- 26 Aprile 2012
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Faccio un brevissimo TR per documentare, malamente, il prodotto Finnair sull'Estremo Oriente.
Siamo alla fine dell'ennesimo viaggio in Giappone. Vi risparmio l'andata, con JAL in Y, i voli interni e quant'altro, e mandiamo avanti veloce fino al giorno del rientro. BA, così come all'andata, sconta gli orari diurni e il fatto di essere (stra)piena, indi per cui la scelta casca sul premium standby (non-rev) di Finnair.
Atterriamo a Haneda alle 4 pomeridiane con un volo nazionale JAL da Amami-Oshima. Il volo è su 737, a bordo si servono solo bevande analcoliche, nient'altro nemmeno a pagamento, e pur essendo un servizio di due ore nessuno grida allo sgandalo, nessuno chiede di pensare ai bambini, nessuno dice "I'm starving".
Viste epiche su Tokyo all'arrivo. Ci sono sitieirports e city airports.
Abbiamo 4 ore di connessione su Finnair, che per i biglietti ID90 offre il check-in online, salvo poi non dare la possibilità di ricevere un posto. La partenza è alle 21.50 locali, arrivo a HEL alle 04.40 di mattina, e poi contiamo di fare circa 3h di connessione prima del volo delle 08.00 per LHR, che arriverà a LHR T3 alle 09.10 locali. Siamo prenotati in premium SBY sul primo volo, e in normale sul secondo; nel caso le cose non dovessero andar bene ci sarebbe anche JAL col volo notturno delle 00.20, ma a giudicare dal sito di JL ci sono solo posti in mezzo e, delusione delle delusioni, JAL ha cambiato le policies e ora i passeggeri di economy sui voli notturni non hanno più accesso alla lounge. A dicembre non era così.
Comunque, arriviamo a HND Terminal 1, ritiriamo la borsa, prendiamo il bus gratuito per il Terminal 3, andiamo di sopra, aspettiamo un minuto e apre il check-in di Finnair. La solerte signorina della società di handling ci dice di tornare alla chiusura del volo, perchè devono verificare "load & balance". Subodoriamo uno sdoganamento da drio ma accettiamo di buon grado e andiamo ad ammazzare il tempo sulla terrazza panoramica del Terminal 3, che offre sempre un bel vedere.
Sia JAL che ANA usano ancora i vecchi 767 su certe rotte internazionali, per lo più per la costa ovest del Canada e l'Asia. Anche stavolta avevamo pensato di volare ANA ma, alla fine, ha prevalso JAL.
Alle otto e qualcosa scendiamo dalla terrazza al piano check-in. C'è un po' di confusione, tra voli in partenza per la Cina e il QF60 di Qantas diretto a Sydney per cui hanno sospeso il check-in. Duecento australiani in coda, ed è incredibile quanto il look da bogan (ciabatte, taglio mullet alla MacGyver e baffo) sia diventato nazionalpopolare laggiù. Però, malgrado tutto, anche qui nessuno che s'inalbera, fa i live su Facebook, grida "Veggognah!" o "Dovete fallireh!". Notiamo anche ITA Airways, che doveva partire alle 12.25 o giù di lì, è in ritardo alle 21.30.
Comunque, al banco Finnair tutto tace. Hanno imbarcato tutti, ci siamo solo noi. Veniamo processati in fretta e ci danno le carte d'imbarco per il volo AY62 (posti 8D e H) e il successivo AY1331, posti 56D e E, con valigia taggata financo a LHR. Cosa molto apprezzata, va detto.
Si va airside, perdo per l'ennesima volta un ombrello di quelli trasparenti a Tokyo (otto viaggi in Giappone fin'ora, tre ombrelli acquistati, nessuno rientrato in patria) e andiamo la gate. Vediamo arrivare le algidissime matrone che fanno da equipaggio per AY (more on that later) e s'imbarca in orario.
Il sedile di AY è anche la motivazione per questo TR. Trattasi della AirLounge di Collins Aerospace. È un prodotto all-aisle, lie-flat, che solo AY ha in dotazione. La cosa particolare è che è un sedile con due sole parti mobili, quelle che formano il letto, mentre lo schienale non è regolabile.
