Voglio festeggiare con un TR il mio 167esimo volo con una notoria compagnia irlandese non di bandiera, di cui non faccio il nome in ossequio alla (mia) privacy.
Anche una vita in barbon class (anzi ultra-barbon, anzi deppiù), può avere nonostante le apparenze una sua dignità, e a volte magari merita quasi di essere raccontata (seppure in piccola parte, non temete).
Tarda mattinata di inizio luglio: a Fiume si atterra per 34 destra. Proprio sopra il lungasosta un'aura dorata avvolge i padroni di casa(?) testè salvati da possibili nuove bancarotte: anche il cielo gioisce, gaudium magnum.
Imbarco praticamente in orario, e mentre la rampa sbriga le sue faccende mi fiondo sul posto finestrino profumatemente pagato: infatti MOL ha ben compreso che l'aviopirla è ben disposto a sganciare pecunia extra anche su un volo di 50 minuti scarsi (nell'occasione si va praticamente dietro l'angolo, a Spalato) pur di riuscire a fare qualche foto "imperdibile".
Ma prima di versare l'obolo per la scelta del posto, ricordare assolutamente di avere completato la checklist dei fondamentali: 1) scegliere il lato non soleggiato, in funzione dell'orario e della direzione di volo; 2) verificare su aeroLOPA (grazie ACforum per la scoperta) l'esatto posizionamento dei finestrini rispetto al sedile, per evitare torcicolli o peggio ancora file cieche; 3) compatibilmente con i punti 1 e 2, scegliere il pitch meno peggio (dx meglio di sx, etc.), sempre in ossequio ad una oculata economia: i posti "premium" li lascio tutti agli altospendenti 4) sperare che non cambino l'aereo con un MAX, perchè allora, a parte ogni altra considerazione , va tutto a carte 48: è successo di avere fatto 'sto lavoro per trovarsi nella fila di emergenza con un micro finestrino inutilizzabile e pure il sedille dell'assistente di volo di mezzo: che viaggio terrificante! 5) ricordare di portare una boccetta alcool o di altro più efficace detergente per il finestrino: non so mai se il passeggero precedente ami baciare il lastrino di perspex o magari leccarlo , o forse a causa di una improvvissa turbolenza in aria chiara i capelli impomatati di brillantina siano finiti proprio lì sopra, fatto sta che senza le pulizie di pasqua non si riesce quasi a veder fuori. Completati con successo tutti i punti precedenti, ecco udirsi il "boarding complete" - ottimo - "arm doors 'n cross check" - meglio! - ma poi improvvisamente la temibile "Your captain speaking..." come speaking, ma non dovrebbe guidare l'aereo? che ci vorrà dire, un augurio di buon viaggio? che il tempo in rotta è bello? o che per 10 minuti di ritardo abbiamo perso lo slot? Indovina indovinello, proprio la terza che hai detto. E la prossima chance sarà fra... 1 ora e un quarto! Evvai! Però aggiunge anche che la clearance "could, OR COULD NOT, improve", ma comunque si possono usare i cellulari e i bagni, forse anche contemporaneamente. Sempre meglio di niente... aspettiamo e speriamo nel miracolo, Medjugorje non è lontana dalla nostra meta. E infatti, dopo neanche 10 minuti... via libera! Incredulo, il cabin crew si rianima da un rassegnato torpore e balza come un sol uomo a rimettre tutto in ordine, e in men che non si dica la taxiway è già nostra.
Il passato, come in un film distopico, ci viene incontro baldanzoso
Ma niente paura! Un briciolo di discontinuità ed eccco subito il futuro avanzare (o magari vuoi vedere che sarà il contrario?)
Incrociamo i loghi come in un duello rusticano, ma almeno sul ptp non c'è partita, vinciamo noi
Ma chi arriva arriva, per noi il punto vero è un altro: da ogni terminal sbucano minacciosi concorrenti per la partenza
Sono sempre di più, è vitale scattare davanti pena accodarsi a una bella filetta
La spuntiamo con uno scatto felino, ma che fare coi turchi già fermi al punto attesa?
E qui accade l'imprevedibile: con una manovra degna del migliore "lassatece passà, semo romani", il nostro comandante supera a destra in volata, credo approffittando della distrazione dei colleghi certamente impegnati a controllare il calendario degli europei, cosa per noi ormai del tutto inutile.
