Museo, hanno deciso di attraccare uno dei mezzi navali più strani mai costruiti dalla Marina USA, che hanno usato, come al solito, per fare vedere agli amici di Mosca la capacità bellica dello zio Sam, ma che per il resto è stato un fallimento totale.

Ma a noi dei bilanci del Tesoro USA ce ne frega poco e quindi ci vediamo le foto (da dentro) e un po’ di storia (navale) che in forum di aviazione direi essere il minimo!

Iniziamo subito con qualche foto dello USS Growler (SSG-577), che avete già letto abbastanza:



Esterni:











(Dettaglio del doppio scafo, con le aperture per l’allagamento)









Vi anticipo io, rispondendo alla domanda: e ora che diavolo è quell’affare? Quello è, banalmente, la replica di un missile nucleare. Si perché il signor sommergibile Growler, aveva un solo scopo: piazzarsi vicino la Russia e lanciare uno dei missili nucleari che aveva a bordo. Così, tanto per essere amichevoli durante quel bel periodo storico privo di tensioni.

Piccola nota: sebbene Wiki in inglese (da cui deriva il testo sotto) parli di sottomarino, evitando un po’ il pappone, il Growler è a tutti gli effetti un sommergibile. I veri e propri sottomarini propiamente detti nascono negli anni ’50 con il programma Guppy, in cui per la prima volta si iniziò a creare uno scafo adatto alla navigazione subacquea in primis. La differenza, tra sottomarino e sommergibile, detta proprio terra terra è proprio qua: i primi vanno più veloci sott’acqua che in emersione a differenza dei secondi in cui avviene l’esatto opposto. L’idrodinamica è una e purtroppo quella maledetta equazione di Navier-Stokes anche risolvendola non ci permette di azzerare la differenza tra la resistenza di acqua e aria.

Da wiki, lo USS Growler fu uno dei primi tentativi della Marina americana di mettere in campo un sottomarino missilistico da crociera che avrebbe fornito un deterrente nucleare utilizzando la sua seconda serie di missili da crociera. Costruito per trasportare il missile da crociera Regulus I, il Growler fu il secondo e ultimo sottomarino della classe Grayback, quarta nave della Marina degli Stati Uniti a prendere il nome dal growler. Poiché i programmi Regulus I e Regulus II avevano problemi, Growler e Grayback furono gli unici due sottomarini costruiti in questa classe mentre, invece, la Marina degli Stati Uniti virò i suoi sforzi di deterrenza nucleare verso i missili balistici lanciati da sottomarini (SLBM): il programma missilistico Polaris.

Ciò che rendeva Growler e sua sorella insoliti era il loro armamento nucleare, schierato su un sottomarino diesel-elettrico convenzionale. La sua missione era quella di fornire capacità di deterrenza nucleare al largo della costa del Pacifico dell'Unione Sovietica durante gli anni di punta della Guerra Fredda, dal 1958 al 1964. Inoltre, missioni di forze speciali furono schierate dai suoi tubi lanciasiluri e dagli hangar nucleari.

Ma ora, saliamo a bordo:

Camera di lancio,



Quadro di controllo elettrico dei diesel generatori



Che sono questi cilindrotti qua, molto interessanti: per approfondire leggete qua: https://en.wikipedia.org/wiki/Fairbanks_Morse_38_8-1/8_diesel_engine



Restando in sala macchine, i filtri ed i depuratori (centrifughi, immagino)



E la centrale di controllo, oggi comunemente nota come ECR (Engine Control Room)



Ufficio/zona notte



La doccia degli ufficiali, un lusso all’epoca:





La comodità di camminare in un sottomarino che deve scontrarsi con la necessità di garantire il grado di stagno in ogni compartimento:



Cabina ufficiali,



Chi indovina cos’è, vince 1 miglio premio Miles & More:



Posto di comando, assetto e bilanciamento, insomma il “ponte di comando”



Cucina meglio attrezzata dei moderni bilocali in immobili di pregio a Milano,



La mensa, o il quadrato, degna di un Diner anni ’50



Corridio/posti letto (a turnazione) del crew:



E finisce qua questo primo OT, New York vi aspetta ma prima di lasciarvi in attesa qualche altro giorno, una delle attrazioni moderne di NYC:



Se per caso passate dall’Ottava all’altezza della 41esima (mi sembra)






Ah tanto per, il “panino” più economico costava 16$. Ed io che mi lamento del cibo a pagamento su LH…

Detto ciò, il continuo del mio vagabondare girovagare per NYC continuerà qualche ora prima di dirigermi a Grand Central per prendere uno dei miei mezzi preferiti: uno dei treni della Harlem Line di MTA.



