TR: FCO-CAI-FCO: Quando il malato sono io


gbon

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21 Agosto 2013
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A, A
Questo trip report inizia domenica 10 dicembre 2022. Ale 5:30 di sera ho il volo Egyptair che mi porterà da Fiumicino al Cairo. Ho già fatto più volte questo volo, e mi piace. I sedili di Egyptair sono decentemente comodi,Iil rancio è di solito buono, anche in classe economica, e in più mi beccherò un po’ di punti, che mi consentiranno di mantenere il mio status su Star Alliance per i prossimi due anni. Mancano appunto, solo un paio di voli.

Imbarco regolare, volo in orario.a bordo tutto procede normalmente. Non certo punto prendo il portatile, lavora su un documento che sto preparando, mi allungo, mettendomi un po’ storto verso il sedile di fianco che è libero. Sento una sorta di formicolio alle gambe, quasi piacevole.mi stiro ancora, ancora formicolio, tutto bene.


All’aeroporto del Cairo c’è, come sempre, un gran casino: gente che cerca di avvicinarti per aiutarti a portare la valigia, personaggi in uniforme che ti chiedono il documento, controlli anche in uscita dalla zona di riconsegna bagagli.ma ci sono già stato diverse volte, ormai lo conosco, sono abituato. In più, fuori, mi aspettano e mi porteranno affidamento di un albergo in centro città.

Piacevole e tranquillo anche l’arrivo in albergo. Ci sono già stato, mi assegnamo la stessa stanza dell’altra volta. Salgo il nono piano, sistemo le mie cose, lavoro ancora un po’ al computer e poi a nanna. Mi corico a letto, e li improvvisamente, cambia la mia vita.

Un dolore alla schiena intensissimo, istantaneo, così forte da non riuscirmi a muovere praticamente per quattro ore. Provo ad alzarmi, ma non ce la faccio. Devo aggiungere il telefono sulla scrivania. Solo alle quattro del mattino riesco ad avvertire la reception, ma non sanno cosa fare. Alle sette arriva un medico mi fa una puntura, sostenendo che ho la sciatica. ’.scoprirò poi che non era una sciatica.avevo avuto una emorragia al midollo spinale, che stava comportando minuto dopo minuto la paralisi delle mie gambe.

La faccio breve, anche per evitare qualche dettaglio personale.dopo due giorni di dolori vengo trasferito in una clinica privata dove sostanzialmente mi stabilizzano. Il sabato mattina torno in Italia, con un medico che si occupa proprio di accompagnare i malati in viaggio in aereo.

In clinica mi mettono su un’ambulanza, che mi porta, lentamente, verso l’aeroporto.li scopriamo che saremmo dovuti arrivare un paio d’ore prima della partenza dell’aereo, e che quindi di fatto abbiamo perso il volo.poco male, prenderemo il volo del pomeriggio.vengo messo su una sedia a rotelle, attraversiamo un aeroporto, faccio un veloce xheck-in, e passo poi in un ufficio hin dove c’è una piccola infermeria. Una dottoressa mi visita, semplicemente prendendomi la pressione e la temperatura, compire un po’ di moduli, e dà il nullaosta. Sono pronto per partire. Con il dottore andiamo alla Lounge di Egyptair.

Attraversiamo la zona di controllo passaporti, e poi anche il metal-detector. Il poliziotto che controlla il tutto è particolarmente severo, vorrebbe farmi camminare, cose che non posso fare, si prende le pile della macchina fotografica del mio medico (se le sarà portata a casa?), apre i miei bagagli.neanche che è in sedia rotelle è immune dal casino e dalla corruzione dell’aeroporto del Cairo. A questo punto mi metto a urlare, anche perché ho un passaporto di servizio, che dovrebbe garantire un minimo di riservatezza sul mio bagaglio.

Con il dottore andiamo alla lounge di EgyptAir. Nel panorama della Lounge c’è di meglio, molto meglio ma abbiamo un paio d’ore, e quindi mi faccio un po’ di noccioline, un paio di panini e un po’ di bevande.poi ci avviamo verso il gate. Altri controlli e poi di corsa, si fa per dire, all’ingresso dell’aereo.

