Thread Alitalia dal 13 luglio 09


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giangi

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7 Febbraio 2008
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Guasti non riparati. Disservizi. Ritardi. Voli dirottati sulle società minori. E una sorpresa: la fusione con Air non si farà. Il difficile esordio della nuova compagnia di bandiera. Costata ai contribuenti più di 3 miliardi .

Portatevi un buon libro se andate in America o in Giappone con l'Alitalia. E al bar dell'aeroporto fatevi riempire un thermos di caffè. Il libro servirà a far passare le ore di volo. Il thermos a fare colazione al risveglio. È molto facile che gli schermi dei film in cabina e le macchine espresso sul vostro Boeing siano fuori uso. E visto lo scarso funzionamento delle toilette, non sarebbe un cattivo rimedio mettere nel bagaglio a mano perfino un pitale.

Questo è il benvenuto della nuova compagnia di bandiera alla sua prima estate di attività. Già abbiamo speso una fortuna grazie all'idea di Silvio Berlusconi di impedire la vendita di Alitalia ad Air France e di cederla alla cordata di imprenditori patrioti sponsorizzati da Banca Intesa. Tre miliardi e 300 milioni rimasti sul groppone dello Stato, più i costi della cassa integrazione per anni e le conseguenze del monopolio. Un impegno per tutti noi che, come confronto, si avvicina a quanto in vent'anni l'Italia dovrà versare alla Libia come risarcimento dei danni di guerra. Ma questa fatica da ricostruzione post bellica finora è servita a poco. E adesso si aggiunge la beffa.

Vi ricordate quando ci dicevano che la fusione con Air One di Carlo Toto e i suoi debiti fosse un'operazione necessaria per salvare Alitalia da mani straniere? Non era vero. Le due compagnie non si fonderanno. Air One sopravviverà con una sua linea di aerei, di meccanici, di collegamenti. Continuerà a volare nei cieli della nostra economia creativa. Più snella, più leggera, più appetibile per eventuali compratori. Nonostante a metà giugno Air One non avesse ancora pagato i contributi Inps del 2005 e di quasi tutto il 2006. Per i contribuenti, gli azionisti della vecchia Alitalia e i creditori si prepara intanto un'altra sberla: arriva dai lunghissimi tempi di vendita degli aerei, tutti a terra, da cui la società in amministrazione straordinaria avrebbe dovuto ricavare qualche soldo. Un beneficio indiretto a Cai che così non si è trovata concorrenti estivi tra le nuvole. Il tempo però passa, le certificazioni di aeronavigabilità scadono e il valore di vendita scende. Come per le decine di Md80 e Md82 abbandonati a Fiumicino. Da quello che si vede in pista, sono stati parcheggiati al sole senza nessuna protezione ai motori, agli strumenti di bordo, ai parabrezza. E da aeroplani si stanno inesorabilmente svalutando in semplici ferrivecchi.

Altra storia in Francia
Gli Embraer 145 depositati a pagamento a Clermont Ferrand sono curati come pezzi da museo. Ma alcuni compratori interessati a gennaio si sono ugualmente ritirati. Troppo lunga la procedura: il commissario Augusto Fantozzi sta raccogliendo le offerte d'acquisto solo in questi giorni. Sei mesi di dominio Cai hanno iniettato nella nuova compagnia di bandiera le magagne di una low cost. Con la sorpresa troppe volte di pagare il prezzo pieno di un biglietto Alitalia e di volare con una delle tre sorelle minori, Cai first, Cai second e City liner. Servizi spesso scadenti. Voli cancellati per guasti. Bagagli lasciati alla partenza per l'impiego di aerei troppo piccoli. Magazzini senza pezzi di ricambio. Riparazioni rinviate. 'L'espresso' ha trascorso settimane sui piazzali dei principali aeroporti italiani. Sentite cosa hanno fatto su un Airbus A321 in volo tra l'Italia e Londra: in giugno si rompe lo sportello in alluminio del pannello carburante e per giorni un avviso ricorda agli equipaggi di rimpiazzare dopo ogni rifornimento il nastro adesivo che lo fissa alla fusoliera. L'importante è risparmiare. Su tutto. Ecco cosa ci attende.

