[TR] Lubecca + Svezia (molte foto + OT)


I-DAVE

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6 Novembre 2005
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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Ecco qui qualche immagine dei rullaggi ripresi dalla vetrata in fondo ai gate del T4. Perdonate la qualità, gli aerei si muovono, come spotter sono quel che sono e i mm dello zoom non bastano mai :D

Ringrazio Dino_G che avevo contattato in PVT per un aiuto sugli spotting point; purtroppo poi non sono mai riuscito ad andare alle postazioni esterne e ho sempre seguito il traffico esclusivamente dalle vetrate interne.

I primi minuti sono abbastanza sconfortanti, mi alterno tra lato sx e dx del pier per vedere i pochi aerei parcheggiati in ombra; poi pian piano il sole si alza e iniziano ad arrivare i primi aerei.













Vedo allinearsi in lontananza qualcosa che sembra più grosso dei soliti 737... è lui [:160]









 

I-DAVE

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6 Novembre 2005
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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Mentre sono lì tranquillo a spottare sento due voci in italiano (!) che si avvicinano alla vetrata appena arriva il 747 di Thai; sono due ragazzi che commentano come il 747-400SP (sic!) sia l'aereo più grande mai costruito, ecc ecc ecc. Mi astengo da far notare che l'unico 747-400SP esistente è questo qui e che il 380 ha già fatto il primo volo; dopo due scatti se ne ritornano al loro gate (mi pare che andassero a Sundsvall o Skellefteå). Invece un signore svedese sulla cinquantina si mette a fianco a me a prendere nota delle registrazioni degli aerei: un vero spotter! In Italia non ne ho mai visto uno (italiano, una volta vidi a MXP un paio di inglesi farlo).



















Tra qualche post faremo la sua conoscenza:


Sindre Viking che mi porterà a GOT:


qualche frullino locale:












 

Jeter

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7 Novembre 2005
1,257
0
.
Questo TR mi piace sempre di più...

E complimenti anche per le foto! Quelle di Stoccolma by night sono bellissime :)
 

Bario

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1 Gennaio 2006
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Bari, Puglia.
Caspita che bel TR, Dave hai fatto delle foto sensazionali.
Sono davvero molto belle.
Complimentoni davvero!


[:304][:304]
 

I-DAVE

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6 Novembre 2005
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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Scusate lo stop forzoso ma non ero a casa.

@almetano: spiace anche a me, ma se fate una colletta per mandarmi in giro (destinazione e compagnia a vostra scelta) ve ne faccio altri :D

@speedbird: no! Ero senza guida cartacea e giravo un po' a zonzo coadiuvato solo da una cartina mignon strappata all'elenco degli hotel. Non sapevo nemmeno esistesse, però ho visto dov'è, ci sono passato davanti, se ricapito in città un salto credo che sia d'obbligo, grazie per la segnalazione :)

@gli altri: grazie ancora!



Alle 7.30 mi avvio al mio gate dove c'è una piccola folla, la maggior parte sono in giacca e cravatta e 24ore. Il mio Sindre Viking è già lì ad aspettare, l'ho visto atterrare e rullare al gate; è la prima su 737-600, che mi mancava come versione dell'odiato 737 (tra il -600 è davvero l'unico tra i Bongolini che riesca a guardare senza troppo disprezzo estetico). Appena aprono il gate si formano due file, una con le persone che consegnano la carta d'imbarco cartacea, l'altra che invece va al tornello con lettore di carte magnetiche e che si "auto-imbarcano". Dato che ho un dubbio su quale fila debba fare, avendo sia il cartaceo che selezionato l'opzione per il controllo al gate con carta di credito, aspetto che si smaltisca quella cartacea e poi vado lì anche io, dove staccano il talloncino e me lo riconsegnano, come in qualsiasi check-in. Devo dire che la preferenziale con carta è davvero molto veloce, praticamente non si forma mai coda. Non c'è boarding differenziato in base a status FF. Entro in aereo, saluto le cortesi a/v (due donne, una sulla cinquantina e una sulla trentina, entrambe di un certo tono e sorridenti, e un uomo, sulla trentina, molto cordiale) e mi dirigo al mio 20D. Dopo cinque minuti il 20E e F sono ancora liberi, medito se spostarmi... non faccio in tempo a pensarci che imbarcano gli ultimi passeggeri tra cui la mamma e la bimba nei miei posto liberi :( La cabina è bella, i sedili sono di un bel blu e il panno che li riveste ha una bella consistenza; pur avendo l'aereo solo otto anni, devono essere state cambiate da poco le fodere perché sembrano nuove; l'aereo è decisamente pulito, forse l'abbondanza di blu scurisce un po' la cabina. Il pitch non è il massimo, non è Ryanair ma non manca molto. Molto comode le alette poggiatesta laterali regolabili [:264]



L'aereo chiude le porte pieno, tranne due posti poco dietro di me, di cui uno al finestrino, ma dato che a occupare il posto B della fila c'è un signore che ha sparso le sue carte sugli altri due sedili, mi pare poco carino chiedere se può rimettere tutto a posto per farmi sedere al finestrino... poco male, lungo la rotta e a Göteborg è previsto brutto tempo e quindi non mi perdo nulla (rullaggio a parte). Alla messa in moto si diffonde in cabina un po' di odore di JET-A1, che scompare qualche minuto dopo. Sui 737 non mi era mai capitato.

Rulliamo sobbalzando sui raccordi di Arlanda mentre gli aa/vv fanno la safety in svedese e inglese; non saprei dire da quale pista siamo partiti visto che non avevo nessun riferimento, presumo da pista 26 che, essendo orientata nel verso est-ovest, è la più comoda per questo volo. La corsa di decollo è abbastanza rapida e il segnale delle cinture viene spento davvero in fretta: sembra che sia un'abitudine sui voli interni svedesi, visto che mi è capitato in 4 voli su 4. Subito dopo la capocabina annuncia che verrà servita la colazione: a differenza dei voli internazionali, sui voli domestici la colazione è gratuita e servita fino alle 9:30, su tutti i voli, mentre oltre ritorna il servizio a pagamento. Scelta discutibile a mio avviso.

