Pronto il rapporto ONE WORKS - KPMG - NOMISMA per la programmazione nazionale


A345

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15 Novembre 2007
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Piacenza, Emilia Romagna.
bah vedendo la cartina mi sa che Parma tra gli inutili è quello più utile,contando che ci sono firenze e pisa così vicine può anche esserci parma.

Comunque secondo me la storia è territoriale e non in base ai passeggeri,bisognerebbe fare una scacchiera e lasciare aeroporti che si trovano in zone strategiche e distanti tra loro.Magari ingrandirli e farli più belli e funzionali,vedi Germania.
Aumentare le piste,e i licenziati dagli aeroporti chiusi reimmeterli nei sistemi degli aeroporti che avranno bisogno di maggior personale.
Io sono di Piacenza, sono 10 anni che viaggio per lavoro, e ho scoperto che c'era un aeroporto a Parma circa 2 anni fa...
Il 99% delle persone qui non sa che a Parma c'è un aerporto, semplicemente perchè non interessa a nessuno!
Abbiamo Malpensa a 130 km dal quale si vola(va) in buona parte del mondo, Linate a 70 km (in 40 minuti da pc sono in aeroporto), Bergamo con i lowcost a un'ora e mezza di macchina, e Verona e Bologna idem.
Siccome Parma è qui di fianco, pensi veramente che serva il suo aeroporto?

Finchè ci mette i soldi un privato ok, ma se ci mette dei soldi lo stato, cioè anche io, mi girano le sfere!

Secondo me è giusto che inizino a sfoltire gli aerporti, perlomeno quelli a cui dare soldi, gli altri se riescono che vadano avanti con le loro gambe.
E' il criterio di scelta che preoccupa...
 

Farfallina

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Io sono di Piacenza, sono 10 anni che viaggio per lavoro, e ho scoperto che c'era un aeroporto a Parma circa 2 anni fa...
Il 99% delle persone qui non sa che a Parma c'è un aerporto, semplicemente perchè non interessa a nessuno!
Abbiamo Malpensa a 130 km dal quale si vola(va) in buona parte del mondo, Linate a 70 km (in 40 minuti da pc sono in aeroporto), Bergamo con i lowcost a un'ora e mezza di macchina, e Verona e Bologna idem.
Siccome Parma è qui di fianco, pensi veramente che serva il suo aeroporto?

Finchè ci mette i soldi un privato ok, ma se ci mette dei soldi lo stato, cioè anche io, mi girano le sfere!

Secondo me è giusto che inizino a sfoltire gli aerporti, perlomeno quelli a cui dare soldi, gli altri se riescono che vadano avanti con le loro gambe.
E' il criterio di scelta che preoccupa...
Parma chiuso fra LIN e BLQ è stra-inutile.
 

dario abbece

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Rossi sulla Tav: 'Sono per il tunnel' 20/07/2010 - Domani l'incontro con Moretti e Renzi. Aeroporto: 'Fusione tra societa' che gestiscono il Galilei e il Vespucci, sarebbe positiva'

