Ha un infarto sul volo Torino-Lamezia, l’aereo costretto a tornare in Piemonte: muore passeggero di 30 anni


Edoardo

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La vittima ha avuto un malore ma nessuno scalo era disponibile a ospitare un atterraggio d’emergenza. E all’atterraggio l’ambulanza era priva di scorta

Tragedia all’aeroporto di Torino Caselle. Questa mattina un passeggero italiano di 30 anni che viaggiava insieme alla madre a bordo di un volo Torino-Lamezia Terme ha avuto un malore in volo, l’aereo è stato costretto a tornare indietro e ad effettuare un atterraggio di emergenza, ma l’uomo è morto.

Nessuno degli altri aeroporti ha dato autorizzazione all’atterraggio di emergenza. L’aereo ha così fatto ritorno a Caselle, ma l’ambulanza in servizio nello scalo era priva di scorta. L’uomo è dunque arrivato in ospedale con grande ritardo.

La dinamica è ancora in fase di accertamento da parte della Polaria e dello Spresal della Asl.

Secondo una prima ricostruzione l’uomo si è sentito male a metà del tragitto per Lamezia, il capitano del volo Ryanair FR8780R ha chiesto autorizzazione all’atterraggio di emergenza, ma nessuno degli aeroporti contattati ha dato risposta positiva, così l’aereo è tornato a Torino. Per il passeggero non c’è stato nulla da

fare.

La madre, che era con lui, ha accusato a sua volta un malore ed è stata trasportata in ospedale dal 118.


Ricostruzione da prendere con le pinze, ma chiedo ai più esperti:

-) Cosa vuol dire che l'ambulanza di servizio era priva di scorta?
-) E' possibile che altri aeroporti abbiano negato l'autorizzazione ad atterrare?
 

elleci

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Ricostruzione da prendere con le pinze, ma chiedo ai più esperti:

-) Cosa vuol dire che l'ambulanza di servizio era priva di scorta?
-) E' possibile che altri aeroporti abbiano negato l'autorizzazione ad atterrare?
Ho visto su FR24 che l’inversione di rotta è avvenuta sopra Genova, quindi non penso ci fossero opzioni significativamente migliori di Caselle.
 
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lin_ra

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-) Cosa vuol dire che l'ambulanza di servizio era priva di scorta?
L'ambulanza di servizio non ha bisogno di scorta. Credo sia un refuso.
Il personale medico aeroportuale con macchina/ambulanza credo e spero fosse pronto già prima dell'atterraggio.

Se è un'ambulanza esterna, si, ha bisogno del follow me perché non puoi avere un mezzo esterno che scorrazza per l'area di movimento senza una guida.

Ahimè vedendo FR24, sono passati più o meno 20 minuti dall'inizio del rientro ( a quota 30.000 ft all'altezza di GOA) all'atterraggio e a meno che non ci fossero DAE e farmaci a bordo con personale addestrato a somministrarli, le chance erano molto basse. Già solo con il DAE ci sono buone possibilità, ma se il ritmo cardiaco non è defibrillabile senza farmaci non lo riprendi.

Credo fossero troppo alti per scendere subito su GOA e magari abbiano provato a chiedere (vado a spanne) a Cuneo o Parma, ma di questo non sono esperto.
 
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fiducioso

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Ho visto su FR24 che l’inversione di rotta è avvenuta sopra Genova, quindi non penso ci fossero opzioni significativamente migliori di Caselle.
Cuneo…sarebbe atterrato almeno 15 min prima che a Torino e a Cuneo e’ basato l’elisoccorso che in meno di 10 minuti può raggiungere l’ospedale di Cuneo.
 
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lin_ra

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Cuneo…sarebbe atterrato almeno 15 min prima che a Torino e a Cuneo e’ basato l’elisoccorso che in meno di 10 minuti può raggiungere l’ospedale di Cuneo.
Con un dispatch sanitario coordinato, l'elisoccorso te lo mandavano anche a Caselle, non appena l'ACC passava la chiamata all'aeroporto dove il volo sarebbe atterrato, la torre avrebbe chiamato i soccorsi sanitari che avrebbero potuto attivare l'elisoccorso. Posto che il personale di emergenza aeroportuale ha tutti gli strumenti che ha l'elisoccorso per riprendere un arresto cardiaco. Con i dettagli che ha fornito la stampa, in questo caso, non credo che il trasporto da Caselle avrebbe potuto fare la differenza.

Il tema è che anche fossero caduti a strapiombo su GOA, senza una buona immediata rianimazione, farmaci e/o un DAE - se ritmo defibrillabile - (che credo ci sia su FR) un arresto cardiaco non lo riprendi nemmeno a terra.. figurati a 30 mila piedi.
 
