[OT] I nostri telefoni ci ascoltano?


enrico

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Rapallo, Liguria.
.

Questo a me non è mai successo e ho sempre attribuito il fenomeno, di cui molti parlano, al fatto che se si parla di un argomento probabilmente si fanno anche ricerche relative su Google.
Capitato costantemente, di cose mai cercate, particolarissime, e delle quali avevo parlato immediatamente prima.
Accade con Meta.
 

indaco1

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.
Da IP.
Il mio telefono invece mi ascolta direttamente e mi propone pubblici di quello di cui parlo (ho prove a caterve prima che mi diate del pazzo).
Perche' non fate sponsorizzare il forum da una delle tante VPN? La ricerca di viaggi e hotel a prezzi piu' bassi e' un utilizzo primario delle VPN, oltre a vedersi Netflix dall'Europa o evitare i banner e i blocchi per le normative rompiscatole europee o per sapere le notizie senza bias e senza firewall se sei un Russo o un Cinese.... e per qualche settimana per usare ChatGPT dall'Italia.

Comunque puo' bastare usare Opera, che ha una VPN gratuita incorporata.... ma cosi' vi ho rovinato la sponsorizzazione :-D
 
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flori2

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padova
Da IP.
Il mio telefono invece mi ascolta direttamente e mi propone pubblici di quello di cui parlo (ho prove a caterve prima che mi diate del pazzo).
L'ho notato con il telefono di mia moglie. A volte spunta pubblicità su FB dopo averne solo parlato. Siccome io FB non lo uso non posso confermare col mio telefono. Abbiamo anche marche diverse.
 

magick

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L'ho notato con il telefono di mia moglie. A volte spunta pubblicità su FB dopo averne solo parlato. Siccome io FB non lo uso non posso confermare col mio telefono. Abbiamo anche marche diverse.
Se succede con Facebook è probabile che sia la loro app più che l'assistente Google. Io uso Facebook ma non l'app sullo smartphone e non mi è mai successo.
 
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flapane

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Credo sia whatsapp che usa il microfono, che poi spara i dati a FB ed Instagram. Spiega anche perchè WA sia gratuito senza pubblicità.
Su Android, in standard, il microfono viene usato solo durante l'uso dell'app (quando viene attivato), quindi tenderei ad escluderlo.

È una cosa che ho notato già da qualche anno, mi arrivano pubblicità mirate sugli argomenti di cui discutiamo a voce, ma nel mio caso immagino abbia a che fare con l'Alexa in cucina, chissà se Amazon e Google si interscambiano questo tipo di dati, come sicuramente scritto, in piccolo, nelle condizioni d'uso da noi approvate.
 

kenadams

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13 Agosto 2007
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Sono davvero tante le persone alle quali sento dire che il telefono le ascolta.
Credo sia whatsapp che usa il microfono, che poi spara i dati a FB ed Instagram. Spiega anche perchè WA sia gratuito senza pubblicità.
Tutto e' possibile, ma trovo inverosimile che Meta -- societa' quotata con una valutazione attualmente attorno agli $800 miliardi -- violi in maniera cosi' banale la propria Privacy policy e i propri terms & conditions. E' inverosimile soprattutto perche' Meta non ha alcun bisogno di ascoltare le tue conversazioni per sapere cosa t'interessi. Lo capisce da cio' che fai su Facebook, Instagram e da milioni di siti che hanno il pixel di FB installato.
 
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kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
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NYC
Ormai siamo fuori tema a bestia, ma tanto vale continuare.

Mi occupo di pubblicita' digitale dal 2007 (carriera nel settore digitale iniziata nel 2004 proprio con Google). Come avete ben presente, una delle componenti piu' importanti (forse la piu' importante) del marketing digitale e' l'abilita' di conoscere gli interessi di ciascun utente in modo da mostrare annunci pubblicitari di maggiore interesse aumentando la probabilita' che l'utente interagisca con la pubblicita' e acquisti il servizio o prodotto promosso.

