Ultimo giorno di ferie, e ultime ore a Brasov, prima di tornare a Bucarest e prepararsi al volo di rientro la mattina successiva. Ho due obiettivi principali oggi - la Chiesa Nera e salire sul monte Tampa con la funicolare.
Dopo la solita colazione dei campioni, e con lo zaino già pronto che lascio in reception prima di fare il check-out, mi incammino come sempre lungo la strada lunga; la giornata è un po' nuvolosa ma dovrebbe aprirsi nelle prossime ore. Il treno è alle 15 quindi dovrebbe esserci abbastanza tempo, anche se sono già le 10 e passate...
Continuo ad essere abbastanza strabiliato dalla qualità architettonica del centro città. Questa è la sede dell'Università della Transilvania, il cui campus è su una delle due colline tra Centrul Vechi e Bartolomeu.
Direzione: stazione della funicolare, circa un chilometro e mezzo dalla grossa rotonda dove c'è il parco Nicolae Titulescu.
Ma, appena giunto, amara sorpresa: c'è una coda lunghissima che prosegue lungo la pista ciclopedonale a valle del monte Tampa. Mi ci infilo, ma dopo quasi 20 minuti senza nessun progresso, desisto.
Lungo la camminata ci sono alcune aperture nella boscaglia; non esattamente come fare le foto dall'osservatorio in cima al monte, ma piuttosto che niente...
Scendo lemme lemme verso la Chiesa Nera.
L'ingresso alla chiesa si compra dal negozio di souvenir di fronte; negozio davvero fornito di bellissimi oggetti, tra cui alcuni piatti/tazze opera di designer locali davvero belli. Niente paccottiglia cinese, tutta roba handmade in Romania da artisti locali, inclusi i simpatici magneti. Fossero tutti così i negozi di souvenir...
Per entrare non c'è coda; la
chiesa è il principale punto di aggregazione della ormai minuscola comunità sassone transilvana ed è anche il principale monumento gotico di tutta la Romania. Oggi parte della chiesa riformata protestante di lingua tedesca, è stata sottoposta qualche anno fa ad un estensivo restauro che ha ripulito l'esterno dal nero di due secoli di smog, che incidentalmente hanno dato il nome alla chiesa (non esiste traccia del nome "chiesa nera" prima del 1800, infatti).
L'interno, come tutte le chiese protestanti, è abbastanza spoglio, se si eccettuano alcuni pannelli e l'arredamento ecclesiastico.
Di nota, invece, sono i tappeti, noti come "
Transylvanian rugs", originali del 1400/1600 e di manifattura anatolica, e di cui la chiesa ha una delle collezioni più vaste in tutta Europa; l'utilizzo di tappeti turchi in chiese e dimore signorili era una tradizione della regione.
Non essendo enorme, la visita non richiede moltissimo tempo, per cui ci sta anche un'oretta per pranzare (che, col senno di poi, avrei probabilmente saltato se fossi riuscito a salire sul monte Tampa).
Mi fermo da
Pilvax, specie di gastrobistrot con cibo locale; ahimè, esperienza abbastanza da dimenticare. Il servizio è veloce nell'accomodarmi (la terrazza fronte strada è vuota) ma buona parte dell'interno è prenotato da un gruppo che festeggia qualcosa, e a cui va praticamente tutta l'attenzione dello staff; risultati: 20 minuti per prendere l'ordine, e quasi 40 per vedere il cibo (ravioli alla transilvana, ripieni di guancia di manzo e con salsa bianca).
Non ci siamo molto: la salsa era slegatissima (vino e formaggio, credo) e i ravioli erano davvero 3 in croce, neppure particolarmente grandi. Ormai rischio di perdere il treno, quindi finisco il prima possibile e pago - no carta oggi, ok ecco 100 lei, oh grazie ecco il resto (a cui mancano, realizzo dopo camminando, 10 lei).
