[OT] La Svizzera entrerà in Schengen il 12 dicembre


Seaking

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1 Febbraio 2012
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...Ci sono altri mezzi per combattere criminalità internazionale e il trattato di Schengen li fornisce. Evidentemente noi svizzeri abbiamo vantaggi, migliore collaborazione fra le forze di polizia, per es. Pattuglie di PS o CC italiani possono fare inseguimenti (entro certi limiti) in Svizzera, Polizia ticinese o GdConfine in Italia , ecc....
Rex, tu che sei sempre bene informato su questi temi, sai se è già in vigore il trattato tra Italia e Svizzera per il reciproco sconfinamento di caccia che scortano aerei sospetti, in modo da non lasciare "buchi" durante la scorta che possono essere potenzialmente pericolosi nel passaggio da un confine all'altro?

Se ricordo bene l'Italia ha già stipulato tali accordi con la Francia, l'Austria e, in modo più esteso, con la Slovenia.

Con la Svizzera si arriverebbe quindi a coprire tutti i confini nazionali settentrionali.
 

rex

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17 Marzo 2011
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L' accordo fra I e CH c' era sicuramente durante "EURO 2008". Mi pare pero' che abbia anche un valore piu' generale. Verifichero'....
 

MAC 1

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12 Marzo 2008
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.
vi segnalo che grazie all'ingresso in Schengen dal S'09, i voli da GVA-ZRH-LUG su FCO avranno un tempo di M.C.T. con i voli Domestici di 45' iso 60' come previsto ora.

Probabilmente AZ (ops... CAI) sposterà il ck-in di GVA dal terminal B al A
 

Seaking

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1 Febbraio 2012
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@ Rex: ho trovato la info che cercavo e che conferma che il trattato tra IT e CH è tuttora in vigore

L'Aeronautica Militare Italiana contribuisce alla sicurezza di campionati europei di calcio

lunedì 09 giugno 2008
L’Aeronautica Militare Italiana sarà impegnata a difesa dei campionati europei di calcio 2008 in svolgimento dal 07 al 29 giugno in Austria e Svizzera. Durante il periodo degli europei gli F-16 di Cervia, insieme ai caccia dei partner europei, assicureranno la Difesa Aerea a favore di questo grande evento sportivo.
I caccia dell’Aeronautica effettueranno, in specifiche occasioni ritenute particolarmente delicate, operazioni denominate C.A.P. (Combat Air Patrol) che sono delle operazioni aeree effettuate già in volo per ottimizzare e ridurre, per quanto possibile, i tempi di gestione di una operazione aerea, che per essere efficace richiede tempi ristretti di intervento. Gli aggiornamenti operativi, infatti, vengono forniti quando i velivoli o elicotteri sono già in volo sopra la zona delle operazioni.


L’Austria, nell’ambito della cooperazione internazionale, ha chiesto all’Italia un incremento del dispositivo di Difesa Aerea nazionale a protezione dell’evento sportivo in questione. Nella fattispecie i fast-jet italiani, gli F-16 del 5° Stormo di Cervia, coopereranno, nell’ambito del dispositivo di sicurezza, alla protezione dello stadio di Innsbruk comunque per la parte di interesse dello spazio aereo italiano, mediante l’attivazione di una T.R.A. (Temporary Restricted Area) al fine di interdire primariamente il traffico aereo di velivoli da turismo, i cosiddetti Slow Mover. Tale capacità operativa dell’Aeronautica viene definita S.M.I. (Slow Movers Interceptor). L’impegno rientra nell'ambito di una collaborazione europea sempre più efficace nella lotta al terrorismo internazionale, e rappresenta un ulteriore contributo alla sicurezza dei cieli, che si affianca al dispositivo di difesa aerea messo in atto dall'Aeronautica Militare.
Non è la prima volta che l’Aeronautica Militare offre un tale supporto operativo in occasione di grandi eventi sportivi. A febbraio 2006, infatti ci fu la prima missione operativa di pattugliamento aereo per la sicurezza dei cieli dei Giochi Olimpici invernali di Torino-2006, del nuovo caccia europeo Eurofighter. Tale evento portò alla firma di un importante accordo di cooperazione per la Difesa Aerea tra Italia e Svizzera che prevede, tuttora, la possibilità che velivoli militari dei rispettivi Paesi possano penetrare negli spazi aerei dell'altra nazione per scortare eventuali aerei non autorizzati al sorvolo. I Paesi firmatari, oltre che a gestire e scambiarsi informazioni su un velivolo, potranno entrare nei rispettivi spazi aerei per accompagnare e consegnare agli aerei militari dell'altro Paese il velivolo privo di autorizzazione al sorvolo. Tale tipo di cooperazione è attivata anche con la Francia.
In Italia la difesa dello spazio aereo nazionale è responsabilità del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare su direttive del Capo di Stato Maggiore Difesa. Ente designato per la condotta delle operazioni “Jupiter” è sempre il C.O.F.A. (Comando Operativo delle Forze Aeree) di Poggio Renatico (Ferrara), il quale, per ogni evento, individua i mezzi d’intervento più idonei allo svolgimento della missione assegnata, tenendo conto dei molteplici fattori ambientali, degli assetti aerei e di scoperta disponibili e delle differenti possibili minacce.
 

