Thread Alitalia dal 13 luglio 09


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omartr

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26 Settembre 2008
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Altro giro di parole per non dire nulla...

Intanto abbiamo preso atto che consideri perdenti le politiche di gran parte delle major visto che la adottano da prima di AZ...chissà...

Non è problema di gregge...è un problema che stai portando avanti una battaglia senza senso...
Si certo.Hai ragione. Certo che voi donne quando volete avere ragione siete proprio testarde.Ora mi vuoi raccontare che una politica aziendale si riduca alle spie a bordo?Scusami ma non sai proprio ragionare.Non ti risponderò più.Sei noiosa.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Malgrado abbia perso la speranza contattami in pvt e la discussione potrà continuare sempre che tu non usi tattiche becere per cercare di avere ragione.Come me la pensano molti clienti.
Altro giro di parole per non dire nulla...tu non stai bene, hai il terrore che ti spiino, parli di tattiche becere che potrai spiegarmi cosa vuol dire, parli di clienti che la pensano come te (dubito che ci siano uscite dei clienti contro i controlli in incognito e meno male che tu non avevi bisogna del gregge...).
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Si certo.Hai ragione. Certo che voi donne quando volete avere ragione siete proprio testarde.Ora mi vuoi raccontare che una politica aziendale si riduca alle spie a bordo?Scusami ma non sai proprio ragionare.Non ti risponderò più.Sei noiosa.
Ti stai rendendo ridicolo, hai scritto tu che l'utilizzo dei ghost-passenger è una politica perdente, si scopre però che la utilizzano gran parte delle major e allora si riducono a spie a bordo (ma sei terrorizzato!) per AZ e a molto di più per le altre!

Dai su, ti stai contraddicendo, stai difendendo posizioni indifendibili con polemiche e provocazioni, spero che tu abbia trovato qualche bella compagnia senza spioni, certo non sarà facilissimo!
 

billypaul

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Una delle più severe è Emirates. Se i ghost passenger rilevano che le assistenti di volo non si rinfrescano il rossetto ogni 5 minuti, se non si chinano per terra per raccogliere qualcosa nella maniera corretta o se sbattono troppo forte le cappelliere quando le chiudono allora rischiano di passare qualche piccolo guaio.
Fonte: la mia amica che lavora in EK
 

omartr

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26 Settembre 2008
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Ti stai rendendo ridicolo, hai scritto tu che l'utilizzo dei ghost-passenger è una politica perdente, si scopre però che la utilizzano gran parte delle major e allora si riducono a spie a bordo (ma sei terrorizzato!) per AZ e a molto di più per le altre!

Dai su, ti stai contraddicendo, stai difendendo posizioni indifendibili con polemiche e provocazioni, spero che tu abbia trovato qualche bella compagnia senza spioni, certo non sarà facilissimo!

.........
 

caravelleAZ

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28 Agosto 2008
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Milano
Che c'entra la collega considerata z...la quello e' un problema del maschio italico che le vede dappertutto salvo nella propria fidanzata (d'altronde l'Italia fa schifo anche per queste mentalita' anni 50)
 

omartr

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26 Settembre 2008
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Che c'entra la collega considerata z...la quello e' un problema del maschio italico che le vede dappertutto salvo nella propria fidanzata (d'altronde l'Italia fa schifo anche per queste mentalita' anni 50)
Parlavo delle mie motivazioni personali.
Non c'entra il maschio italico.Fu richiamata ufficialmente dal settore e in un colloquio le venne detto questo.Poi è normale che i maschi facciano apprezzamenti però che la "colpa"fosse sua ce ne passa.

