Piaggio p-180 Avanti III


belumosi

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Avantair sembra sempre più nei guai: se ne vanno i manager ed arrivano le cause.


Lawsuits, Liens Holding Back Avantair Resurrection

by JAMES WYNBRANDT

Avantair maintenance provider Teterboro Rams has filed liens in Bergen County Court in New Jersey on four Avantair aircraft in its possession and plans to auction them for unpaid maintenance work. (Photo: Kirby J. Harrison)

July 18, 2013, 2:00 PM

As prospects dim for Avantair, the Clearwater, Fla.-based Piaggio Avanti turboprop fractional ownership program, concerns about its future are taking a back seat to questions about how owners will recover their aircraft. Among recent developments:

• An FAA Special Emphasis Investigations Team has visited longtime Avantair maintenance provider Teterboro Rams to gather information related to the fractional provider, according to co-owner Dennis Espinosa. (The FAA declined comment.) Rams has filed liens in Bergen County Court in New Jersey on four Avantair aircraft in its possession and plans to auction them for unpaid maintenance work.
• At least two more lawsuits have been filed against Avantair in the past week: shareowner Gary West’s suit, filed in the Dallas Division of U.S. District Court, seeks return of his aircraft (N139SL) and alleges, among other charges, the company has cannibalized parts from owners’ aircraft. A class-action lawsuit filed in U.S. District Court in Tampa by Mary Peterson and Scott Piwinski on behalf of former employees claims the company violated the Fair Labor Standards Act by failing to provide notification of termination or pay employees for work.
• Avantair president David Haslett has said in emails to owners that he “formally resigned” on or about July 8 but that “the Board has retained me to consult for them on certain projects and a restructuring.” Yesterday an 8-K form regarding Haslett’s resignation was filed with the SEC. Haslett has not responded to AIN’s request for comment or clarification.

http://www.ainonline.com/comment/6011









 

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IL MONDO / finanza / 20 Luglio 2013 Ciao Italia, Piaggio verso gli Emirati
Per Aero Industries pronta l’offerta di Mubadala, fondo del governo di Abu Dhabi che è già nel capitale con il 32%. Obiettivo: assicurarsi il sofisticato drone progettato assieme alla Selex Es. Già scelto il nuovo ad, Carlo Logli

Milano, 20 lug. Saranno i petrodollari a risollevare le sorti di Piaggio Aero Industries. Magari attirati dal drone appena presentato dall’azienda italiana al Salone aerospaziale di Le Bourget. Perché è da anni che gli Emirati Arabi Uniti vanno all’inseguimento di un produttore di aerei a pilotaggio remoto disposto a venderglieli. Hanno sfiorato il colpo qualche anno fa attraverso Finmeccanica, ma Pier Francesco Guarguaglini, pare su pressioni Usa, ha dovuto rinunciare a una commessa di oltre 2 miliardi di dollari per rispettare la normativa Mtcr (firmata da 34 Paesi, tra cui l’Italia) che vieta di esportare interi sistemi equivalenti a missili di gittata e che si applica anche agli Uav (Unmanned airsystem vechicle) con raggio d’azione superiore ai 300 chilometri e capacità di carico oltre i 500 chilogrammi. Se l’azienda produttrice viene comprata, però, il divieto automaticamente cade. Ed è proprio quello che, secondo quanto risulta a Il Mondo, Abu Dhabi vorrebbe fare. Sembra imminente, infatti, la decisione del passaggio del controllo a Mubadala Development Company, la società interamente controllata dal governo dell'emirato (che l'ha fondata per diversificare l’economia locale) e già presente nel capitale con il 32%. Il resto della società è per il 34% nelle mani degli italiani Piero Ferrari (il figlio del Drake), che ne è presidente, e José Di Mase, e per poco meno nel portafoglio del colosso indiano Tata. Tata però vorrebbe uscire e lo stesso sarebbe intenzionato a fare Di Mase. Negli ultimi mesi, dunque, le voci su un cambio di proprietà si sono moltiplicate.
Il gruppo degli Emirati avrebbe già individuato il nuovo ad, Carlo Logli. Laurea in ingegneria aeronautica alla Sapienza e master in gestione aziendale a Tolosa, 53 anni, Logli è uscito da Finmeccanica nel quadro dell’epurazione di alcune decine di dirigenti attuata dall’ex ad Giuseppe Orsi. A Mubadala, dove lo avevano conosciuto proprio ai tempi del fallito accordo con Finmeccanica, ne apprezzavano le doti e gli hanno chiesto di entrare nella loro squadra. A breve per lui si prospetta, quindi, il ritorno in Italia. Ad di SuperJet, la jv tra Alenia Aeronautica e Sukhoi, fino allo scorso anno, potrebbe aprire a Piaggio anche il mercato russo.