Mi capicollo verso l'hotel, recupero lo zaino e chiamo un Bolt - a piedi non sarei mai arrivato in tempo; per fortuna ce n'è uno vicino. Arrivo cinque minuti prima della partenza del mio potentissimo SoftTrans, direzione Bucarest.
Tratta: Brasov >>> Bucharest Nord
Treno: SoftTrans 11634 Brasov >>> Craiova
Binario: 1
Carrozza/posto: 4/181, II classe
Sched/Actual: 1500-1735 // 1500-1737
Durata: 2h 37′
Distanza: 140 km
Velocità media: 53.6 km/h
Fermate in linea: 11
Visto che all'andata ho viaggiato CFR, mi pare solamente appropriato cambiare operatore e provare
SoftTrans, compagnia privata parte del gruppo SoftTronic, che produce anche l'unico elettrotreno rumeno,
l'Hyperion, che, guardacaso, è anche il treno che viaggia tra Brasov-Bucarest-Craiova!
Gli interni sono più spartani di quel che pensassi, ma c'è la presa elettrica (due Schuko ad altezza testa...) e i posti assegnati sono correttamente identificati:
Il posto al mio fianco è occupato, ma visto che c'è qualche posto libero qui e là, il signore decide di spostarsi - puzzo forse?? - e avere più comodità; due persone fianco a fianco sono davvero strette. Anche lo spazio per le gambe non è che sia fenomenale. Sembrano sedili da autobus GT del 1990 riciclati su un treno.
Il viaggio va via tranquillo, mentre sorpassiamo alla chetichella il maxi ingorgo di rientro da Sinaia. La velocità commerciale di questi treni è limitata dal pessimo stato dell'infrastruttura, cui SoftTrans aggiunge un paio di fermate in più rispetto a CFR.
Arriviamo in ogni caso in sostanziale orario (qualche minuto di ritardo, tutti presi ad un segnale all'ingresso della stazione di Bucarest Nord). Dovessi scegliere, prenoterei preferibilmente con CFR (nonostante il prezzo con SoftTrans sia popolare: meno di 7€).
Vado verso l'uscita, direttamente in direzione
hotel; per la notte ho prenotato nelle immediate vicinanze considerando l'orario di partenza del volo di ritorno e la comodità di avere il treno aeroportuale. Ecco, se pensate di farlo, ripensateci: Centrale e Termini vi sembreranno Dubai al confronto. Il degrado umano fuori dalla stazione, certamente aiutato da locali assai equivoci, negozi di slot machines, e night club dove la cosa più pulita è probabilmente la moquette a terra, è davvero impressionante.
Arrivo in hotel dove un esercito di ragazzetti in gita sta facendo il check-in - ORRORE, pregusto già una notte insonne tra schiamazzi, urla e festicciole. Dopo un'ora e passa di attesa, chiedo di avere una camera il più lontano possibile dall'orda, e mi rassicurano che hanno confinato i marmocchi in un recinto al 1 e 2 piano, il più lontano possibile da tutti gli altri ospiti.
Preso possesso della mia stanza, che ricorda molto gli Ibis Budget ma nei toni dell'azzurrino, tipo ospedale, mi faccio una doccia e rifaccio per l'ennesiva volta lo zaino per avere meno cose possibili nel bagaglio piccolo. Ormai sono le sette e mezza, mi avventuro fuori alla ricerca di cibo; sembra di essere capitati in Mad Max. Fattoni, accattoni, mendicanti, probabili ladruncoli si avvicinano per chiedere monete, ti seguono, qualcuno prova direttamente in italiano... Sporcizia a profusione e finalmente i night club che hanno aperto, con musica allucinogena sparata a palla. L'intera zona sarebbe da nuclearizzare e poi spargersi sopra il sale.
Abbastanza stanco e non troppo affamato, prendo qualcosa take away e torno in albergo per una ronfata oltremodo necessaria, anche in considerazione della sveglia alle 6am il giorno dopo. Mattino che, evidentemente, porta un po' di pulizia - almeno i trecento metri tra hotel e stazione sono esenti da incontri. Il delirio architettonico di Bucarest Nord è più evidente visto di lato, con quella forma asimmetrica dovuto a successive estensioni -
piani per una stazione centrale vennero fatti e disfatti un paio di volte.
