Riporto l'articolo postato sopra perchè era incompleto:
EasyJet anche a Linate e Fiumicino: «Perché siamo l’opzione migliore per volare tra le città europee»
di Leonard Berberi
Parla Kenton Jarvis, nuovo ad della compagnia britannica che in Italia ha aperto due nuove basi (grazie a Ita Airways e Lufthansa) a Milano e Roma
EasyJet si espande in Italia, cerca di catturare clientela premium dalle altre compagnie tradizionali, studia il lancio di un programma fedeltà ma si tiene alla larga dal processo di consolidamento dei cieli europei. Dove, data la sua capitalizzazione di mercato superiore a gruppi come Air France-Klm, le toccherebbe essere parte attiva nei piani di acquisizione. «Perché dovremmo complicarci la vita comprando compagnie con costi operativi più alti dei nostri?», si chiede Kenton Jarvis, ceo di easyJet da gennaio, durante una chiacchierata con il
Corriere a Roma, a margine della presentazione dell’apertura della base di Roma Fiumicino dopo essere stato scelto dalla Commissione europea come vettore che dovrà riportare la concorrenza dopo le nozze tra Ita Airways e Lufthansa.
Come sono questi primi tre mesi da ceo dopo aver fatto il direttore finanziario?
«Mi sto davvero godendo questa esperienza. Mi sto divertendo molto. Sono riuscito a visitare molte delle basi. E per me questo conferma che, in EasyJet, le persone sono davvero il nostro punto di differenziazione. L'accoglienza che ricevi in cielo ci distingue veramente dagli altri concorrenti».
Non siete una low cost, non siete un’ultra low cost, non siete una compagnia tradizionale. Cosa siete?
«Beh, penso che ciò che easyJet ha sempre fatto è stato fornire valore. Siamo molto attenti a dove voliamo. E cerchiamo di volare da aeroporti primari nelle principali città in tutta Europa».
Perché vi concentrate sugli aeroporti primari?
«Perché hanno ampie aree di bacino ed è più agevole per i clienti arrivare a questi aeroporti».
Chi sono oggi i vostri rivali?
«Quando guardo tutta la rete, circa il 70% dei nostri voli è più in competizione con le compagnie legacy che con quelle low cost. Ma dove operiamo contro e low cost, scopriamo che comunque abbiamo rotte leggermente diverse».
Cioè?
«Ad esempio, se siamo nel nord dell'Inghilterra, come a Liverpool e Manchester, il nostro principale concorrente è Ryanair. Quelle basi sono anche le più redditizie, perché Ryanair serve Dublino, noi invece voliamo a Belfast, Ryanair serve l'Europa dell’Est, noi quella dell’Ovest e le capitali. E questo si ripete nel resto del continete».
Però non ha risposto alla mia domanda: che compagnia siete?
«Siamo la compagnia con la migliore rete di collegamenti al miglior prezzo. Se voliamo da Roma a Zurigo o da Roma a Francoforte, o rotte simili, saremo l’alternativa migliore in termini di orari e prezzo a Ita e al gruppo Lufthansa».
A proposito di Ita e Lufthansa. Avete aperto la base a Roma Fiumicino e Milano Linate grazie agli slot rilasciati dai due vettori. Per tre anni siete obbligati a volare su alcune rotte, che potrebbero non essere redditizie.
«Il piano sarebbe di mantenerle finché forniscono i ritorni commerciali che vogliamo che forniscano. Realisticamente, questo non succede mai nel primo anno, ci vuole tempo per far conoscere il nostro prodotto».
Com’è andata l’esperienza simile a Lisbona dove avete ereditato degli slot da Tap Portugal?
«Lì stiamo arrivando alla fine dei tre anni: alcune di quelle rotte da fare sicuramente vorremo mantenerle perché stanno funzionando. Forse altre le vorremmo ridurre».
Nel mercato italiano quest’anno vi espanderete in modo significativo. Eppure non è facile fare soldi. Ryanair ha una grande porzione di mercato. Come farete a reggere la concorrenza?
«Offrendo voli negli orari giusti e con un buon servizio. Dobbiamo farci conoscere dai viaggiatori d’affari su alcune rotte per esempio».
Clientela fidelizzata…
«E infatti offriamo ai clienti di Miles & More (il programma fedeltà del gruppo Lufthansa, ndr) uno sconto del 51% sulla nostra carta easyJet Plus, così inizieremo a costruire una base. Abbiamo fatto qualcosa di simile con British Airways quando hanno cambiato il loro programma di fedeltà».
Ha menzionato easyJet Plus. Un quasi programma fedeltà. Quando arriverà quello vero e proprio?
