Carissimi,
ricordo di avere visto tempo fà una discussione relativa ad alcuni aeroporti molto particolari in giro per il mondo.
Avendo avuto l'opportunità di passare su uno di questi diversi anni fà (esattamente era il 1999 durante il mio viaggio di nozze e l'aeroporto era Hamilton island in Australia, arcipelago delle Whitsunday Islands, lunghezza ff 5997 cod. YBHM) volevo condividere con voi alcune di quelle immagini.
Spero solo mi scuserete per la qualità delle foto, ma il digitale non era ancora arrivato dalle mie parti ed i risultati si potevano vedere solo a sviluppo avvenuto.
Eccoci quì in discesa verso l'aeroporto in questione. Tutto intorno non si vede che mare blu cobalto, ma l'isola dov'è?
Scendiamo ancora, sempre più rapidamente
Virata di base e sotto di noi solo il mare....
Finalmente incomincia e vedersi qualche cosa quando ormai siamo veramente bassi..
Full flaps e....ecco il porticciolo di Hamilton Island ed immediatamente dopo, quasi come atterrare o meglio appontare su una portaerei, il 737 tocca la pista con un gran rumore dei reverse.
Una foto dell'aereo che ci ha portato quì. Ditemi se non è una chicca, visto che ormai l'Ansett non esiste più. Peccato...
Dopo Hamilton ci si trasferisce via mare al Resort di Hayman Island, di proprietà come l'intera isola proprio della Ansett, e purtroppo come sempre quando si è in vacanza il tempo letteralmente "vola".
Arriva così il giorno del ritorno verso Hamilton e questa volta il trasferimento avviene con un Beaver anfibio.
La moglie non perde occasione per mettersi in posa, giustamente...
Dopo un plateale tentativo di corruzione da parte della moglie con il pilota (anche a questo si devono prestare le mogli) riesco ad avere il posto al fianco di questo a scapito di altri turisti...che magari però non avrebbero apprezzato
Scendiano la rampa nel piccolo porto e....ehi, veniamo da destra, ed abbiamo la precedenza (interessante vedere come nell'isola niente venga lasciato in loco, ed anche i rifornimenti insieme al camion delle nettezza urbana venga da fuori via mare)
Decolliamo e...vedi un po' se anche da queste parti sia così problematico trovare un ormeggio. Quasi come a casa
Voliamo tranquilli tra le isole dell'arcipelago
E dopo neanche dieci minuti
Si incomincia ad intravedere l'aeroporto di Hamilton Island
Giù il carrello e flaps
Cortissimo finale (adesso capisco cosa significa atterrare su una portaerei). Da notare il cartello in basso a destra che impone alle imbarcazioni di tenersi ad almeno 300 metri dalla soglia, quasi come nelle Antille Olandesi
Un ultima foto rubata al bellissimo cockpit
E tempo di decollare per Brisbane e poi per Melbourne. Ancora uno sguardo all'Aerostazione di Hamilton che per quanto non affollata come gli aeroporti nostrani, svolge ne più ne meno che le stesse funzioni. Anche a volte con i ritardi che ben conosciamo
Eccoci infine di nuovo in volo dopo un decollo con i motori davvero spremuti e per un ultima volta vediamo le isole dell'arcipelago
Speriamo magari un giorno di poterci ritornare e questa volta anche in compagnia del figlio.
Ciao a tutti
Giancarlo
ricordo di avere visto tempo fà una discussione relativa ad alcuni aeroporti molto particolari in giro per il mondo.
Avendo avuto l'opportunità di passare su uno di questi diversi anni fà (esattamente era il 1999 durante il mio viaggio di nozze e l'aeroporto era Hamilton island in Australia, arcipelago delle Whitsunday Islands, lunghezza ff 5997 cod. YBHM) volevo condividere con voi alcune di quelle immagini.
Spero solo mi scuserete per la qualità delle foto, ma il digitale non era ancora arrivato dalle mie parti ed i risultati si potevano vedere solo a sviluppo avvenuto.
Eccoci quì in discesa verso l'aeroporto in questione. Tutto intorno non si vede che mare blu cobalto, ma l'isola dov'è?

Scendiamo ancora, sempre più rapidamente

Virata di base e sotto di noi solo il mare....

Finalmente incomincia e vedersi qualche cosa quando ormai siamo veramente bassi..

Full flaps e....ecco il porticciolo di Hamilton Island ed immediatamente dopo, quasi come atterrare o meglio appontare su una portaerei, il 737 tocca la pista con un gran rumore dei reverse.

Una foto dell'aereo che ci ha portato quì. Ditemi se non è una chicca, visto che ormai l'Ansett non esiste più. Peccato...

Dopo Hamilton ci si trasferisce via mare al Resort di Hayman Island, di proprietà come l'intera isola proprio della Ansett, e purtroppo come sempre quando si è in vacanza il tempo letteralmente "vola".
Arriva così il giorno del ritorno verso Hamilton e questa volta il trasferimento avviene con un Beaver anfibio.
La moglie non perde occasione per mettersi in posa, giustamente...

Dopo un plateale tentativo di corruzione da parte della moglie con il pilota (anche a questo si devono prestare le mogli) riesco ad avere il posto al fianco di questo a scapito di altri turisti...che magari però non avrebbero apprezzato

Scendiano la rampa nel piccolo porto e....ehi, veniamo da destra, ed abbiamo la precedenza (interessante vedere come nell'isola niente venga lasciato in loco, ed anche i rifornimenti insieme al camion delle nettezza urbana venga da fuori via mare)

Decolliamo e...vedi un po' se anche da queste parti sia così problematico trovare un ormeggio. Quasi come a casa

Voliamo tranquilli tra le isole dell'arcipelago

E dopo neanche dieci minuti

Si incomincia ad intravedere l'aeroporto di Hamilton Island

Giù il carrello e flaps

Cortissimo finale (adesso capisco cosa significa atterrare su una portaerei). Da notare il cartello in basso a destra che impone alle imbarcazioni di tenersi ad almeno 300 metri dalla soglia, quasi come nelle Antille Olandesi

Un ultima foto rubata al bellissimo cockpit

E tempo di decollare per Brisbane e poi per Melbourne. Ancora uno sguardo all'Aerostazione di Hamilton che per quanto non affollata come gli aeroporti nostrani, svolge ne più ne meno che le stesse funzioni. Anche a volte con i ritardi che ben conosciamo

Eccoci infine di nuovo in volo dopo un decollo con i motori davvero spremuti e per un ultima volta vediamo le isole dell'arcipelago

Speriamo magari un giorno di poterci ritornare e questa volta anche in compagnia del figlio.
Ciao a tutti
Giancarlo