Thread AZ/CAI 29-31 ottobre


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Paxromana

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28 Novembre 2005
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Rome, Milan born.
Mentre il Corriere cita i nuovi arrivi in cordata, e cioè: fondo Atlantis, Maurizio Traglio [MPA], famiglia Orsero, gruppo Fontana, Intek di Enzo Manes, famiglia Carbonelli d'Angelo [ingrosso tessuti Napoli], il Sole24ore riassume così la situazione:


Alitalia, via libera dei soci Cai all'aumento da 1,1 miliardi
Venerdì l'offerta d'acquisto

La cordata italiana ha fatto un passo avanti verso l'acquisizione di Alitalia, con l'approvazione dell'aumento di capitale a 1,1 miliardi di euro della Cai. I 16 soci riuniti in assemblea ieri a Milano hanno anche deciso la trasformazione in Spa della Srl creata a fine agosto, che ora ha solo 160mila euro di capitale.
L'offerta vincolante per l'acquisto della polpa di Alitalia Fly sarà presentata solo se verrà raggiunto l'accordo con i sindacati, compresi i riluttanti piloti, sul nuovo contratto. La data chiave è venerdì 31 ottobre, il termine entro il quale il commissario dell'Alitalia, Augusto Fantozzi, si aspetta l'offerta vincolante, come ha confermato ieri. Il nuovo consiglio di amministrazione di Cai di 15 componenti, eletto ieri, si riunirà per la prima volta venerdì a Roma. Secondo una nota della società, venerdì il cda «attribuirà poteri e deleghe e delibererà la presentazione dell'offerta vincolante al commissario di Alitalia Augusto Fantozzi, qualora tutti gli accordi sindacali fossero stati raggiunti». Oggi l'amministratore delegato della Cai, Rocco Sabelli, incontrerà i sindacati.
L'offerta – ha precisato la società – rimarrà comunque sospesa fino all'ottenimento dei provvedimenti della commissione Ue che attestino l'assenza di aiuti di Stato a vantaggio di Cai e delle decisione Antitrust. Una giornata positiva per l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, motore del Progetto Fenice, anche se diversi passaggi restano da completare.
«Abbiamo creato la Spa, abbiamo aumentato il capitale, abbiamo fatto lo statuto, ed è stato nominato il consiglio d'amministrazione che farà la proposta compatibilmente con gli accordi sindacali; ma tutte le scadenze sono state rispettate», ha commentato Passera. «I soci sono diventati di più e le risorse per fare ci sono». Gli advisor Banca Leonardo e Rothschild, per conto del Governo e di Fantozzi, avrebbero individuato per le attività di Alitalia un valore tra 900 milioni e un miliardo: la Cai potrebbe essere costretta ad alzare la sua offerta iniziale, che è di 3-400 milioni, in parte da pagare con l'accollo di debiti e per circa 100 milioni per cassa.
Tutti i soci hanno approvato l'aumento di capitale, ma non è scontato che i 16 fondatori restino tutti a bordo. Per il versamento c'è tempo fino al 31 dicembre 2008. In particolare il fondo Clessidra non è nel cda (ma non è l'unico) e considera difficile investire nell'iniziativa: sia perché – riferiscono fonti finanziarie – non c'è un piano aggiornato con le modifiche intervenute nella trattativa sindacale rispetto al documento di luglio, sia perché i valori della transazione con Carlo Toto per l'acquisto di Air One – secondo Clessidra – andrebbero rivisti al ribasso, rispetto ai 300 milioni indicati nel Progetto Fenice.
Su questo punto è in corso un negoziato tra il presidente di Cai, Roberto Colaninno e Toto. Ci sarebbero sei nuovi gruppi pronti ad entrare nella Cai: la Mpa della famiglia Traglio con 15 milioni, l'imprenditore Fontana (bulloni), l'azionista della Intek Vincenzo Manes, l'imprenditore savonese Antonio Orsero, il fondo Atlantis, il tandem di imprenditori tessili Carbonelli e D'Angelo.
I quattro soci principali verseranno circa 100 milioni a testa: Atlantia, Immsi (Colaninno), Intesa, Aponte. Nel cda, oltre a Colaninno, Sabelli e all'avvocato Andrea Guerra, sono entrati Gianluigi Aponte, Francesco Caltagirone Bellavista, Corrado Fratini, Salvatore Mancuso (Equinox), Fausto Marchionni (Fon-Sai), Francesco Paolo Mattioli (Atlantia), Gaetano Miccichè, Angelo Riva, Carlo Toto, Marco Tronchetti Provera. Ci sono inoltre Massimiliano Boschini di Intesa e l'avvocato Carlo d'Urso, i quali potrebbero uscire per far posto a nuovi soci.
Nello statuto approvato dall'assemblea è previsto un vincolo (lock up) a non vendere le azioni per 60 mesi, salvo il caso di quotazione dopo tre anni. Un socio potrà cedere le azioni a soggetti diversi dagli altri soci solo se autorizzato dalla maggioranza assoluta del cda e se l'acquirente è italiano. In ogni caso la maggioranza del capitale deve restare a soci italiani. Uno sbarramento per l'ingresso del partner estero, che sarà quasi sicuramente Air France-Klm e rileverà il 20% attraverso un aumento di capitale da 200 milioni.
 
