Moratti: "Il progetto Alitalia così non va, spero che lo cambino"
«Sono preoccupata anche per l'Expo: il governo mi sembra distratto»
Prima di chiederle, sindaco Moratti, cosa mai sta succedendo sull’Expo e la sua posizione su Alitalia mi tolga una curiosità. E’ vero che Milano ha aiutato Napoli e il governo Berlusconi a risolvere l’emergenza smaltendo la maggioranza dei rifiuti?
«Sì, è vero. Non la maggioranza, la totalità dei rifiuti - 5992,58 tonnellate - l’abbiamo assorbita noi. Con oggi (ieri, ndr), mi risulta, sono finiti i carichi in arrivo da Napoli. Mi hanno anche chiesto di gestire con la nostra società A2A l’inceneritore di Acerra. Ho dato la mia disponibilità, la parola ora è ai tecnici».
L’hanno ringraziata? Intendo attraverso lei, Milano?
«No», risponde con un sorriso imbarazzato il sindaco. Non è certo questione di bon ton per Letizia Moratti: l’imprenditrice scesa in politica per il centrodestra, senza tessere di partito, da sindaco e commissario straordinario per l’Expo 2015, ammette un certo isolamento dalla capitale. Sia che parli del futuro incerto per gli scali milanesi -
«Spero che non sia questo il piano Alitalia», dichiara - che dei 5 mesi di rinvii e guerre intestine sull’Expo, Moratti tradisce una sorta di «solitudine dei primi». «Siamo sempre in una logica», commenta, «in cui Milano non chiede, ma dà al Paese. Questa logica forse dovrebbe essere più capita nei palazzi romani. Il nuovo fatica ad emergere. Per fortuna ci sono esempi positivi: sto lavorando a un progetto di microcredito per le famiglie milanesi più deboli, ma questo fatica a essere un progetto di sistema. In questo senso sì, provo solitudine».
Come mai i Moratti non sono nella cordata d’imprenditori per Alitalia? La Marcegaglia c’è e viene criticata.
«Chiedetelo a mio marito e a mio cognato perché non ne fanno parte; da quando sono al servizio del Paese non mi occupo di aziende. Diverso è il discorso per Emma. Se essere presidente di Confindustria significasse non poter fare più impresa non ci sarebbe più un solo imprenditore al vertice delle associazioni industriali. Siamo seri. I problemi sono ben altri».
Perchè non le piace il piano per l’Alitalia?
«Spero che venga cambiato, che questa sia solo la bozza di un piano. Alcune decisioni non si capiscono. Ridimensionare Linate sarebbe accettabile solo se Malpensa fosse un hub, mentre nel piano Alitalia non è previsto nessun aeroporto come hub. Proprio per questo l’hub di Malpensa è strategico per lo sviluppo del Paese e la liberalizzazione dei voli è indispensabile perché lo scalo varesino possa garantire una politica di trasporto aereo competitiva per i passeggeri e le merci. Mi auguro quindi che gli imprenditori della cordata prendano decisioni diverse.
Ma lei ha già chiesto un incontro al governo?
«L’ho fatto qualche giorno fa, spero si faccia presto. Formigoni mi ha ribattuto che è meglio aspettare, ma non c’è molto tempo».
E la causa che la Sea, la società che gestisce gli scali, ha intentato per il risarcimento danni?
"Certo che rimane. Può essere oggetto di trattativa se viene convocato un tavolo intorno a cui discutere".
(Il Tempo)
Insomma a milano il piano NON piace,si aspettavano l'hub,lo davano per scontato....mentre si sono trovati la richiesta da parte della CAI di chiudere Linate,dando ragione alla visione AZ che lo indicava come problema per Malpensa e per la stessa Alitalia
Alla luce di ciò perchè la SEA non chiede di incassare i debiti pregressi da AZ?
forse perchè difficilmente si metterebbe contro il governo?
non ditelo a chi racconta le barzellette....