[TR] Folle weekend a Londra


Ferro97

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Napoli
1. Scelta modale: viaggiare barbon a Napoli

A Napoli i taxi assomigliano molto alle altre grandi città italiane: pochi, antipatici, e costosissimi. In più, personale esperienza, hanno sempre cercato di fregarmi: forse devo ringraziare il mio accento del Nord, fatto sta che abitando a Fuorigrotta da tre anni ho preso a evitarli come la peste.

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Quando poi ti chiedono 30€ per 15 minuti di corsa diurna feriale, a bordo di un'auto così, nel 2024, col tassametro nascosto dietro la leva del cambio e invisibile, ti passa proprio la voglia.

Un’altra categoria, certamente più simpatica ma non meno problematica, è quella degli autisti degli autobus, fortemente sindacalizzati. Così fortemente che l’intero servizio di TPL è programmato di fatto su misura per loro: funziona tutto alla perfezione al mattino, quando tutti sono ben disposti a lavorare, per poi degradare man mano che si va verso sera. La notte, poi, è fuori discussione. All’1 i bus in giro sono meno di 10 (e parliamo della terza città d’Italia, dalla vita notturna scatenatissima!), alle 2 scompaiono definitivamente.

Fatto sta che, volendo evitare taxi e non essendoci mezzi pubblici, occorre rivolgersi ai tassisti abusivi, che a prezzi onesti scarrozzano di notte le persone in giro per la città. La mia cooperativa di fiducia fa capo a un tale Don* Enrico: gli si scrive origine, destinazione e ora di partenza, e lui fa apparire un’auto con un numero variabile di persone a bordo, ma (quasi) sempre meno di 5, portandoti poi al luogo di destinazione passando per varie tappe, con persone che salgono e scendono.

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La storia whatsapp con cui, ogni notte, Don Enrico informa la clientela degli orari di operatività.

La puntualità è assicurata, il prezzo — 7.5€ per il centro, 15€ per l’aeroporto — stabilito in anticipo già dalla chat whatsapp. E quindi Don Enrico sia: prenotato per le 4:30, da Fuorigrotta a Capodichino.




*Non commenterò la naturalezza con cui, in città, si continuano a chiamare “Don” tutti i taxi abusivi. D’altronde ovunque non arrivi la legalità, nello spazio e nel tempo, il vuoto viene riempito da qualcos’altro.
 
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Ferro97

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Napoli
2. Si parte

Arriva gran giorno. Alle 4:28 mi arriva un vocale, l’auto è in ritardo, mi viene chiesto a che ora ho il volo. Alle 6:05, rispondo. Chiedo rassicurazioni, me le danno. Mi fido: la customer care è qualcosa in cui credono davvero, a Napoli.

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L’ansia cresce minuto dopo minuto.

Alle 4:44 compare infine l’auto.

A bordo ci sono tre persone più il tassista, che sa già tutto. Inizia una folle corsa per la città, lasciamo due persone alle loro destinazioni, nel frattempo ne tiriamo su un’altra per il porto, poi l’ultima vicino al Duomo, e poi zompiamo su a Capodichino, in totale bruciando qualcosa come 25 semafori rossi. Musica napoletana a palla, a bordo si parla dialetto stretto, faccio molta fatica a capirlo.

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Quanto amo questa città.


Alle 5.10 sono già fuori dall’aeroporto. Foto al volo, poi attraverso i controlli in 5 minuti, riempio la barborraccia (la borraccia con cui ogni barbon che si rispetti viaggia), faccio persino in tempo a comprare un cornetto alla marmellata appena sfornato.

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Quello a sinistra it’s not finger, per gli altri veneziani sul forum


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Ai primi di luglio c'è già molta voglia di vacanza.


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#seq 626: qualcuno qui mi sa dire che significhi? L'A320neo easyJet ha 186 posti, che io sappia.


Brandisco il mio boarding pass al gate e salgo sull'avione, non prima di fare qualche foto al volo all’apron, dove si lavora febbrilmente in attesa del termine del coprifuoco alle 6:00.