So di Emirates.Ma infatti parliamo di una compagnia in un paese non democratico.Se passaggi per le strade di dubai e fumi durante il ramadan ti suonano le macchine.Indubbiamente è una compagnia di successo.
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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77
LA CORDATA S'È SFRACELLATA AL SUOLO. IL VOLO DELLA FENICE DI PASSERA STA PER FINIRE - SABELLI POTREBBE ESSERE SFIDUCIATO A BREVE - IL NO DEI SOCI ALL'AUMENTO DI CAPITALE - INTESA: SCONTRO PASSERA-MICCICHÉ - CHIESTO L'INTERVENTO CASSA DEPOSITI E PRESTITI - IL SOCIO AIR FRANCE INTENZIONATO A "COMMISSARIARE" ROCCO SABELLI CON UN SUO MANAGER -

Notizia-bomba su Cai-Alitalia. La cordata dei 'salvatori della patria' si è sfracellata al suolo. Il volo della Fenice di Passera sta per finire.


Da fonti ben informate vieniamo a sapere che l'amministratore delegato Rocco Sabelli potrebbe essere sfiduciato a breve. Di fronte alle perdite enormi della compagnia di bandiera, i soci storici si sono rifiutati di versare la seconda parte dell'aumento del capitale.


SABELLI
E sottolineano ancora le nostri fonti di uno violento scontro esploso in Intesa - la banca che si è assunta l'onere del salvataggio perché gravata del debito enorme di Air One di Carlo Toto, fra l'amministrato delegato Corradino Passera e il direttore del Corporate Micciché, colui che ha voluto e ottenuto, anche contro la volontà del presidente Roberto Colaninno, Rocco Sabelli alla guida della compagnia.


Sarebbe stato chiesto, inoltre, per tamponare un buco pauroso, l'intervento governativo della Cassa Depositi e Prestiti. Intanto, da parte sua, Passera sta consultando un nuovo manager: ne ha già contattati due, più un outsider.

Nei prossimi giorni è atteso infine un incontro risolutivo di Colaninno con il vertice di Air France intenzionato a commissariare Sabelli con un proprio manager.

DAGOSPIA
[26-07-2009]
 

janmnastami

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9 Febbraio 2008
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Ellamadonna, che vita difficile che ha questa compagnia! Barcolla ma non molla :D . Se fosse vero quanto sopra, soprattutto la sostituzione di Sabelli con un uomo di AF, adieu italianité. Speriamo sia solo gossip.
 

ZFox

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19 Dicembre 2008
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LA CORDATA S'È SFRACELLATA AL SUOLO. IL VOLO DELLA FENICE DI PASSERA STA PER FINIRE - SABELLI POTREBBE ESSERE SFIDUCIATO A BREVE - IL NO DEI SOCI ALL'AUMENTO DI CAPITALE - INTESA: SCONTRO PASSERA-MICCICHÉ - CHIESTO L'INTERVENTO CASSA DEPOSITI E PRESTITI - IL SOCIO AIR FRANCE INTENZIONATO A "COMMISSARIARE" ROCCO SABELLI CON UN SUO MANAGER
DAGOSPIA
[26-07-2009]
Cavolo, se lo dice una testata come Dagospia (di Roberto D'Agostino), allora c'è veramente da preoccuparsi....
 

willy79

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16 Gennaio 2007
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sestri levante, Liguria.
Secondo me non è nulla di nuovo, alla fine è arrivata la cordata, si son presi AZ ma non è cambiato nulla!!! Le rotte son sempre quello ecc ecc... Io non visto nessuna strategia aggressiva nei confronti del mercato, ma solo un continuare sul vecchio stile. Quindi se prima si perdeva, ora rimane tutto uguale e quindi è ovvio continuare a perdere!!! Sbaglio???
 

winter71

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21 Luglio 2008
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Come il titolo del film: La fine è nota.
Tutta l'operazione CALITONE aveva un finale già scritto.
Lo aveva già scritto Prodi con Padoa Schioppa..
Solo che poi le elezioni del 2008 hanno scompaginato la sceneggiatura del film prolungato l'agonia con la pagliacciata dei patrioti.
Ma al finale di af che si pappa tutto e fa diventare az una regional si doveva arrivare.
Tutto qui.
Ciao
d.
 

