[TR] SHA-MFM-BKK con Air Macau + RTAF Museum


Challenger

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Un giorno, mentre cerco voli per Bangkok, spunta un'inaspettata Air Macau che propone transiti via Macao più o meno lunghi allo stesso prezzo, opzione interessante per chi voglia visitare per poche ore la piccola ex-colonia portoghese dirimpettaia di Hong Kong.

Avevo già visitato Macao diversi anni fa (arrivandoci in traghetto da HK) e mi sarebbe anche piaciuto rivederla, ma per motivi di tempo alla fine prenoto uno scalo più breve per provare Air Macau e vedere dal vivo MFM, aeroporto che ha la particolarità di avere la pista costruita su una lunga e stretta isola artificiale collegata al piazzale sulla terraferma da due taxiway in mezzo all’acqua
Foto (non mia) da Airliners.net:


Per un TR su Macao, rimando a questo di Planner.

Partenza pomeridiana dal T1 di Shanghai-Hongqiao (NX vola sia su PVG che SHA). Il T1 è il terminal più piccolo e vecchio, ma rinnovato dopo l'apertura del T2 (più grande e moderno), e serve tutti i voli internazionali oltre a una manciata di voli nazionali tra cui quelli di Spring Airlines.
Lo preferisco di gran lunga a Pudong, sia per la vicinanza a casa, sia perché è più piccolo e comodo, con poche code a controlli/immigration/ritiro bagagli/taxi e senza le lunghe camminate di PVG (soprattutto se si passa dal nuovo satellite).
Ha anche svantaggi, penso dovuti all'età del terminal, che di facciata sembra nuovo, ma dentro non è molto spazioso... ha pochi posti a sedere e un serio problema coi bagni, pochissimi e insufficienti.
Il T1 da fuori (foto di repertorio)


All'ingresso del terminal, la modesta mission della società di gestione degli aeroporti shanghainesi


Air Macau in teoria permetteva di fare il check-in online, ma sul sito esce sempre una pagina di errore, non so se per colpa del passaporto straniero come accade spesso in Cina o perché ho prenotato tramite OTA (ho comunque booking nr. e l'e-ticket nr. richiesti nella pagina...). Non potendo fare il baggage drop, sono costretto a 50 minuti di fila al check-in dove purtroppo quando arriva il mio turno non ci sono più posti finestrino disponibili, quindi mi becco un posto corridoio per la prima tratta e uno in mezzo nella seconda.

Ai controlli di sicurezza non c'è praticamente fila, mentre all'immigration in uscita sono l'unico straniero e faccio un record, meno di 10 secondi, timbro e via.
Dicevamo dei bagni... pochi, e per qualche ignoto motivo i WC (degli uomini) sono senza porta. Cioè ci sono solo i divisori laterali con tizio dentro che guarda intorno imbarazzato. Avevo visto cose del genere ma in posti più remoti (forse stavano facendo lavori?)
In compenso ci si può sentire campioni centrando la pallina:


Arrivo al gate in tempo per l'imbarco che sta per iniziare, in orario.
L'A321 è configurato in due classi (ah, la C dedicata!), con ampie poltrone in 2+2 davanti e le solite 3+3 in Y. Un plauso ad Air Macau per aver allestito questi nuovi aerei con sedili degni di tale nome anche in economy, spessi e imbottiti, dove ormai lo standard sta diventando la panca di legno magari senza nemmeno il recline.
Cabina piena perlomeno in Y, push-back e rullaggio sulla taxiway tra le due piste e decollo da 18R, com'è usuale in questo periodo dell'anno con il vento rovente da sud. Nei giorni successivi Shanghai raggiungerà i 40 gradi di temperature massime, tanto da far sembrare fresca persino la Thailandia.

A bordo ovviamente non c'è l'IFE (solo gli schermi che scendono dal soffitto per safety demo e video promozionali) ma ci sono dei contenuti disponibili collegandosi al WIFI di bordo che rimanda a una pagina con scelta della lingua in cinese semplificato o tradizionale (inglese non pervenuto). Funziona maluccio però la sezione con la mappa almeno va... ma solo su questo volo, su quelli successivi sempre e solo pagine di errore.