Una delle due a/v passa col cesto di pane caldo, a scelta tra pane nero e pane bianco con pezzetti di olive nere; prendo il secondo, molto buono. Subito dietro passa l'altra a/v che consegna il box della colazione, una scatoletta grigia in plastica traslucida che contiente uno yoghurt al ribes, un succo di frutta all'arancia nel vasetto (tremendo, dovrebbero proibirli sui voli, sono fatti apposta macchiarsi la camicia con gli schizzi), una specie di paté di carne affumicata con una foglia di insalata e un cetriolino sott'aceto salatissimo; la tazza di plastica per il caffé, il burro, una miniconfezione di Philadelphia, il sale&pepe (che è andato ad arricchire la collezione di mia mamma) in una sciccosissima bustina metà verde acido metà grigia che ricorda i colori della defunta Duo Airways -anche il nome è The Dynamic Duo :D-, le posate in plastica, lo zucchero, il tovagliolo in carta e una salvietta inumidita. Il paté non era per nulla male, il cetriolino era immangiabile... come già detto, ottimo il pane caldo. Quando il carrellino della colazione è già avanti inizia a passare anche il l'a/v con le brocche di tè e caffè, il secondo un intruglio imbevibile pure con il latte e doppia bustina di zucchero. All in all direi che per un volo che sta in aria nemmeno 50', il servizio sia decisamente più che buono. Finito il primo giro gli aa/vv ripassano per il bis del pane e del tè&caffè. Equipaggio eccellente, tutti e tre estremamente cortesi e sorridenti, lo standard, se è questo, è decisamente alto. Passo la rimanenza del volo a chiacchierare con la mamma e la bimba di 8 anni mie vicine, che parlano tra loro in inglese nonostante siano svedesi. La bimba mi chiede se sono anche io svedese :D, non so come abbia potuto anche solo immaginarlo ma lo prendo come un gradito complimento :D

 

I-DAVE

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Appena finiscono di ritirare i resti delle colazioni, il comandante annuncia che sarà una discesa un po' ballerina, che a Göteborg piove e ci sono 17° al suolo. Wow :(
La discesa è effettivamente bella movimentata, scherzando dico alla mia vicina che mi piace volare perché incluso nel prezzo del biglietto c'è anche l'ottovolante. In realtà non mi diverto per nulla [xx(]. Tocchiamo terra con una bella legnata, credo su pista 21, e andiamo al finger. Interessante che un apt piccolo come Göteborg sia disegnato internamente per le connessioni, infatti si esce dagli airbridge e si ritorna nella zona dei gate. Esco sotto la pioggia e vado a prendere il bus della Flygbussarna (che in pratica ha il monopolio in mezza Svezia del trasporto aeroportuale) per il Nils Ericson Terminal in città.



Il tempo metereologico è una schifezza, non fa altro che piovere fino a pomeriggio inoltrato, per cui mi limito a passeggiare per i musei (tanti) e per le larghe arterie cittadine, molto ben curate e davvero graziose; di foto non se ne parla, con il vento e la pioggia equivale a mettere a mollo la macchina fotografica. Chi si aspetta di trovare qualcosa come Stoccolma o Tallinn farebbe meglio a starne alla larga, questa è una città che non ha mai avuto tempo per arricchirsi di monumenti famosi; la sua ricchezza è quella dei suoi abitanti, delle loro case neoclassiche di fine '800 tutte elegantemente allineate nelle avenue e nei boulevard alberati, nella cura con cui sono tenute strade e marciapiedi, nei giardinetti di svizzera perfezione. Tra i musei molto bella la sezione di storia vichinga dello Stadsmuseum e la struttura del museo stesso (che era la sede della Compagnia Svedese delle Indie Orientali); carino anche quello del design svedese. Purtroppo le due gite che avevo pianificato (la fortezza di Älvsborg o in alternativa l'arcipelago meridionale) col tempo che c'era sarebbero state uno spreco di tempo. Il pomeriggio sono andato a fare un salto al parco di divertimenti del Liseberg, il più grosso di Svezia, non tanto per le montagne russe ma per la torre panoramica; essendo una delle poche attrazioni coperte, la coda era impressionante, per cui ho declinato e sono andato direttamente all'Universeum, un museo tecnico-scientifico piuttosto spettacolare che si compone di una parte naturale con la riproduzione di una foresta pluviale (con umidità del 100% che si condensava sulla pelle...), di un corso d'acqua svedese e un acquario del mare del Nord; la parte scientifica è sperimentale ma è più orientata ai bambini. In pratica le uniche foto di Göteborg le ho fatte lì dentro. Nel complesso come città mi è piaciuta, ma capirei se a qualcuno non dicesse nulla, forse è più un posto dove vivere (e vivere bene) che visitare.











 

I-DAVE

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Verso le 17.30 mi avvio verso l'aeroporto sempre con il bus della Flygbussarna; il check-in di Malmö Aviation apre alle 18.30, solo un'ora prima del volo; visto che sono in anticipo, mi faccio un giro per Landvetter che è un bell'aeroportino, spazioso e rilassante, probabilmente sovradimensionato. I timetable cartacei non sanno più cosa siano :(, a parte qualche foglietto, dimensioni carta di credito, di Malmö Aviation. Anche qui SAS ha innumerevoli postazioni per il self check-in, che sono ampiamente utilizzate. Purtroppo non ci sono spazi per vedere gli aerei, le vetrate sono solo dopo i controlli di sicurezza.





Göteborg Landvetter - Stockholm Bromma



Tratta: GOT-BMA
Volo: TF 316
Aereo: BAe Avro Rj-100
MSN: 3247
Reg: SE-DST
Consegnato il: 11/10/2000
Primo volo il: 17/06/1994
Posto: 17D
Gate: 14
Sched dep: 19.30
Sched boarding: 19.15
Boarding: 19.12
Block-off: 19.25
Take-off: 19.31
Sched arr: 20.25
Landing: 20.10
Block-in: 20.13



La coda al check-in appena apre è esigua, molti preferiscono sfruttare i limiti massimi (il c/in chiude a -20' dalla partenza e il gate a -15'); la compagnia adotta la politica del free seating.
Appena passati i controlli sicurezza (con coda pressoché nulla) mi metto davanti alle vetrate a vedere lo scarso traffico tardo pomeridiano, col sole contro e con la pioggia che scende; smette di piovere giusto dieci minuti prima che arrivi l'aereo. Di interessante vedo solo uno degli Rj100 di TF in livrea speciale (quella con la fusoliera rossa) e qualche frullino locale. Alle sette meno dieci arriva da Umeå via Bromma il nostro SE-DST come TF 315; scopro sul momento che l'aereo rifarà esattamente la tratta inversa, GOT-BMA-UME. Imbarco tranquillo via finger anche se le due file non sono molto ordinate; i passeggeri sono una settantina.

