Thread sistema aeroportuale di Roma - 2014


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DusCgn

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E dopo un anno riprendono i collegamenti con Sharm el Sheik
Estate, 280 mila passeggeri a Fiumicino nel weekend

Aerostazioni super affollate e a bordo degli aerei posti pressoche' esauriti all'aeroporto di Fiumicino per il primo week-end di esodo di agosto, con quasi 280 mila passeggeri complessivi attesi tra oggi e domenica. Ma gia' sabato e domenica dello scorso fine settimana tra arrivi e partenze, secondo fonti aeroportuali, si e' toccata quota 270 mila passeggeri.

A Fiumicino, ma anche a Ciampino, fin dalle prime ore del mattino tutte le aerostazioni risultavano affollate di vacanzieri, divisi tra quanti hanno scelto di trascorrere giorni di relax a Roma o in alcune delle piu' rinomate mete turistiche all'estero.

Sempre oggi, a distanza di un anno dall'emergenza lanciata nel luglio del 2013 dalla Farnesina che sconsigliava i viaggi a Sharm el Sheik, riprendono i collegamenti con la nota destinazione turistica sul Mar Rosso. A Fiumicino sono infatti programmati, per le 17 e le 17.30, due voli per Sharm, uno di Alitalia, l'altro della compagnia Blue Panorama, rispettivamente con 180 e 140 passeggeri prenotati
 

DusCgn

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Benetton pigliatutto, con nozze Alitalia nuovi investimenti in Aeroporti di Roma
Il futuro industriale del gruppo di Ponzano Veneto è legato a doppio filo alle sorti della compagnia. L’intesa con gli arabi porta infatti in dote l’ampliamento dello scalo di Fiumicino, dopo il quale la società che gestisce gli aeroporti capitolini e la sua controllante Atlantia saranno pronte per il salto dimensionale


di Costanza Iotti | 8 agosto 2014Commenti (0)

C’è un asso pigliatutto nella finanza italiana. Il suo nome è Benetton. Dopo aver chiuso con l’intesa del governo francese sulla controllata Ecomouv, la famiglia di Ponzano Veneto ha incassato 42,8 milioni di euro in dividendi staccati dalla holding Edizione grazie alla cessione dei titoli Rcs e Brunello Cucinelli. Ma il pezzo forte per il futuro industriale dei Benetton sta arrivando ed è legato a doppio filo alle sorti dell’Alitalia. Le nozze con Etihad, infatti, per i Benetton aprono la prospettiva di nuovi investimenti in Aeroporti di Roma, società controllata da Atlantia il cui 45,56% fa a sua volta capo a Sinergia, che sta sotto la cassaforte della famiglia veneta.

Certo, i Benetton, che hanno investito in Cai nel 2008, saranno chiamati a metter mano al portafoglio per una nuova ricapitalizzazione: complessivamente hanno bruciato nella “fornace” Alitalia 140 milioni, cifra alla quale vanno aggiunti i 90 milioni che dovranno sborsare nell’abito dell’operazione Etihad. Ma come ha lasciato intendere l’amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci, nell’ultima assemblea dei soci, si tratta di poca cosa rispetto alle prospettive di Adr. “La situazione Alitalia – ammetteva Castellucci – ha fatto registrare nel 2013 un -1,1% complessivo, di cui la componente extra Ue è +3,3%, quindi abbastanza allineata all’andamento complessivo. Ma il tema Alitalia non si può esaurire in una percentuale. Alitalia – e di riflesso anche Aeroporti di Roma – è in un momento di svolta strategica che si auspica possa essere di supporto e beneficio per tutto il sistema Paese”.

L’intesa con gli arabi porta infatti in dote l’ampliamento dello scalo di Fiumicino, per il quale La Repubblica il 16 giugno scorso già ipotizzava l’ingresso in scena di uno dei dieci fondi sovrani di Abu Dhabi con la cessione “riservata” di circa il 20% di Adr in mano ad Atlantia. Con il risultato che nelle casse della società che gestisce gli scali capitolini sarebbero arrivati circa 700 milioni di euro di capitali freschi. Una cifra basata su un valore di Adr stimato fra i 3,5 e i 3,9 miliardi e che avrebbe consentito al gruppo di rilanciare il piano di investimenti al 2044 da 12 miliardi per il quale la società a fine 2012 ha incassato dal governo Monti l’aumento delle tariffe aeroportuali.

“In merito all’ipotesi di apertura a capitali privati – ha proseguito Castellucci in assemblea rispondendo a richieste di chiarimento dei soci – l’interesse è quello di fare di Aeroporti di Roma una piattaforma per la crescita globale: diventare operatori di riferimento a livello mondiale senza essere aperti a partnership, integrazioni, fusioni ovvero a far entrare nuovo capitale sarebbe forse anacronistico (…). Il gruppo non ha necessità di risorse per effettuare il piano di investimenti di Aeroporti di Roma, ma se vuole crescere a livello globale deve essere pronto se necessario a operazioni che facciano entrare altri partner nel capitale”.

Detta in altri termini, Adr e quindi la sua controllante Atlantia, forti del rinnovo della concessione per gli scali al 2044, sono pronte a fare un salto dimensionale. Che però non è facilmente immaginabile senza una compagnia di bandiera forte che sviluppi traffico su Roma come hub europeo. Ecco perché l’ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, si era spinto fino a ipotizzare che parte degli esuberi dell’ex monopolista di Stato possano essere assorbiti da Adr. Ipotesi però immediatamente smentita dalla società dei Benetton pur ribadendo l’impegno a portare avanti il piano di investimenti per Fiumicino.

http://www.ilfattoquotidiano.it/201...vi-investimenti-in-aeroporti-di-roma/1058300/
 

DusCgn

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BORSA: +4,5% ATLANTIA

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 ago - L'ufficializzazione dell'alleanza Alitalia-Etihad e il probabile ingresso di investitori internazionali in Aeroporti di Roma sono i due fattori che spingono le azioni di Atlantia in Borsa: il titolo guadagna il 4,5% a 18,16 euro ( +1,5% il Ftse Mib) recuperando parzialmente dalla netta correzione registrata la scorsa settimana legata alla flessione generalizzata degli indici azionari europei.
 