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Oggi si viaggia su OE-LSA, A320neo di easyJet. Il venerdì eccezionalmente anche nel pieno del picco estivo gli arancioni aggiungono una rotazione al mattino operata con aereo napoletano. Normalmente gli aerei di NAP vanno a LGW solo alla sera, in piena estate.
La partenza ad orario estremo (6:05) significa prezzo barbon: presente!

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EC-NOP è pronto a partire per Spalato.


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Anche gli altri 7 A320 easyJet basati a Napoli sono pronti a partire entro un'ora. Quest'estate per la prima volta la base arancione ha contato 8 aerei, cioè un A320 in più e un A319 apgougiato ad A320 rispetto all'estate 2023.


Continua presto…
 

B787

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VCE
Grazie! Attendiamo il seguito

#seq 626: qualcuno qui mi sa dire che significhi? L'A320neo easyJet ha 186 posti, che io sappia.
Per quanto alla tua domanda, easyjet utilizza il numero 500 come Zero per il numero di sequenza al check-in, quindi il primo a fare il check-in sarà Seq. #501 e così via. #626, sei stato il 126° passeggero a fare il check-in per quel volo :)
 

Planner

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28 Settembre 2008
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1. Scelta modale: viaggiare barbon a Napoli

A Napoli i taxi assomigliano molto alle altre grandi città italiane: pochi, antipatici, e costosissimi. In più, personale esperienza, hanno sempre cercato di fregarmi: forse devo ringraziare il mio accento del Nord, fatto sta che abitando a Fuorigrotta da tre anni ho preso a evitarli come la peste.

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Quando poi ti chiedono 30€ per 15 minuti di corsa diurna feriale, a bordo di un'auto così, nel 2024, col tassametro nascosto dietro la leva del cambio e invisibile, ti passa proprio la voglia.

Un’altra categoria, certamente più simpatica ma non meno problematica, è quella degli autisti degli autobus, fortemente sindacalizzati. Così fortemente che l’intero servizio di TPL è programmato di fatto su misura per loro: funziona tutto alla perfezione al mattino, quando tutti sono ben disposti a lavorare, per poi degradare man mano che si va verso sera. La notte, poi, è fuori discussione. All’1 i bus in giro sono meno di 10 (e parliamo della terza città d’Italia, dalla vita notturna scatenatissima!), alle 2 scompaiono definitivamente.

Fatto sta che, volendo evitare taxi e non essendoci mezzi pubblici, occorre rivolgersi ai tassisti abusivi, che a prezzi onesti scarrozzano di notte le persone in giro per la città. La mia cooperativa di fiducia fa capo a un tale Don* Enrico: gli si scrive origine, destinazione e ora di partenza, e lui fa apparire un’auto con un numero variabile di persone a bordo, ma (quasi) sempre meno di 5, portandoti poi al luogo di destinazione passando per varie tappe, con persone che salgono e scendono.

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La storia whatsapp con cui, ogni notte, Don Enrico informa la clientela degli orari di operatività.

La puntualità è assicurata, il prezzo — 7.5€ per il centro, 15€ per l’aeroporto — stabilito in anticipo già dalla chat whatsapp. E quindi Don Enrico sia: prenotato per le 4:30, da Fuorigrotta a Capodichino.




*Non commenterò la naturalezza con cui, in città, si continuano a chiamare “Don” tutti i taxi abusivi. D’altronde ovunque non arrivi la legalità, nello spazio e nel tempo, il vuoto viene riempito da qualcos’altro.
Chiedo scusa preventivamente: non voglio generare un flame, ma non posso fare a meno di dire che questa elegia dell’abusivismo personalmente non la posso accettare.

Lo sostengo anche perché in passato ho potuto prenotare un taxi per Capodichino alle 5:00 del mattino, preavvertendo finanche che avrei pagato con carta di credito, notoriamente ben poco sopportata, e non ho avuto nessun problema.

Poi, che il servizio di molti dei tassisti napoletani e dei trasporti urbani in generale sia effettivamente quello che descrivi, è anche vero. Ma, questo non giustifica la promozione dell’abusivismo.