 

I-DAVE

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Appena dentro metto l'occhio in cabina di pilotaggio, che è davvero minuscola, claustrofibica, o almeno a me dà quell'idea; poi la mia attenzione è catturata da una delle a/v che è semplicemente angelica, capelli rossi scuri e occhi azzurrissimi, gentilissima, con dei lineamenti incredibilmente fini; svetta al di sopra delle sue compatriote, che pure in media sono discretamente gnocche... La prossima volta prenoto tutti i voli su Malmö Aviation solo per rivederla. Sblocchiamo e le aa/vv fanno la safety demo in svedese e inglese e annunciano che una volta in crociera serviranno un piccolo spuntino. Davanti a me siede una mamma con due biondissimi bimbi (piccoli, direi intorno ai 6/7 anni); l'a/v che passa a controllare li vede, si ferma a scherzare un po' con loro e torna 30 secondi dopo con due buste con pennarelli e album da disegno mignon. Questa compagnia mi piace decisamente tanto.





La cabina interna dell'Avro non è più nuovissima, i sedili invece, in pelle blu, sono comodi e il pitch è maggiore che sul 736 di SAS. Il decollo è brioso ma non esaltante, i quattro phon da viaggio del BAe mi ricordavo spingessero un po' di più, sarà che qui ci sono 3300m da pista 21 e possono prendersela con comodo... poco dopo il decollo viene spento il segnale delle cinture e inizia il servizio di bordo. Viene offerto un piccolo box con un panino (lo smörgås, a base di prosciutto crudo o qualcosa di molto simile, insalata, provola, formaggio morbido e rödpesto -che non so cosa sia-), una mela, il malefico succo di frutta nel vasetto, stessa marca e gusto di quello di SAS, la tazza in cartoncino con gli aeroplanini gialli stampati sopra, la panna e lo zucchero per il caffé e cucchiaino+tovagliolo; subito dietro passa l'a/v angelica con il tè e il caffè, che serve su un vassoietto con altre bustine di zucchero e di panna. Il panino era un appena appena freddo ma non male, anzi; il caffé come su SAS una schifezza. Un quarto d'ora dopo una delle a/v ripassa con tè e caffè. Ah, TF è stata eletta per l'ennesima volta, nel 2006, compagnia domestica svedese dell'anno.





Purtroppo il cielo si copre prima di arrivare all'enorme lago Vättern per cui rimangono da fotografare solo nuvolette a batuffolo, nemmeno troppo belle. In discesa si balla un po', siamo praticamente dentro una nuvola fino all'allineamento, con i quattro phon da viaggio dell'Avro che urlano che è un piacere. Tocchiamo abbastanza dolcemente la pista di Bromma, l'aeroporto cittadino di Stoccolma (un Linate molto in piccolo, con pista azzoppata, rigidissime procedure antirumore e terminal -internamente- carino. La maggioranza degli abitanti lo vuole abbattere, sempre detto che dagli svedesi c'è solo da imparare :D). Scendendo saluto l'a/v gnocca cercando di non sbavare troppo; con me scende chi si ferma a Stoccolma, ovvero la maggior parte dei pax; proseguono per Umeå, a occhio e croce, solo una quindicina di pax (più quelli che si imbarcano a BMA). Schierati in bell'ordine sul tarmac e sotto il cielo grigio ci sono tre altri Rj100 di Malmö Aviation. Il tragitto fino all'aerostazione si fa a piedi (e non è cortissimo!) e una volta dentro esco direttamente per andare a prendere il bus verso la stazione che impiega circa 20': si capisce che questo aeroporto non è così concorrenziale con Arlanda, come LIN con MXP, visto che ad ARN c'è il treno espresso che ci impiega lo stesso tempo... la sera esco con una birretta con dei ragazzi portoghesi e greci conosciuti in ostello e poi a nanna che il giorno seguente si replica ancora con una alzataccia infame.





Mi chiedo come sia possibile svolgere un servizio così efficiente e apprezzabile con un volo di una cinquantina di minuti, sorridendo, all'ultima tratta della giornata; come sia possibile avere questo tipo di attenzione per il cliente e renderlo automaticamente invogliato a rivolare con te in futuro (a/v gnocca a parte). Ne sono uscito con l'ipotesi che qui siano tutti super-uomini, oppure che semplicemente facciano questo lavoro perché lo trovano piacevole, e trovano gratificante rendere altrettanto piacevole quell'ora, mezzora, due ore che una persona trascorre in un tubo di metallo a 10.000 metri di altezza.
 

I-DAVE

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La sveglia infame, appunto, è ancora alle 5.30, presto per presto preferisco uscire trenta minuti prima per vedere Stoccolma deserta all'alba. Il primo bus per BMA parte alle 6.05, e visto che la stazione è a due passi do un occhio a Sergels Torg per vedere se pullula di gente anche all'alba... no :D





Il bus è diretto e visto il traffico inestistente ci imipeghiamo 15' come promesso dall'autista (donna). La struttura di Bromma da fuori è secondo me agghiacciante, nel senso che fa proprio schifo (eppure è una struttura vincolata degli anni '30...). L'interno invece è decisamente più carino, molto sobrio. Ci sono sette banchi per check-in, di cui quattro perennemente occupati da Malmö Aviation che è il principale operatore dell'aeroporto con voli verso MMX, GOT, UMA, LCY e BRU e dove il limite per il check-in è -20'. Molti utilizzano comunque le macchinette self check-in. L'altro principale vettore è il consorzio direktflyg.se (che raggruppa blekingeflyg.se, sundsvallsflyg.se, kalmarflyg.se, kullaflyg.se e gotlandsflyg.se) e che vola noleggiando aerei dagli altri vettori svedesi, principalmente con Jetstream 31, Saab 340 e Fokker 50, su rotte regionali verso destinazioni minori.
La maggior parte dello spazio (direi un buon 35% della superficie) è occupato dai tavolini del bar, dove siedono manager in giacca e cravatta con i loro laptop e una tazza di disgustoso caffé svedese; gli altri invece preferiscono andare alla Yellow Room, la lounge di Malmö Aviation al piano superiore. Un chiosco con giornali, riviste e schifezze da mangiare e un piccolo negozietto di gadget aeronautici e modellini completa gli spazi commerciali. Peccato che il negozietto aprisse alle 10, in vetrina aveva parecchia roba interessante.



