[TR] Daytona 500 a dream come true.


Fagiolo

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Vi seguo da tanti anni e ho visto tantissimi
TR di posti magnifici e voli incredibili, così tanti che mi avete fatto voglia d condividere con voi il mio unico viaggio degno di TR.

Al momento del viaggio non avevo assolutamente idea che un giorno avrei deciso di farne un racconto e quindi le foto sono quel che sono, spero possa interessare.


Per capire la storia ed il perché di questo viaggio devo fare però un preludio un po’ lunghetto.

La mia passione numero uno sono i motori, le auto da corsa, le gare. Da buon Emiliano la Ferrari è un dogma col la quale si cresce fin da piccoli e ti viene stampata dentro nelle vene. Amo tantissimo le corse di durata (guardo ogni anno per intero la 24 di LeMans) ma anche le corse americane.

Gli ovali americani mi affascinato fin da piccolo e la Nascar con quelle macchine che non sembrano aver nulla di racing ma con dei motoroni da paura mi hanno sempre stregato.

Finito il preambolo possiamo andare al momento della decisione di intraprendere questo viaggio che col senno di poi si rivelerà una esperienza magica e che ogni giorno ricordo con piacere per tante cose che mano a mano racconterò.

È una bollente sera di Luglio 2019 (andiamo indietro, praticamente un altro mondo) sono in un periodo personale difficile ma in lenta ripresa, sto guardando come solito una delle innumerevoli corse della Nascar quando all’improvviso mi dico “ma se ci andassi? Ma se realizzassi finalmente il mio sogno di vedere la 500 miglia di Daytona dal vivo?”

Per chi non lo sapesse la Daytona 500 è la gara di apertura del campionato Nascar ed al contempo la più importante e prestigiosa.
Negli States è cosi storica e sentita che viene chiamata la “The Great American Race”

Gli USA si fermano solo in 4 occasioni durante l’anno, il Superbowl, le finali di baseball, la Indy 500 ed appunto la Daytona 500, quindi mica pizza e fichi.

Per più di 20 anni l’ho guardata in streaming con pixel grandi come quadri o con settimane di ritardo dopo che qualcuno la pubblicava su YouTube.

Decido che si, ci andrò. Non devo chiedere il permesso a nessuno, non ho limitazioni e mi sto riprendendo dal momento difficile, quindi perché no?

Mi tuffo sul sito ufficiale a comprare i biglietti quando mancano 7 mesi all’evento.
La corsa si tiene sempre tra la seconda e terza domenica di Febbraio, appena due settimane dopo il Superbowl quindi ho tempo per fare tutto.
Compro i biglietti per l’intero evento dal mercoledì alla domenica, voglio viverlo al 100% con tutti gli spettacoli collaterali, prove libere, gare delle categorie minori, qualifiche.
Sarà una scelta che azzeccatissima.

Bene, i biglietti li ho presi, ma ora come ci arrivo?

Il giorno dopo sono in agenzia di viaggio e prenoto.
I voli ci sono tutti i giorni, la corsa si corre la domenica quindi potrei partire il lunedì dopo ma conoscendo gli americani non mi fido e decido di ripartire il martedì che non si sa mai. In totale saranno dunque 7 giorni.

(Tranquilli tra poco si parte ed anche le foto arrivano, portate pazienza)

Il viaggio sarà :
BLQ - LHR (BA)
LHR - CLT (AA)
CLT - DAB (AA)

Il ritorno seguirà lo stesso percorso ma all’inverso è con le stesse compagnie.

Prenoto in Economy, il viaggio sarà lungo avrò 4 ore di connessione a LHR e due a CLT, facendo il calcolo da casa fino all’arrivo a Daytona ed il risultato è 24 ore di viaggio. Non proprio una passeggiata considerando anche il fatto che in aereo NON riesco a dormire.
Provo a mettermi l’anima in pace accettando che se sopravvivo arriverò come uno straccio pieno di dolori ovunque.

