Thread Alitalia/Cai 2-3 novembre


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Pillo

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6 Settembre 2008
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Il piano Cai originario prevedeva di dismettere prima gli M80 (fuori tutti a fine 2009) e poi i 737 (in flotta fino almeno al 2011), considerando quindi meno onerosi i secondi. Hanno cambiato piano?
Non ho certezze Sabelli lo chiama "fine tuning" e significa che cambia ogni giorno.
Sono solo 15 macchine di un modello diverso su 150 non mi sembra un gran cambiamento.
Oltre i vantaggi economici che ho gia' riportato giustificherebbe la cassa integrazione speciale dei Piloti AP tanto cara a CAI.
 

Boeing747

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5 Novembre 2005
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perchè vivacchierebbe a mie spese?se anche io sono nella corporazione...
E' una corporazione a cipolla: il cuore sono gli Anpac AZ, gli altri sono strati esterni a rimorchio. Su Colaninno non fa effetto, ma vedo che il traino autoreferenziale funziona.
pensiamo prima di scrivere eh settequattrosè...dai su
Dicevi che non sono mai stati elencati privilegi: ne ho ricordati due enormi, in risposta hai scritto tutt'altro. Er Polé, leggiamo prima di blaterare...
 

AJ

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31 Agosto 2007
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Milano, Lombardia.
Quoto l'intervista a Sabelli, dalla prima all'ultima parola. Ora chi vuole dimostrare che CAI è formata da incompetenti, può tranquillamente rinunciare al proprio lavoro :D
 

Boeing747

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5 Novembre 2005
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Varese
Non ho certezze Sabelli lo chiama "fine tuning" e significa che cambia ogni giorno.
Sono solo 15 macchine di un modello diverso su 150 non mi sembra un gran cambiamento.
Oltre i vantaggi economici che ho gia' riportato giustificherebbe la cassa integrazione speciale dei Piloti AP tanto cara a CAI.
Mi convince di più il discorso risorse umane, comunque grazie. Significa quindi che radierebbero subito tutti i 737?
 

ichnos

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7 Aprile 2008
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Sardegna.
...per quanto riguarda CAI...

...il mondo intero è in crisi, gli stipendi diminuiscono sempre di più e trovare lavoro diventa sempre più difficile...quindi è il caso che tutti si adeguino alla situazione attuale.

Dato che CAI rispetta (per forza di cose) i limiti europei previsti di impiego ed ore volate...e dato che questi limiti sono previsti apposta per evitare di inficiare la sicurezza del volo...mi sembra che le vostre rimostranze siano principalmente per questioni economiche (al contrario di quanto detto per mesi)...altri motivi plausibili non se ne vedono.
 
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pamico

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26 Dicembre 2007
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Leggetevi ciò che segue, altrochè dipendenti, e ricordate, non sono solo i piloti e gli aavv, ma anche molti tra il terra e i tecnici non accettano certe condizioni da ricatto morale, i ricatti morali sono la peggior cosa contro la dignità umana e può scatenare reazioni inconsuete.
Ma la beffa più grossa è per tutti, anche quelli che sono clienti AZ.

Alitalia: oggi trattano male i dipendenti, domani i passeggeri.


Dopo mesi in cui la “cordata” ha giocato al tiro alla fune, finalmente Cai, compagnia aerea italiana ha presentato il 31 ottobre la sua offerta di acquisto al Commissario straordinario di Alitalia. Tra le condizioni dell’esecuzione sono indicate (fonte: Agenzia Ansa del 1 novembre):

1) L’ottenimento da parte della competente Autorità Antitrust di un provvedimento che confermi la compatibilità dell’operazione notificata ai sensi della normativa vigente, ovvero che non abbia prescritto impegni o misure diversi da quelli proposti dall’Acquirente o che risultino sostanzialmente incompatibili con il piano industriale presentato dall’Acquirente o che comportino una sostanziale variazione delle pattuizioni del contratto;

(*) Traduzione: sono le norme antitrust che si devono piegare alle esigenze della Cai, non Cai che deve comportarsi secondo le norme antitrust.

2) L’ottenimento di provvedimenti da parte della Commissione europea con cui si attesti che eventuali aiuti di Stato, istituiti a beneficio del Gruppo AZ prima della stipula del contratto, non comportino a carico dell’Acquirente alcun obbligo di restituzione;

(*) Traduzione: la restituzione del prestito ponte di 300 milioni di euro non è a carico di Cai

3) Nessun elemento di aiuto, sia riconducibile alle previsioni e/o esecuzione del contratto;

(*) Traduzione: tutto quello che il governo ha promesso a Cai, a cominciare dalla decontribuzione per la riassunzione dei dipendenti in cassa integrazione, non va imputato a Cai come aiuto alla nascita della nuova compagnia.