Dopo un'oretta dal decollo viene servita una bottiglietta d'acqua e il pasto, degno di un volo a lungo raggio. Scelta tra dei non meglio precisati rice o noodles. Aspettandomi i soliti spaghetti fritti in salsa di soia, unti e pesanti che passano spesso sui voli nazionali, vado di riso. In questo caso con petto d'anatra e verdure, accompagnato da insalatina con salmone affumicato, frutta e pane+burro. Tutto buono, una piacevole sorpresa


Dal posto corridoio vedo ben poco, ma dopo la discesa e un paio di virate capisco che siamo in finale sulla pista di Macao, che è praticamente una portaerei.
Sbarco sul piazzale prima di salire sul Cobus. Notare l'edificio con le strisce rosse, punto strategico che rivedremo tra poco.


Il transito dura 3 ore, quindi ne approfitto per fare una cosa che volevo fare da anni proprio qui a Macao. Non giocarmi lo stipendio al casinò (la strip della Las Vegas asiatica è a solo 1-2 km dal terminal) bensì un po' di sano spotting. MFM ha pochi, ma buoni, spotting point non troppo lontani dagli aerei, cosa rara nella mainland… e meno male perché, dovendo viaggiare leggero, ho portato solo il 24-105 da battaglia.
Ignoro i cartelli per i transiti e mi fiondo agli arrivi per uscire, ma c’è fila all'immigration e ci vuole oltre mezz'ora per passare. In ingresso a Macao non timbrano più il passaporto come tanti anni fa, ma stampano un foglietto tipo scontrino con varie informazioni (a quanto pare i cittadini italiani possono rimanerci ben 6 mesi).
Alcuni degli spotting point sono troppo distanti da raggiungere durante una visita così breve, ma il più noto è proprio accanto al terminal: la scala di accesso alla stazione della piccola metro automatica di Macao, proprio l'edificio di cui sopra.


Ci sono tanti spotters, e sono quasi tutte ragazze, non so se local macanesi o mainlanders in trasferta, ma fa molto piacere visto che questo purtroppo è un hobby prettamente maschile (anche in Cina)!


La vista è ottima, sarebbe meglio avere un tele, ma i 105mm sono appena sufficienti per quello che passa davanti e qualcosa di decente viene fuori. A quest'ora non c’è molto traffico.


Ovviamente Air Macau la fa da padrona, ma ci sono un po' di aerei da Taiwan e Vietnam, e qualche biz:






All'estrema destra si intravede la montagna di Lantau a Hong Kong, immagino che in giornate piu' limpide si riesca a vedere anche l'isola artificiale di HKG.


Dopo questo, faccio per mettere via la macchina nello zaino quando all'improvviso spunta un gruppo di poliziotti che caccia via tutti i presenti. Non solo i pericolosi spotters ma anche della gente ignara che sostava all'ingresso della stazione... boh, paranoia...
Poco male tanto stavo sbaraccando, rientro nel terminal e prima dei controlli di sicurezza la carta d'imbarco stampata a SHA viene scansionata e fa partire allarmi e schermate rosse sui monitor con la scritta gigante "REJECT".
L'impiegata fa passare e ripassare la carta con lo stesso risultato e la gente intorno comincia a guardarmi con sospetto. Nella testa penso a cos'ho sbagliato: non potevo uscire dall'aeroporto durante il transito? I poliziotti di prima mi hanno beccato? Hanno letto la mia critica ai cessi su Wechat e stanno venendo a prendermi???
Arriva una responsabile evidentemente più esperta che svela l'arcano: il sistema fa questo scherzo a chi transita con bagaglio imbarcato perché risulta che si è usciti senza ritirare il bagaglio e/o questo non è stato fatto ripassare dal check-in, in realtà la mia valigia è rimasta al sicuro nei meandri del BHS dato che prosegue fino a BKK. Assurdo, anche perché non mi sembra inconcepibile uscire dall'aeroporto durante un transito lungo (metti che uno abbia una irrefrenabile voglia di gioco d'azzardo), ma forse a MFM lo fanno in pochi.

Passati velocemente i controlli e di nuovo l'immigration in uscita si arriva ai gate, il terminal non è molto grande e tutto sommato si può fotografare agevolmente anche dall'interno attraverso alcune vetrate, con la comodità dell'aria condizionata.




Con circa 45 minuti di ritardo, imbarco col Cobus che praticamente ci aiuta solo ad attraversare la strada, dato che dalla porta del terminal alla scaletta ci saranno stati 20 metri


Del secondo volo ho solo la foto del pasto


Sbirciando dal finestrino, dopo il buio pesto si intravede un'infinita distesa di luci, e poco dopo il nostro A320neo tocca dolcemente la pista di BKK sotto una fastidiosa pioggerellina.