Siamo a Natale continua la mia ripresa ma qualche dubbio sulla lunghezza del viaggio iniziano a venirmi, come posso fare? Decido che si vive na volta sola e prenderò l’upgrade per fare tutto il viaggio in Business, sarà la mia prima volte assoluta. (Siamo a Dicembre 2019 un upgrade aveva costi umani, non come ora)

Siamo ad inizio Febbraio e quindi è la settimana prima di partire, passo in agenzia a prendere tutti i documenti e l’addetta mi ripete come un mantra che “nonostante sei in business ed hai accesso alla lounge DEVI presentarti al check in per il controllo passaporto”

Io annuisco prendo i documenti saluto e me ne vado.

Martedì 11 Febbraio 2020, il mondo da lì ad un mese non sarebbe più stato lo stesso, si inizia a parlare sempre più insistentemente di una malattia strana che sta causando problemi in Cina ma qua da noi è ancora tutto normale e quella cosa sembra una cosi lontana. Per me è il giorno della partenza, sono le 3 della mattina e suona la sveglia per dirigersi a BLQ, prenderò il primo volo di giornata alle 7.30.

Saluto i miei genitori col magone e sento la tensione salire.
Nel 2018 una grossa crisi nervosa mi aveva reso il fantasma di me stesso. Non riuscivo nemmeno ad andare fuori di casa, passando anche un pomeriggio ed una sera in ospedale con crisi di panico e pianto isterico il tutto condito da mesi di terapia con antidepressivi e psicologo.

Questo viaggio è quindi la prova del 9 per me stesso. Voglio farcela per realizzare il sogno ma anche per dimostrare a me stesso che sono guarito e sono la persona di prima.

Arrivo a BLQ e per la prima volta entro in una lounge, mi ritrovo in uno stato misto tra contento ed addormentato.
Non mi aspettavo molto da quella di Bologna ed infatti la realtà non supera l’immaginazione ma essendo quasi l’alba inizio a mangiare tutto quello che mi passa sotto il naso (da bravo barbone che si ritrova in paradiso)

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Finito di spazzolare il “buffet” mi dirigo airside e bello beato passo i controlli di sicurezza (dalla lounge ci sono quelli dedicati) passo il controllo del passaporto per entrare nell’area extra schengen e vado al mio gate.

Al momento dell’imbarco chiamano i passeggeri di first e business ed io arrivo come terzo della fila ma mi sento dire dall’assistente “ah eccolo dove cavolo si era cacciato”

Rimango basito e non capisco ma lei giustamente ribatte : “lo sa che io la dovrei lasciare a terra?

Preso dall’agitazione del viaggio e la smania di andare in Lounge ho completamente bypassato il check in con il controllo documenti. Avevo completamente rimosso il dogma inculcatomi dall’agenzia di viaggio!

Il cuore si ferma e realizzo che il viaggio potrebbe concludersi ancora prima di partire, vedo i soldi spesi finire giù nello sciacquone del water quando l’assistente con tono molto seccato mi guarda dicendo : “glielo farò io il controllo” (era arrabbiata vera, chissà quante volte all’alto parlante avranno detto il mio nome per presentarmi al check in zona partenza)

Mi prende il passaporto lo passa nel macchinino e fulminandomi con lo sguardo mi ridá i documenti dicendomi : però signore bisogna che si svegli la prossima volta la lascio a terra per davvero”

Io con la tachicardia mista a sudorazione over 9000 e le pive nel sacco prendo i documenti, mi scuso a più non posso e mi dirigo al cobus. (giuro che la lezione l’ho imparata e stampata in memoria)

Ci imbarchiamo ed io ho il posto 1A
L’aereo è un A320 CEO.
Siamo pronti a partire quando il comandante annuncia 40 minuti di attesa perché LHR è congestionato e non ci danno via libera. Poco male ho 4 ore di transito, e ho modo di “godermi” la business all’europea, le assistenti portano acqua e soft drink oltre che il tovagliolo caldo per rinfrescarsi.

