I prezzi del Genova-Roma sotto la lente dell’Antitrust
Marco Menduni
Non si può accusare l’autorità Antitrust di stare con le mani in mano. Ieri, sul Secolo XIX, una nostra inchiesta ha spiegato in che modo, pur senza una formale violazione delle regole, il costo dei biglietti aerei tra Genova e Roma sia aumentato in maniera esponenziale. Sempre ieri pomeriggio l’annuncio da parte dell’Antitrust: la denuncia contenuta nell’articolo è già stata passata agli uffici competenti per comprendere se, a Genova, la Nuova Alitalia non stia rispettando i patti. Pur in un regime (si giura transitorio) in cui la concorrenza Alitalia-Airone è stata azzerata per legge, l’Authority mantiene però alcuni importanti poteri di controllo. Quello sull’abuso della posizione dominante (non sembra, almeno per ora, il caso dei voli in partenza e in arrivo al Cristoforo Colombo) e, soprattutto, quello sui prezzi. Il via libera, pur dovuto per legge, da parte dell’Antitrust all’operazione di Cai è arrivato dopo l’impegno di non aumentare i prezzi dei voli e di riservare sempre e comunque una quota del dieci per cento dei posti alla tariffa più economica. Quel patto non è stato, nella forma, violato. Ma i voli per Roma nella fascia della prima mattina sono adesso due, rispetto ai precedenti tre.
Risultato: i biglietti economici spariscono in un batter d’occhio, le due compagnie non si fanno più alcuna concorrenza sui prezzi ma, soprattutto, il fatto che gli aerei viaggino pieni significa poter vendere a carissimo prezzo gli ultimi posti disponibili. Rimane poi il problema degli slot, cioè degli spazi temporali disponibili a Fiumicino perché i voli da e per Roma possano viaggiare. Dopo le pressioni che stanno arrivando un po’ da tutta Italia, Alitalia sembra finalmente disponibile a “liberare” almeno una parte di quelli che non utilizza perché altre compagnie possano volare al suo posto, riconsegnandole ad Assoclarence, la società costituita dalle compagnie aeree. Sul problema degli slot arriva l’attacco dell’onorevole Egidio Pedrini a Franco Pronzato, genovese, consigliere di amministrazione dell’Enac: «Pronzato aveva promesso che avrebbe fatto liberare immediatamente gli slot, in caso di diminuzione dell’impegno di Alitalia su Genova. Che cosa ha fatto?». Pronzato risponde a stretto giro di posta: «Intanto Genova ha ottenuto un primo enorme successo ottenendo la concessione, che non aveva mai avuto. Sul discorso slot siamo prontissimi a impegnarci al massimo non appena giungeranno, all’Aeroporto, proposte concrete».
Lo stesso concetto viene ribadito al Secolo XIX da Salvatore Sciacchitano, vicedirettore generale dell’Enac: «Il problema degli slot a Fiumicino è che non sono collegati alle destinazioni. Ciò significa che, anche quando Alitalia li lasciasse liberi, ci sarebbero liste d’attesa molto lunghe, negli orari ottimali, per ottenerli. Ma di fronte a proposte realistiche, siamo disponibili a fare la nostra parte perché Genova possa avere, almeno per iniziare, un nuovo volo per Roma alla mattina».
Il Secolo XIX
CIAO
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