Lì scopro una cosa interessante: la carrozzina dell’aeroporto è troppo grande per il dell’aereo, ma in ogni aereo ci sono delle mini carrozzine, grandi quanto basta per passare lungo il corridoio strettissimo. Vengo quindi trasbordato dalla prima alla seconda carrozzina, pochi metri e mi mettono a sedere alla fila 1, posto C.

Pochi ricordi del viaggio di ritorno.Egyptair offre come benvenuto un succo di frutta alla fragola, freddo, delizioso.

All’arrivo a Roma sono l’ultimo a scendere. Mi mettono su una barella, attraversiamo tutto l’aeroporto, vengo imbarcato su un’ambulanza e portato in ospedale.

Ne uscirò dopo nove mesi, su una sedia a rotelle.

Prima dell’incidente facevo tra 40 e 50 voli all’anno. Mi piaceva volare, e approfittavo di ogni occasione possibile, di lavoro o di piacere, per farlo. Sono uno di quelli pazzi, che circolano anche in questo forum, che per volare dall’Italia all’Australia è passato per Seul, per risparmiare qualche centinaio di euro. Mi ricordo un Roma Seul in cui sono passato da Bangkok e Taiwan. Insomma, un amante del volo, degli spostamenti, del mondo dell’aviazione. Da dicembre 2022 non ho più volato, perdendo, ovviamente, il mio status, di cui non saprei più che cosa farmene.

Per quale motivo ho deciso quindi di scrivere questo post, diciamo così, catartico?

Da un certo punto di vista, mi sembra doveroso nei confronti del forum.benché estrema, la mia esperienza è stata quella di uno che viaggia, e, in qualche modo è bene che sia condivisa con gli altri.

Il secondo motivo è per sollecitare tutti quanti a pensare al peggio. Prima di partire fatevi un’assicurazione, soprattutto se andate in un paese extra-europeo. Il mio datore di lavoro non aveva un’assicurazione che consentisse il rimpatrio immediato, che ha comportato il fatto che se ne dovuta occupare mia moglie, anticipando le spese relative. Non oso pensare a cosa sarebbe successo se non avessi avuto una famiglia, che mi è stata vicina in questi terribili momenti. Dotatevi anche di carte di credito adeguate.la clinica egiziana, per accettarmi, ha voluto che pagassi in anticipo, e fortunatamente avevo tre carte diverse a cui attingere. Insomma, le cose che si vedono nei film alla fine possono accadere veramente.

Non so se e quando tornerò a volare. Auguro a tutti buoni voli e buon forum
 

AZ MS

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14 Gennaio 2008
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Mentre leggevo per un momento mi sono letteralmente pietrificato davanti al PC immerso nel tuo racconto.
Un mio conoscente ha passato una cosa simile per un sollevamento di un peso che comunque rientrava nella solita routine quotidiana di lavoro.
Incredibile come possa cambiarti la vita nel giro di pochissimi istanti!
Un forte abbraccio gbon!
 
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Edoardo

Moderatore
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Un forte abbraccio. Ti auguro che le cose possano migliorare.
 
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libicocco

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1 Agosto 2008
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Mi ha commosso il tuo racconto sapendo, per esperienza diretta, quanto il castello di carte della vita puo' cadere in un istante!
Un forte abbraccio
 
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giannib

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26 Settembre 2010
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Malpensa T1-T2
Grazie della condivisione della tua bruttissima esperienza, ti auguro il meglio , sperando che nel frattempo le cose si siano un pochino aggiustate. La mia stima per averci reso partecipi. Un ringraziamento per i consigli che la tua triste avventura ci ha dato.
 
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13900

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26 Aprile 2012
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Gbon, ecco perchè non ti si leggeva piú o quasi. Bentornato, e un abbraccio forte anche da parte mia. Tieni duro!
 
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East End Ave

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13 Agosto 2013
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su e giu' sull'atlantico...
non ti dico "un grosso abbraccio" perche' ho paura di farti male solo con le parole; ma il piu' profondo dei pensieri si, occupandomi anche di queste situazioni.
Coraggio nell'averla vissuta (in Egitto poi...), coraggio nell'averla condivisa e raccontata; cruda cronaca di un giorno sbagliato, laddove i sintomi si sono manifestati nel momento peggiore possibile.
Ora forza, tanta forza, con l'augurio di tornare presto nella migliore condizione possibile! Daje!
 