Fusione addio
Il 18 maggio i manager di Cai ricevono via mail il resoconto di una riunione con l'amministratore delegato Rocco Sabelli. In quell'incontro il direttore operazioni Giancarlo Schisano spiega i «motivi che hanno condotto a risultati di puntualità così bassi nel mese di aprile». Tra questi, dice, «la carenza di organico piloti per Airbus: quelli in forza avevano già superato i limiti di impiego». Schisano conosce la macchina. È già direttore nell'Alitalia fallita e rimane direttorenella nuova. I piloti hanno limiti di impiego legati alla fatica e alla sicurezza. In aprile ci sono le vacanze di Pasqua. È tutto prevedibile. Invece al loro primo appuntamento con l'aumento di passeggeri la direzione operazioni e la nuova Alitalia vanno in tilt. A quell'incontro Sabelli parla ancora di fusione come ipotesi. La sorpresa è a fine giugno. L'amministratore delegato comunica l'addio al progetto di fusione con una mail ai manager: «È stato definito l'assetto strutturale con 5 operatori aerei a presidio dei rispettivi asset e segmenti di attività», scrive Sabelli: «Alitalia focalizzata sul mercato intercontinentale con la flotta B777-776 e A330, e sul mercato di breve/medio raggio con la flotta A319- A320-A321; Air One orientata a integrare l'operatività sul mercato di breve/medio raggio con la flotta Boeing 737; Cai 2 (Volare) volta a integrare l'attività di Alitalia ed Air One; Cai 1 (Alitalia Express) e City Liner dedicate ad attività di tipo regionale... Le flotte e i rispettivi equipaggi», aggiunge, «verranno progressivamente allineati a questo assetto in un arco temporale di 5-6 mesi». In altre parole Air One sta cedendo ad Alitalia il suo ramo d'azienda degli Airbus, di cui la compagnia di bandiera continuerà a pagare il noleggio a Toto. Ma sopravviverà con i Boeing 737 e con il suo certificato di operatore aereo. Intanto in Alitalia si risparmia soprattutto sui servizi ai passeggeri.

Caffè amaro
I Boeing 777 della nuova compagnia sono dieci. Grossi aerei da 291 posti che volano verso Stati Uniti, Argentina, Brasile ed Estremo Oriente. Sono le ammiraglie del lungo raggio, l'unico settore in cui una società può ancora sperare di resistere soprattutto con la classe business, senza la concorrenza delle low cost. Prima di ogni decollo l'ufficio operazioni consegna all'equipaggio e al personale di rampa l'elenco delle anomalie compatibili dell'aereo. È la lista dei guasti che non impediscono la partenza e che, secondo i manuali, non riducono la sicurezza. Al massimo i passeggeri si annoiano, si arrabbiano, ma l'aereo non corre rischi. Il 16 giugno il Boeing 777 con sigla I-DISO parte da Malpensa per il volo AZ 604 Milano-New York. Tredici passeggeri scoprono subito che i loro monitor per vedere i film non funzionano. Sono guasti dal 4 giugno. Dopo alcune ore di viaggio si forma una coda sofferente davanti alle uniche toilette aperte. Le altre tre sono fuori uso. Due da sette giorni, una da cinque. Difficoltà anche a smaltire i rifiuti dei pasti. È rotto uno dei compattatori. I manuali della vecchia Alitalia avrebbero impedito il decollo con toilette guaste da una base di manutenzione come Milano. Avrebbero sostituito l'aereo. Stesso giorno, altro volo. Il Roma- New York AZ 608. Il vano bagagli anteriore è inutilizzabile da tre giorni per un danno alla paratia. A bordo lo scarico a pressione di tre toilette non funziona. Brutta sorpresa, se qualcuno le usa. Il 16 giugno da Fiumicino parte anche il volo AZ 674 per San Paolo del Brasile: non vanno le due macchine per il caffè (guaste dall'8 giugno) e i comandi per scegliersi i film (fuori uso dal 30 maggio), lo stesso aereo, sigla EI DDH, il suo certificato di aeronavigabilità però è scaduto il 14 maggio. Andrebbe fermato per la revisione, ma forse è solo un errore di trascrizione della data. Il 24 giugno rieccolo a Fiumicino in partenza per New York. Forse hanno riparato i guasti? No, nemmeno le due macchinette del caffè. E il certificato di aeronavigabilità risulta sempre scaduto il 14 maggio. Il 24 giugno non stanno meglio i passeggeri sul Boeing EI DBM della Roma- Tokyo. Fuori uso una macchina del caffè: ha la certificazione scaduta dal 16 maggio e non è stata sostituita. E 30 poltrone hanno da settimane il sistema video per i film inoperativo o mal funzionante.

Questo è un altro Boeing 777, sulla Roma - Tokyo il 16 giugno: dal 28 maggio non funziona il refrigeratore per i pasti della cucina anteriore vicino alla classe Magnifica, la business di Alitalia. E dalla fila 31 alla 37 ABC niente schermi. Impossibile scegliersi il film per tutti i passeggeri del Roma-New York del 17 giugno per un guasto che, sempre secondo l'elenco delle anomalie, si trascina dal 5 giugno. Macchina del caffè rotta dal 15 marzo e otto schermi da una settimana sul Roma-Buenos Aires del 24 giugno.

