[TR] MXP-CPH-FAE-RKV-JAV-SFJ-GOH-KEF e YYZ-FRA - Viaggio di nozze nel nord (lungo)


enryb

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22 Dicembre 2010
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Milano
Buongiorno a tutti,
è un po' che non mi faccio più vivo ma saltuariamente riesco a dare un'occhiata al forum, pur senza intervenire!

Principale motivo dell mia assenza è la mancanza di tempo, dovuto anche dalle incombenze di una convivenza che si è evoluta in matrimonio l'estate scorsa e che sta per darci una bimba.
Quale occasione migliore di un viaggio di nozze, quindi, per scrivere un trip report, soprattutto considerando che abbiamo volato in posti un po' insoliti?

Fortunatamente ora ci siamo concessi una vacanza di relax ed ho il tempo di concludere e pubblicare questo lungo trip report nelle terre nordiche. Ho pensato di pubblicarlo lo stesso, anche se è passato tanto tempo, visto le mete e le compagnie aeree particolari. Inoltre avevo a suo tempo già iniziato ad abbozzare il TR, quindi alcuni particolari che ora mi sarei dimenticato sono già stati fissati.

Spero di non annoiarvi vista la lunghezza e i numerosi OT (spero non siano eccessivi, nel caso sono pronto a ridurli, sono causati da alcune tappe con spostamenti terrestri).

L'itinerario completo dei voli è stato il seguente:

Milano-Copenaghen
Copenaghen-Isole Faroe
Isole Faroe-Reykjavik
Reykjavik-Ilulissat
Ilulissat-kangerlussuaq-Nuuk
Nuuk-Keflavik
Keflavik-Toronto
(Spostamento via terra tra Toronto ed Halifax)
Halifax-Francoforte




Veniamo ora alla descrizione del viaggio:

Volo 1: SK1686
Tratta: MXP-CPH
Velivolo: OY-KBK (A321)
Data: 13-07-2015 11:20

Di questo volo purtroppo non ho molta documentazione fotografica: l'eccitazione per la partenza, unita alla fretta causata dall'arrivo all'ultimo a Malpensa mi hanno distratto.

A Malpensa c'è una fila unica per tutti i voli SAS (in quel momento accettavano contemporaneamente Oslo e Copenhagen) ma in pochi minuti abbiamo consegnato il bagaglio. Il biglietto era stato comperato con un'unica prenotazione fino alle Far Oer, ma abbiamo dovuto fare i due check-in online separatamente sui siti SAS e Atlantic Airways. Ciononostante proviamo a chiedere di lasciare il bagaglio imbarcato fino alla destinazione finale e, dopo aver controllato che il secondo volo partisse meno di 24 ore dalla partenza del primo l'addetta ci ha dato risposta affermativa e ha spedito tutto direttamente a FAE.

Ho provato per la prima volta la nuova area dei controlli di Malpensa e in pochi minuti siamo arrivati dall'altro lato. Non so se fosse un caso, ma forse hanno risolto uno dei grossi problemi che aveva questo aeroporto.

Partiremo comunque con una ventina di minuti di ritardo, essendoci parecchia coda per decollare.

Si parte!


L'aereo è munito di monitor condivisi tra varie file e, oltre al canonico airshow, viene proiettata l'immagine di ciò che si sorvola. In questo caso penso si tratti di un effetto ottico e siano normali nuvole.


Il volo in sè è stato abbastanza uneventful; durante il volo verrà servito solo tè o caffè.

Poco prima di atterrare si passa sopra una miriade di pale eoliche piantate direttamente nel mare


L'A321 è l'aereo della famiglia A320 che preferisco di meno (non so perché, ma tutte le volte che ho volato su questo aereo non mi sono trovato bene) lo spazio per le gambe è piuttosto buono.



Siao quasi atterrati, ecco la costa danese


Terra!


Brusca frenata


Un po' di fauna locale


Salutiamo OY-KBK che ci ha portati sin qui


Ed eccoci giunti nel piacevole terminal di Copenhagen (purtroppo la foto è un po' mossa).