Tav e aereporto in primo piano nell'agenda del presidente della Regione Toscana. E' infatti in programma domani l'incontro di Enrico Rossi con l'ad di Ferrovie, Mauro Moretti, a cui prendera' parte anche il Sindaco di Firenze Matteo Renzi: 'Parleremo di collegaementi regionali, di come migliorarli - ha puntualizzato Rossi - Dopo di che, ci confrontermo anche sul tema della Tav'. Rossi ha precisato ancora la sua posizione: 'La decisione e' stata presa e fermarsi sarebbe un errore. Dobbiamo accettare le sfide della modernita' e io sono per il sottoattraversamento, da realizzare con tutte le garanzie dei cittadini, in modo che in superificie, i collegamenti con le citta' toscane possano trarne giovamento. Sono convinto che questo intervento, discutibile come tutti gli interventi, deve essere fatto bene e avra' vantaggi per Firenze e la Toscana. Rispondendo ai cronisti sulla possibilita' del passaggio a Firenze, gia' dal 2011, sui binari di superficie, dei treni di Ntv, la societa' privata creata da Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle, Rossi ha sottolineato che quando ci sara' il tunnel noi vogliamo che i binari in superficie siano dedicati al trasporto regionale. Comunque - ha concluso - la presenza di altri treni la possiamo vedere come uno stimolo ulteriore alla necessita' di costruire il tunnel.E in merito all'aeroporto di Firenze, Rossi ha detto che non vedrebbe affatto male una fusione tra le societa' di gestione del Galilei di Pisa e del Vespucci: 'In Toscana - ha ribadito Rossi - ci sono due aeroporti importanti e penso che sarebbe opportuno andare ad una integrazione, nelle forme che saranno economicamente sopportabili. Penso che in questo modo nascerebbe un bel polo aeroportuale nel panorama italiano. Il presidente della Regione ha quindi fatto riferimento al potenziamento dello scalo fiorentino, legato anche allo sviluppo dell'area di Castello. Lunedi' prossimo - ha annunciato - arrivera' in giunta la delibera per l'avvio dell'iter per l'integrazione al Piano di indirizzo territoriale. Lo sviluppo dell'aeroporto e il parco della Piana non sono in contrapposizione: semmai appare stridente la possibilita' di una nuova edificazione. In ogni caso per me, il nuovo aeroporto e' tema prioritario.E in merito alla manovra economica, Rossi ha lanciato una proposta: Il governo coinvolga le Regioni nella lotta all'evasione fiscale, ottenendo che una quota percentuale importante di quanto recuperato rimanga alle Regioni; e questo anche per evitare che a pagare siano sempre gli stessi. Non ci sottraiamo a fare la nostra parte - ha proseguito Rossi -, ma non accettiamo lezioni: entro la pausa estiva presentero un piano per il contenimento dei costi, ma e' bene chiarire che gia' tagliando tutto il possibile e andando a intaccare anche la 'carne viva' di alcuni servizi importanti, si arriva a circa 100 milioni, un terzo dei 320-350 che il governo ci taglia. Stiamo parlando gia' di sacrifici enormi, che non riguardano la politica. Rossi, ad esempio, ha fatto riferimento a un taglio di 51 milioni nei trasferimenti alle imprese, fatto in un momento in cui invece si dovrebbe investire e del fatto che meta' dei contratti a termine che non saranno rinnovati.
 

yberf

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9 Luglio 2010
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mi piacerebbe leggerlo, sapete se per caso il rapporto è reperibile on line da qualche parte?
 

MarioF

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25 Giugno 2010
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Magari è una stupidaggine ma a me sembra che forse era meglio non scriverlo questo rapporto: adesso, da quando è venuto fuori, tutti gli aeroporti più piccoli (Parma, Perugia, Siena...) stanno tirando fuori nuovi progetti di sviluppo, mentre prima mi sembrava se ne stessero molto più zitti.....:diavoletto:

Ciao!
 

dario abbece

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2 Ottobre 2008
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Meno rotte e meno sprechi
Il federalismo dei piccoli aeroporti
Ecco il piano Enac che rivoluziona gli scali italiani. Cambiamenti in vista per i 20 più piccoli. Il dossier sarà discusso con il governo e gli Enti locali
di LUCIO CILLIS

http://www.repubblica.it/cronaca/20...mo_dei_piccoli_aeroporti-6346317/?ref=HREC2-1

ROMA - Arriva il federalismo aeroportuale. Riguarderà soprattutto gli scali più piccoli, quelli con futuro incerto e costi elevati che pesano sulla collettività: in prospettiva dovranno rinunciare a diverse rotte e, in particolare, a quelle internazionali che saranno concentrate negli aeroporti principali del Paese.