rex

Bannato
17 Marzo 2011
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Si, l' accordo l' ho trovato anche sul sito dell' Ambasciata d' Italia a Berna. La collaborazione internazionale va quindi ben piu' oltre gli EURO 08 ed è, giustamente, piu' generale!
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
11 dicembre 2008 - 14.10

La Svizzera entra nell'area Schengen

12 dicembre 2008, scocca l'ora di Schengen. Per i controlli alle frontiere cambierà poco o nulla, ma per la Svizzera il perfezionamento dell'accordo segnerà un importante passo avanti verso la cooperazione in materia di polizia e di asilo con l'Unione europea (UE).
Quando il 12 dicembre la Svizzera entrerà a far parte dell'area Schengen, perlomeno ufficialmente, i festeggiamenti saranno contenuti. A Basilea, la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf inviterà gli esperti di Schengen dell'UE, della Confederazione e dei Cantoni a un piccolo ricevimento con gita sul Reno inclusa.

Per i festeggiamenti a livello ministeriale, l'appuntamento è rimandato alla fine di marzo 2009, quando il nuovo regime entrerà in vigore anche negli aeroporti elvetici.

Nulla a che vedere quindi con le manifestazioni di giubilo alle quali abbiamo assistito un anno fa quando ad aderire a Schengen furono otto Paesi dell'Europa dell'Est e Malta: allora il popolo e i politici locali celebrarono l'abbattimento delle frontiere con un tripudio di coriandoli e fuochi d'artificio. Per molti cittadini dell'Est, infatti, poter entrare nell'area Schengen senza dover esibire il proprio passaporto significava dare l'addio definitivo alla cortina di ferro.

Il controllo merci rimane
Al confine svizzero, invece, il 12 dicembre porterà cambiamenti di poco conto. "Poiché nel nostro caso il controllo delle merci in transito rimarrà in vigore, l'adesione a Schengen non avrà la stessa valenza simbolica", spiega la signora Catherine Kropf dell'Ufficio federale di giustizia.

La Svizzera non è membro dell'Unione doganale europea e pertanto la gestione delle merci in entrata e uscita dal nostro Paese rimarrà immutata: ad esempio, con l'entrata in vigore dell'accordo, il quantitativo di vino rosso importabile dalla Francia in franchigia, ossia senza pagare dazi, nel traffico turistico non cambierà e i controlli doganali non saranno soppressi.

Alla frontiera, quindi, l'unica novità riguarderà il controllo sistematico dei passaporti e delle carte di identità che sarà sostituito dal cosiddetto cordone di sicurezza, ossia da controlli mobili delle persone nell'entroterra frontaliero e sui convogli ferroviari internazionali. Anche da questo punto di vista, Schengen non rappresenta un taglio netto con il passato, in quanto già da tempo le guardie di confine elvetiche attuano questo tipo di controlli.