Fondata nel 1998, Piaggio Aero Industries, nota nel mondo aeronautico solo come Piaggio, è strutturata in tre aziende operative (Genova, Finale Ligure e Palm Beach) e ha la sede legale a Roma. Ne è amministratore delegato l’avvocato Alberto Galassi. E' l’unica azienda al mondo attiva nella progettazione, la costruzione e la manutenzione sia di velivoli sia di motori aeronautici e componenti strutturali. Nel 2012 ha fatturato 185 milioni con 1.330 addetti. E avrebbe affidato a Rothschild Italia l’incarico di ristrutturare il suo debito.
Il principale prodotto di Piaggio è il P.180 Avanti II, il più veloce turboelica del mondo. È un aereo multiutility da nove posti con performance uguali a quelle di un jet delle stesse dimensioni, ma consuma il 40% di carburante in meno grazie alla sua aerodinamica. Prodotto nelle configurazioni Executive (per l’aviazione d’affari) e Special Mission (aero-ambulanza, radiomisure, pattugliatore), del P.180 sono stati venduti finora 225 esemplari. Ma l’azienda (e i suoi corteggiatori) puntano molte carte su tre nuovi prodotti, uno dei quali, però, avrebbe contribuito a incrinare l’assetto della società per la spesa richiesta per la progettazione, considerata esorbitante da alcuni soci. Si tratta del P1XX, un avveniristico aereo destinato all’aviazione d’affari, sul quale Piaggio avrebbe già investito una cifra tra i 100 e i 130 milioni. Un secondo velivolo molto appetito dal mercato è l’Mpa. Evoluzione e sviluppo dello Special Mission, l’Mpa (Multirole patrol aircraft) è destinato a missioni di sorveglianza aerea e di pattugliamento terrestre, costiero e marittimo.

A scatenare l’interesse per la Piaggio è, però, soprattutto il programma P.1HH HammerHead, che ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema aereo a pilotaggio remoto ed elevate performance operative per missioni di sorveglianza, intelligence e ricognizione. Dopo due anni di sviluppo di questa piattaforma (la prima del genere progettata, costruita e integrata interamente in Italia), il roll out è avvenuto il 14 febbraio scorso. L’HammerHead è un velivolo all’avanguardia capace di decollo e di atterraggio automatici e si posiziona nella fascia alta dei droni Male, in grado di volare a media altezza per lungo tempo: nella fattispecie per oltre 16 ore a 13.700 metri. A questo sistema con Piaggio ha collaborato Selex Es (la società per l’elettronica controllata da Finmeccanica), che fornisce i sistemi di controllo del volo, navigazione a pilotaggio remoto e missione SkyStar.

Anche in caso di acquisizione della maggioranza da parte di Mubadala, diverse collaborazioni internazionali rimarranno in piedi. I cinesi di Shig (Shandong Heavy Industry Group), diventati alla fine dello scorso anno proprietari degli yacht Ferretti, sono interessati agli aerei per i voli d’affari, che Piaggio ha cominciato a vendere in Cina e in Russia. Secondo fonti sindacali, Piaggio vorrebbe cedere a Shig il progetto per il P1XX, ma questa decisione potrebbe mettere in forse l’apertura del nuovo stabilimento di Villanova d’Albenga, prevista per i primi del 2014. Proprio per evitarlo, i sindacati e le istituzioni locali avrebbero inutilmente chiesto l’intervento del Fondo italiano d’investimento della Cassa depositi e prestiti. L’Mpa è invece un velivolo che ha attirato su Piaggio le mire della svedese Saab Defence and Security System, che produce il caccia Gripen e ha contribuito a sviluppare l’Mpa. Il ceo di Saab, Hakan Buskhe, di recente ha confessato che vuole sviluppare una versione senza pilota di un caccia destinato a diventare il Gripen del futuro: da qui l’interesse per l’HammerHead e di conseguenza Piaggio. Con Logli alla guida, poi, potrebbe prospettarsi qualche collaborazione con Mosca.

