A Londra è decollato il 1° volo transatlantico alimentato con olio da cucina


AirFleet

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Compagnie aeree, quali sono le più sostenibili? Sul podio Air France, Ita in fondo alla classifica.

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Poco più di un marchio su dieci ha un piano per l'uso di carburanti alternativi. E gli Usa (per una volta) battono l'Europa.

Poco più di una compagnia aerea su dieci (il 13%) ha un piano per la transizione verde e l’uso dei carburanti sostenibili. Lo rivela uno studio pubblicato da Transport&Environment, associazione europea che si occupa di trasporti e sostenibilità. La classifica stilata da T&E arriva a meno di un mese dall’entrata in vigore dell’etichetta Ue che indica le prestazioni ambientali dei voli e permette ai passeggeri di confrontare le emissioni di CO2 delle diverse compagnie aeree per ciascuna rotta. Delle 77 compagnie aeree valutate, soltanto dieci stanno facendo sforzi concreti per sostituire il cherosene fossile, ossia il principale tipo di carburante che viene usato oggi per far volare gli aerei. Le restanti 67 non hanno un vero piano per la riduzione delle emissioni o l’acquisto di carburanti alternativi e più sostenibili.

I carburanti alternativi per gli aerei.

L’aereo è il mezzo di trasporto che emette più anidride carbonica nell’atmosfera e, di conseguenza, che più contribuisce al surriscaldamento del pianeta. Per ridurre l’impatto del settore, l’Unione europea ha messo a punto un piano – ribattezzato Clean Aviation – che punta su un utilizzo progressivamente sempre più diffuso dei SAF, ossia dei carburanti sostenibili. Il più sostenibile di tutti, secondo gli esperti, è il cherosene sintetico, un carburante che si ottiene combinando carbonio e idrogeno prodotto con fonti rinnovabili. Mentre i biocarburanti – che il governo italiano spinge per usare anche nelle automobili – non sempre sono la soluzione ideale. I biocarburanti che si ottengono dai rifiuti sono sostenibili, mentre quelli che derivano da colture dedicate – per esempio la soia o il mais – non portano con sé grossi benefici ambientali. Il problema, sottolinea il report di T&E, è che la maggior parte delle compagnie aeree acquista proprio quest’ultima tipologia di SAF.

Air France-KLM sul podio, Ita a zero punti.

Tra le compagnie aeree che nella classifica di Transport & Environment ottengono zero punti di sostenibilità c’è anche l’italiana ITA. Sul podio ci sono invece Air France-KLM, United Airlines e Norwegian, che sono tra le più virtuose nell’uso di carburanti alternativi. Completano la top ten: IAG, Wizz Air, Air Transat, Dhl Group, Southwest Airlines, JetBlue e Delta Air Lines. Le altre 67 ottengono un punteggio di sostenibilità giudicato «insufficiente», con la metà di loro – tra cui anche Ita – che si fermano a zero punti.
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Gli Usa più avanti dell’Europa

Nel 2023, spiega il report di T&E, le compagnie aeree hanno consumato 2,6 milioni di barili di carburanti alternativi, appena lo 0,15% del totale dei carburanti utilizzati dal settore. Il cherosene fossile, infatti, si attesta a cifre di gran lunga superiori e supera gli 1,6 miliardi di barili. A guardare bene, poi, ci sono notevoli differenze tra le diverse regioni del mondo. E per una volta, gli Stati Uniti sembrano superare l’Unione europea in termini di sostenibilità ambientale. Lo studio di T&E stima infatti che nel 2030 le compagnie aeree nordamericane utilizzeranno il 2,7% di carburanti sostenibili, mentre le compagnie aeree europee si fermeranno a meno della metà (1,3%). Il sorpasso dell’Ue, spiega ancora l’analisi, potrebbe avvenire solo dopo il 2030, grazie alle normative sulle emissioni del settore aereo adottate negli ultimi anni dall’Unione europea e dal Regno Unito, che hanno fissato obiettivi più ambiziosi rispetto al governo americano.


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FLRprt

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E' già stato detto in un altro thread: per miglior fruibilità è meglio evidenziare in poche righe quello che è ritenuto di interesse o palesemente errato in un testo preso da fuori dal forum, e riportare il link della fonte. Se proprio l'originale è a pagamento o non accessibile al pubblico, può andar bene estendere la citazione, ma occhio alla violazione dei diritti del titolare.
Il copiaeincolla integrale non aggiunge nulla al forum; l'Eco della stampa lasciamolo agli uffici stampa.
 

