Thread Alitalia/Cai 2-3 novembre


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Quirino

Guest
sono meno di 90...70 circa

i piloti AZ passati in AP per cui Mattia fa il tifo sono di numero...UNO...:D

vai Mattì tifa pè lui,se vuoi ti cerco il numero così glielo dici di persona
sono io che gli faccio in bocca al lupo, chiunque esso sia..
non so perchè pensavo fossero di più.
il numero non lo voglio, grazie.
 

Er Polemica

Bannato
21 Gennaio 2008
1,594
0
Lo Fiumicino
sono io che gli faccio in bocca al lupo, chiunque esso sia..
non so perchè pensavo fossero di più.
il numero non lo voglio, grazie.
per giunta non dovrebbe nemmeno essere determinato...bensì indeterminato passato davanti a tutti gli altri poveri buana-buana che invece vedranno il baratro della disoccupazione a breve...

informatevi ragazzi,veramente,ci fate delle sonore figuracce...di continuo...:D
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
19,270
0
bel paese là dove 'l sì suona
Sindacati autonomi pronti al confronto con i dipendenti dopo il no all'offerta Cai
"In queste ore stiamo lavorando per tenere calmi i lavoratori ed evitare avventure"

Alitalia, nervosa domenica di attesa
domani l'assemblea a Fiumicino


ROMA - Vigilia di attesa nervosa per i lavoratori Alitalia in vista della partita doppia in programma domani. Da un lato il commissario straordinario Fantozzi comincerà l'esame dell'offerta Cai sottoscritta dai sindacati confederali e da Ugl, dall'altro, a Fiumicino, i rappresentanti di Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl, che non hanno firmato l'accordo, daranno vita nel pomeriggio a un'assemblea che si preannuncia molto accesa.

"Prevediamo una larga partecipazione del personale di volo e di terra - spiega Cesare Albanese, sindacalista della Sdl - Perché quella di domani sarà una giornata di confronto con i lavoratori sulle questioni più scottanti del Piano Fenice: dal numero enorme di esuberi, che penalizzerà i lavoratori ben oltre quanto era stato concordato a settembre a Palazzo Chigi, alla condizione dei precari e alle incertezze per il futuro di migliaia di lavoratori che, dopo l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, si troveranno senza un lavoro e senza la pensione".

Non lesina critiche anche il comandante Antonio Divietri, presidente di Avia, il più rappresentativo sindacato degli assistenti di volo. "In queste ore stiamo lavorando soprattutto per mantenere calmi i lavoratori - dice - per non far partire azioni avventuristiche che in questo momento non gioverebbero a nessuno: gli aerei devono continuare a volare e ad essere puntuali".

"Quanto all'assemblea di domani - prosegue Divietri - credo che il personale sia già informato e consapevole della situazione, ma faremo comunque luce in particolare su alcuni punti del Piano forse ancora poco chiari. Per fare solo un esempio, i criteri di riassunzione: ci sono norme grazie alle quali la Cai, forte di una eccessiva discrezionalità, non riassumerebbe coloro che sono gravati da condizioni sociali particolari, come una donna separata con i figli a carico, oppure una persona con in casa un familiare portatore di handicap".

Parole pesanti anche dalla Cub Trasporti. "Lo diciamo da sempre, noi siamo per la nazionalizzazione della compagnia, il Piano Fenice è inaccettabile - sostiene Fabio Frati, rappresentante nazionale del sindacato autonomo - Il governo continua a imporre una soluzione che non sta in piedi, i criteri di selezione del personale sono contro ogni logica. Senza contare che il piano, dietro la forzatura della Lega, privilegerebbe Milano Malpensa e di fatto smantellerebbe Fiumicino, con inevitabili ricadute occupazionali pesanti: circa 20 mila esuberi tra personale Alitalia e indotto. Quello che auspichiamo, a questo punto, è anche un intervento da parte della Comunità europea".