Stockholm Bromma - Visby




Tratta: BMA-VBY
Volo: JZ 2923
Aereo: Fokker 50
MSN: 3247
Reg: SE-LEA
Consegnato il: 02/05/1995
Primo volo il: 04/03/1988
Posto: 10A
Gate: ---
Sched dep: 7.55
Sched boarding: 7.40
Boarding: 7.52
Block-off: ---
Take-off: 8.03
Sched arr: 8.30
Landing: 8.35
Block-in: 8.37

Ritorno dal bagno nel momento esatto in cui apre il check-in per cui vado direttamente al banco; chiedo se la compagnia adotti free seating o posto assegnato; free seating. Già che ci sono chiedo anche se il volo è operato con Saab o con Fokker; il teoria tutti i voli da Bromma a Visby sono di Gotlandsflyg e operati da Golden Air con Saab 340; tuttavia, dall'orario estivo i voli vengono operati anche da Skyways con Fokker 50 e sui GDS viene riportato EQV; solo qualche giorno prima di partire sembra che sia definitivo il Fokker, come effettivamente sarà. Ai controlli non c'è quasi nessuno in coda; il giovane addetto, molto simpatico, mi chiede se fosse un problema aprire lo zaino e, verificato che dentro c'era la borsa con la digitale, mi fa rifare il controllo radiogeno separato sia allo zaino che alla macchina fotografica; verificato che entrambe non sono una minaccia, si scusa per il contrattempo. Davvero molto gentile.

La saletta delle partenze è un po' ristretta e si riempie in fretta; il boarding viene chiamato con dieci minuti di ritardo che, per un volo di 35', è significativo; tutti gli annunci sono solo in svedese, tanto che mi alzo a chiedere al gate se per caso avessero già chiamato il mio volo. Inspiegabilmente viene ritirata tutta la carta d'imbarco, non lasciano il talloncino né nulla; mi chiedo come possano assicurarsi che le persone prendano l'aereo giusto. L'impressione iniziale su Skyways è abbastanza mediocre. Appena ritirata la carta d'imbarco ci si avvia fuori, a piedi, verso lo stand; per fortuna che c'era qualcuno davanti a me! Non avrei mai trovato il parcheggio (l'11) con l'aereo, visto che era parcheggiato piuttosto distante dal terminal. Un cartello sulla porta nella rete metallica indica che qui c'è l'aereo per Visby, mah. A terra della scaletta un'assistente di volo accoglie i passeggeri e un'altra lo fa a bordo. L'aereo è pieno, mi metto al 10A appena dietro la gondola del motore e del carrello sinistro; i finestrini sono un po' scomodi per guardare fuori, troppo bassi. Dentro, il Fokker, non è nulla di ché; si vede che cappelliere e pannello luci/aria condizionata hanno i loro anni, sia come design che come aspetto; il pitch è abbastanza strettino, mentre i copritesta sui sedili sono quelli verdi di gotlandsflyg.se. L'APU deve essere spenta dato che in cabina fa abbastanza caldo. La messa in modo avviene con un po' in ritardo; i due motori turboelica sono piuttosto silenziosi, cosa che mi ha piacevolmente sorpreso. Rulliamo fino in testata per pista 12; a terra c'è una selezione di RJ100 di TF, un Saab 2000 di Golden Air e un frullino che credo fosse un Beech 1900D, ma non sono sicuro. Con poca grazia le assistenti di volo chiudono le cappelliere sbattendole molto forte, e durante il rullaggio viene fatta la safety demo solo in svedese. Non conosco i regolamenti internazionali su queste cose, ma pensavo che ci fosse l'obbligo della demo in inglese anche sui voli interni.





Appena allineati in pista i piloti danno gas e dopo veramente poco siamo in aria, la spinta è abbastanza impressionante; tuttavia entriamo in un nuvolone nero e ci rimaniamo per buona parte della crociera, non ho mai fatto un volo così turbolento e sballottato e non posso proprio dire che mi sia piaciuto. Nonostante questo, le aa/vv passano con il carrellino della colazione (a pagamento e a prezzi decisamente onesti, accettano anche euro), però non prendo niente per evitare di testare la resistenza del mio stomaco alle turbolenze. Ormai già in prossimità di Visby le nuvole si diradano un pelo, giusto per poi ricoprirsi sul campo per una bella pioggia torrenziale. Appena viene estratto il carrello noto che le ruote non girano, pensavo che l'attrito dell'aria fosse sufficiente a muoverle: per caso sono frenate in qualche modo?



Tocchiamo abbastanza duretto e rulliamo in fretta verso il terminal; percorso a piedi fino all'area arrivi, piccolina, dove c'è un singolo nastro per i bagagli.



Esco fuori dall'aerostazione sotto la pioggia; mi metto sotto lo stand dei taxy ad aspettarne uno, visto che non ci sono mezzi pubblici e, visto il tempo, l'idea di farmi a piedi i quattro km fino in città non mi passano nemmeno dall'anticamera del cervello, dato che di acqua ne metto già conto parecchia lungo le mura medievali. L'attesa è lunghetta, non ci sono taxy in attesa e devo aspettare che ne arrivi uno; il percorso ha un tetto massimo di 125 SEK (un po' meno di 15€). Chiedo di essere lasciato alla Österport che è l'ingresso più vicino alla piazza del mercato, il centro del paese.
 

I-DAVE

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Visby è una piccola cittadina molto affascinante, con il perimetro delle mura medievali completamente intatto, farci il giro in mezzo alla macchia boschiva è piuttosto suggestivo e richiede un certo tempo (le mura si sviluppano per oltre 3.5km); vi sono anche un certo numero di chiese e conventi abbandonati e mezzi diroccati ma perfettamente tenuti, alcuni aperti alla visita, altri chiusi.