Ad Haneda AY usa le porte 1L e 2L sull'A350-900, e imbarchiamo da 1L. I nostri posti sono appena prima del galley a Door 2L, e la cabina si presenta così:
Le prime impressioni sono positive. I colori sono interessanti, un bianco-blu nazionale ed elementi in legno chiaro; il sedile è comodo, ci sono due cuscini con cui si possono inventare il bracciolo sinistro (che nella mia poltrona è assente) e un poggiatesta. Non c'è supporto lombare, quando si è seduti, e come dicevo lo schienale non reclina. IFE da 18 pollici con contenuti tutto sommato OK, e cuffie noise-cancelling. Menu e trousse per il volo già disponibili sulla consolle centrale.
Guardandomi intorno, noto che ci sono solo due vani in cui riporre cose. A destra (nella mia configurazione) c'è un vano dallo spazio invero molto limitato, in cui si trovano le porte USB-A e -C e le cuffie. Con le cuffie dentro, c'è giusto lo spazio per un telefono.
In basso c'è invece un vero e proprio ripostiglio per cose varie, profondo a sufficienza per contenere un laptop e una bottiglia d'acqua (già presente).
La trousse di Marimekko fa onestamente ridere. Dentro ci sono tappi per le orecchie, uno spazzolino da denti talmente duro da sembrare una spazzola di ferro e... basta. Ah no, c'è un cartoncino di una ditta di cosmetici finlandesi. Persino la bustina di World Traveller Plus di BA ha più roba.
Il sedile ha il caricabatterie wireless che, come tante invenzioni di recente, è una soluzione in cerca di un problema da solvere. La ricarica è lentissima, e basta un minimo di sobbalzo per interromperla.
Diamo un'occhiata al menu:
Interessante il fatto che i due antipasti non siano a scelta; in altre parole, arrivano entrambi. Curioso anche il fatto che ci sia solo un'opzione per la colazione; se non ti piacciono le eggs benedict, fatti tuoi.
La cabina si riempie, alla fine ci sarà solo un posto libero in J. Arriva lo sciambagn pre-boarding, in un bicchiere di non so più quale designer finlandese, ma mi ricordo che mio nonno aveva portato a casa bicchieri del genere da una visita di lavoro a quelle latitudini. Momento amarcord.
Champagne di qualità secondo me inferiore rispetto a quello servito da JAL o da BA in business, posto che su quest'ultima si prenda lo champagne vero e proprio e non quella specie di acido per batterie che è il vino frizzante inglese.
Decolliamo in perfetto orario, e appare l'uomo col nodo della cravatta più largo dell'universo a iniziare un safety video che è più finlanese di Kimi Raikkonen: breve, preciso, fattuale.
Siccome i finnici non sono taccagni come in BA, ecco che c'è la telecamera esterna.
Interessante questa cosa sull'IFE, mai vista su altre compagnie.
Sul bulkhead retrostante il mio sedile veglia il logo AY. Il galley dietro è più per scena che per preparare cibo, ma è molto carino.
Il servizio, dicevo, è algido. A bordo l'equipaggio è misto finlandese-giapponese e, tolto un signore, tutti sono estremamente parchi nei sorrisi. Anche le interazioni sono al limite dell'umano. Appena saliti, per dirne una, mi fanno sapere che il telefono va tolto dalla consolle centrale. Considerando che manca una mezz'ora al decollo, non penso fosse una cosa molto urgente. Una volta in volo, il servizio è preciso, solerte, puntuale, ma per niente personale o comunque umano. Ho scambiato più chiacchere e sorrisi con l'equipaggio di JAL in Y che con quelli di AY in Business, per dirne una.
La capo cabina, che mi ricorda in maniera alquanto preoccupante l'infermiera del mio ambulatorio medico di zona, una signora polacca chiamata Bogomila (quando vado a fare le analisi mi segno sul calendario la scritta "Bogomila vuole il mio sangue"), dicevo la capocabina passa a salutare tutti, ma lo fa con la spontaneità di un automaton. Anche la scena di una serissima assistente di volo, uniforme blu scuro, bustina di stampo militare in testa, e guanti neri di pelle, a indicare le uscite d'emergenza con un piglio da STASI non è da meno.