(continua...)
 

londonfog

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Londra
E' da tanto che non vengo da quelle parti. Me ne rendo conto quando penso che Macao non aveva l'aeroporto ne' la metro l'ultima volta che ci sono stato. Bello l'aeroporto.
 

Challenger

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Ero già stato a Bangkok e anche questa visita conferma l'impressione precedente: una città invivibile in un paese meraviglioso. Il grosso problema della città è la pianificazione urbana, o meglio la sua apparente mancanza: gran parte delle vie hanno un layout senza senso, ed è pieno di vicoli ciechi che costringono a giri assurdi in auto o a piedi per raggiungere posti che sarebbero pure vicini in linea d'aria. Aggiungiamoci il conseguente traffico e i mezzi pubblici non proprio efficientissimi... cambiare metro costringe spesso a uscire dalla stazione, comprare un altro biglietto e rientrare nell'altra linea. Camminare è tutt'altro che piacevole dato che spesso mancano i marciapiedi, in poche centinaia di metri mi sono beccato una ginocchiata da un motociclista e una specchiettata da una Mercedes. Va meglio sulle larghe strade principali a più corsie che però non sono sufficienti. Meglio armarsi di pazienza e chiamare un Grab (app simile a Uber diffusa nel sud-est asiatico)


C'era un posto di Bangkok che però ci tenevo a visitare...


...ops, non intendevo quello.
Mi riferivo al Royal Thai Air Force Museum, il museo dell'aviazione militare thailandese che si trova vicino all'altro aeroporto di Bangkok: Don Mueang (DMK), che serve sia il traffico civile lungo il lato ovest e l'area militare a est, con il famoso campo da golf in mezzo alle due piste. Il museo si trova accanto alla grossa base militare che tra l'altro opera gli aerei usati dalla famiglia reale, ed e' raggiungibile con la metro verde.
Arrivo alla mattina all'ora di apertura, fortunatamente ha messo di piovere. L'ingresso è gratuito con un box per offerta libera (direi più che meritata)




La variegata collezione del museo ripercorre la storia dell'aviazione militare Thai, con parecchi aerei per me sconosciuti, quasi tutti di fabbricazione occidentale. Molto interessante non solo per la parte aviatoria ma anche per conoscere eventi poco noti della storia della Thailandia, come la breve guerra per scacciare i francesi appena prima dell'invasione giapponese nella seconda guerra mondiale, i violenti scontri con i ribelli comunisti negli anni '60 e '70 nel nord-est del paese mentre oltre i confini imperversava la guerra in Vietnam e Laos e la follia genocida dei Khmer Rossi in Cambogia, e infine le più recenti operazioni contro i militanti islamici al confine con la Malesia.
L'esposizione mantiene un tono patriottico (con le immancabili immagini del re), ma ben lontano dai livelli di propaganda nazionalista dei musei in Cina.



Il Gripen è l'ultimo entrato in flotta


Ma passiamo fuori... Lockheed RT-33, versione da ricognizione del T-33 Shooting Star, dagli albori dell’aviazione a reazione


Gli F-86 sono una vista più familiare, li abbiamo avuti anche in Italia




Douglas C-47A, restaurato di recente (era rimasto per anni senza ali). Non ho capito cos’è la struttura che gli hanno messo sotto


Cessna O-1 Bird Dog


Helio U-10 Courier, aereo da trasporto STOL degli anni ’50. Alcuni esemplari volano ancora oggi in Alaska


Pilatus PC-6


North American T-28D Trojan


Cessna T-37 Tweet


Cessna A-37 Dragonfly, versione d'attacco del T-37


Un più recente Pilatus PC-9


RFB Fantrainer 600, addestratore tedesco con una bizzarra configurazione del motore al centro dietro alla cabina


RTAF-9, versione thailandese del SIAI-Marchetti SF-260


RTAF-2, ovvero un Beechcraft Bonanza modificato


De Havilland Chipmunk


RTAF-4 Chandra Trainer


Northrop F-5




RTAF-5, prototipo sviluppato in Thailandia


RTAF-9


Percival P-50 Prince 3A


IAI-201 Arava


GAF N-22B Nomad


Hawker Siddeley HS-748




Fairchild Swearingen SA-227AT


Beech C-45F Expeditor


Boeing 737-200/Adv


Douglas A-1H Skyraider




Area elicotteri, Bell UH-1 Huey




Bell 212


Vari motori e il “packaging” del PT6T, un blocco che contiene due motori PT6, in uso sui bimotori Bell 212, 412 e i Twin Huey