(2 novembre 2008)
la Repubblica
 

Flysurfer

Bannato
1 Luglio 2008
472
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questa sarebbe una cosa da comprendere..se ci si rifiutasse di entrare in CAI? e se lo facessimo tutti? ovviamente con la certezza (per legge,quindi senza possibili minacce di nani vari) di ottenere cigs e mobilità per 7 anni? li cambierebbero le mani dove è il manico del coltello
Scusa, Silvio in Italia fa quello che gli pare, non fa una figura barbinissima aiutando i piloti contro la cordata che ha intortato per 6 mesi a forza di regali.
Fra l'altro dopo che i sondaggi per il suo governo sono calati grazie al discorso scuola da quasi il 60% al 40%.

In AirOne poi è meglio che stiano attenti a scendere in battaglia perchè per far contenti Berti e gli altri poi i cassa integrazione ci finiscono loro...
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
19,270
0
bel paese là dove 'l sì suona
ILSOLE24ORE.COM

Alitalia: Colaninno, abbiamo respinto i veti della casta
di Franco Locatelli

2 Novembre 2008

Roberto Colaninno parte oggi con la delegazione degli imprenditori italiani per il Vietnam, dove inaugurerà uno stabilimento della sua Piaggio che rappresenta il maggior investimento del nostro Paese laggiù, ma il presidente della Cai prenderà il volo per Hanoi con un dubbio e con una speranza. Il dubbio è che il suo Vietnam non sia ad Hanoi ma sia l'Alitalia dove piloti e steward non hanno voluto firmare gli accordi sindacali portando pericolosamente vicino al naufragio l'intera operazione di rilancio della compagnia di bandiera. La speranza di Colaninno ma non solo sua è invece che, già da domani, i lavoratori si rivelino più saggi dei loro sindacati autonomi. Una partita tutta da vedere e che non ha finora risparmiato brividi e colpi di scena.

«Io - racconta l'imprenditore mantovano - sono abituato alle sfide difficili ma sono anche abituato a investire i miei soldi e a creare posti di lavoro in Italia e all'estero, dove la Vespa è amatissima, però confesso che l'atteggiamento dei sindacati dei piloti e degli assistenti di volo dell'Alitalia ha sorpreso anche me, perché è la tipica espressione di chi gestisce una corporazione senza rispondere a nessuno anche quando la sua azienda è sull'orlo del fallimento».
Non per caso di fronte alla reazione dei sindacati la Cai, la cordata degli imprenditori che si candida a gestire la nuova compagnia di bandiera, venerdì pomeriggio aveva addirittura pensato di rinunciare alla presentazione della sua offerta al commissario Fantozzi per l'acquisto degli asset risanabili della vecchia Alitalia. Poi una telefonata di Silvio Berlusconi a Colaninno ha sbloccato la situazione e la Cai ha riconfermato la sua offerta d'acquisto prima della scadenza delle 24 del 31 ottobre. Ma che cosa avrà mai detto o promesso il premier alla Cai? «Di fantasie ne sono circolate molte in questi giorni, ma per la verità - spiega Colaninno - il Presidente ci ha solo fornito una informazione essenziale per le decisioni che stavamo maturando e cioè che l'intensa opera diplomatica di Gianni Letta aveva ancora una volta fatto il miracolo e convinto le organizzazioni confederali e l'Ugl a sottoscrivere i contratti di lavoro, i criteri di assunzione e il lodo e a quel punto il consiglio di Cai all'unanimità ha ritenuto che ci fossero le condizioni sufficienti per andare avanti». Coraggio, senso di responsabilità o azzardo? «No, non parlerei di azzardo - risponde Colaninno - ma piuttosto di senso di responsabilità con un po' di coraggio. Però la novità maggiore del nostro passo è un'altra: presentando l'offerta per Alitalia abbiamo voluto lanciare un segnale al Paese e dimostrare che ribellarsi ai veti e ai ricatti di una casta e di una corporazione è possibile e che non si può parlare ogni giorno della spaventosa crisi finanziaria che ha investito il mondo intero e poi fingere che non esista. Per noi la crisi finanziaria deve farci riscoprire il valore del lavoro e dell'impegno e anche l'etica del denaro perché chi investe rischia di suo e non ha alcuna voglia di buttare tempo e soldi. Presentando l'offerta della Cai al commissario Fantozzi abbiamo voluto essere conseguenti e oggi siamo più sereni di ieri».

