Sindrome da low cost: sempre meno spazio fra i sedili dell'aereo


rikki63

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Sindrome da low cost: sempre
meno spazio fra i sedili dell'aereo

L’allarme dei medici: aumentano i rischi. Anche 10 centimetri di differenza fra una compagnia e l’altra


ROMA - Centimetri che cambiano la vita. Sono quelli che separano i sedili in classe economica. Determinanti per la qualità del volo e il benesse­re del viaggiatore. Quando lo spazio tra le file è risicato au­menta il rischio di scendere ac­ciaccati dall’aereo. Dolori, pro­blemi di circolazione, artrite e artrosi. E nel peggiore dei casi patologie ben più gravi, come embolia polmonare (che capita a 27 persone ogni milione) e trombosi venosa profonda (5 su un milione). Il sangue si coa­gula e forma grumi nelle vene, le gambe si gonfiano in modo abnorme. La conseguenza estrema della sindrome da clas­se economica.
REGOLE - «Mancano linee guida inter­nazionali, ogni compagnia fa a modo suo senza riguardo per la salute del cliente. È scandalo­so », denuncia Carlo Signorelli, vicepresidente della società ita­liana di igiene e prevenzione. Al congresso nazionale appena terminato a Napoli è stata pre­sentata un’indagine sulla di­stanza tra i posti in turistica. C’è molta differenza tra le linee aeree, fino a 10 centimetri. So­no un’enormità, specie nelle lunghe tratte, quelle superiori a sei ore. Si passa dai 73,7 cm delle low cost (tra le più avare di spazio RyanAir e Easy Jet) agli 86,4 degli orientali, con Thai e Malaysia in testa alla classifica delle più virtuose. L’Alitalia magari non si distin­gue per la puntualità dei voli, ma sul piano delle attenzioni al viaggiatore non sfigura affatto. Chi è seduto può allungare le gambe fino a 81,3 cm, mentre in un aereo targato Lufthansa e Air France, deve accontentarsi di 78,7 cm. Per studiare il seat pitch (distanza tra sedile ante­riore e posteriore) i ricercatori della Siti hanno fatto riferimen­to anche ai regolamenti sulla si­curezza del volo: «Si parla sol­tanto della sicurezza del vetto­re e si trascura chi lo utilizzerà — aggiunge Signorelli —. I pas­seggeri non devono trascurare questi dettagli, al momento di acquistare il biglietto dovrebbe­ro documentarsi sulla qualità del servizio. Dieci centimetri fanno la differenza specie se le tariffe hanno prezzi sovrappo­nibili » .
PREMIUM ECONOMY - Forse per offrire una sistema­zione meno sacrificata anche in turistica, alcune compagnie prevedono la premium eco­nomy . Pagando un po’ di più si ha diritto a poltrone più como­de. Negli Stati Uniti con un ex­tra di circa 10 dollari si può sce­gliere il posto al momento del­la prenotazione. Esempio: una coppia può preferire una fila da due anziché tre posti. Molto ambita la fila corrispondente al­l’uscita di sicurezza il cui seat pitch è più ampio.
SINDROME DA CLASSE ECONOMICA - I principali fattori di rischio della sindrome da classe econo­mica sono durata del viaggio, superiore a sei ore, scarsa di­sponibilità di spazio, obesità, fumo, vene varicose, età sopra i 65 anni. Per prevenire i distur­bi gli esperti consigliano di be­re molta acqua durante il volo, evitare alcolici, muoversi fre­quentemente, togliere le scar­pe, usare calze a rete (perché svolgono un’azione di conteni­mento sulle gambe), evitare di indossare calze con elastico. Altri elementi di disagio psi­co- fisico per il passeggero, ol­tre alla distanza tra sedili, sono la larghezza e quanto reclinabi­li. A volte ci ritroviamo letteral­mente schiacciati dallo schiena­le di fronte a noi. Anche chi non soffre di claustrofobia, tra­scorre dei brutti momenti. La Sindrome da classe economica, secondo uno studio pubblicato su Lancet , sarebbe scatenata da altri fattori, non solo dall’im­mobilità. La pressione della ca­bina e il livello di ossigeno. Lo studio Siti è partito dal­l’esperienza personale di un gruppo di medici che hanno partecipato alcuni mesi fa a un congresso organizzato a San Francisco. Secondo il codice di autodisciplina delle industrie farmaceutiche, hanno viaggia­to tutti in economy e con diver­se compagnie, sperimentando su se stessi quanto sulle lun­ghe tratte anche pochi centime­tri siano vitali.

Margherita De Bac
19 ottobre 2009





fonte: http://www.corriere.it/salute/09_ottobre_19/sindrome-low-cost-aereo_b281de1a-bc77-11de-9662-00144f02aabc.shtml
 

Luca1985

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Beh bisogna considerare che FR e U2 effettuano solo voli a breve e medio raggio,quindi un pitch più stretto può essere relativamente dannoso (tranne per chi già non soffre di patologie vascolari o delle ossa...)credo che il confronto con le altre compagnie varrebbe di più se anche le low cost effettuassero voli a lungo raggio..il che ancora non succede...Ancora una volta un modo per riempire pagine di giornali...
 