Le viuzzine tortuose e acciottolate sono con le tipiche case dalla facciata ora elaborata e di origine anseatiche, ora colorate in tinte vivaci e con balconcini in legno scuro. Notevole anche il giardino botanico. Durante le prime due settimane di agosto si tiene la settimana medievale, con i cittadini che vanno in giro vestiti come nel 1200, si organizzano tornei di sport medievali e rievocazioni storiche. Purtroppo per due giorni me la perdo, ma prima proprio non potevo venire. Sempre purtroppo, piove fino al pomeriggio inoltrato, una pioggerellina fine e intermittente ma parecchio fastidiosa. Moltissimi i ristorantini dove mangiare qualcosa; ho provato finalmente le originali köttbullar (polpettine) fatte in casa con una salsa di panna e barbabietole, decisamente meglio che quelle dell'Ikea :D













 

I-DAVE

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a Taiwan, nel cuore e nella mente
All'ultimo gradino di una piccola scalinata nel giardino botanico metto un po' male il piede e mi prendo una specie di storta piuttosto dolorosa; mi siedo su una panchina per una mezz'oretta sperando che passi, ma con scarso successo. Mi avvio molto piano verso il parcheggio dei taxi, ci impiego un'ora ad arrivarci (normalmente credo che sia a non più di 20' con passo tranquillo). Anche qui c'è da aspettare che passi qualche taxi, ne arriva uno un quarto d'ora dopo, un bel XC-90; normalmente sarei stato felice, ma, mezzo azzoppato, dover salire sul bestione mi crea qualche doloroso problema. In un quarto d'ora siamo in aeroporto; il check-in ha già aperto per cui vado zoppicando al banco deserto; il signore al check-in mi chiede se avessi bisogno di aiuto, rifiuto gentilmente, la strada al Jumbolino è poca, la scaletta corta e il dolore sta diminuendo. Mi risiedo un attimo per riprendere fiato dalla faticosa camminata :D e per fare una foto all'aeroporto, piccolo ma accogliente, con gli arredi in legno chiaro (betulla, probabilmente) e una specie di cavallo a dondolo in legno in mezzo alla stanza. I tre banchi check-in sono doppi; due sono di Skyways (uno per BMA, l'altro per ARN) e uno di gotlandsflyg.se. I bagagli da spedire si mettono sul nastro dietro i banchi; dietro e sulla sinistra c'è il singolo filtro di sicurezza e oltre le due stanze con i quattro gate totali dell'aeroporto. Al piano superiore, in zona landside, c'è un ristorante/caffeteria; un passaggio collega la zona arrivi a quella partenze, mentre all'esterno, sempre landside, c'è un ulteriore ristorante.



Visto che il piede va un po' meglio provo a fare due passi all'esterno dell'aerostazione, andando verso destra, sperando di vedere qualcosa partire. Non faccio in tempo a sedermi sui blocchi di cemento che delimitano i parcheggi, che un rombo passa sopra la mia testa: tre JAS 39 Gripen della Reale Aeronautica Svedese stanno circuitando sopra il campo e si apprestano ad atterrare! Provo a scattare una foto in fretta e furia ma ormai sono lontani. Un signore in macchina esce di corsa e guarda in alto; tira fuori un bloc-notes e vedo che si dirige verso la rete per scriversi le matricole dei tre Gripen; prima che si allontani gli chiedo se fosse possibile fare foto, vedo dei cartelli ma sono scritti in svedese; mi risponde che il cartello indica un divieto di sosta e una zona riservata, per cui forse sarebbe stato meglio rimanere sui blocchi di cemento a fare foto. Dai blocchi ovviamente non si vede nulla, visto che c'è il muro della zona tecnica dell'aeroporto... sento i tre aerei decollare ma non li vedo in rullaggio. A parte un paio di Cessna tipo 172 (o simile), le uniche due altre cose che decollano sono un Fokker 50 di Skyways e un Cessna 414 di Nord Flyg.







Scatto una foto all'esterno dell'aeroporto e torno dentro per avviarmi ai controlli di sicurezza, prima di entrare nella zona partenze. Il volo sembra un reparto geriatrico; l'età media supera abbondantemente la cinquantina, molti gli over-60 (e sospetto pure -70...). Quasi tutti sono in prosecuzione da Arlanda, il volo è in c/s con SAS.



 

I-DAVE

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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Visby - Stockholm Arlanda




Tratta: VBY-ARN
Volo: JZ 1358, SK 8272
Aereo: BAe Avro RJ100
MSN: 3221
Reg: SE-DSO Pilgrimsfalken
Consegnato il: 30/08/2006
Primo volo il: 13/05/1992
Posto: 3A
Gate: 1
Sched dep: 18.20
Sched boarding: ---
Boarding: 18.18
Block-off: 18.29
Take-off: 18.35
Sched arr: 19.05
Landing: 18.57
Block-in: 19.08


La camminata verso l'aereo è per fortuna breve (l'aereo è al parcheggio 4, di fronte all'aerostazione), il piede fa ancora un po' male ma decisamente meno di prima; un'a/v accoglie i pax a terra, mentre una seconda a bordo. Tutte hanno dei guanti di pelle blu, tipo Blue Panorama. L'aereo (l'unico AR1 di Skyways, per metà in livrea speciale) non è molto pieno, ci sono tanti finestrini liberi; mi metto al 3A, ognuno si sceglie il proprio posto. Mi metto comodo, ho i due posti al mio fianco liberi; il seat pitch mi pare uguale a quello di Malmö Aviation. Completato l'imbarco, l'a/v che fa assistenza a terra sale e l'addetto di terra toglie la scaletta gialla a mano con un evidente sforzo fisico :D



