Spazio: notizie, discussioni, fonti di divulgazione scientifica


Pierluigi

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7 Novembre 2005
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Pavia, Lombardia.
Dimostrando un eccesso di zelo, visto che il rientro è stato perfetto.
A giochi fatti è facile parlare di eccesso di zelo, no?
Se fossero rientrati con quella capsula e qualcosa non avesse funzionato, tutti a dire: Eh, ma avrebbero potuto farla rientrare vuota però.
Io mi sono sempre allacciato le cinture ad ogni volo che ho fatto, ma si e' sempre rivelato inutile, eccesso di zelo, non e' mai successo nulla.

Le anomalie erano reali, la prudenza giustificata, se non ci fossero state alternative li avrebbero fatti rientrare con Starliner ma l'alternativa c'era e mettere a punto le modalita' per missioni di salvataggio e avere una capsula spare per poterle fare potrebbe servire anche in futuro.
Credo che sia in NASA che in Boeing si ricordino bene l'ultima volta che hanno risparmiato sullo zelo nell'ambito di una valutazione del rischio:

Space_Shuttle_Columbia_disaster#Flight_risk_management

Quindi, ben venga l'eccesso di zelo!
 

robygun

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27 Gennaio 2013
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NASA non si può permettere la perdita di 2 astronauti, non in questo clima e con la mentalità moderna..

Una capsula vuota che brucia al rientro provoca un casino ed una valanga di inchieste e polemiche, 2 astronauti morti portano alla chiusura del programma abitato della NASA..
 

indaco1

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30 Settembre 2007
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507
.
Mi chiedo se Jeff Bezos o Elon Musk fossero nati in Europa, sarebbero riusciti a creare rispettivamente Blue Origin e Spacex? Perché, non è che a noi manchino i miliardari:
Classifica miliardari Forbes 2022: chi sono i più ricchi d'Europa
Bernard Arnault, Francoise Bettencourt Meyers, Amancio Ortega o anche Giovanni Ferrero , domani mattina potrebbero investire in una start-up europea come HyImpulse o Isar Aerospace o Orbex o Rocket Factory Augsburg.
In teoria, visto dove sono arrivati, saranno persone ambiziose e investendo nello spazio potrebbero entrare nei libri di storia.
Neanche dipinti.

LEuropa e' come l'Italia, possiamo fare i soldi come cuochi, sarti e profumieri, cose che si conoscono da millenni.

Ma se fai un sistema innovativo disruptive che cambia il modo di fare le cose senza chiedere il permesso a lor signori ti strangolano nella culla, se e' una cosa che ancora non esiste orrore, devi spiegare e far sapere a tutti cosa vuoi fare, il mercato e' pure frammentato e ti sgambettano se non e' lottizzato per nazione, se pesti i piedi a qualcuno e' facile farti ostruzioniso e cosi' mentre passano gli anni eventualmente lo fanno gli americani o i cinesi o europei che hanno aperto il loro business negli USA dopo essersi rotti gli zebedei provandoci qui, o non ci provano neanche.

Possiamo applicare meglio tecnologie consolidate perche' gli ingegneri sono bravi, ma il sistema e' intrinsecamente avverso all'innovazione vera, fuori dagli schemi.
 
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26 Aprile 2012
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LEuropa e' come l'Italia, possiamo fare i soldi come cuochi, sarti e profumieri, cose che si conoscono da millenni.

Ma se fai un sistema innovativo disruptive che cambia il modo di fare le cose senza chiedere il permesso a lor signori ti strangolano nella culla, se e' una cosa che ancora non esiste orrore, devi spiegare e far sapere a tutti cosa vuoi fare, il mercato e' pure frammentato e ti sgambettano se non e' lottizzato per nazione, se pesti i piedi a qualcuno e' facile farti ostruzioniso e cosi' mentre passano gli anni eventualmente lo fanno gli americani o i cinesi o europei che hanno aperto il loro business negli USA dopo essersi rotti gli zebedei provandoci qui, o non ci provano neanche.

Possiamo applicare meglio tecnologie consolidate perche' gli ingegneri sono bravi, ma il sistema e' intrinsecamente avverso all'innovazione vera, fuori dagli schemi.
Non posso dire di conoscere 'a fondo' l'industria, avendoci lavorato meno di due anni, ma bisogna fare dei distinguo.
  1. Lato "tecnologie" di bordo (che siano antenne, ricevitori, sistemi di guida, thrusters l'Europa ne sa tanto quanto, se non di piu', di tutti gli altri. Se andiamo a guardare buona parte delle missioni spaziali di oggi - da quelle commerciali a quelle esplorative spinte - c'e' veramente TANTO di Europa. Da Airbus che fa i satelliti geostazionari, a SolarMEMS che fanno i star tracker per Starlink, a RUAG che e' state-of-the-art per un sacco di componentistica. C'e' anche tanta Italia, specie Thales (ma non solo). Per fare un esempio a me 'caro', il computer di bordo che 'decide' a bordo di Hera, e' fatto dai miei ex colleghi. Idem per le "porte" del nuovo Lunar Gateway.
  2. Lato strutture, ancora una volta l'Europa e' estremamente all'avanguardia. Buona parte dell'ISS e' fatta in corso Marche a Torino, idem come sopra per la stazione che Axiom sta facendosi costruire. Facciamo anche il modulo abitativo dell'SLS, che putacaso e' anche l'unica cosa che funziona decentemente.
  3. Lato lanciatori, ecco, li paghiamo lo scotto di CNES che, come nell'abitudine di CNES, ha deciso che reusability era un mito. Pero' va anche detto che, al momento, a lanciare e riusare sempre e senza problemi ce n'e' uno solo, SpaceX, e ogni tanto Rocketlab. Non ce la fanno i cinesi, i giapponesi, gl'indiani, i russi, e nessun altro lanciatore americano.
Cio' che l'Europa sbaglia, a confronto di NASA, e' nel modo di fare. ESA corregge i compiti e cazzia, NASA aiuta, supporta, genera "vivaio". La missione cui ho lavorato io era un 'in orbit demonstrator/validator' lanciato dalla Commissione Europea. Bando nel 2018, contratto nel 2021 (vabbe', il Covid), annuncio nel 2022, lancio se va bene nel 2026... NASA ha lanciato un'iniziativa simile e l'han fatta in 3 anni.
 