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elleci

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Cuneo…sarebbe atterrato almeno 15 min prima che a Torino e a Cuneo e’ basato l’elisoccorso che in meno di 10 minuti può raggiungere l’ospedale di Cuneo.
Pisa? Bologna? La stesa Genova? Ma anche Linate...
Dal punto in cui ha iniziato il rientro Linate e Cuneo erano più vicine di Caselle di circa 20 km, quindi il tempo sarebbe stato più o meno lo stesso. Forse Genova ma non credo avrebbe risparmiato moltissimo tempo neanche lì. Pisa e Bologna non capisco che c’entrino.
 
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Dal punto in cui ha iniziato il rientro Linate e Cuneo erano più vicine di Caselle di circa 20 km, quindi il tempo sarebbe stato più o meno lo stesso. Forse Genova ma non credo avrebbe risparmiato moltissimo tempo neanche lì. Pisa e Bologna non capisco che c’entrino.
Con 90 nodi di vento in coda, Pisa c’entra, eccome se c’entra. Poi quando inverti la rotta, a 320kias, non è che ti metti a 90 gradi: se ci metti pure il raggio di virata ecc, altro che 20km.
 
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https://www.lastampa.it/torino/2024...2SxjM-sCxnvucM80gSLmAyPiVSSUXHF4AWJqQ-lEx6Kp-

Giuseppe Stilo, morto a 33 anni su un aereo Ryanair: cosa è successo sul volo Torino-Lamezia
Il velivolo è tornato a Caselle per atterrare. L’uomo si era sentito male e il pilota aveva dato l’allarme: con lui anche la moglie incinta. Il 118: «Abbiamo aspettato più di dieci minuti per entrare». Sagat smentisce: «Il primo veicolo dei volontari in attesa al varco è entrato in due minuti»

IRENE FAMÀ, MASSIMILIANO RAMBALDI
18 Aprile 2024 alle 01:00

TORINO. «Ci serve un’ambulanza a Caselle per un passeggero che sta arrivando da Lamezia Terme. È sotto ossigeno. Ci sono due medici a bordo che hanno chiesto l’intervento direttamente sulla pista». Il medico aeroportuale allerta i soccorsi alle 11,15 di ieri. Giuseppe Stilo, 33 anni, su un volo Ryanair, si è sentito male. Arresto cardiaco. I due sanitari sull’aereo tentano di rianimarlo. Viene contattato anche il 118. «Andate al varco 3. Non c’è tempo di parcheggiare». L’aereo torna a Caselle. Sulla pista c’è l’ambulanza dell’infermeria aeroportuale. Quella del 118? Bloccata al varco per una decina di minuti, in attesa che il personale Sagat arrivi ad alzare la sbarra e ad accompagnarli sul posto. La centrale operativa sollecita l’équipe, ma bisogna attendere. Le regole dell’aeroporto parlano chiaro: in pista serve la scorta. E questa pare abbia tardato. I minuti scorrono. Quando il personale del 118 raggiunge l’aereo, il passeggero, è disteso tra i sedili, affidato alle cure dei medici interni a Caselle. I tentativi di rianimarlo si rivelano vani: per il trentatreenne non c’è più nulla da fare.

Così è morto, intorno alle 11,30 di ieri, Giuseppe Stilo. Così, ora, tutti chiedono che sia fatta luce sulla sua morte.

Il giallo sulle procedure di sicurezza
Al di là della tragedia, si è aperto un giallo sulle procedure di sicurezza dell’aeroporto. Per Sagat e Azienza Sanitaria Zero, che gestisce il servizio di emergenza regionale, tutto si è svolto senza intoppi. E lo dicono con un comunicato congiunto. L’arrivo dell’ambulanza e la scorta fino al velivolo sarebbero stati gestiti seguendo i protocolli di intervento, con sollecitudine. Stando però ai resoconti dei soccorritori, sui quali potrebbe indagare la procura di Torino, qualche intoppo si sarebbe verificato. I soccorritori hanno segnalato ritardi nell’accesso al varco designato. Oltre dieci minuti. Non solo. Sarebbero stati sollecitati più volte l’apertura e l’intervento del personale addetto.

Sagat la ricostruisce così: «L’aereo era atteso in pista dall'ambulanza aeroportuale e dal personale medico aeroportuale. Medico e infermiere sono saliti immediatamente a bordo dell'aereo e hanno prestato soccorso». E Azienda Zero aggiunge: «La prima ambulanza con i volontari era attesa al varco e ha impiegato circa due minuti per accedere al sedime aeroportuale (nel frattempo il paziente aveva tre medici con defibrillatore e adrenalina che lo stavano assistendo) mentre la medicalizzata del 118 è entrata immediatamente». Ma i resoconti dei soccorritori confuterebbero questa ricostruzione.