winter71

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21 Luglio 2008
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Beh visto che siamo in tema di gossip....qual'è la nuova fiamma di Cristiano Ronaldo? C'è scritto su Dagospia?
Billy, hai ragione dagospia è un sito di gossip..ma di solito è molto bene informato..tempo fa d'agostino eliminò la sezione porno per richiesta delle aziende in quanto i flitri anti siti porno delle aziende bloccavano la visione..ciò vuol dire che anche all'interno delle aziende il sito è visto..e non dalle segretarie nei momenti morti...
Poi si vedrà se quello che dice è vero oppure solo gossip.
Ciao
d.
 

winter71

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21 Luglio 2008
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COMUNICATO STAMPA
Alitalia amplia l’offerta internazionale e intercontinentale con
13 nuove destinazioni operate in codeshare con Air France/KLM
Roma, 22 luglio 2009 – Alitalia amplia la propria offerta commerciale e arricchisce il suo network
internazionale e intercontinentale con 13 nuove destinazioni in codeshare con Air France/KLM:
• Honk Kong, Singapore, Montreal (a partire da agosto), Dakar, Abidjan, Lisbona e Norimberga
(via Parigi);
• Dubai e Berlino (via Parigi o Amsterdam);
• Stoccarda (via Parigi o Lione);
• Bahrein, Abu Dhabi e Città del Capo (via Amsterdam a partire da agosto).
Alitalia e Air France/KLM hanno inoltre aumentato il numero di voli in codeshare via Parigi e via
Lione:
• Brest, Clermont-Ferrand, Nantes, Pau (Pirenei), Rennes, Strasburgo e Tolosa possono oggi
essere raggiunte anche via Parigi, oltre che via Lione.
• Amburgo, Birmingham e Montpellier possono essere raggiunte anche via Lione, oltre che via
Parigi.


Ma questo pezzo di comicità è passato sotto silenzio ?????
Ma chi è il burlone che ha pensato a questa cosa ?
Nuova rotta per stoccarda via parigi....
Nuova rotta per norimberga via parigi...
Un po' come il Piano Prato che prevedeva la tratta MXP/FCO/BERLINO...
ROTFL..ROTF...ROTFL....ROTFL...
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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DOSSIER CAI-ALITALIA
PATRIOTI CON LE ALI:
CRONACA D’UN DISASTRO ANNUNCIATO

Voli cancellati, bagagli smarriti, disservizi e – soprattutto – ritardi. Ogni giorno, almeno la metà degli aerei targati Alitalia-Air One è in ritardo. A poche settimane dal picco estivo, le cronache locali cominciano già a registrare casi drammatici.
E così, a fine giugno, i passeggeri dell’aeroporto di Caselle, infuriati per i continui disservizi della nuova Alitalia, costringono la magistratura di Torino ad avviare un’indagine. La mattina del 5 luglio l’aeroporto di Cagliari va in tilt a causa dei ritardi (minimo un’ora) di tutti i voli diretti a Roma.
Per chi non può fare a meno di volare “made in Italy”, lo spettro di un’estate da incubo si avvicina con l’approssimarsi del picco di agosto. Quando, solo dallo scalo di Roma-Fiumicino transitano tra i 110 e i 120 mila passeggeri al giorno. L’Enac, l’ente nazionale di controllo dell’aviazione civile, teme il tracollo. Il 16 luglio convoca i vertici di Cai e degli Aeroporti di Roma e chiede un “piano d’emergenza”.
L’Alitalia privatizzata a gennaio di quest’anno da Cai, la “cordata patriottica” voluta da Berlusconi, sembra comunque sull’orlo del baratro: manager arroganti e senza esperienza di settore, mezzi inadeguati, mancanza d’organizzazione e di coordinamento.
Quella che raccontiamo nel nostro dossier è la storia di un disastro annunciato. Un disastro occultato per sei mesi dall’ottimismo dei vertici, dalla complicità del governo, dall’assenza di qualsiasi dato ufficiale e dal silenzio dei media.

