Mentre si fantastica su fantomatici collegamenti AV Milano-Londra questa è la realta':
Treni da incubo: Frecciarossa Milano-Parigi fra stop e disservizi, arriva a Gare de Lyon con 6 ore di ritardo
Ma davvero «L’Europa è più vicina» viaggiando in treno come recita il motto del
Frecciarossa che due volte al giorno raggiunge
Parigi da Milano (e viceversa), una «metropolitana d'Italia che può diventare metropolitana d'Europa» secondo
Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di
Trenitalia?
In calendario dal 1° aprile dopo la lunga interruzione per la frana nel tunnel del Frejus, il collegamento
Italia-Francia si è rivelato un incubo per i passeggeri (incluso chi scrive) che hanno viaggiato sul convoglio 9296 partito (già in ritardo) da
Milano Centrale alle 15.48 dell’11 aprile con arrivo previsto a Parigi alle 22.39 che invece ha viaggiato tra le due città per 13 ore accumulandone
oltre sei di ritardo senza che ai viaggiatori venisse data la minima informazione su cosa stava succedendo.
Dopo meno di due ore di viaggio il treno si è fermato a
Bardonecchia e c'è rimasto tre ore e mezza. Il motivo? Mai chiarito.
Problemi sulla linea secondo un primo annuncio, «persone non autorizzate lungo la massicciata» se ci si basa sul secondo annuncio e guasto «a un treno non della nostra compagnia» stando a quanto sussurrato dal personale di bordo sceso sul binario assieme ai passeggeri a prendere una lunghissima boccata d’aria. Sta di fatto che la
Freccia ormai non troppo Freccia è ripartita alle 21.12 con, appunto, quasi tre ore e trenta di ritardo.
Per gli sventurati a bordo (il treno era quasi pieno) diretti a
Lione un’altra disavventura: a mezzanotte e venti, con quattro ore di ritardo sul programma, la Freccia non Freccia non si è fermata come da programma a
Part-Dieu - la stazione principale di Lione - ma nella secondaria e periferica Perrache con promessa di navetta di collegamento. Il motivo? Non si sa.
A quel punto, nella (peraltro compostissima) disperazione generale (
coincidenze saltate, trasporti pubblici azzerati, parenti allettati) era logico ipotizzare l'arrivo a
Parigi Gare de Lyon alle due e trenta del mattino, mantenendo il ritardo accumulato e considerando l’ora e 55’ di viaggio che i nostri cugini Tgv e la stessa Freccia impiegano in una delle tratte più veloci d'Europa dove si raggiungono i
320 km/h.
E invece, sempre senza nessuna spiegazione da parte del personale di viaggio, la Freccia ha passeggiato a 90 km/ora. Unico indizio del
ritardo-monstre che si stava accumulando il display nelle carrozze che spostava progressivamente l’ora di arrivo dalle due alle tre alle quattro fino a cancellare ogni previsione, forse per pudore, sostituendola con cartoni animati giapponesi.
Intanto le
luci a bordo venivano abbassate per conciliare il sonno e magari indurre all’oblio i passeggeri (molti bambini, tante famiglie che si erano regalate un weekend) stremati. Il nostro 9926 è entrato alla
Gare de Lyon (dopo aver sostato a lungo alle porte di Parigi) alle 4 e 45 del mattino con oltre sei ore di ritardo, un record con pochi precedenti. Tempo totale di viaggio tredici ore, più di un volo
Milano-Tokyo. La Metropolitana d’Europa - che progetta di arrivare a
Londra nel 2029 e offre «taglieri» firmati
Carlo Cracco in una carrozza battezzata con ottimismo "bistrot" - è più lenta di quelle delle nostre città.
Fra i vari disagi, uno stop di tre ore nei pressi di Bardonecchia. I viaggiatori lasciati senza alcuna informazione
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