"Cabincrùzittfordepartur", e in un attimo passiamo dalla disperazione dell'attesa più frustrante allla soddisfazione impagabile di passare davanti agli altri, la specialità romana dell' "arrivo dopo quindi devo da passà prima". Avventure sul tramac.
Tale è la gioia che sembra quasi di volare.
180 verso Roma e campo in vista.
Nella stessa foto, l'anello dell'Olimpico e quello di Bracciano (aguzzando la vista)
C'è anche LIRU, fra fra un'ansa e l'altra. Ti ricordi?
Oh guarda, ecco Guidonia. Si vede bene la 22, quella in erba. E sullo sfondo il lago.
Gli altopiani sul Gennaro, il cortile di casa per gli alianti di quelle parti. Secoli fa.
Il Turano e il Salto: ma allora ci sarà Rieti in quella piana. E sono già tre i campi, in questo volo, in diretta dal passato.
E con Preturo facciamo poker. Sono solo quattro campi, o anche quarant'anni volati via?
Comunque sia, grande è la fortuna di chi ha potuto volare.
Pure Campotosto sembra sempre lì. Confortante.
Ma lasciam gli stazzi e andiamo verso il mare. Alla fine eccolo, l'Adriatico selvaggio.
Dicono sia verde come i pascoli dei monti.
A questo punto si impone una testimonianza OT, che poi è la vera ragione di tutta questa manfrina: sì, è proprio verde.
Ma torniamo in volo, che la costa arriva.
Showers. Sarebbero temporali, ma fa più aeronautico.
Da queste parti la nautica è una cosa seria.
Come dicono a Spalato i vecchi piloti, se vedi Togir da vicino sei in corto finale.
C'è umidità nell'aria.
Infatti, pista contaminata.
Sbrigàti affari importanti per una decina di giorni , è già tempo di rientrare. Il vantaggio del volo in tarda serata in realtà è duplice: puoi sfruttare tutta la giornata e in più molto probabilmente sarà in ritardo: l'app conferma, così si può stare a mollo fino all'ultimo, sempre però tenendo d'occhio l'aeroporto.
Alla fine, un'oretta di ritardo a fine giornata in questa stagione è il minimo sindacale, da metterci la firma.
La nostra Comandante ci guida sicura nella notte, fra l'uno e l'altro mare.
E' stato bello, e forse ancora di più sarà, sognare.
Dopotutto chi si contenta... sogna
Anche una vita in barbon class (anzi ultra-barbon, anzi deppiù), può avere nonostante le apparenze una sua dignità, e a volte magari merita quasi di essere raccontata (seppure in piccola parte, non temete).
Tarda mattinata di inizio luglio: a Fiume si atterra per 34 destra. Proprio sopra il lungasosta un'aura dorata avvolge i padroni di casa(?) testè salvati da possibili nuove bancarotte: anche il cielo gioisce, gaudium magnum.
Imbarco praticamente in orario, e mentre la rampa sbriga le sue faccende mi fiondo sul posto finestrino profumatemente pagato: infatti MOL ha ben compreso che l'aviopirla è ben disposto a sganciare pecunia extra anche su un volo di 50 minuti scarsi (nell'occasione si va praticamente dietro l'angolo, a Spalato) pur di riuscire a fare qualche foto "imperdibile".
Ma prima di versare l'obolo per la scelta del posto, ricordare assolutamente di avere completato la checklist dei fondamentali: 1) scegliere il lato non soleggiato, in funzione dell'orario e della direzione di volo; 2) verificare su aeroLOPA (grazie ACforum per la scoperta) l'esatto posizionamento dei finestrini rispetto al sedile, per evitare torcicolli o peggio ancora file cieche; 3) compatibilmente con i punti 1 e 2, scegliere il pitch meno peggio (dx meglio di sx, etc.), sempre in ossequio ad una oculata economia: i posti "premium" li lascio tutti agli altospendenti 4) sperare che non cambino l'aereo con un MAX, perchè allora, a parte ogni altra considerazione , va tutto a carte 48: è successo di avere fatto 'sto lavoro per trovarsi nella fila di emergenza con un micro finestrino inutilizzabile e pure il sedille dell'assistente di volo di mezzo: che viaggio terrificante! 5) ricordare di portare una boccetta alcool o di altro più efficace detergente per il finestrino: non so mai se il passeggero precedente ami baciare il lastrino di perspex o magari leccarlo , o forse a causa di una improvvissa turbolenza in aria chiara i capelli impomatati di brillantina siano finiti proprio lì sopra, fatto sta che senza le pulizie di pasqua non si riesce quasi a veder fuori. Completati con successo tutti i punti precedenti, ecco udirsi il "boarding complete" - ottimo - "arm doors 'n cross check" - meglio! - ma poi improvvisamente la temibile "Your captain speaking..." come speaking, ma non dovrebbe guidare l'aereo? che ci vorrà dire, un augurio di buon viaggio? che il tempo in rotta è bello? o che per 10 minuti di ritardo abbiamo perso lo slot? Indovina indovinello, proprio la terza che hai detto. E la prossima chance sarà fra... 1 ora e un quarto! Evvai! Però aggiunge anche che la clearance "could, OR COULD NOT, improve", ma comunque si possono usare i cellulari e i bagni, forse anche contemporaneamente. Sempre meglio di niente... aspettiamo e speriamo nel miracolo, Medjugorje non è lontana dalla nostra meta. E infatti, dopo neanche 10 minuti... via libera! Incredulo, il cabin crew si rianima da un rassegnato torpore e balza come un sol uomo a rimettre tutto in ordine, e in men che non si dica la taxiway è già nostra.