Ma il crac dei “patrioti” è anche lo specchio d’un fallimento più grande: le privatizzazioni di tante aziende pubbliche italiane. Fatte in nome delle superiori virtù del “libero mercato”, grazie all’incapacità e alla complicità della politica, troppe cessioni (dai telefoni alle autostrade) si sono risolte in un saccheggio. E Cai? Le foto degli azionisti “patrioti” sembrano prelevate da un album di famiglia. Dentro ci sono quasi tutti i big del capitalismo finanziario e tariffario emerso in dieci anni di privatizzazioni “made in Italy”. A cominciare dal presidente Roberto Colaninno, l’indimenticabile “capitano coraggioso” dalemiano della scalata Telecom…

PATRIOTI CON LE ALI:
CRONACA D’UN DISASTRO ANNUNCIATO
Prima Puntata
LA WATERLOO DEL NAPOLEONE DI AGNONE
In assenza di qualsiasi dichiarazione men che ottimistica da parte di Rocco Sabelli, l’amministratore delegato di Alitalia, il primo luglio tocca a Colaninno ammettere pubblicamente “qualche problema sulla puntualità” della compagnia. Il presidente parla di “difficoltà” in via di “superamento”, ma ormai non può più nascondere la realtà: “Ogni giorno ci sono tra i 140 e i 150 aerei che partono in ritardo”. E, nel trasporto aereo, il “ritardo” è solo quello che supera i 15 minuti di tolleranza concessi sull’orario previsto.
Una settimana dopo è la volta di Corrado Passera. L’amministratore delegato di Intesa San Paolo è stato il vero regista dell’operazione Cai, l’uomo che ha messo insieme la “cordata patriottica”, imposto la presenza di mister Air One, Carlo Toto, e preparato il “Progetto Fenice”. Anche per il banchiere si tratta del primo accenno pubblico ai problemi della sua creatura. L’outing arriva, imprevisto, a margine di una manifestazione. Con una telegrafica risposta alla domanda di un giornalista sull’andamento dell’ex compagnia di bandiera: “Non si recupera in sei mesi un problema di 30 anni…”
A metà luglio, si sveglia Vito Riggio, il presidente dell’Enac. In vista di un’estate a rischio, con gli aeroporti in tilt e migliaia di passeggeri infuriati, non può continuare a chiudere gli occhi sui ritardi e i disservizi d’una compagnia aerea che “rappresenta oltre il 50 per cento del traffico totale…”.
I vertici di Alitalia e Aeroporti di Roma vengono convocati per giovedì 16. E Riggio dà subito l’impressione di voler fare sul serio: “Siamo arrivati a un calo di puntualità drammatico…I passeggeri non sono pacchi…non è più tollerabile vederli aggirarsi stralunati per gli aeroporti, con il loro volo in ritardo e a caccia di uno straccio d’informazione…”. Alitalia e Aeroporti di Roma hanno un paio di settimane di tempo per rientrare nella normalità: “Mi aspetto che siano prese immediatamente misure, prima del picco estivo…”.
È la prima volta che l’Enac mostra i muscoli, minacciando di esercitare i suoi poteri di autorità vigilante contro i “patrioti” legati al presidente del Consiglio. Segno che ormai perfino nei palazzi romani si prende atto della situazione e si cominciano a prendere le distanze da Cai. Ma i disservizi sono “intollerabili”. Come tanti, troppi passeggeri hanno già provato sulla loro pelle. A Caselle, a Cagliari, a Fiumicino, a Linate, a Palermo e in tutti gli aeroporti in cui sono stati “costretti ad aggirarsi stralunati, con il loro volo in ritardo e senza uno straccio d’informazione”.
Invece di continuare a tacere, Sabelli si sente attaccato sul piano personale. All’uscita dal vertice con Riggio, detta una replica stizzita: “Noi siamo preoccupati per quanto accade ai passeggeri – dice davanti ai microfoni di Sky – ma tra quelli che non possono meravigliarsi per la situazione di Fiumicino c'è proprio l'Enac e il presidente Riggio che è lì da qualche anno e conosce bene la situazione...”
Rocco Sabelli, ingegnere chimico nato ad Agnone, è fatto così. Non tollera le critiche. Un esordio alla Gepi, un passaggio all’Eni, poi qualche anno a Telecom, dove nel 1999 incontra Colaninno che da quel momento se lo porterà dietro in tutte le sue avventure.
Come braccio operativo dell’ex “capitano coraggioso”, l’ingegnere molisano si è costruito una solida fama di tagliatore di costi e di manager spietato. Certo, il “Napoleone di Agnone” porta al suo attivo il risanamento della Piaggio, ma adesso l’Alitalia rischia di trasformarsi nella sua Waterloo.
Anche il tentativo di scaricare tutte le responsabilità sugli Aeroporti di Roma e sulla gestione di Fiumicino sembra debole. Come osserva maliziosamente un pilota Alitalia, “il nostro amministratore delegato non spiega come mai le altre compagnie, a Fiumicino, pur usufruendo dello stesso personale Adr, delle stesse strutture e degli stessi servizi non hanno i drammatici problemi di Cai…”. Già, come mai?
La risposta degli addetti ai lavori è che Sabelli – a furia di tagliare costi, personale, forniture e servizi – ha messo in piedi una struttura che non è in grado di gestire una compagnia aerea nazionale. Una scelta suicida, se è vero che nei primi cinque mesi dell’anno il load factor, il coefficiente di riempimento degli aerei Cai, è stato inferiore di 20 punti a quello dell’Air France e di 15 punti a quello della vecchia Alitalia fallita.
Di questo passo, a fine anno, la compagnia di Sabelli chiuderà con sei milioni di passeggeri meno di quelli previsti dal “Piano Fenice” e una perdita di almeno 300 milioni di euro..