DusCgn

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I Benetton in manovra cercano soci
Adr deve accelerare gli investimenti e crescere all'estero. Il riassetto dell'abbigliamento e la strategia di Autogrill



Sofia Fraschini - Ven, 15/08/2014 - 07:00

Fatta l'alleanza Alitalia Etihad, ora tocca a Fiumicino, l'hub di riferimento della nuova compagnia aerea, aprire le porte agli arabi.


La famiglia Benetton, che attraverso Atlantia è ormai il socio italiano industriale Alitalia, si prepara in autunno a fare entrare nel capitale di Adr, la società che controlla gli aeroporti di Roma, un fondo sovrano di Abu Dhabi, probabilmente l'Adia. Ma perchè proprio ora che lo scalo di Fiumicino è pronto al rilancio la famiglia Benetton vuole «condividerne» i potenziali benefici con un nuovo socio? La risposta è industriale e strategica, nonchè finanziaria e affonda le sue radici nello «stile» della famiglia di Ponzano Veneto e nelle sue mire oltre confine.

Aspettando Etihad, il traffico domestico al momento non cresce (+0,6% nei primi 6 mesi; -7,2% quello Alitalia). Per questo i Benetton sanno, da tempo, che è venuto il momento di espandersi: non per altro sono in gara per l'aeroporto di Santiago del Cile. Per fare questo, però, hanno bisogno di un socio forte, e liquido, che gli consenta di fare il salto dimensionale senza troppi sforzi. Lo stesso vale sul fronte interno dove, a Fiumicino, ci sono da fare grossi investimenti. Secondo il contratto di programma del 2012 l'impegno a carico di Adr per l'ammodernamento del «Leonardo da Vinci» è di circa 12 miliardi al 2044. Si tratta di un progetto di sviluppo definito «senza eguali sia per dimensione, sia per complessità» ha spiegato Giovanni Castellucci, l'ad della capogruppo Atlantia. Inoltre, l'arrivo di Etihad costringe i Benetton ad accelerare gli investimenti se vuole che Fiumicino possa sostenere lo sviluppo promesso dagli arabi.

Ecco allora che un socio forte finanziariamente è quanto mai urgente. D'altra parte, se è vero che Adr è «coperta» dalle nuove tariffe, che assicurano un'entrata sicura. Non si può dimenticare il braccio di ferro che ebbero proprio sugli investimenti Gilberto Benetton e l'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Con il primo che, per anni, ha subordinato gli investimenti su Fiumicino allo sblocco delle tariffe, mossa che è avvenuta solo con il governo Monti, come «regalino» di Natale prima delle sue dimissioni. Insomma, la galassia Benetton è remunerativa (soprattutto grazie ai business tariffati), ma la famiglia di Ponzano non vuole fare il passo più lungo della gamba senza una garanzia: una volta con l'aumento delle tariffe, l'altra, con un nuovo socio. Che in questo caso serve a supportare gli investimenti e a crescere all'estero senza «pericoli». Guardando infatti alla struttura debitoria di Adr non c'è da stare tranquillissimi.

L'azienda è gravata da un'esposizione per 729 milioni (al 30 giugno) e, tra i «rischi di liquidità» indicati nella relazione intermedia sulla gestione al 30 giugno della controllante Atlantia, si ricorda che «una quota ancora significativa delle risorse generate dalla gestione viene assorbita dal servizio del debito». Per i Benetton - che comunque a luglio hanno incassato 42,8 milioni in dividendi dalla holding Edizione - scotta l'investimento nell'allora Cai, oggi Alitalia, dove hanno bruciato 140 milioni, e impiegato 90 milioni con l'operazione Etihad (la loro quota è del 7,44%).

E con il riassetto dell'abbigliamento in corso, le autostrade e gli autogrill che dipendono dai consumi, per i Benetton restare al 95,9% di Adr non ha più senso. Mentre appare un piano perfetto cedere parte del capitale per essere supportati negli investimenti, mantenendo la maggioranza e beneficiando delle entrate tariffarie. Andrà meglio del tentativo fatto con gli asiatici di Changi, usciti poi di scena con la fusione Gemina-Adr, ma il rischio, dopo i casi Agnelli, Boroli e Salini, è che (con la scusa del nuovo socio) anche i Benetton possano essere tentati dal volare oltre confine.
http://www.ilgiornale.it/news/economia/i-benetton-manovra-cercano-soci-1044730.html
 

spongebob

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Qualcuno si è accorto che è "in piedi" una parte dello scheletro della struttura che collegherà l'attuale terminal con quello in costruzione?
 

belumosi

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il traffico domestico al momento non cresce (+0,6% nei primi 6 mesi; -7,2% quello Alitalia)
E VY non si era ancora unita alla festa...
Guardando i dati di traffico di FCO, sembra invece in buona ripresa il traffico verso l'Europa. Speriamo che anche AZ ne tragga vantaggio.
 

AZ680

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roma, Lazio.
Sapete se quando nel duemilachissà inaugureranno il nuovo molo contestualmente si avrà un prolungamento del people-mover che porta all'attuale area G degli imbarchi ? Mi pare che il progetto prevedesse il collegamento con tutti i moli
 
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