Aerei diversi e sempre con lo stesso tipo di guai
Come sul Boeing 777 I-DISA che vola più volte a New York, Miami, Tokyo, Buenos Aires, San Paolo con alcuni monitor guasti addirittura dal 16 marzo e qualche decina dal 14 maggio, oltre a due toilette che si rompono a fine mese. Su questo aereo, che viaggia negli Usa, in giugno è fuori uso la telecamera di sorveglianza antiterrorismo che protegge la cabina di pilotaggio. Verrà poi riparata, entro i dieci giorni previsti dal regolamento. «Mancano i pezzi di ricambio», confessa un addetto alla manutenzione, «le apparecchiature obbligatorie vengono sostituite cannibalizzando gli aerei fermi per manutenzioni più lunghe. È come il cubo di Rubik, si spostano i pezzi tentando di far coincidere scadenze e necessità. La sicurezza è garantita, per il resto si rinvia». Problemi che si trascinano da mesi. E per chi protesta, i rimborsi sono minimi. Come per il passeggero dell'AZ 675 San Paolo-Fiumicino, il 2 marzo, che come risarcimento di un viaggio allucinante in classe Magnifica si vede accreditare 250 euro. Per un biglietto che può costare da 3.264 a 4.484 euro. Così è scritto nel modulo di reclamo di quel giorno: «Appena giunti a bordo e accomodati in classe Magnifica ci è stato comunicato che il sistema di intrattenimento era completamente fuori uso. Non ci è stato possibile vedere alcun film per un viaggio di 12 ore... Inoltre anche il pasto aveva un odore e un sapore strano ed era immangiabile».

Adesivo ad alta velocità
L'aereo riparato a ogni rifornimento con il nastro adesivo è uno degli Airbus A321 in partenza da Fiumicino per Londra il 17 giugno. Lo sportello è rotto da dieci giorni. «Si usa un nastro regolamentare che resiste all'alta velocità. Se si stacca il nastro, vola via lo sportello. Ma di solito tiene», assicura un meccanico. Sullo stesso aereo è fuori uso da sei giorni una toilette e da due l'apparecchiatura ausiliaria che fornisce energia. Nello stesso periodo, su un altro Airbus A321 della rotta Fiumicino-Linate è inoperativo il computer di bordo, lato comandante, che gestisce tutte le operazioni di volo. Viene usato quello del copilota. È un'avaria da rimediare entro dieci giorni. Secondo i documenti dell'aereo il guasto risale al 26 maggio: cioè non viene riparato da 22 giorni. Forse un altro errore di trascrizione in un settore che non dovrebbe ammettere errori. Si risparmia anche in Air One. Perfino sulle ruote. Il 5 maggio il Genova-Roma delle 15.20 viene bloccato a terra dagli ispettori dell'Ente nazionale aviazione civile. Ha due gomme lisce. «È stato riscontrato che la tela interna, in corda, fuoriusciva dal copertone», dicono quel giorno i tecnici Enac: «Durante l'atterraggio c'era il rischio che i pneumatici scoppiassero». Altri guasti tra maggio e giugno costringono la compagnia a cancellare voli. O ad atterraggi di emergenza, come a Chicago e a Lamezia. Cai avrà salvato il tricolore volante. Ma intanto le manutenzioni degli aerei le fanno fare in Turchia, in Israele, a Singapore. Altro che italianità. Quasi 2 mila tecnici italiani, tra società primarie e indotto, rischiano di perdere il lavoro: alla manutenzione motori di Alitalia maintenance system a Fiumicino, all'Atitech a Napoli, all'Air One a Pescara. L'azzeramento delle manutenzioni in Italia: esattamente ciò che chiedeva il piano Air France.