Il passato, come in un film distopico, ci viene incontro baldanzoso
Ma niente paura! Un briciolo di discontinuità ed eccco subito il futuro avanzare (o magari vuoi vedere che sarà il contrario?)
Incrociamo i loghi come in un duello rusticano, ma almeno sul ptp non c'è partita, vinciamo noi
Ma chi arriva arriva, per noi il punto vero è un altro: da ogni terminal sbucano minacciosi concorrenti per la partenza
Sono sempre di più, è vitale scattare davanti pena accodarsi a una bella filetta
La spuntiamo con uno scatto felino, ma che fare coi turchi già fermi al punto attesa?
E qui accade l'imprevedibile: con una manovra degna del migliore "lassatece passà, semo romani", il nostro comandante supera a destra in volata, credo approffittando della distrazione dei colleghi certamente impegnati a controllare il calendario degli europei, cosa per noi ormai del tutto inutile.
"Cabincrùzittfordepartur", e in un attimo passiamo dalla disperazione dell'attesa più frustrante allla soddisfazione impagabile di passare davanti agli altri, la specialità romana dell' "arrivo dopo quindi devo da passà prima". Avventure sul tramac.
Tale è la gioia che sembra quasi di volare.
180 verso Roma e campo in vista.
Nella stessa foto, l'anello dell'Olimpico e quello di Bracciano (aguzzando la vista)
C'è anche LIRU, fra fra un'ansa e l'altra. Ti ricordi?
Oh guarda, ecco Guidonia. Si vede bene la 22, quella in erba. E sullo sfondo il lago.
Gli altopiani sul Gennaro, il cortile di casa per gli alianti di quelle parti. Secoli fa.
Il Turano e il Salto: ma allora ci sarà Rieti in quella piana. E sono già tre i campi, in questo volo, in diretta dal passato.
E con Preturo facciamo poker. Sono solo quattro campi, o anche quarant'anni volati via?
Comunque sia, grande è la fortuna di chi ha potuto volare.
Pure Campotosto sembra sempre lì. Confortante.
Ma lasciam gli stazzi e andiamo verso il mare. Alla fine eccolo, l'Adriatico selvaggio.
Dicono sia verde come i pascoli dei monti.
A questo punto si impone una testimonianza OT, che poi è la vera ragione di tutta questa manfrina: sì, è proprio verde.
Ma torniamo in volo, che la costa arriva.
Showers. Sarebbero temporali, ma fa più aeronautico.
Da queste parti la nautica è una cosa seria.
Come dicono a Spalato i vecchi piloti, se vedi Togir da vicino sei in corto finale.
C'è umidità nell'aria.
Infatti, pista contaminata.
Sbrigàti affari importanti per una decina di giorni , è già tempo di rientrare. Il vantaggio del volo in tarda serata in realtà è duplice: puoi sfruttare tutta la giornata e in più molto probabilmente sarà in ritardo: l'app conferma, così si può stare a mollo fino all'ultimo, sempre però tenendo d'occhio l'aeroporto.
Alla fine, un'oretta di ritardo a fine giornata in questa stagione è il minimo sindacale, da metterci la firma.
La nostra Comandante ci guida sicura nella notte, fra l'uno e l'altro mare.
E' stato bello, e forse ancora di più sarà, sognare.
Dopotutto chi si contenta... sogna