Al TTG Travel Experience abbiamo incontrato Aldo Sarnataro, che da sempre dirige la parte commerciale, marketing e programmazione network della Neos. Con Sarnataro c’é stato un colloquio per conoscere dove sta andando la compagnia aerea che dal leisure “sole e volo”, é passata al cargo per necessità nel periodo del Covid. Ma quel business gli ha permesso di aprire i voli su New York. Poi é arrivata l’India e molti proseguivano verso USA e Canada. Quindi il Kazakhstan, Senegal e a breve Lagos. Poi i voli leisure dal Centro Europa e continua sull’Islanda. Ecco cosa ci ha raccontato.
Com’é andata quest’anno per Neos?
Provo a fare una super sintesi, direi faticosamente bene. Cosa vuole dire faticosamente bene? Vuole dire che nonostante tutte le problematiche, che conosciamo il nostro settore aviation é stata una estate “un pó challenging” , come dicono gli americani. Perché é evidente che abbiamo avuto un ritardo nelle consegne dei MAX. Con ancora un punto di domanda visto lo sciopero di Boeing!E stiamo ancora tribolando con quella, che é la messa a regime dei motori Rolls Royce (aerei B787-9 ndr). Quindi tanti tanti cambi motore da gestire. Per noi é sempre importante guardare lungo. La nostra forza é quella di avere la solidità di un gruppo, che ci permette di investire, spendere per poter gestire qualsiasi evenienza. Quindi sono contento di dire, che l’organizzazione ha risposto bene, operativamente siamo riusciti a mantenere la nostra promessa, non creando alcuna cancellazione di nessun volo programmato. Ovviamente, non siamo riusciti un pò a rispettare la promessa in termini di servizio, perché abbiamo dovuto utilizzare gli aeroplani di Legend. A volte l’aeroplano di Norse.
Norse?
Su Norse, é un pò un capitolo a parte, perché non é stato pianificato come invece faremo guardando avanti.Io sono contento, che le nostre intenzioni hanno risposto bene e “siamo riusciti a portare a casa la pellaccia” anche quest’anno.
Quali alti o bassi nelle destinazioni?
Beh, ovviamente…
Cosa ti aspettavi di più o di meno?
Allora, quello che ti direi, più che le destinazioni, quello che abbiamo vissuto in questo 2024, che é stato “un film” completamebte diverso da quello, che é stato il ’23. Dove l’euforia post Covid si é smorzata. I riempimenti ci sono stati. Noi abbiamo assistito ad un primo advance booking molto forte. Poi c’é stata una battuta…un rallentamento, rispetto all’estate scorsa abbiamo dovuto un po’ stimolare per fare i volumi. Quello che non é successo nel ’23. A livello di destinazioni per noi é stato un mal di testa l’operazione Tel Aviv. Lo sapete quanto per noi é importante Tel Aviv per tutti i problemi che sappiamo, abbiamo cercato di mantenere le operazioni il più possibile, abbiamo cercato di essere lì, perché per noi é come una seconda casa. Ovviamente anche lì con un forte impegno in termini di organizzazione, perché la security é forte…
E’ anche un ottimo mercato?
Si, più commerciale, perché esserci in questi momenti difficili, perché per noi il Tel Aviv é principalmente incoming. Perché essere lì, per i nostri clienti in qualche modo supportarlo quando un pó tutti avevamo cancellato, per noi era importante.
Ora?
Oggi non é possibile volare, perché dopo ovviamente la “recommandation” di EASA, quindi riconfermata anche da ENAC. Ovviamente, rispettiamo quello che hanno detto le autorità e non voliamo. Peró, oggi, c’é un grande punto di domanda in quell’area e l’Egitto sta tenendo e speriamo che tenga.
Il carburante leggermente in calo?
I parametri hanno aiutato. Il carburante e il dollaro. I parametri ci hanno aiutato rispetto anche a quello che era ai primi dell’anno.
Anche per i leasing?
Esatto. Tutti quelli che sono i costi in dollari. Tutto ci ha aiutato. Il carburante é una delle voci di costo più importanti.
Malpensa é centrale per Neos come hub and spoke. Vedi Stati Uniti verso altri mercati. Vedi Kazakhstan verso Stati Uniti e Caraibi. Un bel disegno?