Dopo circa 50 minuti si parte ed appena raggiunta la quota di crociera arriva la colazione.

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Ho scofanato tutto in lounge poco prima ma non importa, ho deciso che mangerò tutto, devo far fruttare il viaggio fino all’ ultimo centesimo.

Arriviamo a Heathrow, e rimango sconvolto.

Non ho mai visto un aeroporto così grande, non immaginavo che sottoterra ci fosse una città nascosta con strade, parcheggi, uscite ed ingressi e rimango affascinato.

Sbarchiamo al T5, mentre il mio volo per Charlotte parte dal T3, quindi cercando di orientarmi tra controlli, cambi di terminal ed estasi mi passa un’ora senza nemmeno che me ne accorga.

Arrivato al T3 mi dirigo alla Luonge di American Airlines
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Mi diverto come un bambino nel paese dei balocchi, per la prima volta ho l’occasione di vedere tutti questi wide body da vicino.

Prendo un posto vicino alla finestra ed ammiro il panorama.

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Non ho fame ma nulla deve essere lasciato indietro.
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La lounge per me è meravigliosa e sono contentissimo, sono le 10 di mattina e ma non è affollata e quindi c’è calma e si sta bene.
Sono passati quasi 5 anni da allora ma una cosa è ancora viva come fosse ieri.

L’aria condizionata!

Siamo a metà febbraio e questi hanno l’aria condizionata sparata come fosse ferragosto mentre io Io col giubbotto cercavo di non diventare un pezzo di ghiaccio.
Giuro non potrò mai comprendere perché inglesi ed americani mettano l’aria condizionata a prescindere dalla stagione anche se palesemente non sia necessaria.

Continua.
 
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Fagiolo

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È il momento di prendere il volo per Charlotte. Sarà il mio primo volo su una vera Business e sarà il volo più lungo che avrò mai fatto, saranno all’incirca 10 ore e mezzo.

Si vola su Airbus A330-300, anche questa una prima volta.

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Incredibile pensare come nel giro di un mese questo aerei non avrebbero mai più visto Londra (se non erro AA vola su LHR solo con 777 dal post covid)

Il posto è 1D e finalmente realizzo che si fa sul serio, da qua non si torna più indietro.


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Sembra tutto fantastico ed invece no.

Un mega attacco di panico mi prende, sento il cuore a mille e sono lì lì per scendere dall’aereo, realizzo però che devo cercare di calmarmi e mi ripeto che ce la devo fare.

Fortunatamente proprio in quegli istanti arrivano gli assistenti di volo con l’inizio del servizio pre volo, mi distraggo bevendo un succo di arancia e mentre l’imbarco si completa mi rassereno ed inizio a godermi la situazione.

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Non ricordo perfettamente ma direi che abbiamo staccato in orario o comunque con un ritardo insignificante.

Menù di bordo


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Pranzo
Si parte con noccioline calde e champagne.

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Antipasto con insalata, tortino di verdure e formaggio.
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Piatto principale : pollo alla cacciatora e riso

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Qualita del cibo soddisfacente mentre nota di merito per servizio e cortesia degli assistenti.

Il tempo passa tranquillo e senza problemi e come annunciato si conferma la regola che non riesco a dormire manco per sbaglio. Mi sparo tutta la saga originale di Star Wars e faccio più di quattro chiacchiere col personale di volo, mi spiace ancora per uno degli assistenti, un signore distinto di mezza età che mi ha sopportato per almeno 30 minuti buoni rispondendomi iper gentilmente a tutte le domande sul suo lavoro e sull’aviazione in generale che gli ho posto.

Poco prima di atterrare viene servito uno snack8A310409-582C-4483-9E92-DBB45FD7180E.jpeg

Arriviamo a Charlotte che è già buio, supero la frontiera e vado verso il volo di connessione per Daytona.

