Cara Aviazione Civile,
Dopo quasi un anno costretto a terra, durante il quale mi è toccato scappottare per i bar del Canton Ticino e dell'Oberland zurighese, torno su questo sito con un nuovo rapporto di viaggio. Purtroppo, neanche stavolta potrò narrare di destinazioni di nicchia né pantagrueliche spaghettate (cit.) da compagnia cinque stelle - per queste ultime, solitamente uso la macchina ché ci metto niente ad andarci - sarà infatti un'altra piatta trasferta da contractor mercenario. Come le altre volte, tenterò di rendere la lettura meno soporifera con qualche nota di colore. Ringrazio in anticipo tutti per la magnanimità e soprattutto per le foto da cellulare [nel senso di polizia penitenziaria].
Come in tutti i (pochi) TR che ho postato, anche questo nasce da una chiamata improvvisa da parte di un cliente nel bel mezzo di una delle mie allegre scappottate. Qui dobbiamo fare il meeting di kick-off, c'è da far venire i contractors dall'Italia - ché poi sarei solo io - presentare il team e il business, giovedì devi esser qua, manchi solo tu. E pensare che questo è dai primi di luglio che mi sta dietro, lo so benissimo che hai passato gli ultimi due mesi a cercare l'indiano da pagare due rupie e una patacca [di Macao] ma il rate standard, ammmore, è questo. Morale, contratti firmati e scambiati via mail e arrangiamento del viaggio. Faremo un non eccitante Malpensa - Istanbul Atatürk - Smirne con la barbon class di Turkish Airlines. Come giustamente suggerisce il titolo del report, andremo nella città che, se Milano non ci avesse inopinatamente messo lo zampino, avrebbe ospitato con successo Expo 2015. [Perdonatemi, ma io quando sento la parola Expo subito prima o dopo Milano, sudo freddo.] La località è collegata anche tramite Pegasus da BGY via SAW (biglietto unico, mica self-hubbing) ma gli orari facevano un po' senso. Lufthansa propone un diretto MUC-ADB non male, però il ritorno era introvabile. Destinazione finale tipicamente da vacanziere russe - chissà se ne troveremo... - ma io vado a far tutto fuorché vacanza.

Partenza da casa con molto anticipo, perchè come d'abitudine quando sono in aeroporto me la voglio prendere comoda, alla ricerca di qualche spunto interessante per questo TR. Bentornati a MXP 1, l'aeroporto che di fare lo hub non ne vuole proprio sapere. Facciamocene una ragione.
Notare i consueti abusivi scorrazzare coi carrellini. Tralasciamo di richiamare La Terra dei Cachi di Elio, ché la sappiamo a memoria.

Ricordiamo che dal 15.09 anche in area partenze ci sono le telecamere che ti leggono la targa, ché se non te ne vai entro dieci minuti (o ti infili nei posteggi paganti) ti mandano la multa a casa. Quindi, scaricare in fretta e fuori dalle balle.
Non faccio in tempo ad entrare nel terminal che l'accostamento Milano / Expo descritto poc'anzi mi fa sudare freddo.

Questo stanzone lo conosciamo tutti.

Pure il pavimento.

Andando avanti però qualcosa cambia.

Pure il pavimento.

Andiamo ad affidare il carrellino alla signorina. Per ora c'è gente, ma non troppa.

L'ignobile vegetale pubblicitario. Dal vivo, è veramente brutto (cit.). Ma il povero Arcimboldo ormai si è stufato di rivoltarsi nella tomba.

Meglio guardare un po' fuori, va'.
Al terzo satellite si vede solo il triplone EK per DXB. Sullo sfondo, il pari grado SQ decolla per SIN.

Al satellite di mezzo un'ucraina attende tutta sola di tornare a KBP.

Il panorama comunque è desolante. Sempre al secondo satellite, il 738 LY per TLV.

Vabbe' dai, scendiamo nell'antro dei diffusori di radionuclidi. Visto il momento prandiale, ci metteremo poco a farci irraggiare.

Il Tagesplan di MXP 1 prevede sufficiente varietà di destinazioni, perlomeno per gli standard di casa nostra.

Prima però di oltrepassare la barriera di Schengen, andiamo per un momento contromano, verso gli imbarchi A.
Sarebbe imperdonabile infatti - roba da ban immediato dal forum, nonché da interdizione per cinque anni da qualsiasi dispositivo con funzionalità Web - non testimoniare la visita al luogo che, se non fosse che a Skytrax non gliene frega un'emerita cippa, porterebbe gli scali milanesi ai vertici mondiali per il livello dei suoi servizi.

No ammmore, il completino che si illumina al buio non te lo regalo! Sei matta, con quello che costa! E poi lo sai, che io sono un tipo semplice e preferisco il contenuto al contenitore.
Questi invece non li c**o manco se mi pagano. Comunque la bella signorina in vetrina non mi è nuova, mi sa che l'ho vista nello stesso posto dove ho conosciuto la Cameron Diaz e la Jessica Rabbit.

