Chi controlla le compagnie aeree cinesi?


13900

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Il thread delle nuove aperture per la Cina da MXP e VCE m'ha dato da pensare e, siccome oggi il tempo qui fa abbastanza pena, ho deciso di fare una nerdata: in soldoni, vedere chi e' il socio di maggioranza di tutte le compagnie aeree basate nella Cina continentale (no Macao, no Hong Kong).

Prima sorpresa, ci sono 44 compagnie aeree passeggeri in Cina - almeno a vedere quelle in attivita' e quelle con una licenza emessa dalle autorita' locali. Non so voi, ma per me sono tante!

Seconda sorpresa, praticamente tutte hanno un socio con maggioranza assoluta, ossia uno con >50% delle azioni. A naso mi ricordo solo di una o due in cui il primo azionista aveva solo il 30% del capitale. Terza sorpresa, c'e' un numero abbastanza alto di vettori di proprieta' di un individuo, o di una holding facente capo ad un solo individuo.

Ma la sorpresa piu' grande di tutti e' il grado di controllo che esiste nel settore. Le tre grandi, che a naso controllano il 70% del mercato, sono tutte in mano allo stesso player: Xi.

Siccome una foto vale mille parole, ecco uno schema, invero molto affollato, con tutte le compagnie che son riuscito a trovare.


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13900

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Parliamo per prima cosa delle compagnie pubbliche.

Air China e' di proprieta' pubblica, piu' specificamente della China National Aviation Holding, che una volta aveva la vecchia compagnia di bandiera e la CAA indigena. Con la pseudo-privatizzazione, s'e' venuta a creare, per l'appunto, Air China e la suddetta ha il controllo di un gran numero di sussidiarie, eccole qua:

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La sconosciutissima SASAC, acronimo per State-owned Assets Supervision and Administration Commission of the State Council, controlla sia China Southern che China Eastern.

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Infine, sotto il lato statale, ho messo anche la piccola Air Guilin, dato che e' una JV con l'ufficio del turismo di Guilin come socio di maggioranza. La presenza di enti locali e' abbastanza comune nelle compagnie 'minori', e a naso mi sembra una garanzia di malaffare.

Stando ad OAG, guardando al mercato domestico, le tre 'grandi' hanno il 58% della capacita' offerta.
 

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13900

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Un ultimo cenno ad Hainan, che a sua volta ha un piccolo impero di compagnie, come si puo' vedere qui:

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Hainan fa a capo all'HNA group che, almeno una volta, era una compagnia indipendente e, se la memoria non m'inganna, persino quotata in borsa. Nelle mie ricerche, ho scoperto (non e' che segua le notizie finanziarie cinesi ogni giorno!) che HNA e' andata in bancarotta. Ai tempi del master avevamo studiato il fondatore di HNA, tale Chen Feng, che negli anni '90 era partito da Hainan col furgone, 25 milioni dati da Soros e, con il savoir faire del self-made man, aveva creato un gruppo enorme, e tentacolare. Compagnie aeree, real estate, hotel, logistica, finanza, tutto. Persino Avolon, la societa' di leasing, era in mano ad HNA.

La storia che ho avuto modo di leggere oggi e' emblematica della Cina di Xi, e di come questo paese non sia per niente quella mecca degli affari che pensavamo e che alcuni, soprattutto in Germania, pensano.

HNA, giusto per parlarci chiaro, ha finanziato quell'espansione cosi' rapida con debiti, al punto da avere oltre 90 miliardi di debiti. Poi, nel 2017, spunta tale Guo Wengui, miliardario cinese fuggito in America, che accusa HNA di frodi miliardarie fatte in combutta col Partito Comunista Cinese. Viene fatto il nome di Wang Qishan, capo dell'anticorruzione di Xi Jinping. Tutti negano, partono denunce come fuochi d'artificio, ma nel frattempo il titolo di HNA perde il 20% in borsa. Nel 2018 il co-fondatore di HNA, Wang Jian, muore in un incidente in Francia.

Le autorita' iniziano ad interessarsi alle varie societa' del gruppo HNA, e si scoprono altarini che, immagino, molti non volevano veder scoperti. Intrallazzi, ruberie, prebende e regali che manco Bettino Craxi. Nel 2021, il gruppo dichiara bancarotta, e a settembre Chen Feng viene arrestato.

La parte aviation viene messa in vendita, e si presentano un po' di pretendenti: Juneyao Airlines, Fosun, Ping An tra gli altri. A sorpresa a vincere e' il gruppo Liaoning Fangda, che prima di entrare nel settore gestiva impianti farmaceutici, petrolchimici e, dulcis in fundo, produzione di carbone. Le sinergie sono evidenti. Chiamatemi malfidente, ma secondo me una parte del motivo per cui Fangda ha vinto si puo' trovare sul suo sito, ed e' questa bellissima pagina qui, da cui traggo gli screenshot di cui sotto.

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13900

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Insomma, ricapitolando: le tre principali compagnie cinesi sono in mano al Partito Comunista Cinese (ossia a Xi Jinping); la quarta, e prima compagnia privata, e' stata fatta fallire una volta spuntate pastette di dubbi livelli con dirigenti di partito, ed ora e' controllata da una compagnia che, sul suo stesso sito, dice: "Liaoning Fangda Group adheres to the enterprise policy of listening to the Party and following the Party".