La stanchezza inizia a farsi sentire ed evidentemente la mia faccia non deve essere delle più belle infatti vengo fermato da una polizziotta che mi chiede se mi sento bene.
Le Rispondo affermativamente ma lei inizia a chiedermi dove vado, perché, e se viaggio con qualcuno o sono da solo, in aggiunta mi chiede di vedere tutti i documenti e biglietti.

Una volta appurato che sono solo un petrolhead che va a farsi una settimana di corse a Daytona mi lascia andare.

Ho solo due ore di connessione e considerando sbarco, immigrazione e controllo bis della signora polizziotta se ne va via un’ora e mezza e quindi devo correre al gate successivo. Non ho tempo per fare foto o “godermi l’aeroporto”.

Il volo è schedulato in orario ed è previsto un flight time di un’ora e mezza, l’aeromobile è un ERJ 145 di una sussidiaria di AA.
Sorprendentemente viene servita la cena che nonostante sia ancora pieno, mangio.

Arriviamo a Daytona in orario, l’aeroporto è veramente piccolo e la moquette la fa da padrona assoluta, il mio hotel è poco distante ma non a sufficienza da arrivarci a piedi, sono le 21 passate è buio e non so nulla di dove mi trovo, chiedo informazioni per un taxi ma paiono non essercene più. Solo un tizio parcheggiato fuori mi dice che lui è un taxi, mi fido e partiamo. Salta fuori che per davvero era un taci ed in 10 minuti sono arrivato.

L’hotel l’avevo scelto economico ed infatti è il peggiore che abbia mai visto, mi faccio forza e mi dico che devo starci solo una settimana.

Doccia e poi letto, sono passate in totale 25 ore dal suono della sveglia e crollo in pochi secondi.
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continua.
 

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Fagiolo

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Il mattino dopo mi sveglio con calma e faccio colazione in hotel (va be colazione, na roba difficile da chiamare così) e con calma mi dirigo verso l’autodromo in quanto le attività non iniziamo prima di mezzogiorno.

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Mi accorgo che il mio hotel è proprio sotto al sentiero di discesa finale dell’aeroporto e tra i vari aeroplani che sento atterrare all’improvviso mi accorgo che sta arrivando qualcosa di grosso e rumoroso.

Purtroppo non ho avuto la prontezza di riflessi di fotografarlo ma con tutta la sua potenza passa sopra di me un C17 dell’esercito.
Estasiato dal rumore prendo nota che forse Daytona ha una parte di aeroporto dedicata ai militari (non proprio).

Finalmente arrivo all’autodromo ed ancora oggi faccio fatica a realizzare di averci messo piede per davvero.
Quante volte ci ho pensato, quante volte ho sognato di essere lì e di vedere dal vivo tutto ciò che ho sempre guardato attraverso uno schermo. La maestosità della struttura, il rombo dei motori, l’aria che smuovono al loro passaggio, tutto è amplificato è bellissimo.

In una parola : estasi

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Avranno tanti difetti gli Americani ma per quanto riguarda gli stadi e le arene abbiamo solo da imparare. Il mio biglietto era per un posto in piccionaia, tutto però era perfettamente visibile, la pista si vedeva interamente dandomi la possibilità di seguire le corse integralmente senza perdermi nemmeno un metro. I due mega schermi servivano sostanzialmente solo per i replay.

Dietro le quinte bar , ristoranti, bagni, zone relax oltre che negozi, c’era anche il museo e la fan zone dove poter incontrare i piloti.
Insomma tra eventi ìn pista e collaterali le giornate passano senza accorgersene.

Tutto bello ad eccezione della qualità del cibo.Da quel punto di vista è stata una settimana difficile.


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I giorni si susseguono e si avvicina il grande giorno.
Dalla parte alta delle tribune è visibile l’aeroporto con la zona di touchdown, ogni giorno oltre che allo spettacolo in pista mi sono goduto lo spettacolo degli aerei. Poca roba degna di nota tranne questo continuo arrivo di C17 che continua ad incuriosirmi.