Ma va' al gate giusto, va', lascia perdere le donnine di carta e plastica e pensa piuttosto a quelle in carne e ossa.
Abbandoniamo Schengen.

A me la parte vecchia degli imbarchi B pare piccola, tortuosa e opprimente. Anche più avanti, dove c'è la food court, l'impressione non è molto diversa.

Troviamo una piccola vetrata dalla quale scorgere il primo satellite. Un 321 tedesco tutto solo.

Questo patetico trompe-l'œil nasconde i lavori che non sono mai stati fatti in questo aeroporto.

Ecco, una doppia curva e comincia la parte "nuova".

Mamma mia, com'è vuoto.
[Il Baby Pit Stop onestamente non mi quaglia tanto come espressione. Mi ricorda più il box della Ferrari che i patelli della Lines. Scusate ma io non sono un anglosassone acquisito come molti senatori del forum.]

Lui mi ricorda un collega di qualche anno fa.

Intanto il parterre si anima leggermente. L'ucraina di prima ha finito di aspettare e sta lasciando l'apron.

Il nostro 738 TK è arrivato e sta scaricando pax e packs, ma noi c***eggiamo ancora un po'.

Lui non ha trovato nessun albero sotto il quale infrattarsi.

Wow, dopo la pausa estiva sono finalmente tornate le brasiliane! Ci vediamo la settimana prossima.

Questo 738 lo aspettavo perchè volevo fortissimamente scrivere ТРАНСАЭРО e non Transaero in questo TR. Lui comunque arriva da VKO.

AZ786 va a NRT.

Per lui invece è giunta l'ora di andare a casa, sulle rive del Golfo.

Mi piacciono le signorine di EK, anche se mi aspettavo di meglio. Loro però vanno dall'altra parte, con l'altro triplone per JFK.

Intanto il cugino di Zidane torna al paesello.

Mio cuggino, mio cuggino / Mio cuggino è ricercato / Amico di tutti... (cit.)
Prima però di appropinquarci al gate, facciamo il nostro personale pit-stop.
Ma anche no.
Scotch per pacchi, penna a sfera e siamo a posto con la 626. Almeno qua a Milano non fanno a pugni con la grammatica di Sua Maestà. La cosa mi solleva assai.

Eccoci quindi al nostro cancelletto, in attesa che ci facciano imbarcare.
Wed., Sep. 17th, 2014
MXP-IST
Flight: TK1896
Class: Y
Seat: 09A
Eqp: B737-8F2
Reg: TC-JVF
Scheduled: 1500-1850
Block to Block: 1500-1845
In Air: 1512-1833 (Dur: 2hrs 21min)

Ci sediamo un po' mostrando le scarpe ripetutamente risuolate dal sciur taccoexpress. Intorno a me, riconoscibili dalle etichette bagaglio tutte uguali, una nutrita comitiva di un tour operator che non conosco.

Al momento della chiamata, la coda è abbastanza ordinata. Lasciamo scorrere e poi ci avviciniamo pure noi.

Una posizione davvero ignobile per fotografare il nostro aviogetto. [A volte ritornano, certe espressioni, eh.]

Il Comandante e Numero Uno completano la lista della spesa.

Un ultimo sguardo indietro.

Guadagniamo la nostra seggiola subito dopo l'arrivo di un nostro fratellino. Lui, anziché a IST, andrà sull'altra riva del Bosforo, a SAW.

Facciamo subito insospettire la famigliola dei posti 09B/C/D, eseguendo il tradizionale Pitch Test. Sembra quasi umano.

Altrettanto subito, lo staff ci consegna le cuffiette e il dolcino di benvenuto. Io non ho la più pallida idea di come si chiami il dolcino, ma mi ricorda vagamente il panforte di Siena. Riveleremo in seguito il forte legame che c'è tra la città del Palio e la Turchia.

Ci stacchiamo in orario.

Un anonimo piccoletto tutto solo in mezzo al tarmac.

Taxeggiamo verso la 35L.

Mentre atterra il cargo giapponese.

Svolta a sinistra.

Ci allineiamo alla pista...

E via, per questa nuova avventura.

Tschüss!

Non mi abituerò mai abbastanza ai ratei di salita elevati.

Il cielo sotto di noi sarà piuttosto nuvoloso per quasi tutta la durata del viaggio. Un volo fondamentalmente uneventful, ma cerchiamo di farcelo rendere meno noioso possibile.

Il CFM ruzza.

Leviamo gli occhi dal finestrino e vediamo che il nostro mezzo ha il più recente layout degli interni. Seggiole con poggiatesta regolabile, IFE e cappelliere apparentemente più grandi. In Y siamo pieni a tappo, mentre in J c'erano quattro gatti e due orsi.

Le lucette blu sul soffitto, che piacciono tanto a grandi e piccini.

L'IFE ha funzionalità touch-screen.

Momento fetish: Safety card.