Debitamente intimiditi, arriva la scelta del primo drink. Non volendo un bis di champagne all'acido di batterie, vado per il rosè. Servito con le noccioline, anzi no, con le sole mandorle. Abbastanza insipido, devo dire.
Capitolo cibo: arrivano gli antipasti. Dimenticabili i gamberetti, OK l'anatra. Considerando che il catering glielo fa ANA, mi aspettavo di più. Curioso anche il fatto che siano entrambi a base animale, e che non ci sia un'opzione vegetariana. Viene offerto un refill di alcol (poi basta, per il main dobbiamo farcelo bastare) e del pane. Il vassoio del pane sembra molto interessante, ma possiamo scegliere solo un'opzione. Molto Oliver Twist.
Per il piatto principale, mi viene detto che l'opzione vegetariana è esaurita (maddai!), e quindi vada per il pesce. OK, senza infamia nè lode.
Formaggi, che si merita il plurale solo perchè ce ne sono due spicchietti. Buona la marmellata di mirtilli, una costante a bordo di AY. Chiedo, per curiosità se non per altro, di provare il "vino" da meditazione finlandese ma mi viene detto che non lo apriranno per me. Pazienza, vada per un altro pochino di rosè.
Concludo la cena saltando il dolce, e dopo poco sistemo il letto e vado a dormire. Nota di colore: il sedile ha due cinture, una da usare da seduti, e questa per quando si sta sdraiati.
Finnair offre sia un materassino (utile) che una coperta, non troppo calda nè fredda - giusta. Il sedile in sè è un po' strano, e ci metto un pochino a trovare la quadra. Alla fine, se 'scivolo' in fondo per bene, allora tutto è come deve essere e ho spazio per spalle, gambe e vita, e posso dormire bene. La cosa che non mi piace è la cintura da usare quando si è sdraiati: stringe a metà coscia, ed è impossibile, almeno sul mio sedile, di regolarla in modo tale che sia allacciata ma non troppo stretta.
Essendomi abituato a Club Suite, trovo la mancanza della porta un po' strana, ma a parte quello l'esperienza mi piace. Il sedile è comodo e regolare, non ci sono 'buchi' come spesso accade su Club Suite dove lo schienale si reclina, e tutto è morbido quanto basta. Dormo per sei ore, e mi sveglio sulla Groenlandia.
Vado in bagno e, sorpresa, c'è il finestrino. Vetri un po' rovinati, ma che vista!
Il galley a D1 è pattugliato da Bogomila, che se ne sta seduta a guardare il telefono. Ci sta, eh, ma almeno un saluto all'arrivo di un passeggero sarebbe carino. Pazienza. Vado al galley a D2 e c'è uno dei crew giapponesi, che ancora una volta mi ignora (tengo a dire che ho salutato per primo in entrambi i casi). Vado in bagno e, da buon pivello, non chiudo bene la porta, nel senso che chiudo il chiavistello ma non fino in fondo, in modo da chiudere il circuito e accendere per bene le luci. Mi sto lavando la faccia, sento bussare e, un secondo dopo, il giapponese apre la porta del bagno usando l'override dell'equipaggio. "You didn't close the door properly", mi fa. OK, vero, ma rimane una cosa abbastanza strana. E' passato letteralmente un secondo. Scuse di rito, e se ne va in cabina. Io faccio una foto ai rinfreschi in galley: poca roba, ma almeno ci sono i Salmiakki.
Un'ora e mezza prima dell'arrivo, si accendono le luci in cabina.
Siccome ci sono o le eggs benedict o le eggs benedict, vado per quest'ultime come colazione. Non male i poached eggs in aereo, mi domando come li facciano. Capisco che la scelta singola sia un po' difficile da gestire, ma il prodotto per la colazione è valido secondo me.
Info connessioni, veramente tante.
L'aeroporto a HEL è veramente bello, e facciamo transito in un minuto. Tutto è chiuso, e niente dice 'Finlandia' come una renna svenuta fuori da un negozio nordico.