\FINE OT 1
E' passato un mese , non ci sono state feste in mezzo.... lo finisci??? :):):)
 
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Luca Paglia

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22 Gennaio 2015
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\INIZIO OT 2

Lo so, vi sono mancato. Però raga, per le cose belle bisogna attendere il giusto. Per quelle che faccio basterebbero 1-2 secondi considerando il livello e invece dal 6 gennaio al 19 marzo. Quindi o arriva un OT degno di chiamarsi o state per sprecare più di qualche minuto della vostra vita.
Si, state sprecando minuti della vostra vita. Però, già che siete qua ormai, beccatevi sto continuo. Ora eravamo rimasti che ero sceso da una portaerei e avevo scoperto i prezzi dell’Antico Vinaio newyorkese, quindi che si fa ora?
Prima di andare a prendere il treno per andare a casa dove mia zia sta cucinando da un paio di giorni, con il jetlag alle spalle, oltre alla sveglia alle 4, per me la giornata alle 17 ora locale potrebbe tranquillamente finire e invece no. Girovago un po’ per NY per stancarmi ancora così posso attaccare quelle polpette che stavo sognando da mesi e che ora, ripensandoci, sto sognando ancora.

Iniziamo con un po’ di foto dai…

Uno dei luoghi culto di NY



Per arrivare (visto che era dietro l’angolo) nell’incrocio piazza più frequentata del mondo a cui direi non servono presentazioni:





Solo per dovere di informazione, vi comunico che gli hot dog a times square sono arrivati alla modica cifra di 6.75$. Quando avevo 5 anni e c’erano ancora le torri gemelle, li compravo a 2$. La coppia. E dubito che la qualità fosse inferiore a questa.




Panoramica




Ultima, giuro




Avviciniamoci ad un altro simbolo turistico, il Rockfeller Center, qualche grattacielo








Il luogo (una volta ormai, direi) cult della musica




E qualche vetrina addobbata per natale, sobria ed elegante










È ovunque!




Dopo aver speso qualche mese di stipendio nei negozi della quinta, ecco il giusto posto dove pentirsi della propria lussuria. Ho sempre amato la chiesa di San Patrizio di cui la storia in breve (da wiki):

Il terreno sul quale sorge la chiesa fu originariamente destinato alla costruzione di una scuola cattolica (1813). Dato che il progetto fallì tre anni dopo, nacque sul posto un orfanotrofio diretto da una comunità di Trappisti in esilio, i quali diressero l'istituto per alcuni anni. Più tardi, essi approfittarono della caduta di Napoleone per rientrare in Francia, sicché alla direzione dell'orfanotrofio subentrò la diocesi di New York.
Accadde in seguito un fatto che si sarebbe rivelato molto importante per la costruzione della cattedrale: nel 1850 la diocesi di New York venne trasformata in arcidiocesi dal papa Pio IX. L'arcivescovo John Joseph Hughes decise di erigere un nuovo luogo di culto cattolico al posto dove sorgeva l'orfanotrofio. La nuova chiesa doveva prendere le veci della vecchia cattedrale di San Patrizio, edificio minore situato a Little Italy. Potrebbe stupire il fatto che questo tempio cattolico dovesse divenire una delle chiese più grandi degli Stati Uniti, quindi di uno Stato prevalentemente protestante: la ragione di tutto ciò sta semplicemente nel fatto che a quei tempi gli irlandesi, cattolici, costituivano un quarto della popolazione di Manhattan. I lavori iniziarono nel 1858 ma furono ben presto sospesi a causa della Guerra di Secessione. Dopo che l'esecuzione fu ripresa, la cattedrale fu finalmente consacrata nel 1879. Le due torri campanarie furono terminate nel 1888.






L’unico negozio in cui posso entrare sulla 5th Avenue:








Me lo ricordavo diverso…




L’italia chiamò (forse è questo a cui si riferiscono nella discussione sull’aeroporto di Genova )




Ed eccoci al Rockfeller Center












Fa sempre il suo effetto


Addobbandum est








L’altro grattacielo di di central Manhattan








Se volete sapere da dove ho fatto questa foto:




L’Apple Store più incredibile al mondo, in cui hanno fatto una stazione ferroviaria all’interno!








Chiudendo la giornata a NY un piccolo OT ferroviario. Premesso che io ormai viaggio con le U/S/A-bahn di Amburgo e nonostante la puntualità rinomata di Deutsche Bahn, neanche le nostre Ale erano così scomode…

Comodo layout 3+2 (non degno di essere paragonato a un maddog)




Ma dove diavolo sta andando sto str….?




Qua raga, a casa di mia zia dove alle 19.30 arrivo e mentre sta finendo di preparare la cena, mi chiede se mi andavano bene le cose che aveva fatto prendere SOLO per me per fare colazione.

Spoiler:


Prometto di aggiungere il resto a breve, intanto spero che abbiate gradito delle foto veramente uniche ed inedite di New York.

Sì, intendo il bancone dell’isola di mia zia.

\FINE OT 2