Nel frattempo la crew ci ha distribuito il menü. Melanzane fritte con pomodoro e formaggio, scelta tra pasta e straccetti di manzo & pollo, tortino al cioccolato. Bibite alcooliche ed analcooliche a profusione.


In uno dei rari momenti sgombri da nubi, individuiamo alcune isolette della Dalmazia. Quelle mi sembrano Veglia e Pervicchio.

Tu non hai fame?!? chiede il mio avatar fino alla noia. Un giorno o l'altro ti butterò giù dall'aereo, Carletto. Ad ogni modo abbiamo superato il test di commestibilità.

Sì, la birra locale l'ho chiesta apposta all'AV, per poter perpetuare una delle tante curiose usanze di questo forum.
Concludo il pasto con un bicchierino di thé.

L'airscio' mi dice che siamo sopra Sofia. La capitale della Bulgaria, perdiana, non fate sempre i maliziosi.

Altro momento fetish: Winglets.


A questo punto ho il tempo di ravanare con l'IFE. Il funzionamento è intuitivo e il sistema reagisce velocemente agli stimoli. Il database di film e telefilm è adeguato per quantità e varietà di generi, e per un volo di questa durata mi pare più che sufficiente. Le tracce audio, oltre agli artisti mainstream, comprendono pressoché tutti i generi della canzone turca e, per chi ci crede, anche il Corano in forma di audiolibro. Visto che non trovo la mia musica preferita - ma questo già lo sapevo - allora cerco qualche schifezza da lap-dance tipo Rihanna o Katy Perry, tanto per autosuggestionarmi. Le trovo come previsto, ma mi rendo conto che l'aggiornamento degli album è in ritardo di un paio d'anni. Ma tanto ormai siamo sopra la Turchia europea, è ora di scendere. Ci tuffiamo nelle nuvole.

L'avvicinamento alla 05 di IST si fa con una manovra a S sibilante: arrivando da ovest, ci si mette in coda e si svolta a destra (verso sud-ovest) e poi si fa inversione a U per centrare la pista. [I termini non tecnici della spiega, naturalmente sono intenzionali.]
Questo è il Mar di Marmara. Mamma mia, è più nero del Mar Nero.

La Costa Cara si appropinqua a Bisanzio.

Pure questo piccolo naviglio.

C'era una volta un piccolo naviglio / Che non poteva navigar / Era lontano dalla riva un miglio / Vedeva il porto e non poteva più approdar... (cit.)
Mamma mia, se piove.

Intravediamo la terraferma. Dai che ce la facciamo.

Ci siamo.

Che diluvio.

Il fratellino ci sta pedinando.

Eh già, qua c'è solo pinna rossa.


Tra i pochi intrusi, anche se non si vede una mazza, questo Россия.

E questo cargo.

Posteggiamo a fianco di questo fratellino.

Prima di salutare TC-JVF, diamo un ultimo sguardo alle seggiole.

E rubiamo un'immagine del club level. Su questo mezzo, poltrone dedicate.

Seguiamo il branco in direzione dell'immigration, dove la coda pare infinita ma scorre come l'olio. In Turchia, come noto, entri anche con la carta d'identità, ma in questo caso ti danno uno scontrino con i tuoi dati e i timbrini di entrata e uscita. Da tenere sempre appresso.

Per andare a prendere il mezzo per ADB, occorre uscire landside, come se si fosse arrivati alla destinazione finale, e poi scarpinare fino al terminal domestico. Un transito di due ore tra volo internazionale e volo domestico sembra tanto, ma a IST è meglio non perdere tempo.

Nel frattempo, speravo di fare un inebriante salto all'indietro nel tempo prelevando alcuni fantastiliardi di lire alla macchinetta sparasoldi... invece sono arrivato troppo tardi, gli zeri li hanno tolti diversi anni fa. La macchinetta mi insultava in caratteri cirillici nonostante io avessi cliccato sulla lingua inglese, quindi annullo tutto e passo al français.
Veduta dall'alto del terminal domestico. Non molto grande, piuttosto affollato e francamente un po' trascurato. Fatica a reggere la forte crescita dei pax, ma in vista del costruendo aeroporto evidentemente tutti si turano il naso.

I gates sono disposti tutti intorno alla food court.

Il Tagesplan di IST D prevede luoghi che solo un noto forumista potrà dire di conoscere con certezza.

Guardiamo un po' fuori. Qua c'è sempre il diluvio universale.

Potete ricaricare tutti gli arnesi che volete, basta che paghiate. Una lira, ma non si capisce quanto tempo dura.

Intanto siamo arrivati al nostro cancelletto.

La nostra accompagnatrice è appena arrivata.
Wed., Sep. 17th, 2014
IST-ADB
Flight: TK2340
Class: Y
Seat: 09A
Eqp: B737-752
Reg: TC-JKJ
Scheduled: 2100-2205
Block to Block: 2107-2221
In Air: 2130-2216

Al momento dell'ultima chiamata, i pax si avvicinano senza troppa foga. Pochissimi in partenza per business, la quasi totalità sono vacanzieri di vario assortimento per età e nazionalità.