Ci fermiamo a Copenaghen solo il pomeriggio del 13, dato che il 14 ripartiamo di buon ora per le isole Far Oer. Riusciamo comunque girando a piedi a visitare le principali attrazioni della città.

Tralscio questa parte di OT avendo scattato solo poche fotografie di fretta, alla fine era solo una tappa obbligata e non faceva realmente parte del viaggio.

Volo 2: RC451
Tratta: CPH-FAE
Velivolo: OY-RCI (A319)
Data: 14-07-2015 07:00

Avevamo scelto un albergo orribile per essere vicini all'aeroporto. Infatti, dopo una sveglia ad orari antelucani prendiamo un treno ed arriviamo in pochi minuti al terminal. Mancano due ore alla partenza, il check in è già fatto su Internet, il bagaglio è rimasto imbarcato da Malpensa, non dovrebbero esserci intoppi.
Invece rischiamo di perdere il volo: Ai controlli c'è una coda allucinante che scorre molto lentamente.



Dopo oltre un'ora arriviamo a quello che sarebbe l'inizio ufficiale della gimkana per smistare i passeggeri verso i banchi dei controlli, chiediamo ad un addetto di passare e ci risponde che agli aeroporti si arriva almeno 3 ore prima, quindi è colpa nostra. Peccato che sulla carta d'imbarco ci sia scritto di presentarsi in aeroporto almeno un'ora prima. E comunque siamo arrivati con un paio d'ore di anticipo! Fortuna che non abbiamo dovuto reimbarcare il bagaglio!

Alla fine siamo arrivati al gate che era appena aperto l'imbarco.
Ora di prendere posto e prendere la macchina fotografica e compare questo ATR72 DAT al gate accanto al nostro.


Lasciamo la costa dell'isola di Copenhagen


E successivamente quella danese


Piacevole sorpresa: al contrario della SAS l'Atlantic Airways serve un'abbondante colazione. La marmellata ai frutti di bosco è qualcosa di paradisiaco. Anche il pane sembra italiano e viene servito caldo. Peccato che sia molto piccolo, fortunatamente concedono il bis


Arrivati sull'Atlantico il cielo si riempie di nubi


Ad un certo punto vedremo addirittura un arcobaleno.


Le nuvole rimarranno fino all'atterraggio


Atterraggio che sembra quasi avvenire nell'acqua


Fortunatamente ad un certo punto iniziano ad intravedersi le isole


Terra! Una brusca frenata ci dà il benvenuto in queste magiche terre


Lasciamo la pista


e possiamo salutare chi ci ha permesso di arrivare fin qui.


Alla fine di questo volo posso affermare che come trattamento su un volo breve Atlantic Airways sia una delle migliori compagnie tra quelle mai provate da me.

Atterrati troviamo la macchina affittata su Internet come descritto nelle email dell'autonoleggio: aperta nel parcheggio dell'aeroporto con le chiavi nel cruscotto. Si capisce subito che ci troviamo in un paese in cui regna l'onestà e non esista alcuna forma di criminalità.

Abbiamo deciso di rimanere di base sull'isola di Vagar per l'intera permanenza, isola su cui si trova l'aeroporto, spostandoci di volta in volta in auto. La scelta si è rivelata felice date le scarse distanze anche con le isole più remote e considerato il prezzo del soggiorno sensibilmente più basso rispetto all'isola della capitale. Alloggeremo in una guest house molto graziosa, con una cucina enorme ed attrezzata meglio della mia di Milano.

Inoltre in molte isole minori non vi sono alberghi.

Questa è la via in cui alloggiamo.



Un tipico paese di queste isole, montagne erbose che si buttano in un mare calmo.