Sikorsky UH-34D Seahorse


Altro UH-1


Fairchild C-123B Provider. Questo è visitabile all’interno








Cessna T-41D, versione militare del 172




Aero L-39ZA/ART Albatros






Cessna A-37B Dragonfly


Dassault-Dornier Alpha Jet A


Mig-21. A differenza degli altri aerei, questo non ha mai servito nella RTAF ma è stato donato dall’aeronautica vietnamita


Northrop F-5E Tiger II


Gli esemplari più moderni hanno un miglioramento aerodinamico denominato “shark nose”, a me sembra più becco di papera




Fairey Firefly F un po’ rovinato. Il clima tropicale dev’essere inclemente con i pezzi all’esterno. Molti degli aerei esposti sono stati ridipinti o restaurati negli ultimissimi anni, ho visto foto più vecchie dove gli stessi esemplari erano messi piuttosto male


AV-8A Harrier




A-7E Corsair II






Fusoliera di F-5 con struttura in vista






Lockheed F-16B




Altro F-5






Dettaglio del missile Sidewinder


Quelle che sembrano ruote dentate sono “rollerons”, utilizzati per stabilizzare il missile dopo il lancio


Alenia G-222


Grumman G-44A


Curtiss SB2C-5 Helldiver




Area dedicata alle attività per bambini con simulatori di volo


Terminata la visita, sosta al caffè del museo a tema, arredato con sedili di J e Y+ di qualche aereo della Thai. Lo smoothie ai mirtilli era qualcosa di spettacolare ed è servito per rinfrescarsi dal caldo afoso.


Di fianco al caffè c’è un negozio ben fornito di modellini, magliette, patch, portachiavi e altra memorabilia.

(continua…)
 

Challenger

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E' da tanto che non vengo da quelle parti. Me ne rendo conto quando penso che Macao non aveva l'aeroporto ne' la metro l'ultima volta che ci sono stato. Bello l'aeroporto.
Effettivamente l'aeroporto ha aperto nel 1995 (pensavo prima), mentre la metro e' stata una novita' anche per me, e' entrata in servizio a fine 2019!
 

Seaking

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Bello, grazie per aver condiviso l'esperienza sia del poco conosciuto aeroporto di Macao, sia dell'interessantissimo museo dell'aviazione!
 

Challenger

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Due giorni prima del ritorno arriva un SMS da Air Macau: volo cancellato e riprotezione su quello del giorno dopo. In alternativa, si può solo richiedere il rimborso, che non conviene perché dovrei riprenotare sotto data spendendo molto di più anche considerando una notte extra in hotel.
Arriva quindi il giorno (dopo) del ritorno. Volevo quasi prendere il BRT per BKK, la stazione non è lontana dal mio hotel ma come scrivevo nel post precedente la disposizione assurda delle strade costringe a una lunga camminata, alla fine vince la pigrizia e prendo un taxi con Grab direttamente per l’aeroporto.
BKK alle 8 di mattina è abbastanza affollato, il taxi mi scarica davanti alle file A dei check-in, esattamente dalla parte opposta del terminal rispetto ai W dove c'è Air Macau (dovevo controllare prima…). Anche qui, come all'andata, solo un paio di banchi per l’economy, e 40 minuti di fila per ottenere la carta d’imbarco.
Ai controlli di sicurezza c'è il body scanner; appena passato, raccogliendo i miei averi, mi accorgo che ho una sola carta d'imbarco per MFM e non mi hanno stampato quella per SHA.

Da pochi mesi hanno aperto il nuovo satellite di BKK, volevo andare a vederlo, ma per accedere al people mover che ci arriva bisogna avere una carta d'imbarco con gate in partenza da lì (Sxxx). Io parto dal D8, quindi niente, faccio un giro nel terminal principale. BKK ha un'aspetto moderno e pulito ma un po' freddo con tanto vetro e cemento a vista, soprattutto al piano arrivi.




Apprezzo le fontanelle e i distributori d’acqua potabile per ricaricare borracce e bottigliette. Questo volo è operato a volte da A321, altri giorni da A320, oggi tocca quest'ultimo (meglio!), e pure in livrea speciale (o meglio, un po' di stickers sulla fusoliera)


Stacchiamo con qualche minuto di anticipo. Purtroppo niente foto in volo perché anche questa volta non c'erano più posti finestrino disponibili e mi sono beccato il corridoio in fila di emergenza. Ad imbarco completato, una aa/vv fa il consueto breve briefing di sicurezza per le overwing exits, invitando poi a leggere le istruzioni sulla safety card. Molto più professionale di Air China dove su un mio volo recente la aa/vv si era limitata a indicare la porta di emergenza e intimare: "NEVER. TOUCH. THIS!". In generale in Cina hanno uno strano rapporto con le uscite di emergenza ma meglio non divagare...
Il pasto è simile all'andata, probabilmente caricato a MFM, ma senza insalatina. Pollo in salsa di funghi, riso e verdura.