SIS: prime esperienze positive
I cambiamenti più significativi interesseranno per contro la polizia che, in virtù dell'accordo di Schengen, potrà accedere al SIS (Sistema informatico Schengen) di cui peraltro già si avvale a titolo provvisorio dalla scorsa metà di agosto. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) definisce le prime esperienze fatte con questa banca dati europea "estremamente positive": sinora, i riscontri forniti da questo cervellone ai poliziotti e alle guardie di confine svizzere si aggirano in media sulla trentina al giorno.

In concreto, dei 900 riscontri ottenuti nei primi cento giorni di allacciamento la maggior parte riguardava stranieri ai quali è stato proibito l'ingresso nell'area Schengen. 600 si riferivano a oggetti come auto rubate o banconote contraffatte, mentre solo 25 a persone contro le quali era stato spiccato un ordine di arresto. Di fatto, il SIS risulta essere uno strumento indicato più per il controllo dell'immigrazione che non per la ricerca di criminali.

Nei prossimi anni, l'attuale sistema sarà sostituito dal SIS II, una banca dati di nuova generazione nettamente più performante nella quale, ad esempio, saranno archiviate anche le impronte digitali. Il 15 dicembre, inoltre, la Svizzera sarà allacciata a EURODAC, la banca dati che già oggi raccoglie le impronte digitali dei richiedenti l'asilo e degli immigrati clandestini. Infine, tra i progetti UE attualmente in fase di realizzazione figura anche una banca dati per coloro che richiedono un visto.

Protezione dei dati da migliorare
Ovviamente, per gli addetti alla protezione dei dati della Confederazione e dei Cantoni, queste "banche dati di polizia" che costituiscono il fulcro dell'accordo di Schengen comportano una notevole mole di lavoro supplementare: a loro spetterà il compito di vigilare affinché i diritti delle persone registrate rimangano tutelati.

A tale scopo, la loro preparazione non è ancora del tutto a punto: nella primavera di quest'anno, infatti, pur giudicando "sufficiente" la protezione dei dati in Svizzera, gli esperti degli Stati Schengen avevano sollecitato lo stanziamento di più mezzi e una maggiore indipendenza.

Un evento messo un po' in ombra dall'accordo di Schengen, ma che giungerà anch'esso a compimento il 12 dicembre, è l'adesione della Svizzera alla Convenzione di Dublino. Tale trattato sancisce che, in linea di principio, un rifugiato può presentare una richiesta di asilo solo nello Stato membro di Dublino in cui è transitato per primo. In un sistema di questo tipo, le nazioni come la Svizzera prive di uno sbocco sul mare e completamente circondate da Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione risultano avvantaggiate.

Decisioni consensuali
Nell'ottica della politica europea, aderendo a Schengen e Dublino la Confederazione partecipa a un aspetto minore ma estremamente dinamico della politica comunitaria, allineandosi alle nuove norme stabilite dall'UE in questo ambito.

In compenso, già da quattro anni, ogni volta che i Paesi UE elaborano nuove disposizioni relative ai due trattati, Berna può far sentire la propria voce. Il bilancio stilato al riguardo dall'Ufficio federale di giustizia è positivo: "Il diritto di essere consultati è fondamentale, in quanto generalmente le decisioni vengono prese su base consensuale."

swissinfo, Simon Thönen, Bruxelles
(traduzione e adattamento di Sandra Verzasconi Catalano)
 

rex

Bannato
17 Marzo 2011
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Il comando della Guardia di confine (Reg. IV / Lugano) è intervenuta (su stampa, radio e TV) per precisare che, per il passaggio del confine (I - CH, per esempio), un documento valido (passaporto valido o carta di identità) rimane sempre obbligatorio. Qui in CH era una cosa scontata, altrove invece....Niente di grave pero'!
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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N/D
Vado leggermente OT per chiedervi se è ancora dovuto il pagamento della marca su passaporto per voli verso destinazioni extra Ue. Grazie
 

i-givo

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15 Aprile 2008
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LIMF
No basta che per il volo Italia-CDG usi la carta di identità.
infatti!
"Discusfra" avrà poi tempo dopo di spiegare a chi gli potrebbe controllare il passaporto in Italia come ha fatto a "non usare" il passaporto per il periodo senza marca pur avendoci su un bel timbro USA...:))