Le montagne sono solcate da numerosi ruscelli


Le pecore sono la specie animale maggiormente presenti in questo arcipelago. La lana non viene tosata ma viene raccolta dopo che spontaneamente cade dagli animali. In ogni angolo, anche nei punti più impervi, sono presenti questi docili animali oltre ciuffi di lana sparsi sui prati


Lato occidentale di Vagar, con una lunga cascata e una grotta


Il lago di acqua dolce Sørvágsvatn si trova nella parte meridionale dell'isola con le sue coste sabbiose, per poi gettarsi in seguito nell'oceano


Il giorno seguente visitiamo l'isola di Mykines. Sull'isola è presente un solo villaggio con poche decine di abitanti.


Sull'isola vive una colonia di pulcinella di mare


Si tratta di veramente tanti volatili, camminando verso il faro si viene circondati da questi uccelli.


Il villaggio, con le tradizionali case dai tetti di erba è straordinariamente pittoresco


Tornando alla base possiamo ammirare le luci alla fine della pista dell'aeroporto che sconfinano dal sedime recintato dell'aeroporto


La costa di Stykkið


La capitale Torshavn assomiglia ad una città occidentale: Sono presenti negozi e ristoranti. Cosa per nulla scontata negli altri villaggi, mangiare fuori è un problema, conviene approfittare dei numerosissimi supermercati ben forniti e cucinare in casa, altrimenti si rischia di non trovare nulla. Solo negli altri villaggi di dimensione maggiore si trova in genere una caffetteria con pochi piatti.


Dopo una rapida visita della città ci avviamo verso Saksun, passando dalla chiesetta «Hvalvíkar kirkja»


La strada si stringe


E dopo pochi kilometri raggiungiamo questo fantastico villaggio


Tornando verso casa avvistiamo anche questo aereo locale che sta per atterrare


Lasciamo queste incantevoli isole che il tempo peggiora


Forse un'intera settimana su questo arcipelago è sin troppo, alla lunga non c'è molto da fare, ma sicuramente il soggiorno qui permette un grande riposo, con lo sguardo allietato dal colore verde presente ovunque.

Volo 3: RC401
Tratta: FAE-RKV
Velivolo: OY-RCI (A319)
Data: 21-07-2015 16:30

La nostra prima tappa del viaggio è volata via. È giunto il momento di ripartire. La partenza non è troppo brutta dato che il periodo di bel tempo pare essere finito e, dopo la bufera di vento della sera prima ha incominciato a piovere.
Andiamo quindi in aeroporto con un bel po' di anticipo e lasciamo la macchina che ci ha accompagnato in questo fantastico arcipelago.


Già dal parcheggio si vedono delle code


Il tabellone delle partenze mostra la grande varietà di linee aeree che servono questo piccolo ma piacevole aeroporto.


Le nostre valigie rispettavano esattamente i 23KG del volo di andata, superando quindi il limite di 20KG permessi per questo volo. La procedura di check-in e di spedizione del bagaglio è automatica: ci si reca ad un totem e si stampa la carta d'imbarco. Successivamente vengono stampate le etichette del bagaglio. Dopo aver etichettato in autonomia il bagaglio lo si mette in un nastro. Nel nostro caso non riconosce il codice a barre, ci rechiamo quindi nell'unico banco presidiato dove un addetto molto cordiale fa passare i nostri bagagli, senza dire nulla per il peso. Meno male!

Visto l'anticipo ci sediamo nell'area pubblica, piccolino ma molto ben servito. Avendo mangiato una strana zuppa di riso e pollo non molto appetitosa decidiamo di rifarci con del sushi, molto buono!


Il bar offre comunque anche panini tradizionali e altre amenità, non sempre di facile reperimento sulle isole.


Lui è in attesa di imbarcare un altro volo


Intanto fotografo le curiose lampade che arredano il terminal


Vedendo decollare gli aerei ci si rende conto di quanto la pista sia bagnata


L'area sterile è abbellita invece degli uccelli di vetro


Nel frattempo "svegliano" il nostro aereo. Non so esattamente che operazione stesse compiendo questo addetto, non escludo che stesse oliando qualcosa


Imbarchiamo in fretta. Mentre saliamo le scalette sento un sinistro rumore provenire dal motore, sembra un corpo metallico trascinato. Chiedo all'assistente di volo se sia normale e mi risponde che pensa di sì, che avrebbe chiesto al comandante. Il volo è praticamente vuoto, conto in tutto 18 passeggeri. Decolliamo dal lato opposto rispetto all'atterraggio.