http://www.ilmondo.it/finanza/2013-07-20/ciao-italia-piaggio-verso-emirati_295485.shtml
 

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Londra.
Perché è da anni che gli Emirati Arabi Uniti vanno all’inseguimento di un produttore di aerei a pilotaggio remoto disposto a venderglieli. Hanno sfiorato il colpo qualche anno fa attraverso Finmeccanica, ma Pier Francesco Guarguaglini, pare su pressioni Usa, ha dovuto rinunciare a una commessa di oltre 2 miliardi di dollari per rispettare la normativa Mtcr (firmata da 34 Paesi, tra cui l’Italia) che vieta di esportare interi sistemi equivalenti a missili di gittata e che si applica anche agli Uav (Unmanned airsystem vechicle) con raggio d’azione superiore ai 300 chilometri e capacità di carico oltre i 500 chilogrammi. Se l’azienda produttrice viene comprata, però, il divieto automaticamente cade.
Non sono a conoscenza di questa storia in particolare, certo è che quando un'azienda italiana è vicina ad una commessa internazionale miliardaria (in tema di defence & security) spesso la prendiamo in quel posto a scapito dei soliti (US, UK, Francia ecc.).
 

belumosi

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IL MONDO / finanza / 20 Luglio 2013 Ciao Italia, Piaggio verso gli Emirati
Per Aero Industries pronta l’offerta di Mubadala, fondo del governo di Abu Dhabi che è già nel capitale con il 32%. Obiettivo: assicurarsi il sofisticato drone progettato assieme alla Selex Es. Già scelto il nuovo ad, Carlo Logli

Milano, 20 lug. Saranno i petrodollari a risollevare le sorti di Piaggio Aero Industries. Magari attirati dal drone appena presentato dall’azienda italiana al Salone aerospaziale di Le Bourget. Perché è da anni che gli Emirati Arabi Uniti vanno all’inseguimento di un produttore di aerei a pilotaggio remoto disposto a venderglieli. Hanno sfiorato il colpo qualche anno fa attraverso Finmeccanica, ma Pier Francesco Guarguaglini, pare su pressioni Usa, ha dovuto rinunciare a una commessa di oltre 2 miliardi di dollari per rispettare la normativa Mtcr (firmata da 34 Paesi, tra cui l’Italia) che vieta di esportare interi sistemi equivalenti a missili di gittata e che si applica anche agli Uav (Unmanned airsystem vechicle) con raggio d’azione superiore ai 300 chilometri e capacità di carico oltre i 500 chilogrammi. Se l’azienda produttrice viene comprata, però, il divieto automaticamente cade. Ed è proprio quello che, secondo quanto risulta a Il Mondo, Abu Dhabi vorrebbe fare. Sembra imminente, infatti, la decisione del passaggio del controllo a Mubadala Development Company, la società interamente controllata dal governo dell'emirato (che l'ha fondata per diversificare l’economia locale) e già presente nel capitale con il 32%. Il resto della società è per il 34% nelle mani degli italiani Piero Ferrari (il figlio del Drake), che ne è presidente, e José Di Mase, e per poco meno nel portafoglio del colosso indiano Tata. Tata però vorrebbe uscire e lo stesso sarebbe intenzionato a fare Di Mase. Negli ultimi mesi, dunque, le voci su un cambio di proprietà si sono moltiplicate.
Il gruppo degli Emirati avrebbe già individuato il nuovo ad, Carlo Logli. Laurea in ingegneria aeronautica alla Sapienza e master in gestione aziendale a Tolosa, 53 anni, Logli è uscito da Finmeccanica nel quadro dell’epurazione di alcune decine di dirigenti attuata dall’ex ad Giuseppe Orsi. A Mubadala, dove lo avevano conosciuto proprio ai tempi del fallito accordo con Finmeccanica, ne apprezzavano le doti e gli hanno chiesto di entrare nella loro squadra. A breve per lui si prospetta, quindi, il ritorno in Italia. Ad di SuperJet, la jv tra Alenia Aeronautica e Sukhoi, fino allo scorso anno, potrebbe aprire a Piaggio anche il mercato russo.