Assolutamente si. Malpensa é la nostra base principale. Il mercato conosce bene la nostra storia. L’Headquarter e’ vicino a Malpensa, seconda base aperta a Verona. Con una analisi dove sono concentrati nel nord Italia a Verona e nel Triveneto un bacino veramente importante. Dove per molte cose forse risponde in modo più veloce. Perché é meno affollata con un rapporto fantastico con l’aeroporto di Verona. Peró Milano é un bacino ampio ampio. É un bacino grande in termini di numeri point to point. Noi stiamo cercando pian piano di allargare il network, non proprio nel senso vero della parola, ma attraverso accordi, attraverso connessioni con voli incoming , vediamo per esempio il Kazakhstan, piuttosto che altre destinazioni che arrivano a Milano con voli dove andiamo.
Quindi tipo Repubblica Dominicana, Stati Uniti?
Corretto. Oggi connettiamo Almaty con la Repubblica Dominicana e con il JFK. Il progetto di Tel Aviv prevedeva un esperimento che abbiamo già fatto in occasione della Pasqua Ebraica e ottobre avevamo provato a connettere Tel Aviv con New York come progetto numero uno. Anche per aiutare i riempimenti del New York e il Toronto. Perché anche su Toronto ci sono dei buoni numeri.
Possiamo aggiungere anche l’India nello stesso teorema?
Assolutamente si. Il disegno dell’India come raccontavo, e’ utilizzare un pò i grossi numeri che ci sono sull’India, per crearci un avviamento anche verso altre destinazioni, verso un’altra realtà, per una realtà per noi come Toronto dove creare da zero é un pó “too much”. Quindi sfruttando i voli India, provare pian piano a connettere altri punti e sviluppare…. un pezzettino un Milano-Toronto, un pezzettino un Tel Aviv -Toronto, poi il grosso dell’India e “step by step” provare a sviluppare il nostro disegno intermedio di network con le nostre possibilità.
New York a livello di network con la congiuntura favorevole attuale ha buoni numeri?
New York per noi é il progettone. New York perché una realtà come la nostra, con la storia come la nostra. Ovviamente lanciarsi su una destinazione così importante, così competitiva, che ti confronti con delle majors, come: Emirates, United, American e Delta per noi é una sfida importante. Quindi grandissima soddisfazione, ma sopratutto grandissima soddisfazione, perché stiamo riuscendo a fare un ottimo lavoro sul mercato Stati Uniti , dove oggi il prodotto JFK, dove il prodotto é principalmente 60% Stati Uniti e 40% Italia. Ma la grossa sorpresa per vocazione, é che se pensavo di penetrare un po’ di più in quel segmento, che é il B2B. Oggi facciamo un 55% su B2C negli Stati Uniti e un 45% nel B2B.
La Sicilia?
La Sicilia é andata molto bene. Ovviamente era abbastanza semplice, perché era un volo che tornava dopo tanto tempo e non aveva dei concorrenti diretti. L’anno prossimo sarà una partita diversa.
Vi ha aiutato l’effetto “The White Lotus”?
Si, Si. Ma é il motivo perché le americane si stanno muovendo.
E’ un prodotto USA?
Si, Assolutamente un 85/90%. Il resto Italia.
Quale tipo di passeggero, più sul lato delle radici o turistico vario?
C’é stato un grosso lavoro fatto sulle comunità italo-americane. Ma c’é tanto turismo.
Il cargo su tutte le linee di lungo raggio vi da una mano?
Si, per noi il cargo é importante , perché é l’ultimo pezzettino, che aiuta il conto economico.
Però vi ha aiutato nel periodo del Covid, vi siete fatti un biglietto da visita. Vero?
Senza il cargo, non ci sarebbe stata la New York. La New York nasce in pandemia. Noi abbiamo iniziato a fare trasporto merci per gli Stati Uniti e dagli Stati Uniti, nei momenti in cui non c’era capacità, quando EASA e FAA ci permettevano di fare trasporto merci anche in cabina. Quello ci ha permesso di farci comnoscere negli Stati Uniti e anche nel Canada. Abbiamo iniziato con il cargo e poi pian piano ci siamo spostati sul passeggeri. Quindi possiamo dire, che per noi assolutamente non disdegnamo il cargo,ma per noi dobbiamo dirci, non é il main business,e’ marginale.
Africa?
L’Africa é un puzzle un pò complesso. Perché é molto variegato per noi, abbiamo tutta la parte leisure che é l’East Africa. Dove Zanzibar e Mombasa sono le destinazioni, che oggi stanno spingendo più di tutte. Noi quest’inverno arriviamo ad avere 7 frequenze settimanali su Kenya e Zanzibar. Poi c’é Nosy Be in Madagascar. É una destinazione, che ci da grosse soddisfazioni, anche perché a Nosy Be non c’é molta offerta. In quanto ci voliamo noi ed Ethiopian Airlines. Peró diretto dall’Italia ci sono solo i voli Neos.