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Dancrane

Amministratore AC
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10 Febbraio 2008
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Milano
Quando nel pomeriggio mi sono imbattuto nel tuo post, pensavo di leggere sì un TR particolare, quanto meno dal titolo, ma un qualcosa che rientrasse nei canoni di quei TR che preannunciano qualcosa di diverso dal solito. Scorrendo la descrizione, e non vedendo fotografie, mi sono reso conto di avere davanti un racconto di fuori dalla norma, e di grandiosamente utile qua ma, per me, anche nel mio contesto lavorativo, nel quale non so mai come spiegare che l’installazione di un cazzuto montascale non è un favore che si fa “all’anziano di turno in carrozzina”, ma qualcosa che, dall’oggi al domani, puó essere uno strumento indispensabile per ciascuno di noi anche imprevedibilmente.
Il mio ringraziamento, quindi, va oltre l’averlo raccontato in questo forum, oltre l’avere superate molte barriere che all’improvviso ti sei trovato davanti: va alla tua sofferta, ma preziosissima, testimonianza di quanto si debba comprendere che il caso (sia essa la BDC o la sfiga) sia qualcosa con cui ci potremmo trovare a doverci confrontare all’improvviso. E di quanto sia importante ascoltare e riflettere su quel che il destino ci puó riservare.
A te va il mio augurio di ripresa, qualunque questa sia.
 

lezgotolondon

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16 Luglio 2011
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Pisa
Un abbraccio, mi ha fatto piacere la condivisione dei consigli, sono molto utili ed e' meglio essere sempre pronti al peggio.
Spero tu torni a volare presto
 
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belumosi

Socio AIAC
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10 Dicembre 2007
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Ciao e grazie per avere trovato la forza di scrivere questo post.
Non deve essere stato facile.
25 anni fa ho avuto un grave incidente stradale, sono stato in coma e ho subito svariate fratture dalla testa ai piedi.
Quando ero in rianimazione, non riuscivo a muovere le gambe, ed ero convinto che sarei rimasto paralizzato.
Ricordo come se fosse ieri la disperazione che sentivo addosso e questo nonostante le rassicurazioni dei medici sulla temporaneità della mia situazione. Quindi posso capire cosa hai provato in quei momenti.
Per fortuna i medici avevano ragione e la sedia a rotelle mi ha fatto compagnia solo per 6 mesi, inframezzati dagli 8 interventi chirurgici che mi hanno permesso di tornare a camminare, seppure con delle limitazioni.
A leggere la tua esperienza, mi sento comunque un privilegiato, anche se probabilmente la vecchiaia presenterà il conto.
Anche se non ci conosciamo di persona, ti abbraccio di cuore e ti auguro di trovare in te la forza per affrontare una prova così difficile.
Grazie anche per aver condiviso i consigli per mitigare, per quanto possibile, le conseguenze di un grave infortunio subìto in viaggio.
Ti auguro ogni bene.
 
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FLRprt

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17 Novembre 2009
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Susan Sontag diceva che tutti noi che nasciamo abbiamo una doppia cittadinanza, nel regno dello star bene e in quello dello star male. Preferiremmo tutti servirci soltanto del passaporto buono, ma prima o poi ognuno viene costretto, almeno per un certo periodo, a riconoscersi cittadino di quell'altro paese.
Aggiungo che troppo spesso non ci ricordiamo che oltre al passaporto buono c'è anche l'altro, e ci lamentiamo di malanni e acciacchi vari. Ma possiamo ancora viaggiare. E non consideriamo che da un momento all'altro possiamo trovarci, anche nostro malgrado, a dover usare l'"altro" passaporto: e con quello si può fare un solo viaggio, in un paese ignoto da cui nessun viaggiatore ritorna.

Il più fervido augurio che tu possa tornare quanto prima ad utilizzare quello buono.
 

magick

Utente Registrato
5 Maggio 2016
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Questi sono resoconti che non vorremmo mai leggere perché ci fanno ricordare che ciò che crediamo lontano, "non succederà mai a noi", può travolgerci senza preavviso. Non ti conosco, ma spero che aver trovato il coraggio di raccontarlo possa quanto meno esserti servito ad alleviare un po' il peso. In bocca al lupo.