Le cose ovvie che sapete gia':
- I motori di ricerca prevedono l'interesse degli utenti perche' gli utenti lo scrivono o dicono esplicitamente nel momento in cui compiono una ricerca.
- I provider di email gratuite (Gmail, Yahoo!, etc.) analizzano il contesto delle email di ciascun utente per capire che acquisti e transazioni sia propenso a fare.
- I social network fanno lo stesso (Facebook capisce gli interessi grazie a like, commenti, movimenti, viaggi, ecc.).

Questi sopra sono (a mio parere) procedimenti innocui che non comportano alcun rischio per la riservatezza degli utenti perche' sono cose ovvie: ogni utente sa di ricevere un servizio gratuito, ha la facolta' di non utilizzare il servizio, e puo' cercare di non esporre alcune informazioni. Ci sono anche opzioni nei profili di FB e Google che consentono di limitare la personalizzazione delle inserzioni pubblicitarie.

Le cose meno note e assai piu' insidiose per la riservatezza delle persone:
- Dieci anni fa -- se un kenadams qualunque voleva lanciare una campagna pubblicitaria - nel comporre l'inserzione pubblicitaria su Facebook poteva disporre criteri di targeting generali: ubicazione geografica, eta' anagrafica, aree d'interesse manifestate sul social, ecc. Oggi non e' piu' cosi': ora si lavora primariamente con audience. Un'audience e' una lista di persone identificate con email e/o numero di telefono e/o altri dati personali. Attorno al 2014 Facebook invento' il concetto di look-alike audience e inizio' a dire agli inserzionisti: invece di inserire 4-5 criteri di targeting generali, dateci piuttosto la lista dei vostri clienti migliori: noi metteremo la lista nella telescrivente col Q, attiveremo il circuito Z e il megacomputer identifichera' migliaia di attributi e comportamenti comuni a quegli utenti e li trasformera' in segnali per le future campagne: in pratica, oggi il targeting lo si fa in buona parte cercando su internet utenti simili ai propri clienti esistenti.
- Questo significa che FB non utilizza piu' solo i dati che riceve direttamente dai propri utenti per indirizzare le proposte pubblicitarie, anzi: utilizza moltissimo cio' che scopre di un proprio utente da una terza parte. Esempio: kenadams naviga su FB ogni tanto, mette qualche like qua e la', magari ha pure messo dati anagrafici finti, eppure FB sa tutto di lui perche' decine di societa' dalle quali egli acquista prodotti e servizi spifferano continuamente a Facebook la natura, l'importo e la frequenza dei suoi acquisti.
- Per la cronaca, cio' che Facebook chiama lookalike audience ha un nome e la stessa funzionalita' con Google: customer match list. Questo stesso sistema lo utilizzano tutti!
- Ulteriore modo che FB/Google e compagnia bella hanno di procurarsi informazioni su di una persona. Chiunque acquisti pubblicita' tramite Google o Facebook installa sul proprio sito un codice che consente a Google o Facebook di percepire le azioni degli utenti che lo visitano. Se kenadams va su Booking.com a cercare/prenotare un albergo, e lo fa con lo stesso browser col quale e' loggato su Facebook e Google, Facebook e Google lo vengono immediatamente a sapere.
- Lo ripeto in modo diverso: kenadams intende andare in Pakistan a novembre. Non lo ha mai scritto su Facebook/Instagram. Non lo ha scritto in nessuna email. Ma Facebook e Google gia' sanno che Kenadams intende andare in Pakistan a novembre: non perche' ne abbia discusso per ore al telefono con Dreamliner su Whatsapp, bensi' perche' ha acquistato alcuni dei voli (fatto percepito da Facebook/Google direttamente sul sito del vettore -- e se anche Kenadams avesse utilizzato un browser diverso negando la gioia istantanea, Google avrebbe scoperto la cosa da Gmail a causa delle email di conferma di PIA, e Facebook prima o poi lo avrebbe scoperto da un inserzionista -- Booking? PIA? -- che ha trasmesso l'informazione a FB come parte di un audience).