La legalità sempre e comunque.
 

13900

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Inizio col botto: taxi collettivo che nemmeno la Marshrutka a Shymkent, la barborraccia (!!!), polemica che inizia già solo alla terza risposta, tutto è bellissimo.

Chiedo scusa preventivamente: non voglio generare un flame, ma non posso fare a meno di dire che questa elegia dell’abusivismo personalmente non la posso accettare.

Lo sostengo anche perché in passato ho potuto prenotare un taxi per Capodichino alle 5:00 del mattino, preavvertendo finanche che avrei pagato con carta di credito, notoriamente ben poco sopportata, e non ho avuto nessun problema.

Poi, che il servizio di molti dei tassisti napoletani e dei trasporti urbani in generale sia effettivamente quello che descrivi, è anche vero. Ma, questo non giustifica la promozione dell’abusivismo.

La legalità sempre e comunque.
Basterebbe che questa organizzazione a delinquere (presente a livello nazionale,
a Napoli come a Torino) venisse messa in condizione di non tenere piú per le gonadi l’intero settore in Italia. Il buon Don Enrico si riciclerebbe su Uber, come Uber X o quant’altro, pagherebbe quel tot di tasse, e Uber evaderà tutto in Lussemburgo.
Invece…
 

Ferro97

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@Planner non hai tutti i torti: non è mia intenzione promuovere l'economia sommersa né il vivere a spese o all'oscuro dello Stato, anche se può trasparire dal mio malcelato amore per Napoli, da settentrionale trasferitosi qui giù. Cerco solo di raccontare un'esperienza.

Però @13900 ha già spiegato perfettamente ciò che penso, quindi andrò avanti, così evitiamo un flame e stiamo tutti meglio :)
 

enrico

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Inizio col botto: taxi collettivo che nemmeno la Marshrutka a Shymkent, la barborraccia (!!!), polemica che inizia già solo alla terza risposta, tutto è bellissimo.
Che dire se non quotare il buon 13900.
p.s. vorrei abitare a Napoli per provare anch'io Enrico Taxi, altrochè UberX!
 
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1. Scelta modale: viaggiare barbon a Napoli

A Napoli i taxi assomigliano molto alle altre grandi città italiane: pochi, antipatici, e costosissimi. In più, personale esperienza, hanno sempre cercato di fregarmi: forse devo ringraziare il mio accento del Nord, fatto sta che abitando a Fuorigrotta da tre anni ho preso a evitarli come la peste.

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Quando poi ti chiedono 30€ per 15 minuti di corsa diurna feriale, a bordo di un'auto così, nel 2024, col tassametro nascosto dietro la leva del cambio e invisibile, ti passa proprio la voglia.

Un’altra categoria, certamente più simpatica ma non meno problematica, è quella degli autisti degli autobus, fortemente sindacalizzati. Così fortemente che l’intero servizio di TPL è programmato di fatto su misura per loro: funziona tutto alla perfezione al mattino, quando tutti sono ben disposti a lavorare, per poi degradare man mano che si va verso sera. La notte, poi, è fuori discussione. All’1 i bus in giro sono meno di 10 (e parliamo della terza città d’Italia, dalla vita notturna scatenatissima!), alle 2 scompaiono definitivamente.

Fatto sta che, volendo evitare taxi e non essendoci mezzi pubblici, occorre rivolgersi ai tassisti abusivi, che a prezzi onesti scarrozzano di notte le persone in giro per la città. La mia cooperativa di fiducia fa capo a un tale Don* Enrico: gli si scrive origine, destinazione e ora di partenza, e lui fa apparire un’auto con un numero variabile di persone a bordo, ma (quasi) sempre meno di 5, portandoti poi al luogo di destinazione passando per varie tappe, con persone che salgono e scendono.

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La storia whatsapp con cui, ogni notte, Don Enrico informa la clientela degli orari di operatività.