E questo perché lo Stato farà un passo indietro, trasferendo proprietà e gestione agli enti locali: toccherà dunque a Comuni, Regioni e Province - già alle prese con problemi finanziari indotti dalla crisi e dai tagli del governo - decidere se farsi carico delle spese di mantenimento degli scali minori. Insomma, da qui a qualche anno sarà sempre più difficile volare da piccole città italiane verso le grandi mete europee.
È il destino di almeno 20 aeroporti - da Aosta a Cuneo, da Foggia a Perugia, da Siena a Tortolì - in base a quanto pianificato da qui al 2030 nello studio "Sviluppo della rete aeroportuale italiana" che l'Enac ha consegnato al ministero dei Trasporti.
La soluzione per aggirare i costi che pesano sulla collettività, come quelli relativi all'assistenza al volo o al servizio dei vigili del fuoco (una media di almeno due milioni l'anno ad aeroporto, per un totale di circa 60 milioni) viene proposta al governo dall'Ente per l'Aviazione civile e dal suo presidente, Vito Riggio: un piano, sul quale l'ultima parola spetterà al ministro dei Trasporti Altero Matteoli, che non mancherà di scatenare reazioni a catena da parte di Regioni e Comuni. Lo studio messo a punto per conto dell'Enac da OneWorks, Kpmg e Nomisma, traccia una netta linea di demarcazione tra gli aeroporti strategici e quelli che, al momento, non hanno grosse chance di crescita. Il futuro è roseo per 14 scali nazionali di rango: hub e aeroporti che mostrano tassi di sviluppo dei passeggeri elevatissimi. Nodi come Fiumicino, Malpensa, Venezia, Linate e via fino a Bologna, Bari (se verrà allungata la pista a 3 chilometri) e Palermo, hanno tutte le carte in regola per raddoppiare capacità e numero di passeggeri nei prossimi 10 anni, consolidando la loro posizione di "porta di ingresso in Italia". Questi aeroporti potranno crescere e aumentare la loro quota di voli.
Ma gli altri scali oggetto del riassetto rischiano di restare al palo, riducendo progressivamente la loro presenza sulle rotte internazionali. I 10 definiti come "primari", nel piano sono considerati come "non strategici" perché limitati nel bacino di utenza e nello sviluppo delle infrastrutture. Mentre i restanti 24, definiti "complementari", saranno operativi solo per soddisfare esigenze locali particolari e circoscritte, come isole o zone marginali del Paese altrimenti non raggiungibili. Alcuni dei 10 aeroporti medio-piccoli, potrebbero dunque essere costretti a rinunciare a diverse tratte da e per l'Europa mentre il gruppetto dei 24 complementari rischia un ulteriore, quanto fatale, ridimensionamento.
Bene, è proprio su 20 di queste ultime 24 realtà che l'Enac propone di sparigliare: "Nei prossimi 10 anni i passeggeri degli scali nazionali aumenteranno di circa 100 milioni rispetto ad oggi - spiega Riggio - è quindi necessario agire subito. Ma dobbiamo anche renderci conto che in un momento particolare come questo, in cui si parla tanto di federalismo, lo Stato non potrà più farsi carico degli oneri che gravano sugli aeroporti minori". Per mettere a nudo le contraddizioni del trasporto aereo italiano il presidente dell'Enac cita il caso emblematico di Comiso, in provincia di Ragusa: "Si tratta di una struttura nuova, pronta per essere inaugurata dopo 4 anni di lavori e un investimento di 53 milioni di euro. Ma siamo fermi: quella è una pista che non apre proprio perché oggi noi non siamo in grado di sapere chi sia il vero gestore o proprietario dello scalo. Se il Comune, che reclama attenzione ma nel contempo ha già dei problemi di bilancio da affrontare prima di occuparsi di un aeroporto, oppure se la responsabilità è della Regione Sicilia. Che a sua volta punta alla gestione spalmando però i costi sull'intera collettività. Per questo sarebbe meglio che lo Stato cedesse completamente il controllo agli enti locali. I quali - precisa Riggio - a quel punto dovranno farsi due conti e scegliere se pagare le spese di un aeroporto che muove pochi passeggeri l'anno, di sobbarcarsi la spesa per il lavoro degli "uomini radar", per quello dei pompieri, per tenere a norma tutte le strutture o se lasciar perdere e spendere in altro modo i loro soldi".


(18 agosto 2010)
 

dario abbece

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Enac: "Malpensa aeroporto strategico"
Secondo un rapporto anticipato da Repubblica, l'ente inserirebbe lo scalo varesino tra i 14 aeroporti che dovrebbero rimanere allo Stato, nel progetto di "federalismo Aeroportuale". Si spartiranno 100 milioni di utenti in più

http://www3.varesenews.it/gallarate_malpensa/articolo.php?id=180515



Malpensa è uno dei 14 aeroporti strategici su cui punterà lo Stato nei prossimi anni.
Emerge da uno studio di Enac (l'ente che sovrintende il traffico aereo nazionale) che è stato inviato al Ministero in questi giorni ed è stato anticipato dal quotidiano Repubblica. Dall'Enac non confermano e non smentiscono il contenuto del documento, ma la situazione appare chiara.

La prospettiva è confermata anche dai dati ufficiali resi noti da Enac. Per Malpensa è infatti un'estate in crescita: nella prima parte del periodo delle vacanze (da inizio luglio a metà agosto) lo scalo milanese ha registrato un +8%, un risultato di tutto rispetto, in linea con quello di Fiumicino, che chiude a +9%. In termini assoluti si parla di 3 milioni di passeggeri in un mese e mezzo. I dati vengono dall'Enac, l'ente che sovraintende il traffico aereo in Italia: il quadro complessivo è quello di «un generale aumento» del numero di passeggeri trasportati, salutato con entusiasmo dal presidente Vito Riggio, che ha ringraziato in particolare proprio Adr e Sea, gestori degli aeroporti romani e milanesi (anche se il miglior risultato in termini percentuali è quello di Torino Caselle, con +26%).


I dati arrivano nella giornata in cui, secondo il quotidiano La Repubblica, è presentato in anteprima il “federalismo aeroportuale” proposto da Enac: un piano che prevede il trasferimento di una ventina di aeroporti minori dallo Stato a Regioni e Comuni, per abbattere i costi a carico dello Stato (ad esempio quelli per i Vigili del Fuoco). In realtà, una specie di federalismo alla rovescia.