Azeta

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La logica dello sviluppo. Si cerca la sostenibilità dove non può esserci. Il SAF è una soluzione che seppur migliorativa in termini di LCA è in realtà la fonte di altri problemi.
E ovviamente non è che un solo esempio tra i tanti…vedi le batterie al litio delle auto elettriche che stanno devastando l’Indonesia, vedi il passaggio dal propilene dei bicchieri di plastica di una volta alla pulp paper di oggi che sta facendo danni alla biodiversità di Canada, Finlandia e Norvegia etc. etc.
piccolo OT (che chiudo subito): il servizio di Report ha fatto un'informazione molto parziale, nel senso che ha citato un problema vero (il boom della produzione di nichel in Indonesia) attribuendone la colpa alla produzione delle auto elettriche (cosa errata)
Il nichel ha tantissimi usi, il principale è la produzione di acciai inox utilizzati nelle applicazioni più svariate, inclusa l'industria petrolifera (tubi, serbatoi e catalizzatori per la desolforazione)
La richiesta di nichel per la produzione di batterie si attesta attorno al 16% della produzione totale, quindi una percentuale assai ridotta. Peraltro in campo automobilistico e per lo storage statico si stanno diffondendo le batterie LFP che non contengono nichel.
Oltretutto, a differenza del petrolio che viene bruciato e quindi deve essere prodotto in continuazione, il nichel non si consuma e a fine vita viene riciclato (ne più ne meno come l'acciaio e l'alluminio che compongono un motore a combustione). Chiuso OT


Tornando invece sul tema mi chiedo come mai EZY parli di utilizzo dei SAF solo sui voli invernali verso la Norvegia. C'è un motivo particolare? Normative norvegesi? O semplicemente un miglior comportamento del SAF a temperature molto basse (diciamo oltre i -30 C) rispetto al normale JET-A1 ?
 
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Tornando invece sul tema mi chiedo come mai EZY parli di utilizzo dei SAF solo sui voli invernali verso la Norvegia. C'è un motivo particolare? Normative norvegesi? O semplicemente un miglior comportamento del SAF a temperature molto basse (diciamo oltre i -30 C) rispetto al normale JET-A1 ?
Il punto di congelamento del jet A-1, se la memoria non mi inganna, è uguale o inferiore a -47C. Non penso che sia questo il driver di scelta di U2 di usare il SAF sulle rotte da/verso la Norvegia
 
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ilPrincipeDiCasador

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piccolo OT (che chiudo subito): il servizio di Report ha fatto un'informazione molto parziale, nel senso che ha citato un problema vero (il boom della produzione di nichel in Indonesia) attribuendone la colpa alla produzione delle auto elettriche (cosa errata)
Il nichel ha tantissimi usi, il principale è la produzione di acciai inox utilizzati nelle applicazioni più svariate, inclusa l'industria petrolifera (tubi, serbatoi e catalizzatori per la desolforazione)
La richiesta di nichel per la produzione di batterie si attesta attorno al 16% della produzione totale, quindi una percentuale assai ridotta. Peraltro in campo automobilistico e per lo storage statico si stanno diffondendo le batterie LFP che non contengono nichel.
Oltretutto, a differenza del petrolio che viene bruciato e quindi deve essere prodotto in continuazione, il nichel non si consuma e a fine vita viene riciclato (ne più ne meno come l'acciaio e l'alluminio che compongono un motore a combustione). Chiuso OT


Tornando invece sul tema mi chiedo come mai EZY parli di utilizzo dei SAF solo sui voli invernali verso la Norvegia. C'è un motivo particolare? Normative norvegesi? O semplicemente un miglior comportamento del SAF a temperature molto basse (diciamo oltre i -30 C) rispetto al normale JET-A1 ?
Non puoi non aspettarti una risposta, aprendo e chiudendo un OT. Io non so a quale servizio ti riferisci, il fatto che l’estrazione del litio e non del nichel sia un problema è una evidenza. Altra cosa, il fatto che acciaio e compagnia bella siano riciclabili NON implica necessariamente il fatto che ciò avvenga.
E questo ripeto era un esempio per dire che la sostenibilità, SAF incluso, è purtroppo diventata un trend commerciale che poco ha a che fare con la realtà. Si migliora, certo, ma non si elimina l’impatto.
 