Il leghista scozzese con la magliettina che fa pendant con le seggiole ha capito in anticipo come andrà a finire il referendum. Sconsolato, ha già deciso di andare al mare.

Mentre attendiamo in coda nel tentacolo, salutiamo il nostro vicino di banco.

Giunti alla nostra seggiola, eseguiamo immediatamente il Pitch Test. Anche questo è umano.

Nuovo momento fetish.



Sbirciamo un po' in cabina. Anche questa tratta è bella pienotta. Al 09C c'era una signorina del luogo che mi pareva interessante, ma con mio grande disappunto un trasfertone turco si è messo in mezzo. Gli interni hanno purtroppo un'aria vissuta.

Pushback. In cabina si fa buio.

Mentre fuori il Capitano accende i fanali.

Decolliamo dalla 35L. Questo è il meno peggio che potevo documentare della banlieue di IST.

Vista la durata netta del volo, non facciamo in tempo a raggiungere la quota di crociera che lo staff ci porta la pappa. Il convento ci propone 1) la via turca alla parmigiana di melanzane (n'altra volta?), 2) paninetto con tacchino (be', se siamo in Turkey non potevamo non aspettarci il turkey), 3) pantegana (mouSe, cit.) al cioccolato. Il succo d'arancia, seppur richiesto, lo vedrò solo nei miei sogni. Valuterò se intentare una class action contro TK, o in subordine chiedere la testa della signorina sbadata.

Il volo procede senza scossoni. Là sotto, le luci di Smirne (o İzmir o Σμύρνη secondo i punti di vista). Siamo quasi arrivati.

Si atterra sulla 34R. Arrivando da IST, si costeggia l'aeroporto lasciandolo alla nostra sinistra e poco dopo si vira a babordo di 180°.
Si vede solo la winglet, ma vi assicuro che là in fondo c'è la pista.

Siamo tra gli ultimi della giornata. Posteggiamo soli soletti ai remoti. Il pullmino ci aspetta.

Un occhio alla seggiola che dimostra molti più anni di quanti non ne abbia.

E salutiamo e ringraziamo TC-JKJ che ci ha portato fin qui.

Ritiro bagagli del terminal dei voli interni, anche a ADB le strutture sono a compartimenti stagni come a IST.

Arriva il carrellino...

Anzi no, qua non potrà mai arrivare.
Questo perchè in Turchia il bagaglio di un pax partito dall'estero (e che prima è transitato da un altro aeroporto turco) finisce al terminal internazionale, mentre il pax arriva al terminal domestico come è naturale che sia. I due seguono percorsi diversi. Il bagaglio viene sdoganato alla destinazione finale e non al primo punto di accesso in Turchia; il pax invece viene sdoganato appena mette piede nel Paese. Non so se mi spiego, ma se avete già fatto un itinerario "misto" come questo allora già sapete il giro del fumo.
Questo "inconveniente", se vogliamo chiamarlo così, può essere evitato se ritirassimo il bagaglio a IST o al primo punto d'accesso in Turchia, e poi lo reimbarcassimo sul volo domestico successivo, come è d'obbligo negli USA.
Ecco perchè appena siamo stati scaricati dal Cobus, c'erano alcune signorine che ci urlavano delle robe incomprensibili in turco: infatti dicevano ai pax partiti dall'estero come me di seguirle per andare al luggage claim dell'altro terminal.
Le signorine ci fanno incamminare in una direzione che credo in condizioni normali i passeggeri non dovrebbero prendere, si vedeva infatti la segnaletica orizzontale per i trattorini.

Alla fine del lungo tragitto, come volevasi dimostrare, il nostro carrellino trottolava allegramente sul nastro insieme a quelli degli altri pax internazionali. Lo prendiamo al volo e poi acchiappiamo uno degli ultimi taksi disponibili per Smirne centro.
Il vialone che collega l'aeroporto col centro città si fa notare per i numerosi night clubs spennapolli, ne avrò contati quasi una decina. Sì ho capito che volevate le foto, specie degli interni - maliziosi che non siete altro! - se mi capiterà di tornare quaggiù farò il possibile per rimediare.
Arriviamo finalmente all'hotel di destinazione, che per intenderci è quello del noto gelataio svizzero. Scarichiamo le nostre cianfrusaglie ed aprendo il cassetto della scrivania non troviamo ovviamente - per l'amor del Cielo! - la Bibbia, ma questo adesivo che indica la direzione della Mecca.