@enrico , una delle cose piu' difficili da accettare per noi umani e' il fatto di essere tutti prevedibili: ciascuno di noi a suo modo, ma siamo tutti prevedibili. E' verosimile che tu veda gli annunci che vedi per una delle ragioni elencate sopra e non perche' ci sia un sistema che ti ascolta. Come tutti noi, sei sicuramente incluso in centinaia (anche migliaia) di audience consegnate a Facebook dagli inserzionisti.
 

Fewwy

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- I provider di email gratuite (Gmail, Yahoo!, etc.) analizzano il contesto delle email di ciascun utente per capire che acquisti e transazioni sia propenso a fare.
Ah... quindi le mie email @gmail vengono lette da Google?! 😳

Non è un po' too much a livello di privacy?
 

wingspan

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6 Aprile 2019
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VRN
Ormai siamo fuori tema a bestia, ma tanto vale continuare.

Mi occupo di pubblicita' digitale dal 2007 (carriera nel settore digitale iniziata nel 2004 proprio con Google). Come avete ben presente, una delle componenti piu' importanti (forse la piu' importante) del marketing digitale e' l'abilita' di conoscere gli interessi di ciascun utente in modo da mostrare annunci pubblicitari di maggiore interesse aumentando la probabilita' che l'utente interagisca con la pubblicita' e acquisti il servizio o prodotto promosso.

Le cose ovvie che sapete gia':
- I motori di ricerca prevedono l'interesse degli utenti perche' gli utenti lo scrivono o dicono esplicitamente nel momento in cui compiono una ricerca.
- I provider di email gratuite (Gmail, Yahoo!, etc.) analizzano il contesto delle email di ciascun utente per capire che acquisti e transazioni sia propenso a fare.
- I social network fanno lo stesso (Facebook capisce gli interessi grazie a like, commenti, movimenti, viaggi, ecc.).

Questi sopra sono (a mio parere) procedimenti innocui che non comportano alcun rischio per la riservatezza degli utenti perche' sono cose ovvie: ogni utente sa di ricevere un servizio gratuito, ha la facolta' di non utilizzare il servizio, e puo' cercare di non esporre alcune informazioni. Ci sono anche opzioni nei profili di FB e Google che consentono di limitare la personalizzazione delle inserzioni pubblicitarie.

Le cose meno note e assai piu' insidiose per la riservatezza delle persone:
- Dieci anni fa -- se un kenadams qualunque voleva lanciare una campagna pubblicitaria - nel comporre l'inserzione pubblicitaria su Facebook poteva disporre criteri di targeting generali: ubicazione geografica, eta' anagrafica, aree d'interesse manifestate sul social, ecc. Oggi non e' piu' cosi': ora si lavora primariamente con audience. Un'audience e' una lista di persone identificate con email e/o numero di telefono e/o altri dati personali. Attorno al 2014 Facebook invento' il concetto di look-alike audience e inizio' a dire agli inserzionisti: invece di inserire 4-5 criteri di targeting generali, dateci piuttosto la lista dei vostri clienti migliori: noi metteremo la lista nella telescrivente col Q, attiveremo il circuito Z e il megacomputer identifichera' migliaia di attributi e comportamenti comuni a quegli utenti e li trasformera' in segnali per le future campagne: in pratica, oggi il targeting lo si fa in buona parte cercando su internet utenti simili ai propri clienti esistenti.
- Questo significa che FB non utilizza piu' solo i dati che riceve direttamente dai propri utenti per indirizzare le proposte pubblicitarie, anzi: utilizza moltissimo cio' che scopre di un proprio utente da una terza parte. Esempio: kenadams naviga su FB ogni tanto, mette qualche like qua e la', magari ha pure messo dati anagrafici finti, eppure FB sa tutto di lui perche' decine di societa' dalle quali egli acquista prodotti e servizi spifferano continuamente a Facebook la natura, l'importo e la frequenza dei suoi acquisti.
- Per la cronaca, cio' che Facebook chiama lookalike audience ha un nome e la stessa funzionalita' con Google: customer match list. Questo stesso sistema lo utilizzano tutti!
- Ulteriore modo che FB/Google e compagnia bella hanno di procurarsi informazioni su di una persona. Chiunque acquisti pubblicita' tramite Google o Facebook installa sul proprio sito un codice che consente a Google o Facebook di percepire le azioni degli utenti che lo visitano. Se kenadams va su Booking.com a cercare/prenotare un albergo, e lo fa con lo stesso browser col quale e' loggato su Facebook e Google, Facebook e Google lo vengono immediatamente a sapere.
- Lo ripeto in modo diverso: kenadams intende andare in Pakistan a novembre. Non lo ha mai scritto su Facebook/Instagram. Non lo ha scritto in nessuna email. Ma Facebook e Google gia' sanno che Kenadams intende andare in Pakistan a novembre: non perche' ne abbia discusso per ore al telefono con Dreamliner su Whatsapp, bensi' perche' ha acquistato alcuni dei voli (fatto percepito da Facebook/Google direttamente sul sito del vettore -- e se anche Kenadams avesse utilizzato un browser diverso negando la gioia istantanea, Google avrebbe scoperto la cosa da Gmail a causa delle email di conferma di PIA, e Facebook prima o poi lo avrebbe scoperto da un inserzionista -- Booking? PIA? -- che ha trasmesso l'informazione a FB come parte di un audience).

