- 26 Aprile 2012
- 10,667
- 9,266
Guardiamo alle sole compagnie aeree, perchè se allarghiamo il tiro al resto dell'economia, in Cina, aggiungerei non solo i sussidi, il protezionismo, ma anche l'uso di proprietà intellettuali rubate.L'abbiamo fatto per anni noi in Europa. Alitalia ne è esempio.
Gli Stati Uniti invece girano commesse miliardarie alle proprie compagnie.
Non capisco perché ci si stupisce se lo fa la Cina.
Inviato dal mio Pixel 8 utilizzando Tapatalk
In Europa, con la sola e brillante esclusione di Alitalia/ITA Airways, gli ultimi rounds di fondi pubblici sono stati elargiti ad interesse, non a fondo perduto. In Cina, no.
Sempre in Europa, ancora una volta escludendo ITA/TAP/SAS le compagnie non sono di proprietà statale. In Cina, no.
Accedere al mercato cinese, per una compagnia europea, è difficile. Vendere in Cina è difficile - soprattutto la parte dove si riportano indietro i soldi - e operare in Cina è difficile. L'autorità che dà gli slot è la CAAC, che una volta controllava anche Air China mentre adesso ne è solo dirimpettaia, e ci sono un sacco di aneddoti su come le compagnie straniere trovino difficile entrare in Cina in orari utili [per il weekend].
Ora, io non dico che noi si sia lindi e trasparenti e solo loro siano brutti e cattivi, ma lo sbilanciamento a favore delle compagnie aeree statali cinesi è evidente. Vista la situazione geopolitica, e lo squilibrio nel mercato, io sarei dell'idea che si dovrebbe quantomeno livellare la situazione. Se non altro per dare al partito quantomeno un messaggio. Oramai, tanto, il mercato cinese è andato nel medio termine.