«Ci stiamo ragionando per vedere cosa ha senso per noi. EasyJet Plus è il miglior programma di abbonamento delle aviolinee low cost. Ma bisogna prendersi il tempo necessario perché una volta che si lancia una cosa del genere se è troppo generoso finirà per costare molto. Ma allo stesso tempo deve essere una proposta giusta perché sia interessante. Non abbiamo fretta».
Quanti iscritti ha easyJet Plus?
«Almeno un quarto di milione».
Avete un portafoglio di slot in alcuni aeroporti primari che è invidiabile. Una fette sempre più grande di viaggiatori vostri è premium. Ciò vi rende forse la compagnia che bisogna assolutamente avere nel proprio perimetro?
«Abbiamo sicuramente la migliore rete di interconnessioni tra le città: tutti i vettori tradizionali coprono solo una parte di questi aeroporti primari».
Lei aggira la domanda. State considerando opportunità di fusione e acquisizione?
«Siamo molto concentrati sulla crescita organica. Quest’estate sarà record per numero di posti messi in vendita. L’estate passata è stata record in termini di redditività. Stiamo facendo crescere easyJet Holidays (la divisione vacanziera,
ndr). Questo sta funzionando incredibilmente bene nel Regno Unito e lo stiamo portando in Europa».
E per quanto riguarda le fusioni e acquisizioni?
«Non sono interessato oggi ad acquistare Wizz Air o qualcosa di simile. Credo che, tra i vettori tradizionali, la nostra capitalizzazione di mercato sia superiore a quella di Air France-Klm».
Quindi sareste semmai voi in posizione di comprare i vettori tradizionali?
«Non sono interessato ad acquistarli. Sicuramente loro non potrebbero acquistare noi».
Magari potreste finire nel mirino di Iag, il gruppo che controlla British Airways, Iberia, Aer Lingus, Vueling…
«British non sarebbe in grado di farlo, né il gruppo Iag».
Perché?
«EasyJet è la compagnia aerea più grande nel Regno Unito, più grande di British Airways per quanto riguarda la nostra flotta di corto raggio. E quindi, molti slot dovrebbero essere ceduti su Londra per rendere possibile questa unione».
E Lufthansa?
«Per quanto ne so Carsten Spohr (il ceo del gruppo tedesco, ndr) non sta cercando di acquistare easyJet oggi. È impegnato a integrare Ita».
London City, lo scalo cittadino di Londra, sta cercando di avere il via libera a far volare gli Airbus A320neo, più grandi di quelli autorizzati oggi. Sareste interessati a volare lì?
«Il problema è che a London City non puoi volarci il sabato pomeriggio quando c’è il picco di persone che vuole volare per il tempo libero. C’è molta inattività per gli aerei e mancanza di produttività per i piloti. No, non è molto interessante per noi».
A meno che non tolgano quello stop ai voli…
«Se lo fanno e se ci offrono tariffe di decollo incredibili allora ok».
Il segmento turistico è quello che ha dato più soddisfazioni ai vettori europei l’anno scorso, anche a voi.
«È incredibilmente importante per easyJet. Il 47% dell’offerta nostra è di collegamento tra le città, un altro 20% è costituito dai voli nazionali. E poi le destinazioni balneari e l’extra Ue coprono il resto dei sedili in vendita. Il leisure sta crescendo. Stiamo aumentando le frequenze per le destinazioni balneari, per l’Africa del Nord, l’extra Ue, l’Egitto. Stiamo iniziando a volare di più a Capo Verde, che si è rivelato molto interessante».
State volando sempre più lontano. Dove volete spingervi?
«Dove ci possono portare gli A321neo. Non abbiamo gli A321 Xlr, quindi possiamo volare per massimo 5 ore e mezza.
Ma state pensando di ordinare degli Xlr?
«Non al momento. Abbiamo la possibile di convertire alcuni A320neo ordinati. Ma siamo soddisfatti delle prestazioni che otteniamo dall’attuale modello».
Sarà possibile prendere voli in connessione con altri vettori?
«Stiamo lavorando su progetti per vedere se possiamo connettere i bagagli tra i nostri voli. Al momento ai clienti tocca ritirare la valigia dal nostro di consegna, uscire dall’aeroporto di fatto e rientrare. Non una buona soluzione. Quindi proveremo prima coi nostri voli. Quanto agli altri, c’è sempre stato interesse da parte di Emirates e di alcune compagnie aeree statunitensi. Vedremo in futuro».
Parla Kenton Jarvis, nuovo ad della compagnia britannica che in Italia ha aperto due nuove basi (grazie a Ita Airways e Lufthansa) a Milano e Roma
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