Colaninno, si sa, è ottimista per natura ma pensare di gestire la nuova Alitalia senza i piloti e gli steward farebbe tremare i polsi a chiunque. «A chi li farà pilotare i suoi aerei? Ai portabagagli?» gli ha chiesto polemicamente il leader dell'Up (il secondo sindacato dei piloti), Massimo Notaro. A queste parole di «irresponsabile arroganza» Colaninno non vuol nemmeno replicare, però avverte: «Quand'ero in Sogefi sono stato abituato ad affrontare, ai tempi della Thatcher, la durezza dei metalmeccanici di Cardiff e dunque le vertenze e le lotte sindacali non mi spaventano, anche se nel caso dei sindacati autonomi di Alitalia mi sconcertano. Però si sappia che il nostro impegno non si fermerà: ci auguriamo che piloti e steward ci ripensino e non seguano i loro sindacati ma, in caso contrario, non ci arrenderemo alla logica del ricatto e assumeremo il personale di volo con chiamata nominativa». Parole meditate ma che pesano.

Certo è che, al punto in cui è oggi arrivata, la vicenda Alitalia ha molte caratteristiche, nel bene o nel male, per assumere una valenza emblematica. È evidente che, se vince sul piano sindacale, Colaninno lancia un segnale importante che va oltre il trasporto aereo e che investe la lotta alle caste e alle corporazioni di tutta Italia e che interessa le future battaglie di modernizzazione del Paese. Non per caso il sì dei sindacati era considerata la prima condizione di Cai per poter lanciare la sua offerta. Se questo scoglio verrà definitivamente superato, sarà un bel passo avanti, ma il traguardo non è ancora dietro l'angolo. Restano altri quattro ostacoli: Bruxelles, l'antitrust italiano, il prezzo degli asset di Alitalia e il partner estero. E l'Air One di Toto? «Ci rimangono da verificare le ultime clausole contrattuali, ma per il resto è tutto chiarito» afferma Colaninno, che si mostra fiducioso anche sugli altri quattro versanti. L'Unione europea darà il via libera al piano di salvataggio di Alitalia e alla nuova offerta privata di Cai? «I segnali sono positivi e speriamo che il giudizio finale sia coerente». E Catricalà cosa dirà? Per Colaninno sarebbe «asimmetrico usare due pesi e due misure: Air France copre circa il 90% del mercato francese del trasporto aereo e Lufthansa l'80% di quello tedesco. La nuova Alitalia dopo l'integrazione con Air One arriverà, anche sulla tratta Milano-Roma, al 55-60% del mercato interno e non si capisce perché dovrebbe venire penalizzata». Quanto al prezzo che Cai propone di pagare per rilevare gli asset di Alitalia che le interessano e che, secondo indiscrezioni, sarebbe più basso della richiesta Colaninno non si pronuncia: «Abbiamo fatto un'offerta sulla base delle valutazioni tecniche dei nostri advisor e attendiamo una risposta non conoscendo le valutazioni del commissario».

Resta l'incognita del partner estero, senza il quale l'intero piano della nuova Alitalia avrebbe il fiato corto perché nella moderna industria del trasporto aereo se una compagnia non vuole essere low cost o regional deve per forza di cose entrare in un network internazionale per ridurre i costi e incrementare i ricavi. I pronostici dicono che Air France sia in pole position e in vantaggio su Lufthansa ma è inutile cercare di stanare Colaninno: «Quello che posso dire - risponde - è che siamo di fronte a offerte molto interessanti che stiamo valutando attentamente per capirne tutte le implicazioni industriali. Una decisione non l'abbiamo ancora presa ma siamo ormai molto vicini». Anche perché entro fine anno la nuova compagnia si ripromette di partire. Per ora Colaninno vola ad Hanoi. È più difficile scalare la Telecom o gestire Alitalia? «Difficile dirlo. Anche stavolta è stata ed è molto dura ma tutte le storie imprenditoriali, se vissute con impegno e con passione, hanno qualcosa da insegnare e anche per Alitalia spero proprio che sia una storia a lieto fine».
 