4) A seguito dell’eventuale nomina da parte della Commissione europea di un Monitoring Trustee non venga sollevata alcuna contestazione, obiezione o riserva nei riguardi dell’operazione oggetto del contratto o di sue specifiche modalità o condizioni, tale da comportare un significativo pregiudizio per l’Acquirente”.

(*) Traduzione: il governo protegga Cai dalle nuove regole che stanno per essere varate in materia di trasparenza sulle tariffe.

Se tutto questo è vero, la rottura delle trattative con i sindacati avvenuta lo scorso mercoledì è stata una messa in scena, per drammatizzare la situazione e spingere il governo ad assumere ulteriori impegni a tutela di Cai.

La pantomima dell’ennesimo ultimatum di venerdì a palazzo Chigi altro non era che forzare la mano: e infatti, il piano, che in un primo momento si diceva sarebbe stato ritirato da Cai è stato invece presentato, dopo una telefonata tra Colaninno, presidente Cai e Berlusconi, presidente del consiglio.

La storia dei soliti sindacati autonomi che non vogliono firmare l’accordo è stata un’invenzione teatrale.

Le organizzazioni sindacali confederali, che avevano probabilmente mangiato la foglia, essendo intercorsi incontri informali, ai quali non hanno preso parte le altre organizzazioni, hanno siglato non un accordo, ma una lettera di intenti del sottosegretario alla presidenza del consiglio, passato alla cronaca con il nome di “lodo Letta”, con la quale si faceva garante di accordi futuri, con l’impegno personale che avrebbe vigilato sulla corrispondenza con le intese già sottoscritte nelle faticosa vertenza dei mesi scorsi.

Quella dei sindacati confederali, dunque è apparso più un placet politico all’operazione Cai-Governo, che un accordo sindacale.

Scrivono le cinque sigle che non hanno firmato “il Lodo Letta”, in un comunicato congiunto diffuso il 1 novembre

1) Le sigle che non hanno sottoscritto non sono rappresentative soltanto di piloti e assistenti di volo come qualcuno vuol far credere, ma sono fortemente presenti anche tra il personale di terra.

2) E’ assolutamente falso che il No sia motivato da pretese riguardanti i permessi/distacchi sindacali ed è bene chiarire che proprio Cgil, Cisl, Uil e Ugl “godono” di un trattamento speciale in termini di diritti sindacali. Rispetto a questa strumentalizzazione diffidiamo chiunque a continuare con tali calunnie, passibili di denuncia per diffamazione

3) Le motivazioni sono invece tutte concentrate sul numero enorme di esuberi previsti, sulle condizioni di stesura contrattuale che penalizzano i lavoratori oltre quanto era stato concordato a settembre a Palazzo Chigi, sulla condizione dei precari, sulle incertezze per il futuro di migliaia di lavoratori che dopo l’utilizzo degli ammortizzatori sociali si troveranno senza lavoro e senza pensione: questa condizione riguarda tutti i lavoratori coinvolti nel progetto CAI, personale di terra, piloti, comandanti ed assistenti di volo.

4) Sui criteri di “esclusione” dalle assunzioni c’è da sottolineare che essi godono di una eccessiva discrezionalità che non tiene in conto neanche delle consuete previsioni di legge, nonostante CAI usufruisca di ingenti finanziamenti dallo Stato anche in termini di decontribuzione per l’assunzione di personale in cassa integrazione.(circa 200 milioni in tre anni). Oltre quindi a “pretendere” di operare come azienda privata con i soldi dello Stato, CAI non vuole assumere neanche chi è gravato da condizioni sociali particolari o di evidente disagio (Legge 104, astensione facoltativa per maternità, esonero da lavoro notturno).

5) E’ assolutamente falso che il confronto tra azienda e sindacato si sia sviluppato in questo ultimo mese in modo coerente con gli impegni sottoscritti a settembre insieme al Governo: l’azienda non è mai entrata in una vera e concreta stesura tecnica ed ha sistematicamente stravolto tali impegni, producendo un risultato finale del tutto diverso dalle condizioni contrattuali che erano state concordate e sottoscritte.

Nello specifico, mentre a Palazzo Chigi gli accordi prevedevano il recepimento della disciplina contrattuale vigente in AirOne, integrata da quanto concordato in quella sede, CAI ha “imposto” una soluzione che non recepisce tale contratto di riferimento e lo peggiora sostanzialmente in molti istituti contrattuali fondamentali, contravvenendo quindi a quanto pattuito e garantito dal Governo.

Se questa è la situazione, c’è poco da rallegrarsi per la nascita di Cai, come compagnia di bandiera, sorta sulla macerie di Alitalia.