I primi negozi si aprono, posso finalmente farmi un caffè nero veramente forte come piace ai nordici (i maniaci dell'espresso non concorderanno, ma secondo me al Nord si beve bene), mi compro dell'altro Salmiakki, inclusa variante col sale in scaglie, e poi si imbarca. Sorpresa, a riceverci sul volo AY1331 è lo stesso avione dell'AY62. Saliamo, salutiamo i nostri vecchi posti, ed eccoci in Barbon. Non sono i sedili 'alti' di Recaro che tutti sembrano usare sui 350, ma un altro modello. Non male per esser economy IMHO.
Il servizio è buy-on-board, solo acqua o succo di mirtillo, ma l'equipaggio è molto più ridanciano, si riesce a far due chiacchere. Secondo me molto è anche merito del servizio con trolley. In Business, dove tutto è fatto a mano, l'equipaggio è sempre di corsa e hai meno occasione di fare due chiacchere. Capisco che sembri più un ristorante ma un aereo non è un ristorante alla fin fine.
Arriviamo a T3 e, siccome siamo a LHR, ci vogliono 20 minuti per la jetty.
Concludo con questa vista di JAL e Finnair mentre ci avviamo verso l'immigrazione e i bagagli. Fa sempre piacere provare qualcosa di nuovo, e volerei di sicuro sulla AirLounge di Finnair; probabilmente, però, arriverei "già cenato".
Alla prossima!
Siamo alla fine dell'ennesimo viaggio in Giappone. Vi risparmio l'andata, con JAL in Y, i voli interni e quant'altro, e mandiamo avanti veloce fino al giorno del rientro. BA, così come all'andata, sconta gli orari diurni e il fatto di essere (stra)piena, indi per cui la scelta casca sul premium standby (non-rev) di Finnair.
Atterriamo a Haneda alle 4 pomeridiane con un volo nazionale JAL da Amami-Oshima. Il volo è su 737, a bordo si servono solo bevande analcoliche, nient'altro nemmeno a pagamento, e pur essendo un servizio di due ore nessuno grida allo sgandalo, nessuno chiede di pensare ai bambini, nessuno dice "I'm starving".
Viste epiche su Tokyo all'arrivo. Ci sono sitieirports e city airports.
Abbiamo 4 ore di connessione su Finnair, che per i biglietti ID90 offre il check-in online, salvo poi non dare la possibilità di ricevere un posto. La partenza è alle 21.50 locali, arrivo a HEL alle 04.40 di mattina, e poi contiamo di fare circa 3h di connessione prima del volo delle 08.00 per LHR, che arriverà a LHR T3 alle 09.10 locali. Siamo prenotati in premium SBY sul primo volo, e in normale sul secondo; nel caso le cose non dovessero andar bene ci sarebbe anche JAL col volo notturno delle 00.20, ma a giudicare dal sito di JL ci sono solo posti in mezzo e, delusione delle delusioni, JAL ha cambiato le policies e ora i passeggeri di economy sui voli notturni non hanno più accesso alla lounge. A dicembre non era così.
Comunque, arriviamo a HND Terminal 1, ritiriamo la borsa, prendiamo il bus gratuito per il Terminal 3, andiamo di sopra, aspettiamo un minuto e apre il check-in di Finnair. La solerte signorina della società di handling ci dice di tornare alla chiusura del volo, perchè devono verificare "load & balance". Subodoriamo uno sdoganamento da drio ma accettiamo di buon grado e andiamo ad ammazzare il tempo sulla terrazza panoramica del Terminal 3, che offre sempre un bel vedere.
Sia JAL che ANA usano ancora i vecchi 767 su certe rotte internazionali, per lo più per la costa ovest del Canada e l'Asia. Anche stavolta avevamo pensato di volare ANA ma, alla fine, ha prevalso JAL.
Alle otto e qualcosa scendiamo dalla terrazza al piano check-in. C'è un po' di confusione, tra voli in partenza per la Cina e il QF60 di Qantas diretto a Sydney per cui hanno sospeso il check-in. Duecento australiani in coda, ed è incredibile quanto il look da bogan (ciabatte, taglio mullet alla MacGyver e baffo) sia diventato nazionalpopolare laggiù. Però, malgrado tutto, anche qui nessuno che s'inalbera, fa i live su Facebook, grida "Veggognah!" o "Dovete fallireh!". Notiamo anche ITA Airways, che doveva partire alle 12.25 o giù di lì, è in ritardo alle 21.30.