Il Bombardier
Talent diesel di
Transferoviar Calatori è già sul binario, partenza prevista alle ore 7.10 e arrivo ben 23 minuti per percorrere i 19 km (effettivi) tra Bucarest Nord e Otopeni.
Due carrozze bastano e avanzano per tutti i passeggeri - la maggior parte preferisce il taxi o Uber/Bolt, considerando i prezzo comunque bassi - anche se difficilmente possono arrivare ai 5 lei del treno...
Partiamo e arriviamo in orario, attraversando lentamente pezzi di Bucarest, depositi ferroviari enormi e dismessi, campi coltivati e sobborghi cresciuti in modo disordinato.
La stazione è fisicamente separata dal terminal e occorre camminare un pezzo.
Non avendo bagaglio da imbarcare, vado diretto ai controlli di sicurezza, sorprendentemente efficienti e veloci pur dovendo tirare fuori laptop e liquidi. L'Henri Coanda è fantastico: soffitti bassi, rivestimenti e arredi tutti uno diverso dall'altro, sembrano tre case unite insieme da un proprietario schizofrenico e con l'ossessione compulsiva per il fai-da-te al risparmio.
Airside, invece, è uno degli aeroporti più noiosi in cui sia mai stato, se non fosse per il giro al duty free con i mitici vini di Dracula.
Attendo seduto da qualche parte fino all'imbarco, che avviene un po' in titardo ma almeno in maniera ordinata.
Tratta: Bucharest-Otopeni (OTP) >>> Milano-Malpensa (MXP)
Volo: FR8375
Aereo: Boeing 737-8AS
Marche: 9H-QBL
Età: 7.6 anni
Posto: 30F
Sched/Actual: 0925-1050 // 0935-1041
Durata volo: 1h 55′
Gate: 93
Non mi rendo neppure conto di essere a bordo - sono stanco morto e paio un mortozzombie, mi mancano giusto gli occhiali da sole. Collasso sul mio sedile, mi appisolo, ignoro perfino se qualcosa si sieda a fianco a me. Credo di addormentarmi, perché il mio ricordo successivo è la sensazione di essere nel mezzo di un piccolo terremoto - ah, no, è la pista di Otopeni che pare quella per le mountain bike. In lontanza, Bucarest, coperta nella sua mattutina cappa di smog.
Lo sballonzolamento al decollo mi tiene sveglio per qualche minuto, giusto per ammirare nuovamente le regole dell'urbanistica moderna applicate alla provincia rumena: Tunari e la fantamegamitica
Cosmopolis dai tetti turchesi, una specie di Milano-2 più in grande.
Faccio in tempo anche a vedere questo biolab segreto NATO dove stavano facendo esperimenti sui pinguini tattici nucleari.
Vado in stand-by fino al pavese, dove si scorgono le prime risaie inondate della stagione nei pressi del Ticino.
Poco più in là, Vigevano che fa la timida tra le nuvole.
Uno sguardo su Castano Primo, per chiudere il ciclo.
Atterriamo dietro a questo Do228 dell'Esercito.
La mattinata è però allietata dal questo 77W della LATAM in livrea speciale Star Wars :faccine:coi:cuoricini:
Il controllo passaporti per i passeggeri non-Schengen è totalmente demenziale, con la coda che arriva alla radice del satellite, sia per la fila con controllo manuale, sia quella per i passaporti elettronici. Un delirio, e siamo solo a inizio giugno: non oso immaginare il casino che ci sarà a inizio agosto.
Per lo meno non ho bagaglio da ritirare, in compenso perdo per 10 minuti il treno per Varese e, con solo uno ogni ora... faccio un'altra colazione nell'attesa. Al prossimo TR!
DaV