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vc-25b

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6 Agosto 2024
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LEuropa e' come l'Italia, possiamo fare i soldi come cuochi, sarti e profumieri, cose che si conoscono da millenni.

Ma se fai un sistema innovativo disruptive che cambia il modo di fare le cose senza chiedere il permesso a lor signori ti strangolano nella culla, se e' una cosa che ancora non esiste orrore, devi spiegare e far sapere a tutti cosa vuoi fare, il mercato e' pure frammentato e ti sgambettano se non e' lottizzato per nazione, se pesti i piedi a qualcuno e' facile farti ostruzioniso e cosi' mentre passano gli anni eventualmente lo fanno gli americani o i cinesi o europei che hanno aperto il loro business negli USA dopo essersi rotti gli zebedei provandoci qui, o non ci provano neanche.

Possiamo applicare meglio tecnologie consolidate perche' gli ingegneri sono bravi, ma il sistema e' intrinsecamente avverso all'innovazione vera, fuori dagli schemi.
Però, in passato non era così, altrimenti non avremmo avuto in Europa l'industria automobilistica: la Volskwagen, la Renault, la BMW, la Mercedes-Benz... O se vogliamo parlare di aziende un po' più recenti, abbiamo ASML o Ericsson.
Cioè, dedicarci solo alla moda o alla cucina, mi sembra sia un tema prettamente italiano, in Francia o in Germania dovrebbero avere una cultura (e anche una classe politica e dirigente) diversa dalla nostra.

Non posso dire di conoscere 'a fondo' l'industria, avendoci lavorato meno di due anni, ma bisogna fare dei distinguo.
  1. Lato "tecnologie" di bordo (che siano antenne, ricevitori, sistemi di guida, thrusters l'Europa ne sa tanto quanto, se non di piu', di tutti gli altri. Se andiamo a guardare buona parte delle missioni spaziali di oggi - da quelle commerciali a quelle esplorative spinte - c'e' veramente TANTO di Europa. Da Airbus che fa i satelliti geostazionari, a SolarMEMS che fanno i star tracker per Starlink, a RUAG che e' state-of-the-art per un sacco di componentistica. C'e' anche tanta Italia, specie Thales (ma non solo). Per fare un esempio a me 'caro', il computer di bordo che 'decide' a bordo di Hera, e' fatto dai miei ex colleghi. Idem per le "porte" del nuovo Lunar Gateway.
  2. Lato strutture, ancora una volta l'Europa e' estremamente all'avanguardia. Buona parte dell'ISS e' fatta in corso Marche a Torino, idem come sopra per la stazione che Axiom sta facendosi costruire. Facciamo anche il modulo abitativo dell'SLS, che putacaso e' anche l'unica cosa che funziona decentemente.
  3. Lato lanciatori, ecco, li paghiamo lo scotto di CNES che, come nell'abitudine di CNES, ha deciso che reusability era un mito. Pero' va anche detto che, al momento, a lanciare e riusare sempre e senza problemi ce n'e' uno solo, SpaceX, e ogni tanto Rocketlab. Non ce la fanno i cinesi, i giapponesi, gl'indiani, i russi, e nessun altro lanciatore americano.
Cio' che l'Europa sbaglia, a confronto di NASA, e' nel modo di fare. ESA corregge i compiti e cazzia, NASA aiuta, supporta, genera "vivaio". La missione cui ho lavorato io era un 'in orbit demonstrator/validator' lanciato dalla Commissione Europea. Bando nel 2018, contratto nel 2021 (vabbe', il Covid), annuncio nel 2022, lancio se va bene nel 2026... NASA ha lanciato un'iniziativa simile e l'han fatta in 3 anni.
Il problema del CNES, ma più propriamente di Ariane, è che se è vero che non consideravano utile la riusabilità, ma non hanno neanche un vettore attualmente pienamente operativo: hanno sbagliato completamente i calcoli con il nuovo vettore Ariane 6. Il nuovo modello ha fatto un unico test il 9 luglio 2024, non si sa quando sarà previsto il 2; senza considerare che lo sviluppo è iniziato nel dicembre 2014, non è possibile che siano passati 10 anni e non si ha ancora nulla di operativo. Inoltre si dismette il vettore precedente e si resta senza alternative, abbiamo proprio fatto lo stesso errore degli USA, quando hanno dismesso lo Space Shuttle senza che fosse pronta la Crew Dragon (solo che l'abbiamo fatto nel 2023, dopo che nel febbraio 2022 la Russia ha iniziato una guerra, abbiamo proprio avuto una visione strategica).