Comunque, al banco Finnair tutto tace. Hanno imbarcato tutti, ci siamo solo noi. Veniamo processati in fretta e ci danno le carte d'imbarco per il volo AY62 (posti 8D e H) e il successivo AY1331, posti 56D e E, con valigia taggata financo a LHR. Cosa molto apprezzata, va detto.
Si va airside, perdo per l'ennesima volta un ombrello di quelli trasparenti a Tokyo (otto viaggi in Giappone fin'ora, tre ombrelli acquistati, nessuno rientrato in patria) e andiamo la gate. Vediamo arrivare le algidissime matrone che fanno da equipaggio per AY (more on that later) e s'imbarca in orario.
Il sedile di AY è anche la motivazione per questo TR. Trattasi della AirLounge di Collins Aerospace. È un prodotto all-aisle, lie-flat, che solo AY ha in dotazione. La cosa particolare è che è un sedile con due sole parti mobili, quelle che formano il letto, mentre lo schienale non è regolabile.
Ad Haneda AY usa le porte 1L e 2L sull'A350-900, e imbarchiamo da 1L. I nostri posti sono appena prima del galley a Door 2L, e la cabina si presenta così:
Le prime impressioni sono positive. I colori sono interessanti, un bianco-blu nazionale ed elementi in legno chiaro; il sedile è comodo, ci sono due cuscini con cui si possono inventare il bracciolo sinistro (che nella mia poltrona è assente) e un poggiatesta. Non c'è supporto lombare, quando si è seduti, e come dicevo lo schienale non reclina. IFE da 18 pollici con contenuti tutto sommato OK, e cuffie noise-cancelling. Menu e trousse per il volo già disponibili sulla consolle centrale.
Guardandomi intorno, noto che ci sono solo due vani in cui riporre cose. A destra (nella mia configurazione) c'è un vano dallo spazio invero molto limitato, in cui si trovano le porte USB-A e -C e le cuffie. Con le cuffie dentro, c'è giusto lo spazio per un telefono.
La trousse di Marimekko fa onestamente ridere. Dentro ci sono tappi per le orecchie, uno spazzolino da denti talmente duro da sembrare una spazzola di ferro e... basta. Ah no, c'è un cartoncino di una ditta di cosmetici finlandesi. Persino la bustina di World Traveller Plus di BA ha più roba.
Il sedile ha il caricabatterie wireless che, come tante invenzioni di recente, è una soluzione in cerca di un problema da solvere. La ricarica è lentissima, e basta un minimo di sobbalzo per interromperla.
Diamo un'occhiata al menu:
Interessante il fatto che i due antipasti non siano a scelta; in altre parole, arrivano entrambi. Curioso anche il fatto che ci sia solo un'opzione per la colazione; se non ti piacciono le eggs benedict, fatti tuoi.
La cabina si riempie, alla fine ci sarà solo un posto libero in J. Arriva lo sciambagn pre-boarding, in un bicchiere di non so più quale designer finlandese, ma mi ricordo che mio nonno aveva portato a casa bicchieri del genere da una visita di lavoro a quelle latitudini. Momento amarcord.
Champagne di qualità secondo me inferiore rispetto a quello servito da JAL o da BA in business, posto che su quest'ultima si prenda lo champagne vero e proprio e non quella specie di acido per batterie che è il vino frizzante inglese.
Decolliamo in perfetto orario, e appare l'uomo col nodo della cravatta più largo dell'universo a iniziare un safety video che è più finlanese di Kimi Raikkonen: breve, preciso, fattuale.
Siccome i finnici non sono taccagni come in BA, ecco che c'è la telecamera esterna.
Interessante questa cosa sull'IFE, mai vista su altre compagnie.
Sul bulkhead retrostante il mio sedile veglia il logo AY. Il galley dietro è più per scena che per preparare cibo, ma è molto carino.
Il servizio, dicevo, è algido. A bordo l'equipaggio è misto finlandese-giapponese e, tolto un signore, tutti sono estremamente parchi nei sorrisi. Anche le interazioni sono al limite dell'umano. Appena saliti, per dirne una, mi fanno sapere che il telefono va tolto dalla consolle centrale. Considerando che manca una mezz'ora al decollo, non penso fosse una cosa molto urgente. Una volta in volo, il servizio è preciso, solerte, puntuale, ma per niente personale o comunque umano. Ho scambiato più chiacchere e sorrisi con l'equipaggio di JAL in Y che con quelli di AY in Business, per dirne una.