L’operazione era, è, e quel che è peggio sarà una mera operazione propagandistico-politico-affaristica, con costi alti per le casse dello Stato, da cui verranno sottratte molte risorse, altrimenti impiegabili per sostenere stipendi, consumi e piccole imprese.

L’operazione ha anche altri risvolti: permette di forzare le regole del mercato (vedi le condizioni poste da Cai); consente insensate relazioni industriali (vedi quanto denunciato dalle organizzazioni sindacali più rappresentative del personale); non dà alcuna garanzia di correttezza nei confronti della clientela futura della nuova compagnia (vedi il punto 4 delle garanzie chieste da Cai al Governo).

Perché è chiaro che quando si trattano male i dipendenti, si tratteranno male anche i clienti, cioè i passeggeri. A cominciare dal semplice fatto che sono previsti pesanti tagli di aeromobili e di tratte, senza contare la scomparsa della concorrenza sui prezzi delle tariffe tra due compagnie, Alitalia e AirOne, confluite in un una sola azienda, la cui somma è invece una sottrazione di uomini e mezzi, ma non di prezzi.

A questo punto, ci sono tre domande: riuscirà il governo italiano a far passare in Europa questo modo di fare una compagnia aerea, nonostante il prevedibile appoggio del Commissario ai trasporti Eu, che è un italiano e molto amico di Palazzo Chigi? Riuscirà Cai ad essere all’altezza del know-how del prossimo partner europeo, avendo scarse conoscenze in tema di trasporto aereo, non che dimostrando nei fatti poca responsabilità ed etica d’impresa? E, infine, non appaia paradossale, siamo sicuri che criminalizzare le organizzazioni sindacali di base dei piloti, degli assistenti di volo, dei tecnici e degli operai aeroportuali, al di là delle convenienze politiche e sindacali, non sia uno spreco di talenti, non solo in tema di capacità professionali acquisite in anni di esperienza, ma anche di relazione con la clientela, cioè dei passeggeri, vera grande risorsa di ogni azienda? Beh, buona giornata.


http://www.marco-ferri.com/?p=367
 
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airbusfamilydriver

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6 Febbraio 2006
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mi appello agli esperti in materia
c'è qualcuno che può spiegarmi se per la SEA,esista un modo per rivalersi su cai,avendo citato in giudizio az,ed essendoci tra quest'ultima e cai,discontinuità?

la causa sea in parole povere è destinata alla bad company,o esiste un modo attraverso il quale sea possa rifarsi su cai?

grazie
 

indaco1

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30 Settembre 2007
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mi appello agli esperti in materia
c'è qualcuno che può spiegarmi se per la SEA,esista un modo per rivalersi su cai,avendo citato in giudizio az,ed essendoci tra quest'ultima e cai,discontinuità?

la causa sea in parole povere è destinata alla bad company,o esiste un modo attraverso il quale sea possa rifarsi su cai?

grazie
In un paese normale e in uno stato di diritto il commissario (o il curatore fallimentare) dovrebbe vendere al meglio i beni dell'azienda insolvente e con il ricavato rifondere i creditori nell'ordine di priorita' previsto dalla legge.

Ovviamente regalare i beni dell'azienda agli amici per evitare di darli ai creditori e' vietato ed equivalente al furto/truffa.

Questa la teoria.

Nella pratica gli slot, i diritti di volo (se fossero negoziabili) e gli stessi mezzi potrebbero essere dati a SEA in cambio dell'estinzione dei crediti.

Pero' qui sto parlando di crediti veri e propri... e SEA e' uno dei creditori piu' importanti ma Adr e penso ENI a questo punto hanno crediti piu' grandi.

Su una causa in corso, invece, non so... in teoria dovrebbe essere simile e comunque si potrebbe trascinare nei ricorsi e controricorsi per lustri. So che le donazioni possono essere impugnate dagli eredi per anni e anni dopo la morte del donatore....secondo me qui ci sono ampi spazi per cose simili. Sarebbe meglio transare con i creditori piu' grossi e metterci una pietra sopra.

Questo e' quello che penso ... ma sicuramente ci sono altri molto piu' esperti.
 
Q

Quirino

Guest
mi appello agli esperti in materia
c'è qualcuno che può spiegarmi se per la SEA,esista un modo per rivalersi su cai,avendo citato in giudizio az,ed essendoci tra quest'ultima e cai,discontinuità?

la causa sea in parole povere è destinata alla bad company,o esiste un modo attraverso il quale sea possa rifarsi su cai?

grazie
nel momento in cui la causa passa alla bad company, credo proprio di no.
Mancano i presupposti elementari.
 