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Alx7473

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4 Gennaio 2008
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Savona
... Un socio potrà cedere le azioni a soggetti diversi dagli altri soci solo se autorizzato dalla maggioranza assoluta del cda e se l'acquirente è italiano. In ogni caso la maggioranza del capitale deve restare a soci italiani. Uno sbarramento per l'ingresso del partner estero, che sarà quasi sicuramente Air France-Klm e rileverà il 20% attraverso un aumento di capitale da 200 milioni.
Una norma messa per far bocciare lo statuto dalla UE e far saltare tutto?
E' palesemente in contrasto con la normativa UE sulla libera circolazione dei capitali...
 

Paxromana

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I-VALE

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27 Settembre 2006
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Un socio potrà cedere le azioni a soggetti diversi dagli altri soci solo se autorizzato dalla maggioranza assoluta del cda e se l'acquirente è italiano.
Ma lo sanno questi imprenditori (ed il premier che per primo lo aveva proposto) che l'Italia già da qualche hanno fa parte dell'Unione Europea e quindi è obbligata a permettere la libera circolazione di capitale tra stati membri?

O credono di essere ancora agli anni 80/90 del secolo scorso quando, non dovendosi confrontare con il resto dell'Europa, si potevano fare provvedimenti a piacimento?
 

sevs17

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Ma lo sanno questi imprenditori (ed il premier che per primo lo aveva proposto) che l'Italia già da qualche hanno fa parte dell'Unione Europea e quindi è obbligata a permettere la libera circolazione di capitale tra stati membri?

O credono di essere ancora agli anni 80/90 del secolo scorso quando, non dovendosi confrontare con il resto dell'Europa, si potevano fare provvedimenti a piacimento?
Guarda penso che al momento sia il problema più piccolo che hanno...
 

Ciok

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14 Ottobre 2008
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Sul Corriere di oggi la Baccaro dà per chiusa la trattativa con Toto, dettaglia la clausola di lock-up e i tempi per la quotazione in Borsa: http://rassegna.camera.it/chiosco_n...me.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=JP450


Non dimentichiamoci che il Corirrere è la voce di Banca Intesa e quindi da Cai.

Mi pare invece più interessante quanto scritto dal Sole e cioè che la valutazione degli asset sarebbe di 900/ 1000 mln cioè il doppio di quanto previsto da CAI.
Tutti possono a questo punto intuire che i 1400 mln di cai non sono più sufficienti per comprare az e ap insieme
 

Boeing747

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5 Novembre 2005
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Non dimentichiamoci che il Corirrere è la voce di Banca Intesa e quindi da Cai.
Non dimentichiamo che Dragoni del Sole è la voce di Mengozzi, cioè il plenipotenziario di AF in Italia che farebbe del bravo (senza ironia) giornalista il capo ufficio stampa di CAI.
 