Fondata nel 1998, Piaggio Aero Industries, nota nel mondo aeronautico solo come Piaggio, è strutturata in tre aziende operative (Genova, Finale Ligure e Palm Beach) e ha la sede legale a Roma. Ne è amministratore delegato l’avvocato Alberto Galassi. E' l’unica azienda al mondo attiva nella progettazione, la costruzione e la manutenzione sia di velivoli sia di motori aeronautici e componenti strutturali. Nel 2012 ha fatturato 185 milioni con 1.330 addetti. E avrebbe affidato a Rothschild Italia l’incarico di ristrutturare il suo debito.
Il principale prodotto di Piaggio è il P.180 Avanti II, il più veloce turboelica del mondo. È un aereo multiutility da nove posti con performance uguali a quelle di un jet delle stesse dimensioni, ma consuma il 40% di carburante in meno grazie alla sua aerodinamica. Prodotto nelle configurazioni Executive (per l’aviazione d’affari) e Special Mission (aero-ambulanza, radiomisure, pattugliatore), del P.180 sono stati venduti finora 225 esemplari. Ma l’azienda (e i suoi corteggiatori) puntano molte carte su tre nuovi prodotti, uno dei quali, però, avrebbe contribuito a incrinare l’assetto della società per la spesa richiesta per la progettazione, considerata esorbitante da alcuni soci. Si tratta del P1XX, un avveniristico aereo destinato all’aviazione d’affari, sul quale Piaggio avrebbe già investito una cifra tra i 100 e i 130 milioni. Un secondo velivolo molto appetito dal mercato è l’Mpa. Evoluzione e sviluppo dello Special Mission, l’Mpa (Multirole patrol aircraft) è destinato a missioni di sorveglianza aerea e di pattugliamento terrestre, costiero e marittimo.

A scatenare l’interesse per la Piaggio è, però, soprattutto il programma P.1HH HammerHead, che ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema aereo a pilotaggio remoto ed elevate performance operative per missioni di sorveglianza, intelligence e ricognizione. Dopo due anni di sviluppo di questa piattaforma (la prima del genere progettata, costruita e integrata interamente in Italia), il roll out è avvenuto il 14 febbraio scorso. L’HammerHead è un velivolo all’avanguardia capace di decollo e di atterraggio automatici e si posiziona nella fascia alta dei droni Male, in grado di volare a media altezza per lungo tempo: nella fattispecie per oltre 16 ore a 13.700 metri. A questo sistema con Piaggio ha collaborato Selex Es (la società per l’elettronica controllata da Finmeccanica), che fornisce i sistemi di controllo del volo, navigazione a pilotaggio remoto e missione SkyStar.

Anche in caso di acquisizione della maggioranza da parte di Mubadala, diverse collaborazioni internazionali rimarranno in piedi. I cinesi di Shig (Shandong Heavy Industry Group), diventati alla fine dello scorso anno proprietari degli yacht Ferretti, sono interessati agli aerei per i voli d’affari, che Piaggio ha cominciato a vendere in Cina e in Russia. Secondo fonti sindacali, Piaggio vorrebbe cedere a Shig il progetto per il P1XX, ma questa decisione potrebbe mettere in forse l’apertura del nuovo stabilimento di Villanova d’Albenga, prevista per i primi del 2014. Proprio per evitarlo, i sindacati e le istituzioni locali avrebbero inutilmente chiesto l’intervento del Fondo italiano d’investimento della Cassa depositi e prestiti. L’Mpa è invece un velivolo che ha attirato su Piaggio le mire della svedese Saab Defence and Security System, che produce il caccia Gripen e ha contribuito a sviluppare l’Mpa. Il ceo di Saab, Hakan Buskhe, di recente ha confessato che vuole sviluppare una versione senza pilota di un caccia destinato a diventare il Gripen del futuro: da qui l’interesse per l’HammerHead e di conseguenza Piaggio. Con Logli alla guida, poi, potrebbe prospettarsi qualche collaborazione con Mosca.