Per andare al circuito ho sempre utilizzato un servizio navetta di una compagnia locale che alla “modica” cifra di 5 dollari fa il giro di tutti gli hotel della zona caricando e scaricando a mo di bestiame le persone dirette in autodromo.
Visto che il mio hotel è l’ultimo del giro di ritorno ed il primo di andata, il sabato mattina sono inizialmente solo e faccio quattro chiacchiere con quello che è il proprietario della compagnia.
Nel mentre mi da un suggerimento per la domenica : “go early as you can. It will be insane, 100.000 people will be there”

Inizio a calcolare a che ora alzarmi l’indomani quando lui completa la frase con : “and president will be there too”

rimango un attimo attonito e riesco solo a rispondere : “Trump?”

La sua risposta con voce sorpresa dalla mia domanda è : “Yes, the president”

Ora tutto torna, ecco perché quella schiera di C17 che ogni giorno atterravano, portavano le macchine ed i mezzi al servizio del presidente!

Non solo vedrò dal vivo la corsa che ho sempre sognato ma avrò anche la possibilità di vedere dal vivo il presidente (va be vedere, dalla piccionaia era un puntino quasi indistinguibile ma posso dire che l’ho visto).

Arriva la domenica e come suggerito mi sveglio prestissimo, la corsa è prevista iniziare per le ore 12 locali, alle ore 8 sono in autodromo (troppo? Troppo poco?) ma almeno mi sono evitato l’orda di 100.000 americani.
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Nota bene, questo qui sopra era solo 1 dei 4 ingressi e nemmeno quello principale.

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Diciamo che americani ed orari hanno della flessibilità in mezzo, sono le 10.30 e deve ancora arrivare Trump, mi metto l’anima in pace, non partiremo mai per le 12.

All’improvviso lo speaker del circuito annuncia trionfalmente che guardando alla nostra destra avremmo assistito all’arrivo dell’aereo più importante del mondo l’AIR FORCE ONE!!!

In un pico secondo tutto si ferma, 100.000 persone col becco all’aria a guardare verso il cielo, anche le persone dei bar e ristoranti dietro gli stand escono per assistere all’arrivo del presidente.

I mega schermo si accendono per l’atterraggio e nel momento del touchdown iniziano i cori “USA USA USA”

Sinceramente, è stato un momento molto emozionante anche se non sono americano.

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Avrei anche il video dell’atterraggio ma non riesco a caricarlo.

Passa più ora e finalmente Donald arriva.

Non so se qualcuno tra di voi ha mai visto e sappia cosa vuol dire l’arrivo del presidente degli Stati Uniti, io posso solo dirvi che è IMPRESSIONANTE.
Una sequenza infinita di mezzi che la colonna che in genere si trova tra Affi e Rovereto sulla A22 è nulla al confronto.

Ho modo di realizzare cosa quei C17 hanno portato per 4 giorni di fila.

- 3 limousine blindate
- 5 SUV per la sicurezza
- 2 elicotteri
- 2 autoambulanze
- un numero non precisato di auto nere non identificate
- UN CAMION DEI VIGILI DEL FUOCO

Ed eccolo!
Finalmente è arrivato e si prende l’ovazione di tutto il popolo di Daytona.

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Si è poi spostato nella zona del podio dove era stato allestito il palco col microfono dal quale ha tenuto il suo comizio e ha benedetto tutti ricordandoci come l’America è la più grande nazione al mondo e solite cose che i presidenti a stelle e strisce dicono sempre…

Uno spettatore nella mia zona prova a fischiarlo e a buueggiarlo ma il suo tentativo dura meno di zero prima di essere riempito di insulti dove la frase “shut up f**** idiot” era la più dolce.

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Sono le 13.00 siamo già in ritardo di un’ora ed il cielo da azzurro inizia ad essere formato più da nubi minacciose che sole, la bellissima temperatura di 23 gradi perde spazio a favore di un venticello freschino…


Continua…e giuro finisce la prossima volta.
 