Andiamo a dormire, va'. Domani abbiamo da lavorare, barbone. Nel prossimo post faremo un OT della città di Smirne davvero ignobile - degno di un contractor mercenario al quale non è stato dato neanche un momento per andare al night club di cui sopra, quindi non aspettatevi nulla di buono - e in seguito documenteremo l'itinerario di ritorno.
Grazie ancora per la vostra pazienza.
Dopo quasi un anno costretto a terra, durante il quale mi è toccato scappottare per i bar del Canton Ticino e dell'Oberland zurighese, torno su questo sito con un nuovo rapporto di viaggio. Purtroppo, neanche stavolta potrò narrare di destinazioni di nicchia né pantagrueliche spaghettate (cit.) da compagnia cinque stelle - per queste ultime, solitamente uso la macchina ché ci metto niente ad andarci - sarà infatti un'altra piatta trasferta da contractor mercenario. Come le altre volte, tenterò di rendere la lettura meno soporifera con qualche nota di colore. Ringrazio in anticipo tutti per la magnanimità e soprattutto per le foto da cellulare [nel senso di polizia penitenziaria].
Come in tutti i (pochi) TR che ho postato, anche questo nasce da una chiamata improvvisa da parte di un cliente nel bel mezzo di una delle mie allegre scappottate. Qui dobbiamo fare il meeting di kick-off, c'è da far venire i contractors dall'Italia - ché poi sarei solo io - presentare il team e il business, giovedì devi esser qua, manchi solo tu. E pensare che questo è dai primi di luglio che mi sta dietro, lo so benissimo che hai passato gli ultimi due mesi a cercare l'indiano da pagare due rupie e una patacca [di Macao] ma il rate standard, ammmore, è questo. Morale, contratti firmati e scambiati via mail e arrangiamento del viaggio. Faremo un non eccitante Malpensa - Istanbul Atatürk - Smirne con la barbon class di Turkish Airlines. Come giustamente suggerisce il titolo del report, andremo nella città che, se Milano non ci avesse inopinatamente messo lo zampino, avrebbe ospitato con successo Expo 2015. [Perdonatemi, ma io quando sento la parola Expo subito prima o dopo Milano, sudo freddo.] La località è collegata anche tramite Pegasus da BGY via SAW (biglietto unico, mica self-hubbing) ma gli orari facevano un po' senso. Lufthansa propone un diretto MUC-ADB non male, però il ritorno era introvabile. Destinazione finale tipicamente da vacanziere russe - chissà se ne troveremo... - ma io vado a far tutto fuorché vacanza.

Partenza da casa con molto anticipo, perchè come d'abitudine quando sono in aeroporto me la voglio prendere comoda, alla ricerca di qualche spunto interessante per questo TR. Bentornati a MXP 1, l'aeroporto che di fare lo hub non ne vuole proprio sapere. Facciamocene una ragione.
Notare i consueti abusivi scorrazzare coi carrellini. Tralasciamo di richiamare La Terra dei Cachi di Elio, ché la sappiamo a memoria.

Ricordiamo che dal 15.09 anche in area partenze ci sono le telecamere che ti leggono la targa, ché se non te ne vai entro dieci minuti (o ti infili nei posteggi paganti) ti mandano la multa a casa. Quindi, scaricare in fretta e fuori dalle balle.
Non faccio in tempo ad entrare nel terminal che l'accostamento Milano / Expo descritto poc'anzi mi fa sudare freddo.

Questo stanzone lo conosciamo tutti.

Pure il pavimento.

Andando avanti però qualcosa cambia.

Pure il pavimento.

Andiamo ad affidare il carrellino alla signorina. Per ora c'è gente, ma non troppa.

L'ignobile vegetale pubblicitario. Dal vivo, è veramente brutto (cit.). Ma il povero Arcimboldo ormai si è stufato di rivoltarsi nella tomba.

Meglio guardare un po' fuori, va'.
Al terzo satellite si vede solo il triplone EK per DXB. Sullo sfondo, il pari grado SQ decolla per SIN.

Al satellite di mezzo un'ucraina attende tutta sola di tornare a KBP.

Il panorama comunque è desolante. Sempre al secondo satellite, il 738 LY per TLV.

Vabbe' dai, scendiamo nell'antro dei diffusori di radionuclidi. Visto il momento prandiale, ci metteremo poco a farci irraggiare.

Il Tagesplan di MXP 1 prevede sufficiente varietà di destinazioni, perlomeno per gli standard di casa nostra.

Prima però di oltrepassare la barriera di Schengen, andiamo per un momento contromano, verso gli imbarchi A.
Sarebbe imperdonabile infatti - roba da ban immediato dal forum, nonché da interdizione per cinque anni da qualsiasi dispositivo con funzionalità Web - non testimoniare la visita al luogo che, se non fosse che a Skytrax non gliene frega un'emerita cippa, porterebbe gli scali milanesi ai vertici mondiali per il livello dei suoi servizi.

No ammmore, il completino che si illumina al buio non te lo regalo! Sei matta, con quello che costa! E poi lo sai, che io sono un tipo semplice e preferisco il contenuto al contenitore.
Questi invece non li c**o manco se mi pagano. Comunque la bella signorina in vetrina non mi è nuova, mi sa che l'ho vista nello stesso posto dove ho conosciuto la Cameron Diaz e la Jessica Rabbit.