http://www.ilmondo.it/finanza/2013-07-20/ciao-italia-piaggio-verso-emirati_295485.shtml
Purtroppo ormai non passa giorno senza che le disastrate aziende italiane figurino sugli articoli di giornale come oggetti del desiderio (vero o più spesso desiderato) da parte di arabi, cinesi o russi assortiti.
Che poi il megadrone abbia addirittura "scatenato l'interesse per Piaggio", mi sembra un filo ottimistico.
Quanto alla normativa MCTR, ricordo che gli USA hanno appena venduto dei Predator agli EAU. Ufficialmente in una versione "disarmata"...
Non è chiaro perchè Piaggio non potrebbe fare altrettanto.
 

belumosi

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Solo io credo che gli arabi comprando quest'azienda stanno facendo un buco nell'acqua?
Arabi, cinesi e russi acquisendo aziende straniere in quntità, si assicurano due obiettivi: da un lato l'acquisizione di tecnologie più o meno avanzate, dall'altro la possibilità di esercitare un sempre maggiore soft power nei confronti degli stati dove hanno sede le aziende partecipate o acquisite attraverso i fondi sovrani.
 

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Purtroppo ormai non passa giorno senza che le disastrate aziende italiane figurino sugli articoli di giornale come oggetti del desiderio (vero o più spesso desiderato) da parte di arabi, cinesi o russi assortiti.
Che poi il megadrone abbia addirittura "scatenato l'interesse per Piaggio", mi sembra un filo ottimistico.
Quanto alla normativa MCTR, ricordo che gli USA hanno appena venduto dei Predator agli EAU. Ufficialmente in una versione "disarmata"...
Non è chiaro perchè Piaggio non potrebbe fare altrettanto.
non serve comprare un'azienda per fare un drone di un piccolo turboprop.
basta comprane qualcuno usato e trasformarlo , e non crediate ci voglia poi molto, basta chiedere ad IAI
di sicuro piaggio aero non sta in buone acque e 200 macchine vendute in quasi 30 anni non sono certo un successo visto che un quarto e' finito allo stato italiano, (persino il cfs ne ha uno, evito altri commenti....) e un'altro quarto ad un unico operatore americano in fallimento.
quanti king air hanno venduto in 30 anni? date un'occhiata e poi parliamo di successi aeronautici...che poi il p180sia bello sono d'accordo a me piace moltissimo
 

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Purtroppo ormai non passa giorno senza che le disastrate aziende italiane figurino sugli articoli di giornale come oggetti del desiderio (vero o più spesso desiderato) da parte di arabi, cinesi o russi assortiti.
D'altronde dopo essersi litigati gli aeroporti di Cuneo, Forlì, Rimini, ecc a suon di miliardi...ora sti stessi cinesi, arabi e russi si litigano il fior fiore dell'industria aeronautica italiana!
 

Veolia

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D'altronde dopo essersi litigati gli aeroporti di Cuneo, Forlì, Rimini, ecc a suon di miliardi...ora sti stessi cinesi, arabi e russi si litigano il fior fiore dell'industria aeronautica italiana!
fior fiore e aeronautica italiana e' una contraddizione in termini , cosa facilmente dimostrabile
 

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Posto qui visto che riguarda una compagnia che opera con 6 P180:

K-air è la prima compagnia aerea italiana certificata per la documentazione di bordo "paperless"
Tuesday 23 July 2013
K-air, compagnia aerea operativa nel settore della business aviation, è la prima compagnia aerea italiana ad ottenere dall'ENAC l’autorizzazione all’impiego di un sistema “paperless” (Paperless cockpit – EFB Class 1 con SW Type B) che consente di eliminare le vecchie carte di bordo, sostituendole con i più moderni supporti elettronici (maggiori informazioni anche su questo link).
La soluzione scelta da K-air è stata di utilizzare come piattaforma hardware gli ormai collaudati Apple iPad e come piattaforma software i sistemi Jeppesen, società del gruppoBoeing specializzata nella fornitura di servizi e tecnologie per l’aeronautica.
Sul fronte operativo, l’utilizzo del supporto elettronico permette una maggiore versatilità e immediatezza di utilizzo, ma soprattutto garantisce un costante aggiornamento delle mappe di bordo, incrementando ulteriormente i già elevatissimi standard di sicurezza della compagnia, e riduce i carichi di lavoro degli equipaggi nelle fasi di pianificazione e condotta del volo.

Dal punto di vista dell’offerta verso la clientela, l'implementazione di questo nuovo sistema consente un aumento degli spazi e dei pesi a disposizione per il bagaglio degli ospiti, grazie alla rimozione degli ingombranti e obsoleti volumi cartacei (il cui peso si aggira in media intorno alle 50 libbre).
I severi test di laboratorio e di bordo e l’analisi condotte da ENAC di tutti i passaggi finalizzati a comprovare la completa efficacia e adeguatezza del processo, hanno reso possibile il conseguimento dell’autorizzazione all’impiego del sistema “Paperless”.
“Nel settore della business aviation, la rapidità di esecuzione e la capacità di aggiornamento in tempo reale fanno la differenza. La nostra spiccata propensione per le soluzioni tecnologicamente avanzate, a vantaggio della sicurezza dei nostri servizi verso la clientela, ci ha portati ad investire in questo rilevante progetto ”, ha commentato Lino Colombo, amministratore delegato di K-air, “Il raggiungimento di questo importante obiettivo è stato possibile grazie al fondamentale supporto fornitoci da ENAC, massima autorità nel settore dell’aviazione civile e da Piaggio Aero Industries SpA, azienda costruttrice del P 180 Avanti II.”

http://www.ilvolo.it/index.php/2013072310804/Aviazione-Generale-Business/kair.html

Vista da fuori questa azienda non sembra affatto male e pare una delle poche realtà solide del settore. E probabilmente è una delle poche che sfrutta davvero la decantata economicità del P180.
 

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Owners Head for Exits as Avantair’s Prospects Dim

AVIATION INTERNATIONAL NEWS » AUGUST 2013
by JAMES WYNBRANDT

Avantair maintenance provider Teterboro Rams has filed liens on 41 of Avantair's aircraft in Bergen County Court in New Jersey. It is in possession of four and is seeking to auction them for unpaid maintenance work.

July 29, 2013, 9:10 AM
The future of Avantair, the operator of Piaggio Avanti fractional ownership, Axis Lease and Edge Card flight access programs, was hanging in the balance at the end of Friday as the Clearwater, Fla.-based company urgently sought restructuring options following its June 26 cessation of operations. The shutdown came after a June 6 fleet grounding that followed concerns about proper tracking of time-controlled parts, which the company apparently swapped among aircraft in a bid to maintain fleet availability.

The fleet was also grounded last October for three weeks after an aircraft shed an elevator during operations. Both of these groundings were termed “voluntary” by the company, though former employees tell AIN they believe the standdowns were undertaken in response to FAA pressure.

AIN made repeated requests to Avantair’s senior leadership to explain developments at the company. In the case of former president David Haslett (see below), the requests went unanswered. CEO Steven Santo said he was unable to comment publicly at the time. Avantair is a publicly traded company (stock symbol AAIR).

An estimated 17 to 20 aircraft of the 56 Avantis in the company’s fleet are currently flyable. Many of the approximately 620 fractional owners are trying to locate their aircraft, determine their condition and make contact with co-owners in an effort to reclaim their airplanes, according to owners and owner representatives AIN has spoken with. Some say Avantair, which has cited privacy concerns, has not made itself available to assist in these efforts.