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brambs2

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7 Settembre 2011
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La sincerità emotiva con cui racconti la tua storia e questo viaggio sono molto belle, da ammirare. Chi nella propria vita ha passato dei momenti difficili in cui tutto sembra buio può capire bene quanto sia bello riuscire a rialzarsi e tornare a provare un sentimento come la felicità.
Non a tutti gli appassionati di aviazione capita di vedere l’AF1 in azione, poterlo ammirare mentre sei a un evento che riguarda un’altra tua passione immagino sia stato qualcosa di unico.
Aspetto di leggere la continuazione;)
 

Fagiolo

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20 Dicembre 2024
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Eccomi per l’ultima parte.

La gara parte ma come detto il cielo si era fatto plumbeo e minaccioso, infatti tempo pochi giri di gara ed inizia a piovere.
Poco male direte voi mettono su le gomme da pioggia e via.

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No.
Sugli ovali americani se piove non si corre.

Gara interrotta, i famosi pick up con i motori di jet provano ad asciugare la pista con i loro violenti getti di aria bollente ma non c’è nulla da fare, la pioggia ha la meglio ed aspettiamo.

Ricordate che all’inizio avevo scritto che conosco i miei polli e che era meglio tornare il martedì? Mai scelta fu più azzeccata!!!

Dopo un’ora di attesa arriva la comunicazione, la gara è rinviata all’indomani.
In Europa si annulla l’evento, in America si sposta al giorno dopo, nulla di più facile.

Il bello viene ora…dovendo tornare in hotel mi accingo a prendere il servizio navetta ma al punto di pick non c’è nessuno.

Aspetto 10 poi 20 poi 30 min, spariti… si vede che anche loro con la pioggia non girano.

Ed ora?
Eh l’unica rimane farsela a piedi, sono circa 1.5 miglia quindi nulla di preoccupante.

Aspetto che smetta di piovere e sotto le ultime gocce mi avvio a piedi ma arrivato a meta strada un vero e proprio temporalone si scatena, le secchiate d’acqua erano degne di nota.

Capite bene che per tutta settimana c’era stato il sole e 23 gradi, io non ho nulla per ripararmi dalla pioggia se non un misero kway che avevo preso “perchè non si sa mai”

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Arrivo bagnato fradicio.
Mi ricordo che pioveva così forte che “l’asfalto al feva i caplèt” si dice dalle mie parti.

Il giorno dopo invece splende il sole e ricompare il servizio navetta (mah va be).

L’emozione è tantissima quando la corsa riparte e mi godo lo spettacolo dal primo all’ultimo istante, il giro finale è qualcosa di inenarrabile con un arrivo assurdo che vi consiglio di andare a cercare sul tubo con queste parole “Daytona 500 final lap 2020”

Il mio sogno è realizzato, sono felice più di un bambino e mi lascio alle spalle l’autodromo con la speranza di poterci tornare in giorno.

È martedì ed è ora di andare a casa, l’aereo ce l’ho alle 17.30 del pomeriggio, cosa faccio nell’attesa? Beh nulla.

Daytona è famosa nel mondo per via della 500 miglia, è una piccola cittadina posta sulla costa a metà della Florida. Oltre agli hotel sulla spiaggia e dietro al circuito non c’è assolutamente nulla, solo campi verdi.
Il giorno prima ho avuto la fortuna di parlare con un signore ultra 80enne che da più di 40 anni frequenta Daytona per la corsa e mi raccontava di come all’inizio li non ci fossero che campi e terreni incolti aggiungendo che non molto è cambiato da allora.

Quindi? Ah niente me la prendo comoda e cerco di passarmi il tempo come posso.

Al check out l’hotel mi regala un sacchetto con delle merendine ed una bottiglietta d’acqua per il viaggio .

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Mi faccio chiamare un taxi, la risposta è : un’ora di attesa.
Poco male me ne vado a fare una colazione bis al McDonald li dietro.