Ma va' al gate giusto, va', lascia perdere le donnine di carta e plastica e pensa piuttosto a quelle in carne e ossa.
Abbandoniamo Schengen.

A me la parte vecchia degli imbarchi B pare piccola, tortuosa e opprimente. Anche più avanti, dove c'è la food court, l'impressione non è molto diversa.

Troviamo una piccola vetrata dalla quale scorgere il primo satellite. Un 321 tedesco tutto solo.

Questo patetico trompe-l'œil nasconde i lavori che non sono mai stati fatti in questo aeroporto.

Ecco, una doppia curva e comincia la parte "nuova".

Mamma mia, com'è vuoto.
[Il Baby Pit Stop onestamente non mi quaglia tanto come espressione. Mi ricorda più il box della Ferrari che i patelli della Lines. Scusate ma io non sono un anglosassone acquisito come molti senatori del forum.]

Lui mi ricorda un collega di qualche anno fa.

Intanto il parterre si anima leggermente. L'ucraina di prima ha finito di aspettare e sta lasciando l'apron.

Il nostro 738 TK è arrivato e sta scaricando pax e packs, ma noi c***eggiamo ancora un po'.

Lui non ha trovato nessun albero sotto il quale infrattarsi.

Wow, dopo la pausa estiva sono finalmente tornate le brasiliane! Ci vediamo la settimana prossima.

Questo 738 lo aspettavo perchè volevo fortissimamente scrivere ТРАНСАЭРО e non Transaero in questo TR. Lui comunque arriva da VKO.

AZ786 va a NRT.

Per lui invece è giunta l'ora di andare a casa, sulle rive del Golfo.

Mi piacciono le signorine di EK, anche se mi aspettavo di meglio. Loro però vanno dall'altra parte, con l'altro triplone per JFK.

Intanto il cugino di Zidane torna al paesello.

Mio cuggino, mio cuggino / Mio cuggino è ricercato / Amico di tutti... (cit.)
Prima però di appropinquarci al gate, facciamo il nostro personale pit-stop.
Ma anche no.
Scotch per pacchi, penna a sfera e siamo a posto con la 626. Almeno qua a Milano non fanno a pugni con la grammatica di Sua Maestà. La cosa mi solleva assai.

Eccoci quindi al nostro cancelletto, in attesa che ci facciano imbarcare.
Wed., Sep. 17th, 2014
MXP-IST
Flight: TK1896
Class: Y
Seat: 09A
Eqp: B737-8F2
Reg: TC-JVF
Scheduled: 1500-1850
Block to Block: 1500-1845
In Air: 1512-1833 (Dur: 2hrs 21min)

Ci sediamo un po' mostrando le scarpe ripetutamente risuolate dal sciur taccoexpress. Intorno a me, riconoscibili dalle etichette bagaglio tutte uguali, una nutrita comitiva di un tour operator che non conosco.

Al momento della chiamata, la coda è abbastanza ordinata. Lasciamo scorrere e poi ci avviciniamo pure noi.

Una posizione davvero ignobile per fotografare il nostro aviogetto. [A volte ritornano, certe espressioni, eh.]

Il Comandante e Numero Uno completano la lista della spesa.

Un ultimo sguardo indietro.

Guadagniamo la nostra seggiola subito dopo l'arrivo di un nostro fratellino. Lui, anziché a IST, andrà sull'altra riva del Bosforo, a SAW.

Facciamo subito insospettire la famigliola dei posti 09B/C/D, eseguendo il tradizionale Pitch Test. Sembra quasi umano.

Altrettanto subito, lo staff ci consegna le cuffiette e il dolcino di benvenuto. Io non ho la più pallida idea di come si chiami il dolcino, ma mi ricorda vagamente il panforte di Siena. Riveleremo in seguito il forte legame che c'è tra la città del Palio e la Turchia.

Ci stacchiamo in orario.

Un anonimo piccoletto tutto solo in mezzo al tarmac.

Taxeggiamo verso la 35L.

Mentre atterra il cargo giapponese.

Svolta a sinistra.

Ci allineiamo alla pista...

E via, per questa nuova avventura.

Tschüss!

Non mi abituerò mai abbastanza ai ratei di salita elevati.

Il cielo sotto di noi sarà piuttosto nuvoloso per quasi tutta la durata del viaggio. Un volo fondamentalmente uneventful, ma cerchiamo di farcelo rendere meno noioso possibile.

Il CFM ruzza.

Leviamo gli occhi dal finestrino e vediamo che il nostro mezzo ha il più recente layout degli interni. Seggiole con poggiatesta regolabile, IFE e cappelliere apparentemente più grandi. In Y siamo pieni a tappo, mentre in J c'erano quattro gatti e due orsi.

Le lucette blu sul soffitto, che piacciono tanto a grandi e piccini.

L'IFE ha funzionalità touch-screen.

Momento fetish: Safety card.



