Credo che fare bene il controllo quando ci sono migliaia di passeggeri in coda sia umanamente (appunto) impossibile...
La perfezione non ci appartiene, fin qui d'accordo. Ma si può far molto per migliorare: intanto c'è da valutare bene come venga scelta la sensibilità dei metal detector sotto i quali si passa: se sono troppo sensibili e suonano troppo spesso, allora non servono a niente - questo perché l'allarme non allarma più nessuno, diviene una normalità se suona e non aumenta il livello di allerta di chi fa i controlli, anzi... se una guardia sente suonare l'allarme il 50% delle volte, tenderà a pensare sempre che si tratti di falso allarme. Non solo, affidandosi al controllo "tecnologico" che è il metal detector, riterrà inconsapevolmente che il suo controllo manuale abbia carattere ridondante e non essenziale, dunque sarà ancor più approssimativo. Meglio fare tutto a mano piuttosto che usare male la tecnologia.
Meglio ancora, però, sarebbe dotare gli agenti di metal detector portatili per aiutarli nelle perquisizioni manuali: in Germania e Svizzera ne hanno in quantità. In Italia ne ho sempre visti pochi.
Altra considerazione va fatta per la quantità di passeggeri da sottoporre a screening. Innanzitutto, si potrebbero accelerare le pratiche riducendo al minimo il numero di bagagli a mano e la loro dimensione (qui mi riferisco soprattutto agli USA). Poi si devono organizzare bene le aree di controllo: la maggioranza degli aeroporti non ha molto spazio dove i passeggeri possono prepararsi ai controlli - finisce spesso che solo un passeggero alla volta ha un piano d'appoggio dove prepararsi (non solo in Italia, anche a FRA e MUC - per dirne due nella patria dell'organizzazione - lo spazio è limitato).
Veniamo poi l'allocazione delle risorse umane. Negli Stati Uniti mi succede spesso una cosa che mi sorprende: il doppio controllo della carta d'imbarco prima dei varchi di sicurezza (oltre al controllo successivo al varco per verificare sul boarding pass l'eventuale presenza delle SSSS che prescrivono controlli aggiunti): LGA, per esempio, terminal centrale, un satellite a caso. Una persona all'inizio della fila (che corrisponde all'ingresso del satellite) controlla le carte d'imbarco. A metà della fila c'è un secondo riscontro fra documento e carta d'imbarco. Poi c'è un controllo di sicurezza con 3 addetti di guardia dei quali uno controlla il boarding pass dopo il metal detector. Significa che il 50% delle risorse è destinato a verificare il possesso del titolo di viaggio, e solo l'altro 50% a verificare il
non possesso di armi. Come logica mi sembra veramente fuori del mondo.