I forzati della cloche
Chi protesta finisce male. L'8 aprile la Cai avvia il licenziamento di un comandante Alitalia. Il pilota si è sfogato insultando l'azienda sul forum on line di un sindacato. I detective della compagnia hanno letto il post. Tra le frasi contestate: «Questi tra uno-due anni si dilegueranno con il malloppo». Dichiarazioni «in aperto contrasto con il vincolo fiduciario », scrive l'azienda. Nessun appunto tecnico invece alla sua abilità di comandante. Il modello di riferimento è sempre più City Liner, la società nata sotto Air One e che ora opera su destinazioni di Alitalia. Tra cui Monaco, Francoforte, Bruxelles, Salonicco e a volte il Milano-Roma-Milano. È la compagnia in cui i comandanti devono fare anche i copiloti. I dipendenti non hanno contratto di lavoro. Sono pagati a cottimo, nel senso che se i voli sono cancellati per guasto o maltempo, lo stipendio si spolpa a poco più di 1.500 euro al mese. Il record è proprio di un comandante e un copilota di City Liner, il 6 gennaio, una settimana prima dell'ingresso in Cai. Li fanno lavorare 18 ore e 40 minuti alla cloche: fino al momento in cui concludono il quarto atterraggio della giornata a Milano Malpensa, carichi di passeggeri con maltempo e una nevicata. Polverizzato il record del giorno precedente: 16 ore e 51 minuti, sempre con brutto tempo e neve. Violazioni ai limiti di guida che per un camionista qualsiasi costerebbero il ritiro della patente. Anche sotto l'ombrello Alitalia i piloti City Liner continuano ad avere poco tempo di riposo tra un turno e l'altro. A volte, se volessero dormire il minimo obbligatorio di otto ore, avrebbero appena 30 minuti per raggiungere l'albergo, cenare, addormentarsi, svegliarsi, lavarsi, vestirsi, fare colazione e tornare in aeroporto. Impossibile. Allora si autoriducono le ore a letto. Nata da appena sei mesi, la nuova compagnia di bandiera risparmia anche sul sonno.
Fonte PilotiAirOne
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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LOL :D
vedi se trovi qualcuno che ha la pazienza di scriverti il riassuntino :p
ALITALIA: COLANINNO, IN LINEA CON QUANTO CI ASPETTAVAMO
(ANSA) - MILANO, 13 LUG - ''Alitalia sta facendo il suo lavoro, che e' in linea con quanto ci aspettavamo''. Cosi' il presidente, Roberto Colaninno, a proposito dell'andamento della compagnia aerea. ''E' un lavoro molto impegnativo - ha detto Colaninno a margine dell'assemblea annuale della Consob - sul quale e' impossibile pensare di accelerare i tempi, piu' di cosi' non si puo' fare''. PEG/KWP

Milano, 13 lug. - (Adnkronos) - Parlare della fusione tra Alitalia e Air One e' ''prematuro, e' troppo presto per dirlo''. Cosi' Roberto Colaninno, 'numero uno della nuova Alitalia' ha risposto ai giornalisti che al termine dell'assemblea annuale della Consob gli hanno chiesto conferma dell'ipotesi di una fusione tra la stessa Alitalia e Air One
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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I BIGLIETTI MILLEMIGLIA LI PAGA FANTOZZI

Botta e risposta tra il commissario di Alitalia, Augusto Fantozzi, e la «nuova» Cai-Alitalia, che da lui ha rilevato aerei e attività. Notizie sono trapelate sull’intenzione, da parte di Cai, di «autoridursi» la quota da pagare, che dovrebbe essere di 170 milioni. Fantozzi, che sostiene di non aver ricevuto alcuna comunicazione in merito, parla di «scorrettezza». Cai ribatte «con sorpresa», sostenendo che ogni comunicazione è stata inoltrata al commissario «rispettando i termini previsti dal contratto». Gli sviluppi sono attesi per i prossimi giorni: tra Fantozzi e i vertici della nuova compagnia non c’è grande feeling, e qui si tratta di giungere a un accordo, previa trattativa. L’alternativa finale sarebbe l’arbitrato. In gennaio l’offerta di Cai accolta dall’amministrazione straordinaria ammontava a 1.052 milioni, di cui 625 in accollo di debiti legati alla flotta (relativi, cioè, ai ratei degli aerei), 48 relativi al programma Mille Miglia (che Cai si è impegnata a onorare, ma a spese del commissario: chi viaggia con i biglietti premio forse non sa che paga Pantalone), 4 milioni di poste varie. In tutto, il contante da versare ammontava a 375 milioni di cui 100 versati alla sottoscrizione dell’accordo, in gennaio, e i rimamenti 275 in tre parti: una alle società minori commissariate (Volare, Az Express, Az Airport e Az Servizi), e due al commissario di Alitalia, una in questi giorni, una nel 2011. La rata attuale è oggetto di conguagli, in base ai quali Alitalia intende versare meno contanti: perché avrebbe pagato spese di varia natura per conto dell’amministrazione straordinaria. Per 43 giorni «caldi» prima del passaggio di proprietà, Cai anticipò 2 milioni di euro al giorno in conto perdite, delle quali oggi chiede il resoconto.
Ieri il presidente Roberto Colaninno ha lasciato intendere che la fusione con Air One per ora non è prevista.
 