Nel frattempo la crew ci ha distribuito il menü. Melanzane fritte con pomodoro e formaggio, scelta tra pasta e straccetti di manzo & pollo, tortino al cioccolato. Bibite alcooliche ed analcooliche a profusione.


In uno dei rari momenti sgombri da nubi, individuiamo alcune isolette della Dalmazia. Quelle mi sembrano Veglia e Pervicchio.

Tu non hai fame?!? chiede il mio avatar fino alla noia. Un giorno o l'altro ti butterò giù dall'aereo, Carletto. Ad ogni modo abbiamo superato il test di commestibilità.

Sì, la birra locale l'ho chiesta apposta all'AV, per poter perpetuare una delle tante curiose usanze di questo forum.
Concludo il pasto con un bicchierino di thé.

L'airscio' mi dice che siamo sopra Sofia. La capitale della Bulgaria, perdiana, non fate sempre i maliziosi.

Altro momento fetish: Winglets.


A questo punto ho il tempo di ravanare con l'IFE. Il funzionamento è intuitivo e il sistema reagisce velocemente agli stimoli. Il database di film e telefilm è adeguato per quantità e varietà di generi, e per un volo di questa durata mi pare più che sufficiente. Le tracce audio, oltre agli artisti mainstream, comprendono pressoché tutti i generi della canzone turca e, per chi ci crede, anche il Corano in forma di audiolibro. Visto che non trovo la mia musica preferita - ma questo già lo sapevo - allora cerco qualche schifezza da lap-dance tipo Rihanna o Katy Perry, tanto per autosuggestionarmi. Le trovo come previsto, ma mi rendo conto che l'aggiornamento degli album è in ritardo di un paio d'anni. Ma tanto ormai siamo sopra la Turchia europea, è ora di scendere. Ci tuffiamo nelle nuvole.

L'avvicinamento alla 05 di IST si fa con una manovra a S sibilante: arrivando da ovest, ci si mette in coda e si svolta a destra (verso sud-ovest) e poi si fa inversione a U per centrare la pista. [I termini non tecnici della spiega, naturalmente sono intenzionali.]
Questo è il Mar di Marmara. Mamma mia, è più nero del Mar Nero.

La Costa Cara si appropinqua a Bisanzio.

Pure questo piccolo naviglio.

C'era una volta un piccolo naviglio / Che non poteva navigar / Era lontano dalla riva un miglio / Vedeva il porto e non poteva più approdar... (cit.)
Mamma mia, se piove.

Intravediamo la terraferma. Dai che ce la facciamo.

Ci siamo.

Che diluvio.

Il fratellino ci sta pedinando.

Eh già, qua c'è solo pinna rossa.


Tra i pochi intrusi, anche se non si vede una mazza, questo Россия.

E questo cargo.

Posteggiamo a fianco di questo fratellino.

Prima di salutare TC-JVF, diamo un ultimo sguardo alle seggiole.

E rubiamo un'immagine del club level. Su questo mezzo, poltrone dedicate.

Seguiamo il branco in direzione dell'immigration, dove la coda pare infinita ma scorre come l'olio. In Turchia, come noto, entri anche con la carta d'identità, ma in questo caso ti danno uno scontrino con i tuoi dati e i timbrini di entrata e uscita. Da tenere sempre appresso.

Per andare a prendere il mezzo per ADB, occorre uscire landside, come se si fosse arrivati alla destinazione finale, e poi scarpinare fino al terminal domestico. Un transito di due ore tra volo internazionale e volo domestico sembra tanto, ma a IST è meglio non perdere tempo.

Nel frattempo, speravo di fare un inebriante salto all'indietro nel tempo prelevando alcuni fantastiliardi di lire alla macchinetta sparasoldi... invece sono arrivato troppo tardi, gli zeri li hanno tolti diversi anni fa. La macchinetta mi insultava in caratteri cirillici nonostante io avessi cliccato sulla lingua inglese, quindi annullo tutto e passo al français.
Veduta dall'alto del terminal domestico. Non molto grande, piuttosto affollato e francamente un po' trascurato. Fatica a reggere la forte crescita dei pax, ma in vista del costruendo aeroporto evidentemente tutti si turano il naso.

I gates sono disposti tutti intorno alla food court.

Il Tagesplan di IST D prevede luoghi che solo un noto forumista potrà dire di conoscere con certezza.

Guardiamo un po' fuori. Qua c'è sempre il diluvio universale.

Potete ricaricare tutti gli arnesi che volete, basta che paghiate. Una lira, ma non si capisce quanto tempo dura.

Intanto siamo arrivati al nostro cancelletto.

La nostra accompagnatrice è appena arrivata.
Wed., Sep. 17th, 2014
IST-ADB
Flight: TK2340
Class: Y
Seat: 09A
Eqp: B737-752
Reg: TC-JKJ
Scheduled: 2100-2205
Block to Block: 2107-2221
In Air: 2130-2216

Al momento dell'ultima chiamata, i pax si avvicinano senza troppa foga. Pochissimi in partenza per business, la quasi totalità sono vacanzieri di vario assortimento per età e nazionalità.