LE CIFRE DEL DISASTRO
Adesso che il disastro della nuova Alitalia è sotto gli occhi di tutti, è troppo facile prendersela con Sabelli. Per cinque mesi tutti (o quasi) quelli che avrebbero potuto (e dovuto) lanciare l’allarme sulle difficoltà di Cai hanno preferito comportarsi come le classiche tre scimmiette: non vedevano, non sentivano e – soprattutto – non parlavano.
I giornali si svegliano solo a metà luglio. Fabrizio Gatti, sull’Espresso del 16 luglio, è il primo ad occuparsi del “Flop tricolore”. Dopo un meticoloso elenco di guasti “non riparati”, voli dirottati su società minori, bagagli lasciati a terra e disservizi d’ogni tipo, arriva una notizia clamorosa: “La fusione con Air One non si farà”.
Ma la compagnia nazionale unificata (Alitalia più Air One) non era l’architrave del “Progetto Fenice”? E gli accordi sottoscritti solennemente a Palazzo Chigi con la benedizione del governo e il plauso di Berlusconi? Colaninno non smentisce la notizia. Anzi. Una sua dichiarazione alla Reuters suona come una conferma: “È presto per dire se ci sarà una fusione tra Alitalia ed Air One”.
Il 12 luglio tocca al quotidiano romano Il Messaggero rivelare che i “patrioti” di Cai hanno deciso di autoridursi la prima rata di pagamento per l’acquisto della compagnia. Invece dei 175 milioni di euro pattuiti con il commissario Fantozzi intendono versarne meno della metà: 70. La spiegazione? Una detrazione di spese di manutenzione.
Il giorno dopo Fantozzi scrive una lettera al Messaggero, sostenendo di non saperne nulla. È una bugia. Il commissario fa finta di ignorare la storiaccia dell’autoriduzione della rata dovuta dai “patrioti”, perché, e questo è il messaggio in codice affidato alla lettera, “il commissario liquidatore è tenuto a sapere solo che c’è un contratto e che questo va rispettato”. Punto. Adesso la matassa dovrà essere sbrogliata dagli avvocati.
Anche i sindacati che a settembre 2008 hanno firmato l’accordo con Cai mettono le mani avanti. A fine giugno, i responsabili trasporti di Cgil Cisl Uil e Ugl scrivono un’allarmata lettera all’amministratore delegato. Per la prima volta, mettono in dubbio il futuro dell’azienda: “La nuova Alitalia non ha centrato gli obiettivi che si era data nel piano industriale: la qualità del prodotto è insoddisfacente e non trova gradimento da parte della clientela, in particolare nel segmento business, quello più redditizio…”
E Sabelli? Ignora la lettera. Si limita a far sapere di contare su una ripresa estiva. Punto e basta. Ma ormai sull’autunno nessuno si fa illusioni. La previsione corrente tra gli addetti ai lavori è che, finita l’estate, Cai chiederà nuovi “sacrifici” ai dipendenti.
Lo stato si salute dell’ex compagnia di bandiera è impietosamente documentato dai pochi dati disponibili. Pochi, anzi, pochissimi, perché la strategia di comunicazione imposta dalla coppia Colaninno-Sabelli esclude la diffusione di qualsiasi cifra, di qualsiasi dato, di qualsiasi statistica.
