Aggiungo i miei due centesimi...
Il mio flusso di lavoro funziona così. Anzitutto se sono in vacanza porto con me una unità di backup (EMTEC Photocube), che tengo nella cassaforte dell'albergo. La sera scarico le schede di memoria sull'unità di backup, così sono sicuro di averne copia e se dovessi scattare più del previsto, posso sempre formattare una scheda.
Per il mio flusso di lavoro uso un HD esterno, che chiamo "disco di lavoro". Ho copiato questo flusso di lavoro da un amico che fa il fotografo di mestiere.
Creo una cartella con l'argomento. Io uso anno.mese titolo, così le cartellette mi restano in ordine di data.
All'interno di questa cartella ne creo una chiamata "Draft" e ci copio dentro il contenuto delle schede. Non cancello le schede fin che non ho terminato la postproduzione, però.
Do una passata veloce a questa cartella e cancello le foto irrecuperabili o insignificanti. E' più facile che io cancelli una foto insignificante piuttosto che una irrecuperabile perchè il software di fotoritocco evolve e immagini irrecuperabili oggi potrebbero non esserlo domani.
Creo una copia della cartella "Draft" e la rinomino "Final". Questi sono i files che elaboro. Sono contrario ad una elaborazione spinta, mi limito a raddirizzare orizzonti, correggere la prospettiva e aggiustare i livelli. Ammetto di non essere bravo nel fotoritocco, mi devo ancora fare le ossa.
Salvo le immagini con la massima qualità e le ordino. La mia convenzione è "anno.mese.giorno - numero - titolo - luogo". Se mi accorgo di aver sbagliato e ho bisogno di recuperare il file originale, lo recupero dalla cartella "Draft". Per assegnare i nomi, faccio ricorso ai miei appunti ed alle coordinate GPS. Essendo un fotografo di paesaggio, soprattutto urbano, per me è importante localizzare i singoli scatti. A volte scatto immagini di targhe di vie o cartelli indicanti monumenti che mi aiutano a capire, mesi dopo, qual'era il luogo o il soggetto.
Quando ho finito, mi trovo con un certo numero di immagini, numerate e con un titolo che mi ricorderà cos'era e dove ho scattato anche dopo anni, come le etichette delle mie diapositive. A questo punto utilizzo la funzione di batch processing per fare una copia delle immagini contenute nella cartella "Final", ridimensionandole a 1600x1200 o 2000x1500 pixel e abbassando leggermente la qualità. Queste immagini vanno in una cartelletta "Shared". Sono le immagini che invierò via posta elettronica, mostrerò al PC o proietterò. La dimensione e il peso inferiori mi consentono di gestirle meglio e il fatto che siano già pronte aiuta.
Faccio la stessa cosa ridimensionando a 640x480 o 800x600 punti e mettendo le immagini in una cartella che chiamo "Small". Questa è la cartella dove vado per cercare le immagini che mi servono e per le immagini da caricare nei forum. La dimensione ridotta del file aiuta a muoversi rapidamente.
Quindi per ogni immagine ho l'originale nella cartella "draft", la versione definitiva nella cartella "final" e due copie di dimensioni inferiori nelle cartelle "shared" e "small". A questo punto ho finito.
Copio la cartella principale con le sottocartelle sui due HD di backup, che tengo in posti diversi, e copio solo la cartella "Small" sull'HD del mio computer, così posso rintracciare ogni mia immagine senza bisogno dell'HD esterno e senza occupare troppo spazio sull'HD del computer. A questo punto, terminato il lavoro, formatto le schede di memoria per poterle riutilizzare.
Al momento sto usando un disco di lavoro da 500GB e due HD di backup da 1,5TB ciascuno. Considerato che l'anno scorso ho aggiunto circa 250GB di materiale, questo sistema consente alcuni anni di autonomia, dopodichè trasferirò i files su HD nuovi e più capienti.
Spero di essere stato utile.