FlyIce

Bannato
6 Novembre 2005
14,581
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Italy
...
La rata attuale è oggetto di conguagli, in base ai quali Alitalia intende versare meno contanti: perché avrebbe pagato spese di varia natura per conto dell’amministrazione straordinaria. Per 43 giorni «caldi» prima del passaggio di proprietà, Cai anticipò 2 milioni di euro al giorno in conto perdite, delle quali oggi chiede il resoconto.
Quelli però erano dovuti dal contratto.
Dalla data di ricevimento dell'offerta a quella di partenza della CAI, l'operatività dele vecchia AZ era a carico di CAI.
 

ONESTARTEAM

Bannato
4 Luglio 2009
182
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Forse forse che manca un po' cassa??????
Se ne leggono e dicono e molte di opinioni diverse ma se non ci fossero problemi di cassa,di flotta,di manutenzione,di gestione globale dell'azienda,perchè vi sono tutti questi problemi??????
Sfiga?
Guerra nel Golfo?
..colpa del Berlusca? :))

Con la crisi saper gestire il personale,fare manutenzione ecc cc non ha nulla a che fare...certo che se si parte con un fazzoletto e non un piumone è diffile coprirsi bene.
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
19,270
0
bel paese là dove 'l sì suona
Martedì 14 Luglio 2009, 14:00

Alitalia: Fantozzi, ricevuto 11/7 pagamento prima rata Cai

ROMA (MF-DJ)--Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, comunica di aver ricevuto lo scorso 11 luglio la documentazione relativa al pagamento della prima rata del prezzo della cessione dei beni dei beni e dei rapporti giuridici alla nuova Alitalia nonche' i dati relativi al risultato economico della gestione intercorsa tra 1* dicembre 2008 e il 12 gennaio 2009 elaborati dalla nuova Alitalia.

Il commissario, si legge in una nota, ha consegnato la documentazione ai propri consulenti, ai fini delle verifiche numeriche e documentali previste dal contratto.
 
C

cipollazzi

Guest
questo è fresco fresco :D

Alitalia non decolla tra ritardi e pagamenti mancati


di Alessandro Ambrosin per dazebaonews Martedì 14 Luglio 2009 14:24
ROMA - "Alitalia sta facendo il suo lavoro ed è in linea con quanto ci aspettavamo". E' questa la dichiarazione rilasciata ieri da Roberto Colaninno, il neo presidente della compagnia Alitalia. Tuttavia le cose sono ben diverse per chi è costretto a prendere l'aereo per lavoro o per chi ha deciso di raggiungere le mete ambite per le vacanze volando con la compagnia di bandiera.
La stagione estiva, si sa, incrementa notevolmente il traffico dei passeggeri, ma per Alitalia ritardi e disservizi sono ormai all'ordine del giorno. Non sono serviti nemmeno i solleciti da parte dell'Enac, l'Ente Nazionale Aviazione Civile, che aveva avvertito già da tempo la neo compagnia a migliorare i servizi offerti, e così per il 16 luglio il presidente Vito Riggio ha convocato i vertici di Alitalia e Aeroporti di Roma per discutere l'annoso problema dei ritardi, che al momento rappresenterebbero almeno il 70% dei voli, stando al rilevamento di Eurocontrol, l'organizzazione Europea per la sicurezza della navigazione aerea. Arrivano anche i dati del traffico passeggeri, l'AEA, l’associazione tra le compagnie europee, secondo la quale la compagnia di bandiera avrebbe trasportato nel mese di maggio circa due milioni di passeggeri, esattamente, 1.987.000, con un coefficiente di riempimento pari al 62,8%, dieci punti in meno rispetto agli altri vettori europei.
Non è servito nemmeno unificare il sistema di prenotazione e vendita dei biglietti Alitalia con Air One, che a operazione conclusa avrebbe dovuto consentire una serie di vantaggi per i passeggeri a partire dal check-in. Invece ai gate d'imbarco la rabbia dei passeggeri è diventata una costante per i ritardi che la compagnia registra, specialmente negli scali nazionali più soggetti al traffico vacanziero, per non parlare di quelli annunciati a imbarco terminato, dove spesso i passeggeri più irascibili inveiscono rabbiosamente con i poveri assistenti di volo accusandoli addirittura di sequestro di persona.
Nel frattempo è scontro anche sul pagamento della rata che la Cai avrebbe dovuto versare per l'acquisto dei beni e degli aerei della vecchia Alitalia che ammontano complessivamente a 327milioni di euro. Secondo le dichiarazioni dello stesso commissario straordinario Augusto Fantozzi, dei 170 milioni previsti come seconda tranche ne sarebbero arrivati solo 70. Corrono voci di spese improvvise che la cordata avrebbe dovuto anticipare per la manutenzione della flotta, ma c'è chi avanza l'ipotesi che la Cai non voglia onorare gli impegni economici presi. Insomma se già la regalia del governo alla Cai non è stato sufficiente si prevede un ennesimo braccio di ferro con il commissario, almeno in base a quanto era stato pattuito nella compra vendita.
Insomma la nuova Alitalia pilotata dal gruppo di imprenditori della Cai non sembra voler decollare come si erano auspicati i loro acquirenti e lo stesso governo che li ha sostenuti assieme ad alcuni sindacati compiacenti. Utenza inferocita per i disservizi, personale ridotto all'osso e quindi insufficiente per far fronte all'operativo, e ciliegina sulla torta centinaia di persone imbufalite, come gli obbligazionisti e azionisti beffati che in cambio della loro somma di denaro investita avranno in cambio dei titoli di stato senza interessi e vincolati fino al 2012. Per non parlare poi dei cassa integrati e delle persone che sono rimaste completamente fuori dal ciclo produttivo.
Non va dimenticato che nel registro degli indagati dell'inchiesta che sta conducendo la procura di Roma per bancarotta fraudolenta con l'ipotesi di distrazione e dissipazione di denaro, riferita alla vecchia gestione Alitalia, sarebbero stati iscritti gli ex presidenti Fausto Cerreti , Giuseppe Bonomi, Berardino Libonati, gli amministratori delegati Domenico Cempella, Francesco Mengozzi, Marco Zanichelli e per finire Gianfranco Cimoli, l'uomo che guadagnava oltre 6mila euro al giorno mentre la compagnia affondava sempre più nei debiti.
Insomma se il passato di questa azienda è stato disastroso e privo di piani industriali, se l'attuale momento non fa presagire nulla di buono, è indubbio che il futuro per Alitalia resti ancora un'incognita.
 