Olè! :D


Ma so che a voi interessa di più questa foto :D


Appena chiuse le porte l'equipaggio mostra le procedure di sicurezza in svedese e inglese; intanto ci avviamo rullando verso la testata 03. Fermi ai parcheggi c'è un ennesimo Fokker 50 di Skyways, un CRJ-200 di Cimber Air e un Cessna 550 Citation II marchiato VP-CJR; al raccordo M la folgorazione: Visby è anche base militare dell'Aeronautica e conto fermi sotto gli shelter o parcheggiati su dei raccordi almeno 7 Gripen. Niente foto visto che le aa/vv stanno ancora facendo la demo. Rispetto all'andata comunque questo equipaggio è anni luce migliore. Il decollo stavolta è bello allegro, siamo in aria in un fazzoletto e i quattro phon spingono decisamente più che nel volo con TF; la parte anteriore della cabina dell'Avro è incredibilmente silenziosa, credo anche più silenziosa dell'Md80 nelle file anteriori. La capocabina annuncia che a breve verrà servito come spuntino un gelato. Dopo una giornata di pioggia vedo finalmente un po' di sole; il riflesso sulle onde increspate è molto suggestivo e provo a emulare i bei controluce sull'acqua di Augusto, ma con scarso successo :D

I motori dell'Avro mi sembrano decisamente fotogenici






 

I-DAVE

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La cabina mi pare un po' più recente o meglio tenuta di quella dell'Avro di Malmö Aviation, i sedili sono invece piuttosto nuovi, in pelle blu. Il servizio viene svolto in fretta vista la durata del volo, ma con una grande quantità di sorrisi elargiti dalle aa/vv; consiste in un gelato della Glassbåt alla vaniglia con ripieno di sciroppo di amarena e copertura di cioccolato al latte, in una barchetta di wafer; carina come idea per un volo così corto. Purtroppo non viene offerto anche qualcosa da bere, a me il gelato mette una sete tremenda.



che è questo, una volta scartato:


Dopo non molto passano a ritirare gli incartamenti vuoti e appena finito il comandante annuncia l'inizio della discesa su Arlanda con il centro di Stoccolma visibile alla sinistra dell'aereo entro pochi minuti. Wow, io sono proprio a sinistra, peccato il controluce perfetto.





 

I-DAVE

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Atterriamo toccando dolcemente la pista, e, visto che rulliamo a fianco al Pier F del T5, quello da cui partono i voli internazionali e interncontinentali di SAS, *presumo* che siamo atterrati per pista 26. In pratica ci facciamo tutto l'aeroporto fino al terminal 2, dove attraccano i voli domestici non operati da SAS (anche se questo è in c/s... boh!). Sbarchiamo ai remoti di fronte al T3 che, internamente, è una fotocopia del T4, solo un po' più piccolo. Invece che prendere il bus per tornare a Stoccolma al T2, da dove esco, decido di fare una piccola passeggiata fino alla Sky City, visto che la caviglia sembra a posto.

La foto fa schifo, ma è il mio primo 343 SAS [:p]






 

I-DAVE

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Il bus per Stoccolma ci impiega circa 40' e costa poco meno della metà del treno, ma col return ticket si risparmiano altre dieci corone. Visto che l'area urbana di Stoccolma e sobborghi è decisamente grossa, il bus fa 5/6 fermate, di cui tre in autostrada a pochi km l'una dall'altra. Visto che il mattino seguente non ho sveglie all'alba :D esco fuori a mangiare con i portoghesi con cui ho appuntamento per le 21.30. Faccio un doccia veloce e vado a fare un giretto prima di cena, visto che c'è un bel tramonto...

EDIT: non è il parlamento, ma il Kungliga Slottet... e non è l'entrata laterale, ma quella principale :D










Non ho tempo di aggiungere il bordino... comunque è Sergels Torg versione esposizione cannata:D


Dopo cena ci raggiungono un ragazzo greco e uno rumeno; c'è mezzo sud Europa attorno al tavolo :D
Beviamo qualcosa e poi torniamo in ostello, stavolta sono gli altri ad alzarsi presto per ripartire da Stoccolma, io invece avrò tutta la mattina a disposizione per fare un giro a Djurgården, un enorme parco cittadino in cui sono racchiusi quattro musei (il Vasa, il Nordiska, il Tobaks e lo Skansen), un parco divertimenti (Gröna Lund, che mi è bastato una volta con il suo malefico Katapulten :D), la serra e il parco botanico Reale, svariati caffé e ristoranti e tante altre attrattive. Uno dei parchi pubblici cittadini più belli d'Europa.





 

I-DAVE

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Come tutte le cose belle, anche questa finisce ed è già ora di tornare a casuccia. Avevo valutato varie opzioni, tra cui Brussels Airlines via BRU, i diretti di SAS, Alitalia e Ryanair e qualche combinazione fantasiosa via Oslo, ma alla fine ho scelto la più comoda ed economica, ovvero Alitalia su MXP. Faccio in modo di essere in aeroporto all'una e mezza, senza troppo anticipo (il volo è schedulato alle 15.05), per aver modo di fare con calma il giro mattutino; invece che prendere il treno decido di riprendere il bus, che rimane bloccato nel traffico per i primi cinque minuti; il resto del tragitto sarà invece regolare. Arrivo al T5 puntuale, entro e controllo a quali banchi fanno il check-in, che sono tre, uno per la business e due per l'economy. Le due file sono lunghe uguali (una per la business e una per l'economy che poi si divide sui due banchi), in coda molti mediorientali in transito con una quantità smisurata di bagagli, per cui le operazioni vanno un po' a rilento. Nella fila accanto si piazza una gruppo di 8 connazionali, dai discorsi si capisce chiaramente che sono prenotati in economy e altrettanto chiaramente si capisce che stanno occupando quella di business. Dopo un po' se ne rendono conto e uno inizia a lamentarsi che non è possibile che ci sia una coda sola per l'economy con due banchi, "e chissenefrega stiamo qua che facciamo anche prima, tanto dietro di noi non c'è nessuno". Infatti due secondi dopo arriva il secondo gruppo di signori mediorientali con ottocento valigie, al che ad un paio del gruppo viene lo scrupolo di suggerire che forse era meglio levarsi e mettersi nella coda giusta. Forse, eh.
Il check-in è gestito da Novia, ai banchi di economy c'erano due ragazzi che ho ancora li dubbio se fossero italiani o svedesi, a quello di business una signora svedese molto efficiente e cerimoniosa. Brava AZ, hanno scelto un partner serio ed efficiente, unica pecca forse il personale non parlante italiano. Chiedo subito un posto finestrino sperando di non essere fregato come con SAS, il ragazzo mi assegna l'11L, perfetto. Imbarco la valigia, non ho voglia di litigare con le cappelliere dell'80 e gli altri passeggeri, tanto a Milano non sono di fretta e posso attendere la riconsegna. Ringrazio, saluto e vado a fare un giro per vedere il T5 e la Sky City. Il T5 sia lato c/in che airside è un po' buio, non mi ha lasciato molto impressionato. Ricorda un po' l'A di Fiumicino dopo i controlli, manca giusto la moquette. La Sky City invece è davvero molto bella, luminosa, con una enorme vetrata pulitissima circondata da negozi e snack bar che si affaccia sui finger dei satelliti 4 e 5.