Il leghista scozzese con la magliettina che fa pendant con le seggiole ha capito in anticipo come andrà a finire il referendum. Sconsolato, ha già deciso di andare al mare.

Mentre attendiamo in coda nel tentacolo, salutiamo il nostro vicino di banco.

Giunti alla nostra seggiola, eseguiamo immediatamente il Pitch Test. Anche questo è umano.

Nuovo momento fetish.



Sbirciamo un po' in cabina. Anche questa tratta è bella pienotta. Al 09C c'era una signorina del luogo che mi pareva interessante, ma con mio grande disappunto un trasfertone turco si è messo in mezzo. Gli interni hanno purtroppo un'aria vissuta.

Pushback. In cabina si fa buio.

Mentre fuori il Capitano accende i fanali.

Decolliamo dalla 35L. Questo è il meno peggio che potevo documentare della banlieue di IST.

Vista la durata netta del volo, non facciamo in tempo a raggiungere la quota di crociera che lo staff ci porta la pappa. Il convento ci propone 1) la via turca alla parmigiana di melanzane (n'altra volta?), 2) paninetto con tacchino (be', se siamo in Turkey non potevamo non aspettarci il turkey), 3) pantegana (mouSe, cit.) al cioccolato. Il succo d'arancia, seppur richiesto, lo vedrò solo nei miei sogni. Valuterò se intentare una class action contro TK, o in subordine chiedere la testa della signorina sbadata.

Il volo procede senza scossoni. Là sotto, le luci di Smirne (o İzmir o Σμύρνη secondo i punti di vista). Siamo quasi arrivati.

Si atterra sulla 34R. Arrivando da IST, si costeggia l'aeroporto lasciandolo alla nostra sinistra e poco dopo si vira a babordo di 180°.
Si vede solo la winglet, ma vi assicuro che là in fondo c'è la pista.

Siamo tra gli ultimi della giornata. Posteggiamo soli soletti ai remoti. Il pullmino ci aspetta.

Un occhio alla seggiola che dimostra molti più anni di quanti non ne abbia.

E salutiamo e ringraziamo TC-JKJ che ci ha portato fin qui.

Ritiro bagagli del terminal dei voli interni, anche a ADB le strutture sono a compartimenti stagni come a IST.

Arriva il carrellino...

Anzi no, qua non potrà mai arrivare.
Questo perchè in Turchia il bagaglio di un pax partito dall'estero (e che prima è transitato da un altro aeroporto turco) finisce al terminal internazionale, mentre il pax arriva al terminal domestico come è naturale che sia. I due seguono percorsi diversi. Il bagaglio viene sdoganato alla destinazione finale e non al primo punto di accesso in Turchia; il pax invece viene sdoganato appena mette piede nel Paese. Non so se mi spiego, ma se avete già fatto un itinerario "misto" come questo allora già sapete il giro del fumo.
Questo "inconveniente", se vogliamo chiamarlo così, può essere evitato se ritirassimo il bagaglio a IST o al primo punto d'accesso in Turchia, e poi lo reimbarcassimo sul volo domestico successivo, come è d'obbligo negli USA.
Ecco perchè appena siamo stati scaricati dal Cobus, c'erano alcune signorine che ci urlavano delle robe incomprensibili in turco: infatti dicevano ai pax partiti dall'estero come me di seguirle per andare al luggage claim dell'altro terminal.
Le signorine ci fanno incamminare in una direzione che credo in condizioni normali i passeggeri non dovrebbero prendere, si vedeva infatti la segnaletica orizzontale per i trattorini.

Alla fine del lungo tragitto, come volevasi dimostrare, il nostro carrellino trottolava allegramente sul nastro insieme a quelli degli altri pax internazionali. Lo prendiamo al volo e poi acchiappiamo uno degli ultimi taksi disponibili per Smirne centro.
Il vialone che collega l'aeroporto col centro città si fa notare per i numerosi night clubs spennapolli, ne avrò contati quasi una decina. Sì ho capito che volevate le foto, specie degli interni - maliziosi che non siete altro! - se mi capiterà di tornare quaggiù farò il possibile per rimediare.
Arriviamo finalmente all'hotel di destinazione, che per intenderci è quello del noto gelataio svizzero. Scarichiamo le nostre cianfrusaglie ed aprendo il cassetto della scrivania non troviamo ovviamente - per l'amor del Cielo! - la Bibbia, ma questo adesivo che indica la direzione della Mecca.

Andiamo a dormire, va'. Domani abbiamo da lavorare, barbone. Nel prossimo post faremo un OT della città di Smirne davvero ignobile - degno di un contractor mercenario al quale non è stato dato neanche un momento per andare al night club di cui sopra, quindi non aspettatevi nulla di buono - e in seguito documenteremo l'itinerario di ritorno.
Grazie ancora per la vostra pazienza.