Lo studio – commissionato a maggio a tre società specializzate – contiene la proposta di trasferimento degli scali minori, con trasferimento delle rotte internazionali agli scali più grandi. Quattordici aeroporti strategici che potrebbero raddoppiare in dieci anni numero di voli e di passeggeri. E tra questi scali c'è anche, non c'è bisogno di dirlo, anche Malpensa. Vito Riggio, nell'intervista rilasciata, parla di una crescita complessiva del sistema di 100 milioni di passeggeri per il sistema aeroportuale italiano.

Il piano – è bene dirlo – è ancora solo allo stadio di proposta, trasmessa al Ministero dei Trasporti, che la valuterà probabilmente entro l'autunno. Ma al di là della proposta del “federalismo aeroportuale” e del destino dei piccoli aeroporti - messi in subbuglio dall'intervista, da Trieste a Comiso -, rimane la prospettiva di crescita positiva per il traffico aereo. Con quella torta di 100 milioni di passeggeri da conquistare.
18/08/2010
 

dario abbece

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milano
gia e come la mettiamo con le prossime Aperture? vedi Comiso e Grazzanise?
Nei prossimi 10 anni i passeggeri degli scali nazionali aumenteranno di circa 100 milioni rispetto ad oggi - spiega Riggio - è quindi necessario agire subito. Ma dobbiamo anche renderci conto che in un momento particolare come questo, in cui si parla tanto di federalismo, lo Stato non potrà più farsi carico degli oneri che gravano sugli aeroporti minori". Per mettere a nudo le contraddizioni del trasporto aereo italiano il presidente dell'Enac cita il caso emblematico di Comiso, in provincia di Ragusa: "Si tratta di una struttura nuova, pronta per essere inaugurata dopo 4 anni di lavori e un investimento di 53 milioni di euro. Ma siamo fermi: quella è una pista che non apre proprio perché oggi noi non siamo in grado di sapere chi sia il vero gestore o proprietario dello scalo. Se il Comune, che reclama attenzione ma nel contempo ha già dei problemi di bilancio da affrontare prima di occuparsi di un aeroporto, oppure se la responsabilità è della Regione Sicilia. Che a sua volta punta alla gestione spalmando però i costi sull'intera collettività. Per questo sarebbe meglio che lo Stato cedesse completamente il controllo agli enti locali. I quali - precisa Riggio - a quel punto dovranno farsi due conti e scegliere se pagare le spese di un aeroporto che muove pochi passeggeri l'anno, di sobbarcarsi la spesa per il lavoro degli "uomini radar", per quello dei pompieri, per tenere a norma tutte le strutture o se lasciar perdere e spendere in altro modo i loro soldi".


il messaggio è chiaro .....lo stato per questi non caccia un euro!
 

sgnauss_limp

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18 Agosto 2009
65
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Un aeromobile che effettua voli internazionali è in genere più grande e capiente di un aeromobile che effettua solo voli nazionali...
Quindi Aeromobili più grandi necessitano di categoria antincendio più elevata...ovvero più mezzi piu uomini=costi maggiori
 

SkyNomad

Utente Registrato
Un aeromobile che effettua voli internazionali è in genere più grande e capiente di un aeromobile che effettua solo voli nazionali...
Quindi Aeromobili più grandi necessitano di categoria antincendio più elevata...ovvero più mezzi piu uomini=costi maggiori
Grazie per la risposta. Evidentemente sono condizionato dal fatto che qui a Genova l'aereo più piccolo va a Monaco...
 

freeair

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7 Novembre 2005
1,922
1
.
Non mi pare proprio.
penso si riferisca alla categoria antincendio espressa male.
In ogni caso una struttura VF in aeroporto costa, sia in termini di mezzi che equipaggiamenti e dare a un aeroporto una categoria per 747 quando ne atterra uno (forse) all'anno è assurdo.
Il problema è che in alcuni aeroporti bisogna coordinare qualche giorno prima l'arrivo dell'aeromobile per avvisare i VF di mandare i mezzi necessari all'assistenza perche in APT non ce un distaccamento con costi non indifferenti.
 

i-ffss

Utente Registrato
30 Agosto 2010
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54
LIMF
nulla vieta agli enti locali che vogliono tenersi la loro bella scatola con la linguetta d'asfalto e parcheggi aeromobili di fare joint-ventures con qualche "capitano coraggioso" e dividere costi, rischi e profitti...se è vero che lo Stato non ci metterà più un centesimo, se l'ente locale vuole l'aeroporto se lo paghi...

a me sembra una bella fesseria: carta sprecata