Mi reco ai controlli dove una simpatica ragazza di colore mi porge la vaschetta per gli riporre gli oggetti, le chiedo se la fotocamera la preferisce nello zaino o fuori, mi chiede se sia grossa... gliela faccio vedere e ridendo dice di metterla nella vaschetta, molto spigliata, sui controllori di sicurezza svedesi non posso assolutamente lamentarmi, personale squisito ed estremamente efficiente. Coda zero.
Passo dall'altra parte e mi giro abbondantemente il T5 landside, finisco le ultime corone comprando il fondamentale burro salato, una specie di salsiccia di renna che lasciam perdere cosa sembra... e dei dolcetti di cui non ho ben capito gli ingredienti, sembrano di caramello ma non lo sono. Finito di gironzolare vado a sedermi a fianco al gate, dove puntuali chiamano prima la Magnifica, le Frecce Alate e Ulisse e i pax con mobilità ridotta; poi le file dalla 22 alla 34 di economy e infine tutti gli altri; tutti gli annunci sono in svedese e inglese. Al gate selezione di giornali italiani e esteri. Oltre alle molte connessioni sul Medio Oriente, la maggioranza dei pax sono svedesi e c'è anche qualche americano in viaggio per l'Europa. Il mio vicino fa parte dell'orchestra cameristica di Örebro, insieme ai suoi colleghi è in tourneé in Italia, il 18 erano a Stresa.
Entrando saluto il crew e vengo ricambiato con saluto e sorriso dalle due aa/vv; l'AVR invece sembra seccato e ricambia con un buongiorno minaccioso. Mi metto comodo al mio posto, l'interno è pulito ma i sedili sono un po' (troppo) rovinati; almeno non sono sfondati. Ho in pratica due finestrini a disposizione, uno peggio dell'altro in quanto a sporcizia interna ed esterna. Pulisco il più vicino come posso ma ci sono delle macchie esterne... pazienza. Il pitch me lo ricordavo un pelo più abbondante, l'economy mi pare piena e neppure davanti deve essere malaccio in quanto a riempimento. I pannelli superiori rivaleggiano con quelli del Fokker 50 in quanto a design :D
Una piccola riflessione: si sente sempre dire che al passeggero medio non frega nulla dell'aeroplano in cui sale. Mi pare una gran cazzata: come si accorge se gli addetti sono cortesi o scortesi, se il catering c'è, non c'è o fa schifo, si accorgono pure in che stato è la cabina, e sono più che capaci di discriminare la compagnia in base a questi parametri, magari associandolo, sempre più spesso, anche al modello dell'aereo, visto che viene stampato in genere sulla ricevuta del biglietto e c'è sulla safety card. Il passeggero non è un imbecille a cui fai di tutto una volta che ha pagato... appassionato di aerei o no.
 

I-DAVE

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Stockholm Arlanda - Milano Malpensa



Tratta: ARN-MXP
Volo: AZ 141
Aereo: McDonnell Douglas MD-82
MSN: 53205
Reg: I-DANV Forte dei Marmi
Consegnato il: 30/09/1992
Primo volo il: 01/08/1992
Posto: 11L
Gate: 3A, Terminal 5
Sched dep: 15.05
Sched boarding: 14.35
Boarding: 14.43
Block-off: 14.58
Take-off: 15.04
Sched arr: 18.00
Landing: 17.33
Block-in: 17.45



Chiuse le porte gli aa/vv iniziano la safety demo in italiano e inglese; l'annuncio è fatto dall'AVR in un tono un po' sciatto, a volte si mangia un po' le parole (pure in italiano...), mentre rulliamo verso la testata della 19R. Il decollo è bello a razzo, l'80 sale su che è una meraviglia. In decollo (e poi anche in crociera, a tratti) mi pare di notare una specie di dondolamento, tipo amaca. Dipende dall'aerodinamica del velivolo o dai venti in fase di salita, o da altro ancora? Non ci avevo mai fatto caso. A parte i primi minuti di crociera, sotto di noi si staglia un fitto manto nuvoloso, con alcune formazioni anche molto belle da vedere ma che non saprei riconoscere, per cui mi rimetto ai nostri piloti per spiegazioni e nomenclatura.









Il comandante ci informa che il tempo di volo sarà di sole 2 ore e quaranta, che il tempo previsto a Milano è soleggiato ma velato e che la temperatura sarà di 26° circa. Il segnale di slacciare le cinture non viene mai spento (nonostante non abbiamo incontrato nessuna turbolenza) ed è il capocabina che annuncia che da questo momento è possibile utilizzare apparecchi elettronici e PC portatili non collegati a lettori cd e stampanti</u>.





Ad un terzo del volo inizia il servizio di bordo, che consiste in un sandwich imbottito o in una fetta di torta e in un giro (singolo! Altrimenti costa troppo) di bevande. Prendo il panino come tutta la mia fila, per cui non so in cosa consistesse la torta; il panino invece (di cui non ho foto) è un tramezzino tostato con mousse di caprino e carciofini sottolio, di dimensioni poco superiori a quelle di un pacchetto di sigarette. Buono, per carità, ma più che altro invoglia l'appetito in quell'ora cruciale tra la merenda e l'aperitivo, e a bordo non si può nemmeno comprare qualcosa per soddisfare la propria fame :(
Per chi fosse interessato, il produttore del catering è la Food System SRL di Pomezia.
Da bere un singolo giro, come già detto, di soft drink, acqua, caffè o vino (bianco o rosso, il rosso era un Nebbiolo, letto dall'etichetta, ma altro non so dire). Le due aa/vv che operano dalla mia parte sono un po' sbrigative, come se avessero fretta... e pensare che il volo dura quasi tre ore, di tempo ce n'è in abbondanza. Far sentire il passeggero a proprio agio è comunque un'altra cosa, non che qui ci siano state mancanze o altro (fino a questo punto...), ma è l'aria che si respira a bordo che mi pare castrata, manca qualcosa per dire "ah cazzo, che bello volare con Alitalia, di sicuro la prossima volta controllo prima con loro se c'è il volo che fa al mio caso". Purtroppo dopo il servizio non si vede (disgraziatamente "quasi", cfr più avanti) più nessuno fino al check cabina prima dell'atterraggio. Come già detto, buona parte dei sedili ha la selleria strappata o pesantemente sgualcita in qualche punto, specie sulle giunture con il tavolinetto; le cappelliere invece sembrano a posto e anche i pannelli superiori del soffitto sono in buono stato considerando che l'aereo ha quindici anni e non credo che vengano sostituiti molto frequentemente; non mi sembra che le cappelliere siano quelle nuove (ma l'installazione procede?).