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magick

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E questo ripeto era un esempio per dire che la sostenibilità, SAF incluso, è purtroppo diventata un trend commerciale che poco ha a che fare con la realtà. Si migliora, certo, ma non si elimina l’impatto.
Perdonami ma mi sembra un po' una contraddizione: sostenibilità non significa eliminare del tutto l'impatto, che questo non si può eliminare non lo mette in dubbio nessuno, nemmeno la tanto cattiva Europa. Quindi la sostenibilità è reale e il fatto che diventi un trend commerciale non significa che non si debba fare qualcosa per perseguirla.
 

Azeta

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Non puoi non aspettarti una risposta, aprendo e chiudendo un OT. Io non so a quale servizio ti riferisci, il fatto che l’estrazione del litio e non del nichel sia un problema è una evidenza. Altra cosa, il fatto che acciaio e compagnia bella siano riciclabili NON implica necessariamente il fatto che ciò avvenga.
E questo ripeto era un esempio per dire che la sostenibilità, SAF incluso, è purtroppo diventata un trend commerciale che poco ha a che fare con la realtà. Si migliora, certo, ma non si elimina l’impatto.
In indonesia si estrae nickel, non litio. E la trasmissione report alcuni mesi fa sul tema aveva fatto un servizio in cui addossava la colpa alle auto elettriche quando in realtà tre quarti del nickel si usa per altri scopi. Comunque anche riguardo il litio il discorso è simile, c'è molta disinformazione sul tema.
Sul fatto che il SAF (così come l'idrogeno, l'auto solare o altri) sia in gran parte una forma di green washing ti do assolutamente ragione. Però appunto per valutare se sia green washing o no è necessario avere una corretta informazione.
Rimane il fatto che l'aviazione è uno dei settori in cui la decarbonizzazione è particolarmente difficile
 

ilPrincipeDiCasador

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Purtroppo l’uso del SAF per una certa percentuale (che crescerà col tempo) è perché ce lo ha chiesto l’Europa!
E su questo siamo d’accordo. Il mio appunto è sul fatto che per quanto sia meglio del JET-A1 ad oggi è spesso diventato un motivo di brand reputation più che di sostenibilità (vedi le varie livree speciali in giro)

Perdonami ma mi sembra un po' una contraddizione: sostenibilità non significa eliminare del tutto l'impatto, che questo non si può eliminare non lo mette in dubbio nessuno, nemmeno la tanto cattiva Europa. Quindi la sostenibilità è reale e il fatto che diventi un trend commerciale non significa che non si debba fare qualcosa per perseguirla.
Magick, ho passato gli ultimi 20 anni della mia vita a cercare di capire cosa fosse la sostenibilità ed ancora oggi faccio fatica. È una buona parte del mio lavoro. L’argomento è talmente vasto e complesso che è impossibile sviscerarlo qui. Per il SAF, la sintesi è che seppur rappresentando una miglioria tecnica a minor impatto ambientale, non rappresenta la migliore accezione del termine sostenibile. Non è la strada che porta alla decarbonizzazione (almeno da solo). Bisognerebbe parlare di LCA e dati alla mano verificare la reale riduzione dell’impatto.
Ovvio che se aper sostenibilità vogliamo intendere che è meglio di prima, allora si, è sostenibile.

In indonesia si estrae nickel, non litio. E la trasmissione report alcuni mesi fa sul tema aveva fatto un servizio in cui addossava la colpa alle auto elettriche quando in realtà tre quarti del nickel si usa per altri scopi. Comunque anche riguardo il litio il discorso è simile, c'è molta disinformazione sul tema.
Sul fatto che il SAF (così come l'idrogeno, l'auto solare o altri) sia in gran parte una forma di green washing ti do assolutamente ragione. Però appunto per valutare se sia green washing o no è necessario avere una corretta informazione.
Rimane il fatto che l'aviazione è uno dei settori in cui la decarbonizzazione è particolarmente difficile
Non ho visto Report. A parte l’Indonesia, in Cile, Australia succede la stessa cosa. Quello che voglio dire è che spesso per mettere mano ad un problema se ne creano altri e quando poi la soluzione genera interessi miliardari della sostenibilità non importa più niente a nessuno.
La verità è che come dicevo prima c’è tanta tanta confusione a riguardo. Soluzioni tecniche, enti regolatori, necessità politiche, governi, tutti a cercare di risolvere il rompicapo, ognuno a suo modo e spesso senza mezzi e conoscenze adeguate.