Anpac, Unione piloti, Avia, Anpav e Sdl rivendicano la scelta di non firmare il Lodo Letta
Lunedì assemblea a Fiumicino per mobilitare i lavoratori: "Cai calpesta tutti i diritti"
Alitalia, autonomi pronti a resistere
"Contro di noi campagna di falsità"
Respinto l'appello di Fini alla responsabilità: "Irresponsabili sono i confederali"
ROMA - Lunedì si riuniranno in assemblea a Fiumicino, intanto all'appello di Gianfranco Fini affinché si assumano le proprie responsabilità, rispondono denunciando quella che definiscono "una campagna mediatica vergognosa che sta distorcendo la realtà". I sindacati autonomi dell'Alitalia tornano sul piede di guerra dopo la firma la scorsa notte del cosiddetto Lodo Letta sui contratti da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
In una nota congiunta Anpac, Unione piloti, Avia, Anpav e Sdl intercategoriale, affermano che sulla vertenza "è ricominciata una campagna tesa a screditare i lavoratori e quei sindacati che hanno deciso di non sottoscrivere la stesura dei contratti". Gli autonomi entrano quindi nel merito, sostenendo che è "assolutamente falso che il no sia motivato da pretese riguardanti i permessi/distacchi sindacali ed è bene chiarire che proprio Cgil, Cisl, Uil e Ugl 'godono' di un trattamento speciale in termini di diritti sindacali".
"Rispetto a questa strumentalizzazione - mettono in guardia - diffidiamo chiunque a continuare con tali calunnie, passibili di denuncia per diffamazione". Le motivazioni, spiegano ancora Anpac, Unione piloti, Avia, Anpav e Sdl, "sono invece tutte concentrate sul numero enorme di esuberi previsti, sulle condizioni di stesura contrattuale che penalizzano i lavoratori oltre quanto era stato concordato a settembre a Palazzo Chigi, sulla condizione dei precari, sulle incertezze per il futuro di migliaia di lavoratori che dopo l'utilizzo degli ammortizzatori sociali si troveranno senza lavoro e senza pensione: questa condizione riguarda tutti i lavoratori coinvolti nel progetto Cai, personale di terra, piloti, comandanti ed assistenti di volo".
Le sigle autonome annunciano insomma battaglia, spiegando che nelle prossime ore continueranno a parlare con i lavoratori per decidere insieme le iniziative che dovranno essere intraprese per "ristabilire i principi minimi di democrazia e per tutelare al meglio i diritti di chi lavora". Le prime risposte che giungono dai lavoratori, fanno sapere ancora i sindacati "ribelli", "vanno tutte nella direzione di un consenso generalizzato alle posizioni da noi espresse e di una fortissima critica nei confronti di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl".
Anpac, Unione piloti, Avia, Anpav e Sdl denunciano quindi come "assolutamente falso", che il confronto tra azienda e sindacato si sia sviluppato in questo ultimo mese in modo coerente con gli impegni sottoscritti a settembre insieme al governo. "L'azienda - sostiene la nota congiunta - non è mai entrata in una vera e concreta stesura tecnica ed ha sistematicamente stravolto tali impegni, producendo un risultato finale del tutto diverso dalle condizioni contrattuali che erano state concordate e sottoscritte".
"Nello specifico - si legge ancora - mentre a Palazzo Chigi gli accordi prevedevano il recepimento della disciplina contrattuale vigente in AirOne, integrata da quanto concordato in quella sede, Cai ha 'imposto' una soluzione che non recepisce tale contratto di riferimento e lo peggiora sostanzialmente in molti istituti contrattuali fondamentali, contravvenendo quindi a quanto pattuito e garantito dal governo".
Passaggio decisivo sarà dunque l'assemblea informativa in programma per lunedì prossimo all'aeroporto di Fiumicino. "Sarà molto partecipata", spiega Cesare Albanese dell'Sdl, precisando che "non siamo d'accordo con chi dice che ieri abbia prevalso il senso di responsabilità: sono stati calpestati i diritti dei lavoratori". Una risposta non solo a confederali e Ugl, ma anche al presidente della Camera Gianfranco Fini che oggi ha lanciato un appello affinché "i piloti e il personale navigante, che rappresentano certamente una risorsa, si assumano al pari degli altri una responsabilità e consentano la nascita della nuova compagnia e il decollo di questa nuova fase del trasporto aereo".
(1 novembre 2008)
la Repubblica