La puntualità è assicurata, il prezzo — 7.5€ per il centro, 15€ per l’aeroporto — stabilito in anticipo già dalla chat whatsapp. E quindi Don Enrico sia: prenotato per le 4:30, da Fuorigrotta a Capodichino.




*Non commenterò la naturalezza con cui, in città, si continuano a chiamare “Don” tutti i taxi abusivi. D’altronde ovunque non arrivi la legalità, nello spazio e nel tempo, il vuoto viene riempito da qualcos’altro.
Ma quale abusivismo, questo è solo offset delle emissioni facendo carsharing, con load factor minimo del 100% e ottimizzazioni dei giri "macchina" che neanche Ryanair 😁.
 

Ferro97

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2. Da Napoli a Londra

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Hangar Atitech a Capodichino, illuminato dalle luci dell'alba.

Alle 6:01 lo spingione ci fa fare il pushback: pare partiremo subito. Rimaniamo poi fermi qualche minuto, perché appena finito il coprifuoco tutti gli spingioni si sono messi a spingere contemporaneamente e quindi alla fine ce l’ha vinta il Lufthansa per Monaco, che ce l’ha più spinto degli altri partiva dallo stand più vicino alla testata pista 24.

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L’avione LH spinto più degli altri, visto dalla scala mentre imbarcavo il mio OE-LSA.


Alle 6:09 iniziamo il rullaggio, e alle 6:14 motori al massimo, si decolla!

Volgo il mio sguardo all'insù e noto che l’A320neo easyJet ha le bocchette dell’aria. Mi piacerebbe saperne di più, dato che ho scoperto essere un optional, quali compagnie ce li hanno.

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Davo per scontato che fossero obbligatorie, essendo presenti sui 737 sugli autobus volanti giallo-blu di Michele O'Sospettoso.

Per sfruttare appieno tutte le eccitanti features incluse nei miei 54€ di biglietto, mi reco al cesso, soddisfatto perché in fondo li ho fregati: ho con me tre bagagli, anche se ho pagato per uno solo! Lo zaino sotto il sedile e una borsa sotto ciascun occhio

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GDPR + battute idiote sugli occhi = un curioso burqa di pixel.

A proposito di NAP, è ora di fare un pisolino.

Mi risveglio a pochi minuti dall'atterraggio, che avviene alle 7.50, con 10 minuti di anticipo. Rulliamo sulla 08L e finiamo dietro a G-EZOF, altro A320 arancione, che non sa cosa vuole fare da grande e rimane fermo davanti a noi. Anzi no, G-EZOF se ne va via dove sa lui, e noi rimaniamo fermi qui. E infatti arriva l’annuncio del comandante, lo stand è occupato e attenderemo qui che si liberi. Ma in fondo, atterrare a LGW in anticipo e pretendere il gate pronto, anche noi, dove pensavamo di essere, a STN forse?


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Servivano ulteriori conferme? Siamo nella perfida Albione. E no, non parlo della livrea BA.

Alle 8:03 il gate è pronto, e quindi caracolliamo fin su al Terminal Del Nord (sic, vedi boarding pass). Ci posizioniamo, superando un A380 EK, accanto a 3B-NBU, un A339 di Mauritius Airlines intitolato ad Aapravasi Ghat.

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Scopro mentre scrivo che si tratta di una pianura sull’isola di Mauritius, il cui nome secondo Wikipedia significa qualcosa tipo Campo Migranti. Chissà cosa ci facevano gli inglesi.

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Eccoli in fila. Paiono quasi animali d'allevamento, che brucano ordinati alla loro mangiatoia.

Scendo dall’avione con un dito e meraviglia! Per farmi sentire a casa, hanno posizionato un bel secchio per raccogliere l’acqua piovana, con tanto di avviso “wet floor”.