Foto del retro dell’hotel con la zona piscina (rivedibile)
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Sempre dietro c’era anche questa specie di laghetto che per tutta settimana non ho approcciato per paura di eventuali alligatori, cosa non inusuale da queste parti.
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Seconda colazione
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Arriva il taxi e vengo preso dai brividi.
Sui sedili posteriori sono sicuro che vi fossero un misto di tracce di sangue (li da chissà quanto tempo) miste ad altre cose di dubbia provenienza umana.

Non proferisco parola, arrivo in aeroporto pago e scappo dentro.

Vi ricordate che avevo detto che l’aeroporto era piccolo? Bene Parigi Bouves è l’aeroporto di grande e bello del mondo a confronto.

Anche qui come in tutta la zona non c’è nulla land side. Solo tre banchi check in, due o tre sedute, un bagno ed un negozio di souvenir (aperto solo nelle ore precedenti i voli).
Lounge? Ma sol che non scherziamo, non sanno nemmeno cosa sia.

È circa mezzogiorno mi metto su una poltroncina ed aspetto.

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Questa volta mi ricordo di fare tutti i controlli ed appena posso passo lato aria ma la situazione è identica.
Ci sono solo pochi gate ed il nulla.

Sono però presenti delle grosse vetrate dalle quali è possibile vedere la pista ed allora mi metto a guardare la poca attivita

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Finalmente tocca a noi, il nostro aereo arriva ma prima che lo sbarco delle persone possa iniziare 3 sceriffi salgono a bordo per poi uscire con un ragazzo in manette.
Chissà mai cosa avrà combinato…non lo scoprirò mai anche perché poi tutto fila liscio ed imbarchiamo.

Si torna a Charlotte sempre con una sussidiaria di AA è sempre con Embraer.

In partenza ed in crociera tutto tranquillo fino all’avvicinamento.
Il comandante ci comunica che ci sarà qualche bump per via delle condizioni meteo avverse. Ma il punto non è questo.

Ho il posto 1A e per i passeggeri di first c’è solo un’assistente di volo mentre per l’economy sono in due.

Al segnale “10 minutes to land” l’assistente va in bagno , purtroppo quando scappa..scappa.

Passano i minuti e l’avvicinamento continua ma ancora non esce, siamo in finale e nulla rimane ancora dentro.

Inizio a preoccuparmi perché stiamo per atterrare e non c’è nessuno lì davanti.

ATTERRIAMO e nel mentre che stiamo rullando riemerge dal bagno con un “that was strange” che mi lascia esterrefatto.

Foto del bagno da fuori fatto dalla mia postazione
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Ora chiedo a voi che siete del settore.
L’assistente avrebbe dovuto comunicare questo suo impellente bisogno ad almeno uno dei due assistenti in coda? Avrebbe dovuto avvisare il capitano?

Sinceramente sono stato molto preoccupato perché se fosse stata necessaria un’evaquazione cosa facevamo?

Scendiamo sotto una bella pioggia intensa e senza passerella, recupero il mio bagaglio e mi dirigo al volo per Londra.

Come all’andata volo con AA, sempre A330-300 posto 1A.
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Menù della serata51B82CCA-1B0E-4F7F-AA4E-4A774D03B79E.jpeg88253389-B909-4394-8A46-B40EC12EB36E.jpeg252B7FB7-2BE5-4DD7-90C5-8BC1BFBCB1D2.jpeg
Birra e noci.
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Main course
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Non ho ricordi riguardo la qualità del piatto principale, questo perché mi ricordo una cosa è una soltanto.

La completa immangiabilita del dolce al limone servitoci.C29ADE3D-3389-4845-8153-6B6DA84CA6CF.jpeg

Ahimè sono un gran amante dei dolci ma questo è stato veramente immangiabile, voto 0.

Il volo è notturno così dopo il servizio provo a riposare.

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Provo ma nulla. Mi metto tappi e cuffie anti rumore ma il rombo dei motori riecheggia nelle mie orecchie. Io per dormire necessito di buio e silenzio, quindi immaginatevi su un aereo come sto.
Invidio veramente tanto tutti quelli che a prescindere da orario, condizioni, personeappena toccano il sedile collassano e riescono a dormire anche nelle posizioni più assurde.