kenyaprince

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Alitalia, un volo su due è in ritardo

di Nino Cirillo e Roberto Mancini

ROMA (14 luglio) - La ciliegina (avvelenata) sulla torta l’ha messa a mezzogiorno di ieri, dinanzi all’ennesimo ritardo del Roma-Palermo, il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo: ha dato mandato all’Avvocatura dell’ente di avviare un’azione risarcitoria nei confronti della Cai, la nuova Alitalia. E Lombardo viene ben dopo il capogruppo della Lega alla Camera, Roberto Cota (che rivela: «a Cagliari, in un giorno di luglio, tutti i voli in ritardo, un flop del 100 per cento»), ma soprattutto ben dopo le migliaia di passeggeri che, leggendo queste righe, avrebbero ognuno una storia da raccontare, un’odissea da rivivere, un piccolo grande incubo da rimuovere.

La nuova Alitalia accumula ritardi, è un fatto acclarato. Lo dicono i viaggiatori esasperati, lo dicono i politici (chiedete a Fassino: sei ore in un colpo solo), lo ammette la Cai stessa ai massimi vertici, da Colannino e Sabelli in giù. Ma che dimensioni ha questo disagio? Si può risolvere in tempi brevi o è destinato a marchiare a fuoco la vita della neonata compagnia? Lo si saprà ufficialmente fra 48 ore, alle 11 del mattino di giovedi, all’apertura della riunione che il nostro Enac (l’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile) ha convocato con i vertici di Cai e di Aeroporti di Roma, la società che gestisce Fiumicino, lo scalo più importante del paese.

Non è un segreto per nessuno che l’Enac presenterà un conto salato proprio alla nuova Alitalia, dopo averla ammonita nei mesi scorsi , dopo aver monitorato i ritardi a uno a uno. Ma quanto sarà salato questo conto? La verità è che nel dossier Enac, il dossier che verrà messo sul tavolo, ci sono cifre da brividi. La performace di puntualità di Cai, nel primo semestre di quest’anno è valutata al 52,4 per cento, il che vuol dire che secondo l’Enac un volo su due è in ritardo. Mette paura anche la performace di puntualità di Fiumicino nel suo complesso, nello stesso arco di tempo: 73,7 per cento, venti punti in più abbondanti di Cai.

Senza questo scarto -calcolano ufficiosamente gli esperti dell’Enac- Fiumicino potrebbe riguadagnare almeno quattro-cinque posizioni nella classifica degli aeroporti di tutto il mondo. Desta grande preccupazione anche la puntualità in partenza da Fiumicino- e parliamo sempre del primo semestre 2009- che è del 62,9 per cento. Vuol dire che quattro aerei su dieci partono già ritardo, già zavorrati di questo peso per le rotte successive. Choccante, poi , il paragone con le altre compagnie: secondo gli stessi dati Enac, nel mese di giugno la puntualita di Alitalia è stata del 52,2 per cento (ancora peggio Air One: 43,9), a fronte dell’ 86,9 di Klm, dell’84,2 di Air France, del 73,4 di Lufthansa, del 67,9 di British e del 65,2 di Iberia.