amadeus

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15 Aprile 2008
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Credo che sia stato individuato l' MD 80 come piu' conveniente rispetto al 737 i motivi sono :
No leasing
No brandizzazione
No simulatori all'estero
Magazzino ricambi AZ
Meno modelli in flotta
I numeri che circolano sono di 25 MD80 piu' 7 di riserva
La CIGS e' applicabile nei casi di ristrutturazione aziendale e Sabelli ci ha detto chiaro 5/5 che vuole assumere solo piloti provenienti dal bacino CIGS per i notevoli vantaggi economici prodotti sul costo del lavoro.
Non so cosa sia giusto credo pero' che tutti i naviganti di tutte le compagnie italiane debbano unire gli sforzi per contrastare l'attaco alla categoria orchestrato da governo e confederali.
peccato che consuma quasi il doppio e fa' piu rumore.
 

airbusfamilydriver

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6 Febbraio 2006
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In data 20 ottobre 2008, la Rappresentanza Unione Piloti Air One, ha dichiarato le prime 4 ore di sciopero fissate dal calendario della Commissione di Garanzia per il giorno 9 novembre 2008 dalle ore 12:00 alle ore 16:00. Da tale azione sono esclusi i voli in partenza dagli aeroporti di: Catania, Venezia e Bari vista la concomitanza, nei suddetti scali, di altre azioni di protesta, già dichiarate in precedenza. La dichiarazione di sciopero si è resa necessaria dopo l'infruttuoso incontro del 5 settembre 2008, tenutosi presso il Ministero del Lavoro, in cui la RSA Air One ha contestato la violazione degli articoli 7 ed 8.g del CCL. Perdurando le violazioni in merito a tali articoli (Turni e Rispetto liste di anzianità), non è stato possibile procedre oltre. Gli ultimi corsi di transizione da B737 ad A320, ad esempio, verranno completati ma tutti gli equipaggi, una volta terminata l'abilitzione con i touch & go relativi, riprenderanno a volare sul B737. Questa è l'idea dell'Azienda, senza aver minimamente preso in considerazione i diritti acquisiti dalle liste di anzianità e dal conseguente danno professionale che così verrebbe arrecato al PNT in questione. In virtù inoltre dello scenario, a dir poco apocalittico, che il Ministero asieme alla "Cordata CAI" stanno preparando nei confronti del PNT Italiano, si invitano i colleghi AP a cogliere compatti questa prima occasione per dimostrare che anche i Piloti Air One esistono e debbono poter avere voce in merito al loro futuro professionale. R.S.A. UNIONE PILOTI AIR ONE
 

Mattia

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22 Dicembre 2005
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sono meno di 90...70 circa

i piloti AZ passati in AP per cui Mattia fa il tifo sono di numero...UNO...:D

vai Mattì tifa pè lui,se vuoi ti cerco il numero così glielo dici di persona
Ma che caxxo dici? Io faccio il tifo per chi?
Er polemica, ma non inventare stronzate che io non ho mai detto
PS. Mi chiamo Mattia, Mattì lo dici a qualcunaltro
 
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EK412

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12 Gennaio 2008
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Milano, Lombardia.
Sto iniziando ad avere la sensazione che la situazione il 12 Novembre si sbloccherà in modo positivo per la cordata CAI...
Cioè che il prestito ponte verrà fatto risarcire dalla bad company (...).

Non vedo motivi per cui dovrebbero mettere i bastoni tra le ruote ai 16 capitani.
A meno che la Germania (o la Francia) e il Regno Unito facciano particolari pressioni.
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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Pare che F.M. figlio dell' On. A.M.,pilota di Alitalia su MD-80 stia facendo la transizione su A-321....

Tutte le transizioni sono bloccate,non autorizzate dal Commissario Straordinario...

Inoltre F.M. è l'ultimo della lista di anzianità di Alitalia,per tanto ha centinaia di persone a cui spetterebbe la transizione sull'A-321 prima di lui....

Una bella coincidenza....
 
Stato
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