Comunque, pare che le condizioni del paziente fossero irreversibili già prima dell’atterraggio: è stato soccorso in aereo e sottoposto a manovre salvavita. Il pilota ha fatto di tutto per tornare a terra. Il volo Ryanair fr8780r è decollato da Caselle alle 11. Alle 11,15 sorvola il cielo tra Chiavari e Rapallo ed è in quel momento che inverte la rotta in direzione Genova. Lì, il pilota avrebbe chiesto di atterrare, ma c'era troppo vento e rischio wind shear. Così ha proseguito sino a Caselle.

Chi era Giuseppe Stilo
Giuseppe Stilo lavorava in Piemonte, ad Alba. Era originario di Filogaso, in Calabria, e con la moglie (al quarto mese di gravidanza), stava tornando a casa. Sposati da nemmeno un anno, volevano andare a trovare la famiglia vicino a Vibo Valentia. Lui era seduto nelle prime file, lei in fondo all’aereo. Nonostante fosse a bordo, lei non si sarebbe accorta di nulla. «Qualcuno si è sentito male. Arriveremo in ritardo», avrebbe scritto i parenti. Poi, all’arrivo a Caselle, ha scoperto l’accaduto. Si è sentita male ed è stata affidata alle cure dei medici.
 

robygun

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Soliti articoli fatti per far montate la polemica tra chi non conosce le procedure aeroportuali..
 

Fewwy

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Soliti articoli fatti per far montate la polemica tra chi non conosce le procedure aeroportuali..
In verità, l'ho condiviso non per fare polemica ma perché mi pare chiarisca bene la dinamica (se si ha la pazienza di leggerne il contenuto).

L'aereo è stato accolto sul piazzale dall'ambulanza dell'infermeria aeroportuale, composta da 3 medici e munita di defibrillatore ed adrenalina.

L'ambulanza del 118, invece, sembra aver avuto un imprecisato tempo di attesa per l'accesso al sedime aeroportuale: i sanitari sostengono 10 minuti, mentre Azienda Sanitaria Zero dice 2 minuti.

La verità potrà essere facilmente verificata, ma ad ogni modo non fa molta differenza dato che i soccorsi erano già in corso.
 

njko98

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Con un dispatch sanitario coordinato, l'elisoccorso te lo mandavano anche a Caselle, non appena l'ACC passava la chiamata all'aeroporto dove il volo sarebbe atterrato, la torre avrebbe chiamato i soccorsi sanitari che avrebbero potuto attivare l'elisoccorso. Posto che il personale di emergenza aeroportuale ha tutti gli strumenti che ha l'elisoccorso per riprendere un arresto cardiaco. Con i dettagli che ha fornito la stampa, in questo caso, non credo che il trasporto da Caselle avrebbe potuto fare la differenza.

Il tema è che anche fossero caduti a strapiombo su GOA, senza una buona immediata rianimazione, farmaci e/o un DAE - se ritmo defibrillabile - (che credo ci sia su FR) un arresto cardiaco non lo riprendi nemmeno a terra.. figurati a 30 mila piedi.
DAE presente a bordo nel 99% dei casi. Anche se da MEL possiamo andare senza.
Il DAE è automatico, decide lui quando scaricare in base al ritmo cardiaco.
 
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lin_ra

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DAE presente a bordo nel 99% dei casi. Anche se da MEL possiamo andare senza.
Il DAE è automatico, decide lui quando scaricare in base al ritmo cardiaco.
Infatti immaginavo... ormai penso siano davvero poche le compagnie a non averlo a bordo.

Si certo il DAE è automatico, intendevo dire che si trovi una persona a bordo in arresto cardiaco e il ritmo non è fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare il DAE (come qualsiasi altro defibrillatore anche non automatico) non serve a nulla, devi solo sperare di avere a bordo un sanitario che possa usare i farmaci di bordo.
 

ITALYAIRPORT

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Bisognerà chiarire le cause della morte, ma se l’arresto cardiaco è per esempio dovuto a emorragia cerebrale, purtroppo non c’è nulla da fare nemmeno con farmaci o DAE.
Comunque mi pare strano che l’ambulanza aeroportuale avesse a bordo TRE medici. Mi sembra più plausibile un medico e un infermiere o un medico e due soccorritori.
L’ambulanza con i “volontari” non si sa che utilità potesse avere, dato già i sanitari aeroportuali sul posto, quindi probabilmente se ha aspettato 10 minuti poco cambiava. L’ambulanza con medico e infermiere pare sia entrata subito, ma nel caso poteva essere utile per il trasporto, dato che a quanto pare dei medici erano già presenti. A meno che i medici aeroportuali siano medici generici non addestrati all’emergenza, cosa assurda ma ahimè plausibile.
Anche perché se l’aeroporto è dotato di ambulanza, medico e soccorritore, non vedo perché attivare il 118 (se non per l’elisoccorso)e non trasportare direttamente in ospedale.
 

robygun

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Chiamano l'ambulanza esterna per poterlo portare poi all'ospedale di zona, senza farlo passare dal PS interno per trasbordo..