Un signore svedese della fila a fianco alla mia chiama un assistente di volo col pulsantino, e quando arriva gli chiede dell'acqua. Arriva l'a/v che non ho mai visto e risponde che gliel'avrebbe portato subito. Tornando indietro nel galley trova il tempo per fermarsi e sgridare le due ragazze mediorientali davanti a me che non potevano "usarlo durante il volo", in modo parecchio scorbutico e assolutamente sgarbato. Non so cosa avessero in mano, so che minuti prima si stavano facendo degli autoscatti con una piccola compattina. Presentimento malefico... in ogni caso l'a/v in questione non tornerà più indietro con l'acqua, con buona pace del signore (d'altra parte, su un volo di quasi tre ore, mi sembra normale non dover sentire lo stimolo della sete; almeno sulle lowcost è possibile comprare da mangiare e bere anche dopo che è passato l'inflight service, basta premere il pulsantino: visto che ormai il target è fare guerra proprio alle lowcost, non si capisce perché non mettere anche qui il catering a pagamento). Riprendo a fare le mie foto dall'alto alle Alpi.





Due minuti prima della discesa (nessun annuncio ancora fatto) ripassa la stessa a/v di prima (senz'acqua), si gira e indica minacciosa la mia macchina fotografica, gridandomi aggressivamente in inglese "don't use that onboard, it's forbidden!", niente "excuse me, Sir", niente "please". Ci rimango interdetto, non so cosa risponderle, più per il tono che per il contenuto (contestabilissimo in base a quello che era stato annunciato a bordo). Blatero un "Davvero?" con gli occhi spalancati, al ché mi rifulmina come se non sapessi che è vietato passare col rosso o che è sconveniente orinare in pubblico. Spengo la macchina e la rimetto mesto nella tasca portaoggetti. Davvero una maleducazione esemplare, non avrei saputo far di meglio. Mi risulta che non ci siano regolamenti che vietino l'utilizzo di fotocamere per fare foto fuori dal finestrino su suolo europeo, non c'era stata neppure nessuna comunicazione da parte del comandante o dell'AVR o di altro membro dell'equipaggio che fosse iniziata la discesa e quindi di spegnere ogni apparecchiatura elettronica (cosa che avverrà invece appunto qualche minuto dopo). Visto la reazione inspiegabile mi sono venute in mente due cose 1) mi ha scambiato per Daniele e ha avuto paura :D 2) ha pensato che avessi per le mani un temibile sparafotoni megasonici e che volessi polverizzare il Monte Bianco. Rimane che il tono e il modo fossero assolutamente inappropriati, peggio degli impiegati delle Poste di 10 anni fa, mi ha rovinato il pomeriggio. Se non si riesce a far di meglio, speriamo almeno che reintroducano il riposo-mestruazioni.

La discesa è tranquilla e il comandante annuncia che atterreremo con circa quindici minuti di anticipo, il tempo è soleggiato e la temperatura è stabile sui 26°. Non so bene che giro ci facciano fare, vedo il ponte dell'alta velocità Novara-Milano in costruzione, seguiamo il Ticino, poi dietrofront e ancora 90° a destra verso Saronno. Vediamo MXP dall'alto mezzo avvolto in una densa foschia, altro dietrofront e ci immettiamo sul sentiero di discesa per la 35R. Dopo una toccata abbastanza morbida prendiamo uno dei raccordi a oltre metà pista e passiamo a fianco allo scheletro del terzo satellite, davanti al secondo (dove c'è un A300 di Tunisair, vista insolita, TS-IPA) e poi al T1, dove non attracchiamo al finger (uno è libero sul lato più esterno, lo vedrò dal bus) ma ai remoti di fronte, parcheggio 651. Quando scendo il Cobus 3000 è già lì ad aspettare; sono curioso di sapere quanto dovrò attendere per i bagagli, così appena entro faccio partire il cronometro del cellulare; l'attesa per il mio bagaglio sarà di 14', 17.49 --> 18.03), non male; i primi arrivano qualche minuto prima, ma SEA Handling la furbona fa apparire sui tabelloni della riconsegna bagagli un dato di dieci minuti anteriore (17.48, quando siamo entrati nella hall erano le 17.49...), e se ne accorgono anche altri signori a fianco a me che commentano sarcasticamente le indicazioni dei tabelloni. Da notare una bimba, evidentemente abituata ai proclami di tv e giornali, che chiede alla mamma se avessimo dovuto aspettare cinque ore... :D
Arrivando si ha l'impressione che MXP sia anche un bell'aeroporto, la zona arrivi è luminosa (un po' meno quella del ritiro bagagli, ma credo che siano quasi tutte un po' buie), il soffitto alto come tutto il terminal amplia gli spazi; chiare le indicazioni, ma qualcuno si ostina a cercarle su dei cartelli e non sulla fiancata dei muri, per cui forse ergonomicamente non sono il massimo. Peccato solo per i pavimenti...
Appena preso il bagaglio esco e vado direttamente ai bus; l'idea era quella di vedere l'esposizione della Farnesina al T1, ma di girare con la valigia non ne avevo proprio voglia, rimedierò in futuro, tanto rimane fino a inizio gennaio. Il bus ci impiega il solito orario e sono a casa in tempo per una doccia prima di cena.

Grazie per la pazienza!

DaV