@enrico , una delle cose piu' difficili da accettare per noi umani e' il fatto di essere tutti prevedibili: ciascuno di noi a suo modo, ma siamo tutti prevedibili. E' verosimile che tu veda gli annunci che vedi per una delle ragioni elencate sopra e non perche' ci sia un sistema che ti ascolta. Come tutti noi, sei sicuramente incluso in centinaia (anche migliaia) di audience consegnate a Facebook dagli inserzionisti.
Però non può essere solo questo... A me non è capitato spesso di pensare che il telefono mi ascolti anche quando è apparentemente in standby, ma l'anno scorso è successo un episodio particolare, che mi ha colpito.
Eravamo in macchina, io e un mio amico, che mi raccontava di come fosse deluso dal suo prato, seminato per l'ennesima volta e per l'ennesima volta tutto ingiallito. Telefono acceso, ma in standby, appoggiato nel portaoggetti dell'auto. Io non ho giardino, quindi sono piuttosto sicuro di non aver mai cercato da nessuna parte alcunché che riguardasse prati d'erba; non ne avevamo parlato per whatsapp in precedenza, perché il mio amico lo usa poco; non ho Alexa e cose del genere, né Instagram. Fb sì però, che uso dall'app, e whatsapp.
"Magicamente", dopo quel viaggio in macchina in cui abbiamo parlato per un po' di prati ingialliti, qualche giorno dopo su fb mi è comparsa una pubblicità mirata che parlava esattamente di quello. Ricordo che mi ha colpito, perché oltre al discorso fatto in macchina non avevamo fatto alcuna altra interazione con la tecnologia sull'argomento, e io dopo quel giorno me ne ero completamente disinteressato.
Solo coincidenze? 🙄🤔
 
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SierraEcho

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11 Marzo 2012
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FCO - LIRF
A me è successo diverse volte al punto di esserne già mezzo sicuro, ma un episodio mi ha lasciato proprio senza dubbi, con una cosa veramente surreale come il Backgammon.

Mai parlato in vita mia di Backgammon, mai cercato online il backgammon, mai considerato proprio nella mia intera esistenza il backgammon…

Un giorno dissi casualmente in una conversazione dal vivo con una persona la parola “backgammon” e, dal giorno seguente, solo pubblicità di giochi online di backgammon su telefono, MacBook, ovunque.

Impossibile non farci caso, impossibile pensare ad una coincidenza.
 