In assenza di dati forniti dal Cremlino della Magliana, il 10 luglio tocca all’AEA, l’associazione delle compagnie europee, gettare un fascio di luce sull’Alitalia che viaggia con gli aerei semivuoti. A maggio ha imbarcato meno di due milioni di passeggeri (1.987.100). Il load factor è undici punti sotto la media delle 29 compagnie prese in esame. Da gennaio a maggio, il riempimento degli aerei è stato quindici punti sotto la media europea.
Dal vertice Alitalia non arrivano commenti e tutto procede come prima. Ai giornalisti e ai sindacalisti continua ad essere negata qualsiasi informazione. “Oggi, entrare negli uffici della Magliana (il palazzone romano dell’Alitalia) – confessa un pilota – è un’esperienza allucinante. Sembra di entrare al Cremlino di Breznev. Tra gli impiegati e perfino tra molti dirigenti cogli subito un clima di paura…”
I sindacati accusano Colaninno e Sabelli d’aver violato gli impegni solennemente sottoscritti a settembre a Palazzo Chigi? Silenzio. È vero che le assistenti di volo con problemi familiari o di maternità, per essere assunte da Cai, sono state costrette a firmare entro un quarto d’ora una dichiarazione in cui rinunciavano ai loro diritti? Silenzio. È vero che il personale con base Milano è costretto a operare su tre scali (Linate, Malpensa e Orio al Serio) secondo le necessità aziendali? Silenzio. È vero che – in barba agli accordi – i piloti in cassa integrazione sono ancora 860? Silenzio. È vero che i ricavi medi sono largamente al di sotto del previsto, meno 27% per le vendite dei voli nazionali e meno 22 per quelle dei collegamenti internazionali? Silenzio. È vero che da settembre l’Alitalia ha già seri problemi di liquidità? Silenzio.
Fra tanti dubbi, una certezza: la via maestra dell’aumento di capitale è tutta in salita. Con un atteggiamento poco patriottico, gli azionisti hanno già fatto sapere di non essere disposti a mettere mano al portafoglio. Se le cose stanno così, a ottobre, per molti dipendenti appena assunti da Cai si riaprirà il baratro della cassa integrazione…

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ZFox

Utente Registrato
19 Dicembre 2008
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DOSSIER CAI-ALITALIA
PATRIOTI CON LE ALI:
CRONACA D’UN DISASTRO ANNUNCIATO
......
PATRIOTI CON LE ALI:
CRONACA D’UN DISASTRO ANNUNCIATO
Prima Puntata
LA WATERLOO DEL NAPOLEONE DI AGNONE
......
LE CIFRE DEL DISASTRO
.......
http://www.felicesaulino.it
Urca! Ma non è che ci siamo sbagliati ed ENAC la licenza l'ha già ritirata a CAI anzichè a MyAir?
Cmq, altra fonte attendibilissima, è finita ragazzi, è finita....
 
Stato
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