La capo cabina, che mi ricorda in maniera alquanto preoccupante l'infermiera del mio ambulatorio medico di zona, una signora polacca chiamata Bogomila (quando vado a fare le analisi mi segno sul calendario la scritta "Bogomila vuole il mio sangue"), dicevo la capocabina passa a salutare tutti, ma lo fa con la spontaneità di un automaton. Anche la scena di una serissima assistente di volo, uniforme blu scuro, bustina di stampo militare in testa, e guanti neri di pelle, a indicare le uscite d'emergenza con un piglio da STASI non è da meno.
Debitamente intimiditi, arriva la scelta del primo drink. Non volendo un bis di champagne all'acido di batterie, vado per il rosè. Servito con le noccioline, anzi no, con le sole mandorle. Abbastanza insipido, devo dire.
Capitolo cibo: arrivano gli antipasti. Dimenticabili i gamberetti, OK l'anatra. Considerando che il catering glielo fa ANA, mi aspettavo di più. Curioso anche il fatto che siano entrambi a base animale, e che non ci sia un'opzione vegetariana. Viene offerto un refill di alcol (poi basta, per il main dobbiamo farcelo bastare) e del pane. Il vassoio del pane sembra molto interessante, ma possiamo scegliere solo un'opzione. Molto Oliver Twist.
Per il piatto principale, mi viene detto che l'opzione vegetariana è esaurita (maddai!), e quindi vada per il pesce. OK, senza infamia nè lode.
Formaggi, che si merita il plurale solo perchè ce ne sono due spicchietti. Buona la marmellata di mirtilli, una costante a bordo di AY. Chiedo, per curiosità se non per altro, di provare il "vino" da meditazione finlandese ma mi viene detto che non lo apriranno per me. Pazienza, vada per un altro pochino di rosè.
Concludo la cena saltando il dolce, e dopo poco sistemo il letto e vado a dormire. Nota di colore: il sedile ha due cinture, una da usare da seduti, e questa per quando si sta sdraiati.
Finnair offre sia un materassino (utile) che una coperta, non troppo calda nè fredda - giusta. Il sedile in sè è un po' strano, e ci metto un pochino a trovare la quadra. Alla fine, se 'scivolo' in fondo per bene, allora tutto è come deve essere e ho spazio per spalle, gambe e vita, e posso dormire bene. La cosa che non mi piace è la cintura da usare quando si è sdraiati: stringe a metà coscia, ed è impossibile, almeno sul mio sedile, di regolarla in modo tale che sia allacciata ma non troppo stretta.
Essendomi abituato a Club Suite, trovo la mancanza della porta un po' strana, ma a parte quello l'esperienza mi piace. Il sedile è comodo e regolare, non ci sono 'buchi' come spesso accade su Club Suite dove lo schienale si reclina, e tutto è morbido quanto basta. Dormo per sei ore, e mi sveglio sulla Groenlandia.
Vado in bagno e, sorpresa, c'è il finestrino. Vetri un po' rovinati, ma che vista!
Un'ora e mezza prima dell'arrivo, si accendono le luci in cabina.
Siccome ci sono o le eggs benedict o le eggs benedict, vado per quest'ultime come colazione. Non male i poached eggs in aereo, mi domando come li facciano. Capisco che la scelta singola sia un po' difficile da gestire, ma il prodotto per la colazione è valido secondo me.
L'aeroporto a HEL è veramente bello, e facciamo transito in un minuto. Tutto è chiuso, e niente dice 'Finlandia' come una renna svenuta fuori da un negozio nordico.
Arriviamo a T3 e, siccome siamo a LHR, ci vogliono 20 minuti per la jetty.
Concludo con questa vista di JAL e Finnair mentre ci avviamo verso l'immigrazione e i bagagli. Fa sempre piacere provare qualcosa di nuovo, e volerei di sicuro sulla AirLounge di Finnair; probabilmente, però, arriverei "già cenato".