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indaco1

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30 Settembre 2007
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Io cerco disperatamente TV non smart. Voglio che faccia il monitor e basta. E la tentazione e' di non collegarla alla rete, ma usarla solo per visualizzare quanto prodotto da altri device. Che purtroppo sono Android box o PC o Firestick qundi ho comunque in casa Google, Microsoft e Amazon. Il mio TV WEB-OS di LG, tra l'altro oled 65' e ben pagato, a un certo punto ha deciso dopo il boot di andare sempre sul menu' delle loro minchiate e canali LG o che hanno fatto marchette a LG. Per arrivare a vedere il tiggi devo smanacciare parecchio. Forse c'e' modo di disattivarlo, ho visto pagine e video, ma anche cosi' mai piu' LG.

La soluzione sarebbe comprare un monitor invece che una smart TV ma misteriosamente (non tanto) costano di piu' a parita' di pollici e pixel. Un monitor lo possiedi tu, quindi lo paghi. La smart TV possiede te, quindi ti fa lo sconto.

Abbiamo anche il problemino che una volta eri nascosto nella massa protetto dal numero. Adesso l'AI & c. se ascolta tutto capisce tutto. Anche concetti, sfumature e fatti complessi che ti riguardano. E lo puo' fare esaustivamente su tutti.

A confronto gli algoritmi delle compagnie aeree e relative contromisure sono giochetti.
 

enrico

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Rapallo, Liguria.
Sono davvero tante le persone alle quali sento dire che il telefono le ascolta.


Tutto e' possibile, ma trovo inverosimile che Meta -- societa' quotata con una valutazione attualmente attorno agli $800 miliardi -- violi in maniera cosi' banale la propria Privacy policy e i propri terms & conditions. E' inverosimile soprattutto perche' Meta non ha alcun bisogno di ascoltare le tue conversazioni per sapere cosa t'interessi. Lo capisce da cio' che fai su Facebook, Instagram e da milioni di siti che hanno il pixel di FB installato.
Ken, te lo assicuro, ho prove indiscutibili.
L'altro giorno ho con un cliente fatto un esempio stupido citando il Monviso, dopo dieci min mi è arrivata pubblicità su FB di gite sul Monviso.
Mai mai mai scritto o cercato nulla al riguardo.
Ed ho decine di altri esempi.
L'altra sera mia suocera a cena ha detto che a settembre sarebbe voluta andare alle Isole Borromee, dopo pochi minuti su FB pubblicità della società di navigazione sul Lago Maggiore.
Incredibile e spudorati.
Appena ho tempo deposito un esposto alla Postale ed al Garante.
 

enrico

Amministratore AC
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Rapallo, Liguria.
A me è successo diverse volte al punto di esserne già mezzo sicuro, ma un episodio mi ha lasciato proprio senza dubbi, con una cosa veramente surreale come il Backgammon.

Mai parlato in vita mia di Backgammon, mai cercato online il backgammon, mai considerato proprio nella mia intera esistenza il backgammon…

Un giorno dissi casualmente in una conversazione dal vivo con una persona la parola “backgammon” e, dal giorno seguente, solo pubblicità di giochi online di backgammon su telefono, MacBook, ovunque.

Impossibile non farci caso, impossibile pensare ad una coincidenza.
Esattamente. Successo uguale mille volte. Pazzesco che nessuno intervenga.
Per quanto ne sappiamo noi ascoltano e registrano anche per usi ulteriori da quello pubblicitario.
E nessuno ne parla.
 

enryb

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22 Dicembre 2010
205
61
Milano
Aumento l'ot con una mia supposizione in merito: che FB veda che si è vicini ad una persona che ha cercato qualcosa. Una volta se si incontrava una persona dal vivo compariva tra i suggerimenti per le amicizie. Ora non avviene più, non so se sia vietato o se sia un caso, ma penso che un sistema per capire se si è vicini ad un altro utente ci sia. E se il vicino ha cercato tecniche per migliorare il prato ecco in automatico che FB lo propone anche a me.

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