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Come alla metro a Vanvitelli al Vomero! O a Lambrate M2, se preferite. Paese che vai, secchio che trovi


Per uscire dal Terminal Del Nord bisogna prendere un trenino. Ci salgo con la strana sensazione di star viaggiando senza biglietto, mentre su di me grava il pensiero della passive-aggressiveness dei cartelli stile "You'll be fined £90" a bordo del TPL britannico.
Una calda voce femminile a bordo però mi distoglie da questi bui pensieri, è la pubblicità easyJet Holidays. Dove potrei andare? Malaga? Alicante? Tenerife? Sognare è bello, ma sono ancora sobrio ormai ben oltre le 8 e quindi ho ormai perso ogni titolo per farmi una package holiday tra i Brits.

Salgo su un sinuoso treno della Southern, con ben 12 carrozze, diretto a Victoria Station.


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A Clapham Junction rimaniamo fermi vari minuti per far smontare proprio dalla mia carrozza un’allegra famigliola dall’aspetto asiatico.
Siccome smontare gli stereotipi di provenienza e di genere è importante, hanno due giganteschi valigioni a testa, e a portarli tutti giù dal treno sotto la pioggia battente è l’unico componente maschile del gruppo.

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Oh, issa!

All’arrivo alla Victoria Station non posso fare a meno di notare che qui la gente cammina e non ciondola, un po' come a Venezia quand'ero piccolino ed esistevano i veneziani. Non è l'unica somiglianza: neanche qui c'è un cestino a pagarlo oro. Dopo un quarto d’ora mi arrendo e chiedo a una operatrice dell’infopoint dove posso buttare la carta impiastricciata di marmellata del mio cornetto napoletano, che mi indica il cestino più vicino, a un centinaio (!) di metri di distanza.

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Ferro97

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Volgo di nuovo lo sguardo all'insù, e non posso fare a meno di notare che le antiche grandi stazioni di testa nel Regno Unito sono bellissime.
Certo, solo dove non sono state sprezzantemente affogate negli shopping mall.

L’uso delle vaporiere imponeva soffitti molto alti, pena il soffocamento collettivo. Il basso costo della manodopera e il limitato avanzamento tecnologico nell’uso dell’acciaio fecero orientare i progettisti dell'età vittoriana sulle lamine chiodate. Aggiungiamoci i capitelli corinzi e gli archi a sesto fortemente ribassato, eredi di un tempo allora molto recente in cui si costruiva solo in pietra, e otteniamo quelle che a me piace pensare siano le vere cattedrali del XIX secolo.

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Quanti chiodi!

Scendo nella tube e zompo a bordo di un treno della Victoria Line, per fare poi cambio con la Jubilee.


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Con 15° di massima all’esterno, questa pubblicità apparirebbe davvero fuori posto, non fosse che sulla Jubilee pare di stare in una lussureggiante foresta tropicale. Evviva l'assenza di heat wave.


Arrivo in men che non si dica al mio barbon-alloggio, che asserisce sul sito di accettare check-in già dalle 12, e il mio early-arrival genera un po’ di scompiglio alla “reception”, cioè al bancone del bar. In ogni caso sono gentilissimi, come ogni inglese che si rispetti, e stavolta pure efficaci: poco prima di mezzogiorno la mia stanza è pronta, e a quel punto il mio corpo mi presenta il conto: 6 ore di sonno in due giorni, di cui una e mezzo su un barbon-sedile easyJet, son troppo poche. Crollo privo di sensi su un letto un po’ sfondato, ma pulito.

Continua…
 

magick

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5 Maggio 2016
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Ma seguite dei corsi serali da 13900? Avete capacità narrative tali da rendere appassionante anche un semplice (con tutto il rispetto) giro a Londra. Complimenti io non ci riuscirei, ma appunto se 13900 volesse darmi ripetizioni...
Inizia una folle corsa per la città
Ci vuole coraggio, io avrei noleggiato un'auto. Ah forse è per questo che non sono capace di scrivere TR così 😕
Pazienza mi diverto a leggere i vostri. Grazie!
 
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Qantaslink

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22 Giugno 2009
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Cittadino del mondo
Bel racconto, adesso le foto le vedo meglio.

La maggior parte dei tassisti, sono delle cattive persone pronti a spennare il pollo. I tassisti nel Rego Unito sono molto corretti.

Londra non mi attirava, adesso quando posso, vado.