Lunedì 26 Gennaio 2009, 16:49
Alitalia: scatta delisting in Borsa, consumatori annunciano battaglia
(ASCA) - Roma, 26 gen - E' scattato oggi il ritiro dalla borsa delle azioni della vecchia Alitalia, cioe' della compagnia svuotata degli asset che sono invece andati a formare il nuovo vettore targato Cai. L'operazione riguarda anche le obbligazioni convertibili 2002-2010 per 715 milioni di euro. Il titolo della vecchia italiana era stato sospeso il 4 giugno scorso, quando era scattato il piano del governo per il salvataggio della compagnia, con la nomina di Intesa SanPaolo quale advisor incaricato di elaborare un percorso di ristrutturazione. All'epoca, il titolo era quotato 0,445 euro. I piccoli azionisti, circa 40 mila, dovranno ora attendere la fine di maggio per il rimborso, previsto dal Governo con il decreto, poi convertito in legge, che modifica la Legge Marzano e che stabilisce il ricorso si fondi ''dormienti'' per finanziare l'operazione. Le associazioni dei consumatori annunciano battaglia. Adusbef e Federconsumatori, proprio in occasione della revoca delle azioni Alitalia in borsa, annunciano azioni a tutela del risparmio pubblico. ''Da oggi, con l'entrata in vigore della revoca delle quotazioni dai mercati disposte da Borsa Italiana - si legge in una nota -, le azioni e le obbligazioni Alitalia non esistono piu' e diventano l'ennesima carta straccia''. ''Solo per le obbligazioni - proseguono le associazioni dei consumatori -, sono coinvolti circa 40 mila risparmiatori sul prestito obbligazionario di circa 700 milioni, suddivisi in Ministero dell'Economia e risparmiatori, per una cifra che riguarda questi ultimi di circa 300 milioni di euro e che, per quanto riguarda gli azionisti, il valore, derivante dall'ultima quotazione (0,445 euro ad azione) e' pari a oltre 600 milioni di euro''. Le due associazioni ''avvieranno le piu' opportune azioni a tutela del pubblico risparmio e dei cittadini frodati due volte, sia come obbligazionisti ed azionisti, che come contribuenti, per gli enormi costi addossati sulla fiscalita' generale e pari a 4 miliardi di euro, per 'salvare Alitalia' a spese della collettivita'''. Sulla stessa linea anche l'Adoc. Per l'associazione infatti i 40 mila piccoli azionisti rischiano indenizzi di lieve entita'. ''Crediamo che non ci sara' un grosso rientro economico per i piccoli azionisti, con l'utilizzo di una parte del Fondo creato con i conti dormienti - dichiara Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - la molteplicita' dei beneficiari e il fatto che molti conti sono stati movimentati, anche grazie alla campagna informativa realizzata al riguardo, ci portano a pensare che le risorse destinate agli azionisti Alitalia non saranno sufficienti a ripagare i loro investimenti''. L'Adoc lamenta la mancata partecipazione delle associazioni dei consumatori ai tavoli di Alitalia. ''Per il caso Parmalat furono chiamati dal Commissario Bondi alcuni rappresentanti delle associazioni dei consumatori per risolvere il problema dei piccoli azionisti - continua Pileri - non si capisce perche' per Alitalia, un caso di maggiore valenza e carico di simbolismo, sia stato ignorato il ruolo delle associazioni. Ruolo che e' stato riconosciuto con la legge 281/98 e riconfermato dal Codice del Consumo, che ci individuano come soggetti rappresentanti di interessi diffusi''.