Comunque il presidio medico aeroportuale è formato da personale di Pronto Soccorso e d'urgenza, non sono medici "generici"..

Come dicevo sono articoli, e commenti social, fatti da chi non conosce il mondo aeroportuale ed aeronautico ma fa polemica indignata..

Ricordo le boiate lette sulla mancanza di DAE a Malpensa quando si sentì male credo un tassista, peccato che c'è il PS aeroportuale con tutte le dotazioni del caso e personale specializzato ..
 

Michele

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1) l'ambulanza con i volontari (o comunque personale esterno non aeroportuale) è stata chiamata per trasportare il povero ragazzo dall'aeroporto all'ospedale. L'ambulanza aeroportuale non può "uscire". Terrebbe scoperta la posizione che ha in aeroporto. A meno che non ce ne sia un'altra di scorta con personale assegnato. In casi del genere, quasi sempre, viene attivata o una medicalizzata (ambulanza con medico a bordo + volontari, o un'infermieristica (infermiere + volontari) o una "semplice" BLS-D (volontari di livello avanzato addestrati anche alla rianimazione di base +DAE) insieme ad un'automedica (con medico e infermiere a bordo). La tipologia di ambulanza e la composizione del personale varia da regione a regione.

2) I medici del PS aeroportuale sono tutti medici di emergenza/urgenza, con formazione ed esperienza specifica.

3) Il 118 viene sempre attivato, in quanto la catena del soccorso, dall'evento all'ospedalizzazione, passa tramite coordinamento della centrale 118 (o 112, dipende dalle regioni). E' proprio il 118 a coordinare tutto l'intervento, compresa la comunicazione (in tempo reale) dei dati evento/parametri/condizioni paziente proprio all'ospedale di destinazione. In PS, sanno già che sta arrivando, per esempio, un Codice Rosso sotto RCP (rianimazione cardio polmonare) in arresto cardiaco da X minuti con tutti i parametri e le azioni effettuate dal personale, nel frattempo.
 

Fewwy

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Comunque mi pare strano che l’ambulanza aeroportuale avesse a bordo TRE medici. Mi sembra più plausibile un medico e un infermiere o un medico e due soccorritori.
Nei "tre" medici riportati dall'articolo sono contati anche due medici-passeggeri i quali – sempre secondo i giornali – hanno usato il DAE di bordo ancora in volo per due volte.
 
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BrunoFLR

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Quindi qualsiasi ulteriore polemica (lo dico per i giornalisti giornalai che sicuramente ci leggono) è assolutamente inutile e strumentale ai clickbait.
R.I.P.
 
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ITALYAIRPORT

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1) l'ambulanza con i volontari (o comunque personale esterno non aeroportuale) è stata chiamata per trasportare il povero ragazzo dall'aeroporto all'ospedale. L'ambulanza aeroportuale non può "uscire". Terrebbe scoperta la posizione che ha in aeroporto. A meno che non ce ne sia un'altra di scorta con personale assegnato. In casi del genere, quasi sempre, viene attivata o una medicalizzata (ambulanza con medico a bordo + volontari, o un'infermieristica (infermiere + volontari) o una "semplice" BLS-D (volontari di livello avanzato addestrati anche alla rianimazione di base +DAE) insieme ad un'automedica (con medico e infermiere a bordo). La tipologia di ambulanza e la composizione del personale varia da regione a regione.

2) I medici del PS aeroportuale sono tutti medici di emergenza/urgenza, con formazione ed esperienza specifica.

3) Il 118 viene sempre attivato, in quanto la catena del soccorso, dall'evento all'ospedalizzazione, passa tramite coordinamento della centrale 118 (o 112, dipende dalle regioni). E' proprio il 118 a coordinare tutto l'intervento, compresa la comunicazione (in tempo reale) dei dati evento/parametri/condizioni paziente proprio all'ospedale di destinazione. In PS, sanno già che sta arrivando, per esempio, un Codice Rosso sotto RCP (rianimazione cardio polmonare) in arresto cardiaco da X minuti con tutti i parametri e le azioni effettuate dal personale, nel frattempo.
In questo caso, pare che siano state attivate due ambulanze esterne. La prima di base con volontari, la seconda con medico e infermiere, oltre a quella aeroportuale. In questo caso la prima ambulanza (quella che pare abbia atteso 10+ minuti) era totalmente inutile. Per un eventuale trasporto bastava la seconda, che è poi entrata subito, dato che sul posto c’era già il personale aeroportuale.