Er Polemica

Bannato
21 Gennaio 2008
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Lo Fiumicino
Pillo al momento il piano prevede sempre 17 737...ovvero la totalità delle macchine AP e 23 MD80 frutto di necessità per più giri macchina...il 737 rimane un aereo molto più economico dell'MD80 da punti di vista operativi e di consumi,non so a quali fonti ti stia riferendo
 

Flysurfer

Bannato
1 Luglio 2008
472
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Va a finire che CAI ha fatto 13, si libera in solo colpo dei sindacati conflittuosi e relativi dipendenti e riduce anche un altro po' il personale.

In caso di non accordo come funziona, niente ammortizzatori per 7 anni per chi non accetta il contratto?
 

Er Polemica

Bannato
21 Gennaio 2008
1,594
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Lo Fiumicino
E' una corporazione a cipolla: il cuore sono gli Anpac AZ, gli altri sono strati esterni a rimorchio. Su Colaninno non fa effetto, ma vedo che il traino autoreferenziale funziona.
Dicevi che non sono mai stati elencati privilegi: ne ho ricordati due enormi, in risposta hai scritto tutt'altro. Er Polé, leggiamo prima di blaterare...
quei privilegi erano già stati smontati circa un mese fa da tutto il personale navigante iscritto al forum,ecco perchè non mi sono nemmeno soffermato,ovvio che vuoi far intendere che la tua mistificazione della realtà appaia attendibile
 

airbusfamilydriver

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6 Febbraio 2006
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iniziano a mobilitarsi anche i piloti AIRONE

http://www.pilotiairone.net/

[FONT=arial,helvetica,sans-serif]Roma, 2 novembre 2008[/FONT]

[FONT=arial,helvetica,sans-serif]Domani 3 novembre alle ore 15:00, presso la sala Mensa dell'aeroporto di Roma Fiumicino, è convocata un Assemblea per tutti i Piloti.[/FONT]
[FONT=arial,helvetica,sans-serif]L'ordine del giorno è ovviamente inerente la vicenda CAI.[/FONT]
[FONT=arial,helvetica,sans-serif]Si invitano tutti i colleghi ad intervenire numerosi per far valere le loro ragioni.[/FONT]
[FONT=arial,helvetica,sans-serif]UNIONE PILOTI [/FONT]
[FONT=arial,helvetica,sans-serif]RSA Air One[/FONT]
 

Er Polemica

Bannato
21 Gennaio 2008
1,594
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Lo Fiumicino
Va a finire che CAI ha fatto 13, si libera in solo colpo dei sindacati conflittuosi e relativi dipendenti e riduce anche un altro po' il personale.

In caso di non accordo come funziona, niente ammortizzatori per 7 anni per chi non accetta il contratto?
questa sarebbe una cosa da comprendere..se ci si rifiutasse di entrare in CAI? e se lo facessimo tutti? ovviamente con la certezza (per legge,quindi senza possibili minacce di nani vari) di ottenere cigs e mobilità per 7 anni? li cambierebbero le mani dove è il manico del coltello
 
Q

Quirino

Guest
io faccio un tifo sfrenato per i piloti AP a tempo determinato che hanno mollato AZ a tempo indeterminato...
qualcuno da qualche parte ci sarà.

Colaninno leggi e premia il coraggio.
 

Mattia

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22 Dicembre 2005
1,993
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Va a finire che CAI ha fatto 13, si libera in solo colpo dei sindacati conflittuosi e relativi dipendenti e riduce anche un altro po' il personale.

In caso di non accordo come funziona, niente ammortizzatori per 7 anni per chi non accetta il contratto?
A logica direi proprio di si
 

airbusfamilydriver

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6 Febbraio 2006
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io faccio un tifo sfrenato per i piloti AP a tempo determinato che hanno mollato AZ a tempo indeterminato...
qualcuno da qualche parte ci sarà.
sono 90 i piloti a tempo determinato airone,o meglio erano 90,prima che ad alcuni non fosse rinnovato il contratto recentemente,quelli az passati in ap sono una decina al massimo
ma er polemica potrà dirci meglio quali sono i numeri
 

Er Polemica

Bannato
21 Gennaio 2008
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Lo Fiumicino
sono 90 i piloti a tempo determinato airone,o meglio erano 90,prima che ad alcuni non fosse rinnovato il contratto recentemente,quelli az passati in ap sono una decina al massimo
ma er polemica potrà dirci meglio quali sono i numeri
sono meno di 90...70 circa

i piloti AZ passati in AP per cui Mattia fa il tifo sono di numero...UNO...:D

vai Mattì tifa pè lui,se vuoi ti cerco il numero così glielo dici di persona
 
Stato
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