Manu_Livorno

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29 Settembre 2009
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Beh bisogna considerare che FR e U2 effettuano solo voli a breve e medio raggio,quindi un pitch più stretto può essere relativamente dannoso (tranne per chi già non soffre di patologie vascolari o delle ossa...)credo che il confronto con le altre compagnie varrebbe di più se anche le low cost effettuassero voli a lungo raggio..il che ancora non succede...Ancora una volta un modo per riempire pagine di giornali...
Esatto.... per un volo di una durata quasi mai superiore alle due ore a mio avviso non è blasfemo far sedere i passeggeri in un configurazione come quella di FR!
 

rubinlami

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Beh dipende se uno supera i 190cm di altezza anche un volo di due ore puo' essere doloroso:(
Io sono 192cm e su FR mi trovo benissimo considerando la qualita/prezzo. Certo, se il volo fosse superiore a 3 ore, probabilmente no.
Anzi, direi che ho piu problemi di collo visto che il finestrino e un po basso :(.
 

momix

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Beh bisogna considerare che FR e U2 effettuano solo voli a breve e medio raggio,quindi un pitch più stretto può essere relativamente dannoso (tranne per chi già non soffre di patologie vascolari o delle ossa...)credo che il confronto con le altre compagnie varrebbe di più se anche le low cost effettuassero voli a lungo raggio..il che ancora non succede...Ancora una volta un modo per riempire pagine di giornali...
Vi posso garantire che anche sul lungo raggio, alcune compagnie charter adottano dei pitch veramente stretti..Non li saprei tradurre in cm ma vi assicuro che i passeggeri dopo 10/12 ore di volo scendono distrutti...e talvolta non c'è nemmeno tutto questo risparmio economico rispetto ad una compagnia di linea! Esiste un limite sotto il quale non si puo' scendere? (pitch tra un sedile e l'altro)
 

I-DAVE

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Mi piacerebbe leggere lo studio, almeno per vedere se hanno discriminato lungo e corto raggio. Da quanto riportato, non si capisce se la mediocrità è del giornalista, che ha tirato fuori la solita storiellina che fa notizia, o dello studio, che ha mischiato le mele con le pere.

DaV
 

uncomfortable

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La CAA britannica "impone" un seat pitch minimo di 26 pollici (66 cm).
E' una bella cosa che un limite sia imposto, ma 26 pollici é semplicemente ridicolo: neanche i piú crudeli vettori charter arrivano a tanto, normalmente si fermano a 28 pollici, che é comunque veramente poco, soprattutto su voli a lungo raggio.
 

A350XWB

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Beh bisogna considerare che FR e U2 effettuano solo voli a breve e medio raggio,quindi un pitch più stretto può essere relativamente dannoso (tranne per chi già non soffre di patologie vascolari o delle ossa...)credo che il confronto con le altre compagnie varrebbe di più se anche le low cost effettuassero voli a lungo raggio..il che ancora non succede...Ancora una volta un modo per riempire pagine di giornali...
Pisa- Las Palmas. Ryanair. 4,20 h di volo. Tu credi che si possa reggere? Dubito... La sensazione di claustrofobia che mi regala un aereo Ryan è il motivo per cui preferisco fare 10 ore di treno per andare a Lecce, invece di un volo con loro.


p.s. Studio aerospaziale, per cui non è volare che mi spaventa.
 

Luca1985

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La sensazione di claustrofobia che mi regala un aereo Ryan è il motivo per cui preferisco fare 10 ore di treno per andare a Lecce, invece di un volo con loro.


p.s. Studio aerospaziale, per cui non è volare che mi spaventa.
Buon per te che preferisci il treno all'aereo...e comunque non è il titolo di studio che incide sulla paura del volo...;)
 

A350XWB

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Concordo pienamente....
capito male il senso delle mie parole... io lassù mi sento rinchiuso, non trasportato. Eppure so benissimo quanto l'aereo sia sicuro, so benissimo che non accadrà nulla, ma il blu e il giallo, le poltrone rigide sulle ginocchia e il poco spazio mi fanno sentire rinchiuso.
Il titolo di studio era un modo per far capire che non è nè la paura di volare, nè un senso di astio (visto, ingiustificatamente, in molti utenti di questo forum) verso la rivoluzionaria FR a farmi scegliere altri trasporti.
Personalmente vedo l'ammasso di sedili di FR una esasperazione.
 

FlyIce

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6 Novembre 2005
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Ryanair non sta sperimentando nessun posto in piedi.
La rivista di bordo Ryanair riporta chiaramente che sono in discussione con la Boeing per introdurre i posti in piedi che probabilmente sarebbero dei posti con il "backrest", cinture e schienale alto.

Rimane il problema degli AV e delle uscite di emergenza: non credo che sul 738 le uscite possano permettere più dei 189 pax attuali, di sicuro non si può andare oltre i 200.
Da "guadagnare" ci sono forse solo 11 posti; altrimenti occorre mettere mano all'aereo come è stato fatto per il 739ER, aggiungendo una coppia di uscite.
Vedremo il 738ER ? La nuova scatola di sardine volante firmata Ryanair ? :D
 

kenyaprince

Amministratore AC
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La rivista di bordo Ryanair riporta chiaramente che sono in discussione con la Boeing per introdurre i posti in piedi che probabilmente sarebbero dei posti con il "backrest", cinture e schienale alto.

Rimane il problema degli AV e delle uscite di emergenza: non credo che sul 738 le uscite possano permettere più dei 189 pax attuali, di sicuro non si può andare oltre i 200.
Da "guadagnare" ci sono forse solo 11 posti; altrimenti occorre mettere mano all'aereo come è stato fatto per il 739ER, aggiungendo una coppia di uscite.
Vedremo il 738ER ? La nuova scatola di sardine volante firmata Ryanair ? :D
certo ma discuterne non vuol dire sperimentare... e cmq gli esperimenti ovviamente li faranno le case costruttrici d'accordo con gli enti preposti alla sicurezza.;)