Ma come fate? Ditemi il segreto per favore.

Comunque sia il volo prosegue tranquillo senza turbolenze, passano le ore e quando finalmente sono in uno stato di semi incoscienza un annuncio sparato a tutto volume comunica “WELCOME TO LONDON HEATHROW”

Ma come? Siamo già atterrati e non mi hanno detto nulla? Sono ancora reclinato come è possibile? Mi tiro su e metto il sedile in posizione eretta, nel frattempo guardo e fuori e scopro che siamo ancora in volo!

Rimbambito più di prima chiedo ad un’assistente che mi comunica che stiamo atterrando.

Passeranno altri 30 minuti prima del touchdown con un bel holding tipico di LHR….

A Londra c’e nuvolo e freddo, ma come una settimana prima i condizionatori sono a palla. Ho 5 ore di connessione prima di ripartire per BLQ quindi mi dirigo nella Lounge BA al T5.
Faccio colazione per cercare di mettere dentro qualche energia, caffè, dolce e salata ma somo uno straccio.
Quel dormiveglia in aereo al posto che rigenerarmi mi ha demolito, mi butto su una poltrona ma la lounge è così affollata che al posto di rilassarmi mi stresso ancora di più.

Non mi meraviglierei se qualcuno vedendomi abbia pensato “oramai fanno proprio entrare tutti” o di chiamare qualcuno per accompagnarmi fuori.

Finalmente compare il gate per BLQ, ma al mio arrivo compare la scritta ritardo.
I minuti passano ed alla fine partiremo un’ora dopo rispetto lo schedulato.
Sarà il fatto che torno a casa e questo è l’ultimo volo ma come mi siedo mi ringalluzzisco e trovo la forza anche di scherzare col personale del volo.

Il volo è operato con A320 NEO ed ho lo stesso posto dell’andata. Rispetto al CEO di 7 giorni prima, la differenza si sente tutta. In decollo il rumore è decisamente minore così come in tutto il resto del volo.

Tocchiamo terra a BLQ ed in quel momento realizzo che sono riuscito in un’impresa personale che solo un anno prima sarebbe stata inimmaginabile.
Lo so le imprese sono ben altre ma in quel momento per me esserci riuscito valeva il mondo intero.

È mercoledi 19 febbraio 2020 scendo dall’aereo e per la prima volta nella mia vita un uomo bardato con una tuta rischio chimico, mascherina e occhiali mi prova la febbre.

Sarà la prima di tante volte, entro tre settimane nulla sarà più come prima.

Fine.
 

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londonfog

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Londra
Bello. Le imprese piu' difficili sono le sfide a noi stessi, complimenti!. Io ero su un LHR-BLQ nel febbraio del 2020 (una settimana prima di te, credo) ricordo benissimo l'uomo che controlla la temperatura.
 
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micheleforchini

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9 Gennaio 2010
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BGY
Grazie per la condivisione, ho apprezzato che hai scelto di condividere anche aspetti più personali e ti ringrazio per questo. Rileggere poi TR nel periodo appena pre Covid fa sempre una certa impressione.

Ricordo che feci l'ultimo volo a fine gennaio 2020, un MXP-AMS di Easyjet e guardavo con un po' di ansia i cinesi che starnutivano in giro per Amsterdam. In realtà il virus ce l'avevamo già in casa ( sono di Bergamo quindi figuriamoci)
 
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East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Feci un PMO FCO con FR il 4MAR20…dopo aver girato mezza Sicilia per giorni al fine di promuovere un nuovo volo ex PMO; incontri, sindaci, strette di mano, aule consiliari, giornalisti, articoli sui giornali, appuntamento a maggio per il “volo che non partirà mai”…
Grazie per la condivisione , tecnica e umana, well done! 👏👏👏✈❤✈❤
 
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