Atterraggio a MFM e sbarco con una delle jetway, che convogliano ad un lungo corridoio senza finestre che incanala i pax agli arrivi o al passaggio con security per chi fa transito. Ci sono un paio di banchi informazioni per i transiti ma sono vuoti, solo un telefono con un numero da chiamare, per fortuna qualcuno risponde e spiego che mi serve la carta imbarco per il volo successivo.


Dopo qualche minuto spunta un'impiegata della compagnia che stampa la carta (e con posto finestrino, urrà!) e mi assicura che la valigia arriverà a destinazione. Da quel che ho visto a MFM sono pochissimi i pax che fanno transito. Questo, unito alla mancanza di un Victoria Secret, conferma che questo non è un vero hub con tutti gli annessi e connessi.
In compenso, a parte la solita roba che vendono nei duty free di tutto il mondo più qualche specialità di Macao, vendono rimedi di medicina tradizionale cinese come lo “huajiao” (vescica natatoria di alcune specie di pesci essiccata), nidi di rondine e il famoso vermetto tibetano mummificato dal fungo parassita che gli cresce dalla testa, e del piu' banale ginseng


Non resta altro che aspettare 3 ore, questa volta dentro al terminal visto che fa fresco e si spotta agevolmente dalle vetrate. Un tizio a fianco contempla gli aerei mentre si lamenta al telefono che ha perso 50mila yuan (pari a 6300 EUR) al casinò




















Sullo sfondo, alcuni hotel e casinò della Cotai Strip




Imbarco al tramonto via Cobus, stavolta si vola su A321ceo



I sedili della business davanti, e paratia con skyline di Macao


Non sono riuscito a far foto decenti perché era troppo buio, ma dopo il decollo la vista sulla baia era magnifica. Decollando verso nord, appena dopo aver staccato, tutti i voli fanno una stretta virata a destra (penso per abbattimento rumore) e si possono ammirare HKG sulla sua isola artificiale, e il mega-ponte tutto illuminato che collega Hong Kong a Macao e Zhuhai. Il ponte è un’opera grandiosa (costato 19 miliardi di USD), ma non vedo chissà che traffico, da quanto ho letto non è aperto ai privati ma solo agli autobus e forse qualche camion.

Il pasto, simile ai precedenti ma con pasta fredda e un buon biscottino agli anacardi


In avvicinamento altra bella vista su Shanghai. Le luci arancioni sopra il motore sono quelle dei piazzali di Hongqiao intorno a cui giriamo prima dell’atterraggio, mentre i grattacieli di Lujiazui sono più in alto al centro.


Due virate a destra, atterraggio e attracco al T1 di SHA. Sbarco veloce, immigration ancora più veloce e arrivo al nastro bagagli dove la mia valigia è appena uscita… un gioiellino di efficienza.
Il caldo di Shanghai (che continua tutt’ora) mi fa rimpiangere le temperature tailandesi!

(Fine)
 

FLRprt

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17 Novembre 2009
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E' da tanto che non vengo da quelle parti. Me ne rendo conto quando penso che Macao non aveva l'aeroporto ne' la metro l'ultima volta che ci sono stato. Bello l'aeroporto.
A dicembre dell'anno scorso (raduno AC a Hong Kong) c'era una sola linea, con una decina di fermate e limitata all'isola di Taipa, quella dove ci sono l'aeroporto ed il terminal di uno dei catamarani veloci per Hong Kong entrambi serviti dalla linea. E' inutile per i turisti, soprattutto quelli che fanno il day trip da Hong Kong, visto che le location più frequentate sono sulla penisola di Macao. Sono programmate tre estensioni della rete, di cui due in fase di preesercizio, come dichiara la Macao Light Transit Rapid Corporation. Ma non è prevista -per ora- una estensione verso il Forte del Monte - resti della Cattedrale di San Paolo ed il quartiere della chiesa di San Lazzaro, nella parte centrale della penisola che è la zona più battuta dai turisti.
 
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