FlyIce

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6 Novembre 2005
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... Un socio potrà cedere le azioni a soggetti diversi dagli altri soci solo se autorizzato dalla maggioranza assoluta del cda e se l'acquirente è italiano. In ogni caso la maggioranza del capitale deve restare a soci italiani. ...
Lufthansa Italia o Air Dolomiti sarebbero soci italiani. :cool:
 
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uncomfortable

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Tutti possono a questo punto intuire che i 1400 mln di cai non sono più sufficienti per comprare az e ap insieme
Era abbastanza prevedibile -la stima iniziale prevedeva di valuare zero tutti gli slot di AZ in aeroporti congestionati, in quanto beni non monetizzabili.
Solo gli slot a LHR valgono almeno €150m (stima prudente), senza considerare NRT, JFK, AMS, FRA solo per citare i piú ovvi.
Non é da escludere che FR abbia fatto un offerta per 20 coppie di slot su LIN anche e se non altro per costringere gli advisors a dare un valore agli slot stessi e far aumentare la quotazione della parte sana di AZ.
 

Ciok

Bannato
14 Ottobre 2008
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Non dimentichiamo che Dragoni del Sole è la voce di Mengozzi, cioè il plenipotenziario di AF in Italia che farebbe del bravo (senza ironia) giornalista il capo ufficio stampa di CAI.


la mia sensazione è che tutta questa vicenda sia solo una messiscena preorganizzata ai solo fine di svincolarsi nel modo più indolore possibile dalle promesse pre-elettorali e tornare alla soluzione originaria.

- la precedente guerra con i sindacati e l'annunciato ritiro di cai sono risultati necessari per fare entare da subito il partner straniero che in campagna elettorale nonchè nel progetto fenice originario era escluso.

- ora devono trovare il pretesto per fare uscire airone (che costa cassa) e far salire di quota af da quei miseri 200 mln
 

bianco80

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25 Aprile 2008
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MAD... ma con QCM nel cuore
Un socio potrà cedere le azioni a soggetti diversi dagli altri soci solo se autorizzato dalla maggioranza assoluta del cda e se l'acquirente è italiano. In ogni caso la maggioranza del capitale deve restare a soci italiani.
Non sono un giurista ma non vedo davvero come una clausola di questo tipo possa avere l'avallo dell'Unione Europea.
Credo che le regole europee vietino esplicitamente di inserire negli statuti aziendali degli articoli discriminatori tra stati membri UE.
 

dario abbece

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2 Ottobre 2008
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milano
Non sono un giurista ma non vedo davvero come una clausola di questo tipo possa avere l'avallo dell'Unione Europea.
Credo che le regole europee vietino esplicitamente di inserire negli statuti aziendali degli articoli discriminatori tra stati membri UE.
...è una clausola di gradimento.........se messa così...però preferirei leggerla dal vivo che come la riportano i giornali.....se così fosse a quanto mi ricordi per costante orientamento giurisprudenziale sono clausole considerate nulle..ma è facile da aggirare ...sempre se fosse scritta così...basta che vi partecipi una società di diritto italiano ...che ne so ....tipo Lufthansa Spa!:cool:
 

Bari Palese

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6 Novembre 2005
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Bari, Puglia.
Alitalia, 150 posti a rischio
negli scali di Bari e Brindisi




BARI - Trentacinque dipendenti a Brindisi, altri 35 a Bari. Il piano che Cai ha consegnato ai sindacati del trasporto aereo dà un taglio netto ai posti di lavoro negli scali pugliesi, dove oggi Alitalia ha 160 occupati. Per il comparto regionale è un danno doppio: ai lavoratori mandati a casa (pochi, come vedremo) si sommerà un impatto non secondario sui conti di Aeroporti di Puglia, che perderà una fetta considerevole del fatturato. La «nuova» Alitalia, infatti, gestirà in proprio tutti i servizi di terra, mentre oggi è Adp a curare l’handling per Volare e Airone. E proprio per questo, nelle scorse settimane, Adp ha completato la stabilizzazione di circa 120 lavoratori. Che presto potrebbero risultare inutili. Ieri l’amministratore unico di Adp, Domenico Di Paola, e il direttore generale Marco Franchini sono stati ricevuti dal presidente Nichi Vendola. Al governatore hanno posto il problema Alitalia in termini allarmati: non solo la compagnia ha debiti verso Adp per 3 milioni, ma Fantozzi non ha nemmeno onorato gli 800mila euro di diritti accumulati in questo periodo di gestione commissariale. Di Paola, dunque, si trova tra l’incudine e il martello: bloccare i voli Alitalia (e dunque lasciare a terra i pugliesi), oppure attendere aggravando così la situazione patrimoniale di Adp. Un bel rebus.