Se questi sono i dati che l ’Enac dovrebbe presentare a Cai, è vero anche che la Compagnia ha le sue cifre, le sue rilevazioni, e che sicuramente cercherà di farle valere giovedì mattina. Fanno alcune considerazioni di quadro alla nuova Alitalia: che hanno ereditato un «malato terminale» e lo stanno facendo rivivere, che hanno dovuto gestire il “de-hubbing” di Malpensa e non è stato affatto semplice , che si sono trovati di fronte una serie di avvenimenti eccezionali per ogni scalo del mondo (finale Champions con 170 charter e G8 tanto per fare i primi due esempi), che hanno siglato un accordo sindacale senza un giorno di sciopero. Giancarlo Schisano, direttore operativo di Alitalia, non nasconde le difficoltà e spiega: «Ereditiamo una situazione difficile, a luglio c’è poi un congestionamento generale degli aeroporti, con un maggior numero di clienti e bagagli. Difficoltà tipiche di tutti gli hub».

Ma come far fronte ai disagi crescenti? «Stiamo integrando due organizzazioni complesse e diverse, Alitalia e Air One, un’operazione difficile che è partita solo a fine giugno. A inizio luglio abbiamo messo insieme i sistemi informatici e di biglietteria delle due compagnie, per offrire un servizio migliore. Così speriamo di ridurre file e ritardi». Schisano annuncia che, per far fronte al picco estivo di viaggiatori, «verranno assunti 150 addetti da destinare alle rampe e alla movimentazione bagagli e ai servizi per i passeggeri. Stiamo studiando anche la realizzazione di un nuovo centro di controllo sui voli da rendere operativo nelle prossime settimane».

Poi la Cai snocciola le sue cifre. Ricorda che in aprile dall’Enac gli venne riconosciuta una performance di puntualità del 70 per cento (la media europea è dell’80, qundi anche Fiumicino nel suo complesso resta sotto), che sul Roma-Milano, la rotta business più affollata d’Europa, questa puntualità, a oggi, è addirittura dell’83-84 per cento, che l’indice di «regolarità» è del 99 per cento perché in media solo sei voli al giorno su 720 vengono cancellati. Giovedì mattina sarà un match infuocato. I poveri viaggiatori staranno lì a seguirlo con molta apprensione: tra fine luglio e inizio agosto, appunto, vorrebbe partire in massa, possibilmente in vacanza, possibilmente in orario.
 

kenyaprince

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uruguay

L’Ambasciatore, dopo l’incontro a Montevideo con il ministro per le infrastrutture e trasporti, Altero Matteoli, ha tenuto a precisare come: “I rapporti tra Italia ed Uruguay andranno ad intensificarsi. Ovviamente sono questioni che richiedono tempo e un grande sforzo da parte di tutti. Sul caso ‘Alitalia a Montevideo’ posso confermare che è in atto una concertazione tra i vertici della compagnia per capire se è fattibile”.

“Spesso il problema dell’Uruguay è da cercare anche nei suoi vicini. A livello economico i flussi di investimento diretti al sudamerica si fermano in Argentina o in Brasile. Quello che come Ambasciata stiamo cercando di fare è di far conoscere l’Uruguay fuori dai confini del sudamerica. L’obiettivo è quello di rendere coscienti gli investitori che si tratta di un paese con enormi potenzialità ed una ottima stabilità politico-economica”.

dal sito www.italiachiamaitalia.com

Credo che un volo per Montevideo potrebbe anche essere fattibile come prosecuzione da EZE anche 3 volte a settimana secondo me potrebbe essere fattibile una rotazione del tipo FCO-EZE-MVD-EZE-FCO, in modo da non togliere il diretto da Buenos Aires.
Da EZE a MVD sono 30 minuti di volo (si trovano di fronte alla stessa baia), mentre ci si impiegano 3 ore in traghetto e oltre 8 ore in autobus (deve fare il giro della costa o treno), secondo voi potrebbe essere fattibile?
 