Per come la vedo io, aprire alle compagnie aeree (ma non solo) cinesi e' uguale ad aprire la porta a Xi Jinping e al Partito Comunista Cinese.
 

ilPrincipeDiCasador

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16 Febbraio 2009
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Basel
Grazie! Super interessante.
Tuttavia devo ammettere che non mi sorprende più di tanto. Il modello che hai disegnato e ben descritto è lo stesso che si applica ad altri settori. Per esperienza personale funziona così nel farmaceutico e nell’industria chimica. E questo modo di fare business, che passa sempre attraverso il partito è stata ed è la forza trainante della loro economia.
 
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vipero

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.
Considerando quanto è difficile ottenere diritti di traffico in Cina, un po' di reciprocità non guasterebbe.
 

ploncito

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24 Luglio 2018
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ex MLA, ora AMS
Grazie! Super interessante.
Tuttavia devo ammettere che non mi sorprende più di tanto. Il modello che hai disegnato e ben descritto è lo stesso che si applica ad altri settori. Per esperienza personale funziona così nel farmaceutico e nell’industria chimica. E questo modo di fare business, che passa sempre attraverso il partito è stata ed è la forza trainante della loro economia.
+1 con il settore delle telecomunicazioni
 

imac72

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Thread molto interessante @13900 - grazie mille.

Sono operative in Cina anche una decina di compagnie low cost - la più grande Spring Airlines basata a Shanghai - ma che di DNA low cost hanno ben poco.

Le basi di partenza della filosofia low cost sono la concorrenza ed il libero mercato che permettono di esaltare un concetto chiave del mondo low cost ossia la lean production dei processi.
 
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Spring, stando a quanto ne ho capito, è indipendente ma mi domando per quanto. HNA stava diventando 'qualcuno', un po' come Ant o Tencent, ed ecco che - zacchete - le vengono tarpate le ali.
 

kenadams

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Ricostruzione molto interessante ma per nulla sorprendente. La vicenda di HNA/Hainan aveva ricevuto un po' di pubblicità qua in USA. I paesi totalitari funzionano così.
 
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BAlorMXP

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Grazie Fabrizio, analisi interessante e specchio di quello che è l’economia cinese. Ne ho provato diverse nell’ultimo anno e mezzo anche di quelle che si fanno definire low cost come Spring e WestAir ma tranne per il bagaglio (prezzo ragionevolissimo) e la scelta dei posti (circa 50RMB per quelli “premium” su Spring) il resto differisce di ben poco.

I voli interni vanno prenotati tramite siti interni e mai con motori di ricerca occidentali


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Challenger

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29 Novembre 2006
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Molto interessante, grazie!

Thread molto interessante @13900 - grazie mille.

Sono operative in Cina anche una decina di compagnie low cost - la più grande Spring Airlines basata a Shanghai - ma che di DNA low cost hanno ben poco.

Le basi di partenza della filosofia low cost sono la concorrenza ed il libero mercato che permettono di esaltare un concetto chiave del mondo low cost ossia la lean production dei processi.
Spring Airlines è quella che più si avvicina a una low cost nel senso che è l'unica che fa pagare il bagaglio, non offre nulla da mangiare e ha i sedili sugli aerei più recenti ultraslim e senza recline.
Credo che nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere una low-cost come quelle europee. Parecchi anni fa avevano lanciato una campagna con prezzi scontatissimi stile Ryanair, ma pochi giorni dopo sulle news riportavano che avevano sospeso la promozione su ordine delle autorità perché "turbava lo sviluppo del mercato".
Devono avergli dato una bella strigliata perché, da quel momento in poi, solitamente Spring vende a un prezzo leggermente inferiore rispetto ai competitor sulla stessa tratta/orario, divario che praticamente si annulla aggiungendo il bagaglio in stiva.
 
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imac72

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28 Aprile 2021
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Molto interessante, grazie!



Spring Airlines è quella che più si avvicina a una low cost nel senso che è l'unica che fa pagare il bagaglio, non offre nulla da mangiare e ha i sedili sugli aerei più recenti ultraslim e senza recline.
Credo che nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere una low-cost come quelle europee. Parecchi anni fa avevano lanciato una campagna con prezzi scontatissimi stile Ryanair, ma pochi giorni dopo sulle news riportavano che avevano sospeso la promozione su ordine delle autorità perché "turbava lo sviluppo del mercato".
Devono avergli dato una bella strigliata perché, da quel momento in poi, solitamente Spring vende a un prezzo leggermente inferiore rispetto ai competitor sulla stessa tratta/orario, divario che praticamente si annulla aggiungendo il bagaglio in stiva.
Essere low cost non significa solo offrire tariffe no frills unbundled, le tariffe basse sono solo una conseguenza di altro.

Il modello/la filosofia low cost si concentra su produttività, ottimizzazione dei costi, lean management, orientamento all’efficienza di processo, big data, digitalizzazione dei sistemi interni, tutto il resto è una conseguenza…le tariffe basse si possono offrire solo se quei capisaldi funzionano perfettamente.

P..S. ho partecipato in passato a diversi eventi come Aviation Festival, Low Cost Awards etc. - quelli di Spring si presentavano sempre in 20 (a pagamento) per conoscere meglio il modello LCC europeo e copiarlo ma non funziona in quel modo…puoi avere anche i “fundamentals” delle compagnie LCCs ma non ci può essere modello low cost dove non c’è concorrenza e libero mercato.
 
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13900

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In Cina comanda Uno, e quando qualcuno inizia, per dirla alla Torino Nord, a fare troppo "lo sgargiante" (vedi Jack Ma) a quell'Uno girano le balle. Non a caso, l'economia ne soffre perchè quell'Uno, di economia, capisce non troppo.
 
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