Di Paola ha presentato all’azionista il suo programma di azione, che giovedì illustrerà in audizione alla quinta commissione consiliare. «L’idea - spiega il manager - è una sostituzione “virtuosa” di Alitalia. Ma questo richiederà tempo, perché dobbiamo capire prima cosa accadrà con Cai. Ci muoveremo su due direttrici. La prima è una rivisitazione delle condizioni del nostro bando. La seconda è di prendere contatti, ad alto livello, con le major che non saranno partner di Cai per verificare se sono interessate ad operare sul nostro bacino di utenza».

C’è poi il problema occupazionale. Airone è oggi il primo «cliente» dei servizi di handling di Adp, e pesa per circa il 25% del fatturato. La Cai da domani farà tutto da sé, dopo una bella cura dimagrante sugli scali di Bari e Brindisi: i 160 dipendenti diventeranno 70. Saltano subito i 30 contratti a termine, e circa 40 lavoratori (quelli con oltre 54 anni d’età) potranno accedere agli ammortizzatori sociali. In cassa integrazione, dunque finiranno una decina di addetti, ma c’è margine per un riassorbimento. Il vero problema riguarda i dipendenti di Adp: senza più Airone e Volare molti degli addetti all’handling potrebbero essere in esubero.

«Probabilmente potrà essere così - riconosce Di Paola - noi speriamo di poter reimpiegare il nostro personale attraverso misure varie, grazie ad uno sviluppo alternativo del traffico». Bisognerà, insomma, trovare chi sostituirà la compagnia di Toto. Ma quei 120 dipendenti appena stabilizzati? «Non potevamo fare altrimenti - risponde Di Paola - sia perché avevano tutti maturato i 48 mesi, sia perché con la stabilizzazione risparmiamo il 20% dei costi». Fonti sindacali interne ad Adp parlano di «grande preoccupazione» a proposito del futuro di questi lavoratori. In un recente incontro l’azienda avrebbe infatti prospettato la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione.
Massimiliano Scagliarini

29/10/2008


www.lagazzettadelmezzogiorno.it
 

Ciok

Bannato
14 Ottobre 2008
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Non sono un giurista ma non vedo davvero come una clausola di questo tipo possa avere l'avallo dell'Unione Europea.
Credo che le regole europee vietino esplicitamente di inserire negli statuti aziendali degli articoli discriminatori tra stati membri UE.


Anche questa clausola è solo uno strascico della campagna elettorale.

E' intuibile che nessuno dei soci la voglia quindi meglio che sia nulla.

In fondo chi ha tifato per la cordata tricolore destinata a conquistare i cieli del mondo non credo abbia un grado di scolarizzazione superiore alla terza elementare. La clausola è rivolta solo a confortare loro e poco importa la sua giuridica validità ed efficacia.
 

billypaul

Utente Registrato
Non dimentichiamoci che il Corirrere è la voce di Banca Intesa e quindi da Cai.

Mi pare invece più interessante quanto scritto dal Sole e cioè che la valutazione degli asset sarebbe di 900/ 1000 mln cioè il doppio di quanto previsto da CAI.
Tutti possono a questo punto intuire che i 1400 mln di cai non sono più sufficienti per comprare az e ap insieme
Si ma ci sono alla porta altri 6 azionisti pronti ad entrare in CAI.
Cerchiamo di non essere troppo critici, pessimisti e diffidenti fin quando non si sanno esattamente le cose e quando i giochi non saranno fatti EDIT
 
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