uncomfortable

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25 Settembre 2008
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Credo che un volo per Montevideo potrebbe anche essere fattibile come prosecuzione da EZE anche 3 volte a settimana secondo me potrebbe essere fattibile una rotazione del tipo FCO-EZE-MVD-EZE-FCO, in modo da non togliere il diretto da Buenos Aires.
Da EZE a MVD sono 30 minuti di volo (si trovano di fronte alla stessa baia), mentre ci si impiegano 3 ore in traghetto e oltre 8 ore in autobus (deve fare il giro della costa o treno), secondo voi potrebbe essere fattibile?
Quante linee aeree europee hanno voli per Montevideo? Una, Iberia, che sull'america latina vola praticamente dovunque. Nessuna delle altre major si azzarda. Qualcosa vorrá pur dire, no?
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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Che non ha senso un volo Alitalia per Montevideo.
evidentemente al momento no..ma le dichiarazioni dell'ambasciatore sono :
“I rapporti tra Italia ed Uruguay andranno ad intensificarsi"...
parlando al futuro dunque. Il volo via EZE secondo me non "costerebbe" poi molto anche in termini di rotazione del 777.
 

Mauro@GOA

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Sulla manutenzione degli interni, vi porto la mia piccola testimonianza.

Volo FCO-GOA AZ, operato con equipaggio e a/m AP (737-400 EI-COI); i 3 sedili fila 13 DEF sono inop, ma risultano disponibili al check-in.
Io e gli altri due sfortunati pax veniamo fatti accomodare (??) nel galley anteriore dove, intrattenuti dal simpatico capt, aspettiamo che termini l'imbarco per capire se avanzano 3 posti dove sistemarci.

Aggiungo che in svariati anni di spola con AP non mi era mai successo niente di simile
 

rommix

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.
saranno anche 30 minuti di volo ( in realtà sono 50 schedulati) ma nessuno li fa....l'unico volo che attraversa la baia è AA con il 767 ( voli one way a circa 90 euro)
 

kenyaprince

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saranno anche 30 minuti di volo ( in realtà sono 50 schedulati) ma nessuno li fa....l'unico volo che attraversa la baia è AA con il 767 ( voli one way a circa 90 euro)
Questo è vero solo perché in realtà i voli per Montevideo sono operati dal
Jorge Newbery Airport (detto Buenos Aires Aeroparque) e le compagnie che effettuano collegamenti per MVD sono PLUNA,Sol Líneas Aéreas,Aerolineas Argentinas e Austral Lineas Aereas.
Ovvio che l'eventuale volo AZ EZE-MVD non sarebbe un point-to-point ma servirebbe a raccogliere eventuali passeggeri in transito.
Iberia ci opera con un diretto da MAD 5xw.

Mi chiedo soltanto se con i tempi tecnici attuali sarebbe possibile aggiungere tale scalo (non voglio entrare nel merito della convenienza economica etc..). La mia più che altro è una curiosità.
 

billypaul

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Sulla manutenzione degli interni, vi porto la mia piccola testimonianza.

Volo FCO-GOA AZ, operato con equipaggio e a/m AP (737-400 EI-COI); i 3 sedili fila 13 DEF sono inop, ma risultano disponibili al check-in.
Io e gli altri due sfortunati pax veniamo fatti accomodare (??) nel galley anteriore dove, intrattenuti dal simpatico capt, aspettiamo che termini l'imbarco per capire se avanzano 3 posti dove sistemarci.

Aggiungo che in svariati anni di spola con AP non mi era mai successo niente di simile
EICOI sta messo proprio male....speriamo sia il primo a levarsi dai cosiddetti
 

billypaul

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il phase-out dei 737 AP e gli MD-80 AZ allora è confermato per la fine della summer 09?
Sebbene le fesserie che si leggono sui giornali o sul forum a cui nemmeno rispondo più...ti confermo, i 737 abbandoneranno CAI entro il 2013. Ora non ti so dire quando inizieranno, perchè tutto dipende dall'arrivo dei nuovi A320 (che stanno chiaramente passando al COA di AZ così come gradualmente lo stanno facendo gli A320 ex-AP).
 

kenyaprince

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Sebbene le fesserie che si leggono sui giornali o sul forum a cui nemmeno rispondo più...ti confermo, i 737 abbandoneranno CAI entro il 2013. Ora non ti so dire quando inizieranno, perchè tutto dipende dall'arrivo dei nuovi A320 (che stanno chiaramente passando al COA di AZ così come gradualmente lo stanno facendo gli A320 ex-AP).
be sul fatto che entro il 2013 il phase-out sarebbe stato completato non avevo dubbi.so che entro fine anno arriveranno altri 9 A320 (fonte : Airbus) per cui speravo che entro l'anno si cominciasse la sostituzione delle macchine più vecchie.
Per i 330 avevamo ipotizzato un arrivo secondo i dati della produzione Airbus per giugno 2010.Tu hai notizie in merito? oltretutto io spero che i primi 6 330 servano per incrementare frequenze e aprire nuove rotte e i successivi 6 a sostituzione dei 767.hai questo sentore?
 
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