La domanda è: come faranno a cacciare gli strati di colletti bianchi che sono a tempo indeterminato? Ho visto profili LinkedIn di persone che lavorano al sito di ITA: non c'è da sorprendersi dell'inglese maccheronico, di certi layout illeggibili e di certe idiosincrasie tecniche. C'è da sorprendersi quasi più di ciò che di buono è stato fatto. Perché effettivamente -- a parte l'inglese da cani randagi alla stazione Ostiense -- dopo molti problemi tecnici iniziali il sito ha preso una direzione oggettivamente più che discreta. Non fidatevi di me, fidatevi di Google.
Google mantiene una pagina a disposizione del pubblico (usata principalmente dai developer) per valutare in modo oggettivo vari elementi, dalla navigabilità alla disposizione SEO, fino alla velocità. Lo strumento si chiama
PageSpeed Insights e lo trovate cliccando qui.
Ho messo la home page inglese di ITA Airways e ottenuto
questi risultati per ITA: 61/100 su mobile, 98/100 su desktop!
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Quello di ITA è un buon bilancio, soprattutto confrontato con mamma Lufthansa.
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Anche con British Airways il confronto è positivo.
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Anche United soffre (ottimo il 100/100 si SEO, però).
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Insomma, non è che sia proprio tutto da buttare. Qualcuno che il suo lavoro in ITA lo sta svolgendo molto bene c'è sicuramente.