A “NewCo” restructuring plan Avantair floated on July 3 called on each owner to place $25,000 into an escrowed “catch-up maintenance fund” to bring the fleet to airworthy condition. At the same time, the company sought $4.5 million in outside financing in addition to $2 million in cash and credit it said Piaggio Aero, the Avanti’s manufacturer, had pledged. Piaggio America president John Bingham told AIN that Piaggio is “pleased to support [Avantair] in any way we can within the boundaries of the situation,” but declined to discuss specific figures.

The proposed plan also called for hourly rates to rise about 40 percent and for Avantair to reduce its service area to the eastern U.S. and Texas, eliminating about half its members, though the restructuring required participation by 300 owners. The plan didn’t address how the company would deal with its $125.11 million in debts and liabilities.

Additionally, the company faces lawsuits from owners claiming contractual breaches and former employees claiming labor-law violations, and liens filed by creditors on owners’ aircraft.

In a July 9 email, Avantair’s then president, David Haslett, told owners that, based on feedback to the plan, “we want to be absolutely clear that the first priority of Avantair is to preserve the value of your fractional share asset in your aircraft, independent of any involvement in a NewCo,” again asking all owners to pay a one-time $25,000 assessment. “Once all the maintenance is completed, owners will have any number of options which may include, but not be limited to, participating in a NewCo, divesting of their fractional share or participating in a co-op or transferring the aircraft onto another vendor’s operating certificate,” Haslett wrote. The following day Haslett resigned as president (no public announcement was made until an 8-K form was filed a week later), telling some owners in emails “the Board has retained me to consult for them on certain projects and a restructuring.”

Many owners are now turning to attorneys to investigate their legal options. Aerlex Law Group of Santa Monica, Calif., which represents 53 owners, according to lawyer Amanda Applegate, hosted a conference call with more than 40 clients and interested parties on July 18 to provide general advice on what owners can do individually and collectively to recover their airplanes. Legal experts note that many states give mechanics wide latitude in placing liens on vehicles on which they claim non-payment for performed maintenance. But some have cast doubt on whether these so-called “mechanics liens” give sufficient authority to go so far as to auction off these assets.

Legal Action Under Way

On July 25, four Texas creditors–Soldier Creek Ranch LLC, R. David Jones (Soldier Creek’s manager), Joel Trammel and Mike L. Allred–filed an involuntary Chapter 7 bankruptcy filing against Avantair in Florida’s Middle District (Tampa) U.S. Bankruptcy Court. According to the court docket, Avantair was served notice of the case on July 26, and initial hearings had yet to be scheduled at press time.

Longtime Avantair maintenance provider Teterboro Rams has placed liens on 41 Avantis and is in possession of four of them, and has filed a lawsuit in Bergen County Court in New Jersey seeking permission to auction the four aircraft in 30 days, which was to fall on July 27. Rams co-owner Dennis Espinosa posted the four N-numbers on the Avantair Owners Forum in the hope that owners would contact him to resolve the bill, but as of July 22 no funds had been received. Espinosa said he instructed his attorney not to file the final paperwork for the auctions until the 30 days expired, and he estimates the auction could be held by mid-August. Espinosa also told AIN an FAA Special Emphasis Investigations Team (SEIT) visited Rams to gather information related to Avantair and the maintenance of its fleet. The FAA declined comment.

Avantair also faces repossession of six company-owned aircraft. On June 13, the company reached a forbearance agreement with Midsouth Services and Clear Aircraft related to past-due lease payments for these core airplanes, according to an SEC 8-K filing by Avantair on June 26. But on June 18 and 25, the company was notified that it was in breach of this forbearance agreement, and, according to Avantair’s filing, “the lessor has been exercising…all rights and remedies available under the [agreement] and applicable law, including taking possession of its leased aircraft and aircraft engines.”

