Thread AZ/CAI 29-31 ottobre


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Ciok

Bannato
14 Ottobre 2008
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L'offerta non verrà sicuramente presentata.

Sarà invece intressante vedere se qualche consigliere rassegnerà le dimissioni.
 

Hurricane28

Utente Registrato
8 Febbraio 2008
1,884
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Lecce, Puglia.
Dici che i 2 mesi AF o LH non riescono a ottimizzare le loro ampie maestranze per trovare un po' di rimpiazzi?
Tranquillo poi che ci sarà la fila fra quelli che il lavoro l'hanno già perso altrove e quelli che hanno paura di perderlo in questo periodo di crisi...dubito che i 2 più grandi colossi europei abbiano problemi a sistemare il buco attuale, poi ricorda che chi ha firmato è solo contento di lavorare al massimo delle ore possibili...
Mi sembra che ultimamente a perdere il lavoro sono stati i piloti e copiloti di 737 vedi Sterling, XL, Futura.
Non sarei così convinto che ci siano in giro piloti capaci di saltare in cabina di pilotaggio di un MD 80 nel giro di 30 minuti.
Forse qualcuno in più su A320 si trova, oppure per tenere l'operatività attuale di AZ si deve fare un mega leasing di una 50 di 737 ed allora i piloti si trovano.

Non vorrei sbagliare , ma da profano non credo che la transazione di un pilota da 737 ad MD 80 sia così immediata.
Un saluto
 

winter71

Utente Registrato
21 Luglio 2008
653
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Grounding ?
Chissà quanti erano prenotati sul FCO/LAX la prossima settimana.....
d.
p.s. scusate se insisto sul LAX ma secondo me è stata una follia..
 

Ciok

Bannato
14 Ottobre 2008
331
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Io ho solo capito che ti rode il fegato per la CAI, tu e la tua parte politica preferireste vederla fallita AZ pur di non darla vinta a SB e fate ancora il tifo per questo finale.
Nel frattempo abbaiate alla luna denunciando regalie e mance non dimostrabili.

In affari santi e patrioti non esistono lo so da me


SB ha già vinto da tempo. Grazie alla battaglia in campagna elettorale su alitalia ha racimolato qualche voto in più al nord.

Il prezzo della sua irresponsabile iniziativa lo stanno già pagando lavoratori e contribuenti ma questo per lui non è un problema.
 

stoner

Utente Registrato
23 Luglio 2008
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No, invece bisogna quantificare e spulciare, fare nomi e cognomi delle regalie e dei vantaggi.
Altrimenti si passa per quello che spara czte e fa del qualunquismo fine a se stesso.
ecco un'esempio

Taranto, battaglia sui veleni dell'Ilva
Il ministero rimuove i tecnici anti-diossina

dal nostro inviato GIULIANO FOSCHINI

TARANTO - Sul loro tavolo c'era il futuro del più grande stabilimento siderurgico d'Europa, l'Ilva di Taranto. E la salute di centinaia di migliaia di cittadini. Avrebbero dovuto decidere, infatti, se concedere o meno alla fabbrica l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia), una carta necessaria per la prosecuzione dell'attività. Invece, non decideranno nulla. Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, li ha rimossi: al loro posto ha nominato tecnici di sua fiducia. "Una decapitazione del sapere tecnico-scientifico che dà forte ragione di inquietudine" attacca il presidente della Regione, Nichi Vendola.

Che a questo punto ha deciso di fare da solo: nelle prossime settimane il governatore presenterà infatti al consiglio regionale una legge che imporrà all'Ilva, così come a tutte le altre aziende che producono in Puglia, la riduzione delle emissioni inquinanti. "Stabiliremo un cronoprogramma: più passa il tempo - dice Vendola - e più dovranno tagliare. Altrimenti saremo costretti a farli chiudere".

La decapitazione ministeriale dei tecnici è stata scoperta dai pugliesi il 15 ottobre. "Convocati a Roma ci siamo trovati davanti il nuovo presidente del nucleo di coordinamento scelto dal ministro Prestigiacomo - spiega l'assessore all'Ambiente, Michele Losappio - Stranamente, più volte e con grande enfasi, ha voluto sottolineare come le emissioni dell'Ilva siano tutte nei limiti dell'attuale normativa nazionale". "Per la prima volta poi - continua il direttore regionale dell'Arpa pugliese, il professor Giorgio Assennato - al tavolo c'erano anche i tecnici dell'azienda".

"Insomma l'aria sembra cambiata, almeno al ministero" dice invece Vendola, proprio lui che appena insediato aveva fatto proprio un piano industriale d'accordo con la famiglia Riva. L'Ilva effettivamente ha speso 300 milioni di euro per modernizzare gli impianti e ha dimostrato la possibilità di ridurre le emissioni. "Non ha mantenuto però molti degli impegni presi - continua il governatore pugliese - E soprattutto nel piano presentato al Ministero parla di riduzioni delle emissioni di diossina molto lontane rispetto alla nostra pretesa: indicano limiti tre volte superiori rispetto a quelli che noi chiediamo".

Ecco perché la Regione Puglia ha già annunciato che se le carte in tavola non cambieranno, esprimerà parere negativo al rilascio dell'Aia. Ma il parere non è vincolante. Da qui la decisione di intraprendere la strada della legge regionale. "Qui si vuol far credere - spiega ancora il presidente pugliese - che in realtà non c'è niente da fare. Che o c'è la fabbrica con tutti i suoi veleni, o c'è una salubrità mentale assediata dalla disoccupazione. Ci si mette davanti all'opprimente aut aut che o si muore di cancro o si muore di fame. Invece investendo nelle tecnologie quelle riduzioni possono arrivare. In caso contrario, meglio una vita da povero che una morte sicura".

L'Ilva negli ultimi quattro anni ha prodotto utili per 2,5 miliardi. "E approfittando del vantaggio competitivo che deriva dal non avere i rigori normativi di altre aree d'Europa farà sempre più utili" dice Vendola. "In qualsiasi parte d'Europa, Slovenia esclusa, l'Ilva fosse stata, avrebbe dovuto chiudere o abbassare le emissioni" spiega il professor Assennato. "Soltanto in Italia esiste una legge con dei limiti così alti".

Il governo pugliese, in più riprese, ha chiesto di cambiare quella norma sia al governo di centrosinistra sia a quello di centrodestra. "Mai abbiamo avuto risposte. E ora mi trovo con i dirigenti cambiati, con Emilio Riva, il padrone dell'Ilva, come socio della Cai e sempre lui come principale beneficiario della processione anti Kyoto del governo Berlusconi. Io ho il dovere di mettere tutti gli interlocutori di fronte alle proprie responsabilità".

Questo scontro istituzionale arriva dopo un altro, violentissimo, avvenuto quest'estate. Per motivare la richiesta di diminu-zione degli inquinanti, e in particolare del benzoapi-rene, l'Arpa pugliese aveva allegato una serie di analisi dell'Università di Bari. Soltanto da due anni, infatti, l'Agenzia regionale per l'ambiente sta monitorando l'Ilva. Il direttore regiona le del ministero, Bruno Agricola, ha sostenuto che "le campagne effettuate non pos sono essere ritenute valide". I criteri di rilevamento, nel 2005 e nel 2006, non avrebbero rispettato quanto previsto da una legge del 2007. In sostanza, avrebbero dovuto prevedere il futuro.

(26 ottobre 2008)
 
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