Sulla parte West Africa, ovviamente, noi abbiamo la nostra prima destinazione, che é Capo Verde, che continuiamo ad operare con un mix sia di linea, che leisure con i nostri partner tour operator.
Poi c’é Dakar, che sta andando molto bene, un pó ci aiuta il fatto che siamo rimasti un po’ soli da una parte. Ma io preferisco dire, che il prodotto in qualche modo ha detto la sua anche questa volta. Quindi l’affidabilità, l’attenzione verso quel tipo di clienti. Oggi i senegalesi hanno imparato ad amare l’ospitalità Neos. A questo aggiungiamo Lagos…
Ci dica qualcosa su questa novità?
Perché Lagos? Perché, é un pò in quel disegno che possono essere di quelle destinazioni, appunto di traffico diverso da quello leisure, che va a completare e diversificare quello che é il nostro network. Ci permette, di creare dell’utilizzazione in giorni e in periodi dell’anno dove con il leisure sarebbe difficile. Ci permette, di fare un lavoro commerciale, perché quelle agenzie, quei clienti, in qualche modo vendono il Dakar, vendono l’India, vendono altre destinazioni, che in qualche modo ci interessano, vai ad offrire un altro prodotto, che in qualche modo é da vendere.
Ci sono possibilità di connessione da Dakar e da Lagos su US?
Assolutamente si, però oggi siamo partiti con una frequenza (Lagos ndr) e stiamo studiando con il nostro partner nigeriano, perché le connessioni sono importanti , però vi dico sempre “step by step”.
Per quanto concerne le vendite sono più in Italia come per Dakar o in Nigeria?
Dakar é principalmente senegalesi , che fanno avanti e indietro, che vivono in Italia o hanno famiglie qua. Lagos, non é un mercato che conosco, però semplice é un volo diretto da Milano a 5 ore e se vuoi andarci via Etiopia o passando per il Nord Europa ci metti dalle 12 alle 19 ore. Quindi, perché non creare un collegamento vedendo quelli che sono i numeri della comunità nigeriana in Italia. Lo stesso “film” del Senegal e quindi iniziamo con un volo e poi pian piano proviamo a sviluppare altro.
Mi aspetto un traffico leggermente diverso, business…
Connesso all’oil & gas?
Esatto.
L’Islanda é un mercato già storico per l’outgoing dove avete un aereo basato tutto l’anno da anni. Questo tipo di attività estera la state duplicando sul lungo raggio anche sul Centro Europa?
Si! É un operazione con Cedok, iniziata a suo tempo con Itaka dello stesso gruppo.Cedok, c’é una sintonia tra Cedok e Neos, riusciamo ad inventarci cose che a loro piacciono! L’operazione di quest’anno, é quella di provare ad utilizzare un aeroplano, che é in Italia… e che passando dalla Repubblica Ceca, può fare una programmazione toccando più punti e permette a loro di avere una maggiore flessibilità sul mercato, che gli consente di dare operazioni di lungo raggio verso mete tropicali, che altrimenti sarebbero molto onerose. Questo gli permette di offrire Brno, Bratislava, Ostrava e non solo Praga.
Quindi praticamente Africa, Caraibi..?
Il prossimo inverno, c’é un Praga-Punta Cana, un Praga-Nosy Be, che poi diventa un Praga-Krabi in Tailandia ed un operazione in collaborazione con Alpitour, che condivideranno la Mauritius e la Phuket passando una volta da Brno, una volta da Bratislava e una parte da Ostrava.
L’Islanda continua?
Si, abbiamo un B737-8 MAX basato a Keflavik per volare per conto di Heimsferdir.
Sono oramai tanti anni?
Sono oramai 6 anni.
Il tipo di operazioni é verso l’Europa e anche spot sui Caraibi?
Abbiamo fatto un paio di operazioni ad hoc su Punta Cana per testare come rispondeva il mercato islandese. Ha risposto bene e proviamo insieme a loro e sfruttando la forza del gruppo di provare di mettere a disposizione la nostra esperienza per portare del prodotto nuovo in un mercato molto piccolo. Perché l’Islanda é un mercato piccolo
Anche se non abbiamo trattato altri argomenti, Neos riaprirà dall’Italia quest’inverno da Natale in poi su Punta Cana. Poi Cartagena in Colombia. Continua i voli sulla Cina e come pure su Maldive. Oltre a voli per compagnie di navigazione verso varie parti del mondo dove le navi sono homeport.
Al TTG Travel Experience abbiamo incontrato Aldo Sarnataro, che da sempre dirige la parte commerciale, marketing e programmazione network della Neos. Con Sarnataro c’é stato un colloquio per …
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