Owner lawsuits filed thus far include a class action lawsuit from Heisman Square in Oklahoma County District Court that contends the loss of the elevator that led to the first grounding should have been disclosed when Heisman Square was buying a share in the program last August; Gary West’s suit, filed in the Dallas Division of U.S. District Court, seeks return of his aircraft (N139SL) and alleges, among other charges, the company has removed parts from some aircraft and replaced them with “less desirable” parts; Stone America Licensing Group filed suit in the U.S. District Court in New Jersey alleging failure to provide contracted services.

A pair of class action lawsuits on behalf of former employees has also been filed. The company furloughed almost all its 500 employees (which included more than 225 pilots at its peak) when it ceased operations on June 26. A lawsuit filed in U.S. District Court in Tampa by Mary Peterson and Scott Piwinski claims the company violated the Fair Labor Standards Act by failing to pay employees for their last 2.5 weeks of work, and violated the Worker Adjustment and Retraining Notification Act by failing to provide sufficient advance notice of termination. As is customary in such filings, the suit names Avantair officers Steven Santo, Bret Holmes and David Haslett as well as the company itself.

Meanwhile, the Avantair Owners Forum, started this January by owner Joel Trammell of Austin, Texas, serves as a conduit for sharing information as well as the owners’ mounting complaints, and provides a window into Avantair’s apparently deteriorating service and downward spiral seen from the owners’ perspectives. Postings that a number of owners provided to AIN tell of hours-long delays, short-notice cancellations and flights that failed to materialize. Additionally, Avantair allegedly refused to provide charter lift to customers when no Avantair aircraft were available, contrary to what owners say it was contractually obligated to do.

Avantair’s apparent collapse doubtless creates question marks for owners in other fractional programs as well as jet cardholders about the safety of their investments, but nothing found in AIN’s research suggests any infection is about to spread through the fractional industry. Nonetheless, the head of one fractional program toldAINhe has already heard questions from at least one customer about his company’s financial viability. Other fractional providers didn’t respond toAIN’s queries by deadline. The problems at Avantair could also affect the market for Piaggio aircraft, as it has been the Italian manufacturer’s biggest commercial customer. For example, it remains to be seen what impact the possible closure of Avantair could have on prices for pre-owned Avantis if its fleet is put up for sale.

http://www.ainonline.com/aviation-n...-29/owners-head-exits-avantairs-prospects-dim
 

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Bye bye Avantair

Avantair To Be Liquidated, Trustee Tracking Down Assets
Clearwater Fla.-based Avantair’s assets will be sold off and the company liquidated after it failed to meet a deadline last week to contest an involuntary Chapter 7 filing in the Florida Middle District U.S. Bankruptcy Court in Tampa. Judge Catherine McEwen signed an order on Friday converting the case to full Chapter 7 status and gave former fractional provider Avantair until this Friday to provide the court with a list of creditors, co-debtors and unexpired leases. The court has also given Avantair’s creditors until December 18 to file a claim. Avantair bankruptcy trustee Beth Ann Scharrer asked the court to authorize the examination of Avantair CEO Steven Santo, CFO Bret Holmes, president David Haslett, associate general counsel Tom Palmiero, executive vice president Kevin McKamey and executive vice president of finance and operations Stephen Wagman “to obtain any and all documents in [their] possession related to the assets, liabilities and business operations of [Avantair].” This includes emails, written documents, phone records, personal bank records and individual tax returns, to name just a few. Scharrer has also subpoenaed Wells Fargo for Avantair’s bank records. Meanwhile, the FAA has suspended the airworthiness certificates of much of the Avantair Piaggio Avanti fleet–some via emergency orders, the remainder under non-emergency orders–because the FAA “Administrator has determined that there are reasonable bases for questioning the airworthiness of the aircraft.” In a sample inspection, the FAA found that four Avantair-operated Avantis had long lists of discrepancies (one alone had 83), while nine others were missing “major components,” such as an engine or engines.
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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Praticamente un P180 usato adesso vale come una Seat Ibiza del 1980
Se il prezzo di acquisto è molto basso e i costi di gestione pure (è così?), immagino ci sarà un po' di mercato anche per gli ex-Avantair.
Immagino anche lo spirito con il quale a Genova possono aver appreso la notizia: 50 macchine usate tutte in un colpo sul mercato a far concorrenza al nuovo...