Con un volo così vuoto si può apprezzare l'ampio spazio a disposizione per le gambe


che hanno tutto lo spazio necessario per rimanere comodi.


Ritorna l'assistente di volo, consegnandoci una piadina fredda, molto buona! Sembrava italiana. Inoltre mi riferisce di aver chiesto al comandante e che si tratta del normale rumore del vento forte che passa attraverso il motore spento. Non lo avevo proprio mai sentito.


Trascorreremo le due ore del volo sopra un'unica grande nuvola che ci impedirà di vedere qualsiasi cosa (suppongo comunque solo mare) fino all'arrivo sul suolo islandese


Il decollo è stato piuttosto rapido, come l'atterraggio e la mia neo-moglie che già soffre di suo è stata particolarmente male di orecchie, quindi questa è l'unica testimonianza che sono riuscito a prendere del gran numero di turboelica Air Iceland presenti nell'aeroportino di Reykjavik.


Il terminal è veramente minuscolo, i bagagli arrivano su un nastro cortissimo. Subito dopo si passa da un poliziotto che dovrebbe essere il controllo di frontiera e si arriva nella hall, dove incominciamo a raccogliere informazioni sulle cose da vedere.


Visuale dell'aeroporto


Vediamo tornare indietro l'aeroplano faroese


e siamo pronti per la nostra esperienza islandese!

Reykjavik è il posto ideale per gli spotter: La vicinanza dell'aeroportino cittadino (un vero city airport in mezzo alla città) permette un passaggio costante di velivoli bassi sopra il centro storico.


Piccoli palazzi tradizionali si alternano a moderne costruzioni dalle audaci architetture


Anche i frullini per la groenlandia sorvolano la città, tra una settimana anche noi saremo lassù!


Si capisce che siamo in un paese di cultura scandinava (anche se non siamo in Scandinavia)


Ed andando verso il porto vecchio si passano da incantevoli palazzi


Decidiamo di partecipare ad un'escursione di whale watching, in modo da osservare le balene nel loro habitat naturale, nonostante il giro che faremo in Groenlandia dovrebbe permetterci di vederne parecchie. La nave salpa e dopo qualche minuto ci permette di osservare lo skyline di Reykjavik, con la moderna chiesa di Hallgrímur, che vanta un organo da oltre 5000 canne


Ed ecco che, raggiungendo uno stormo di uccelli fermo in mezzo al mare, più o meno davanti alla città di Akranes, avvistiamo questa fantastica megattera.


Uno spettacolo unico, soprattutto quando ci regala la visione di coda.


Durante la visita ci spiegano anche che in Islanda non esiste una legge contro la caccia alle balene per il semplice motivo che tradizionalmente non le mangiano e non le hanno mai cacciate. Ma adesso stanno cercando di creare leggi perché con l'aumento del turismo si stanno diffondendo sempre più i ristoranti che servono carne di balena spacciandola per piatto tipico.

Tornati sulla terraferma ci concediamo qualche altro momento per visitare la cittdina


E per visitare per bene la chiesa di Hallgrímur, che non offre un granché, se non la visione dell'imponente organo.


Il giorno seguente decidiamo di visitare Geysir, il luogo dove si trovano alcuni geyser. Dopo aver parcheggiato la macchina si può già notare come la terra fumi.


Piccole pozze di acqua bollente sono sparse in tutta l'area (abbondano i cartelli che invitano i visitatori a camminare solo sui sentieri tracciati, pena lo scioglimento delle suole in gomme e le possibili ustioni)


Ed ecco il grande spruzzo! Questo non è il grande Geysir, che purtroppo spruzza solo poche volte in un mese, ma è un altro geyser presente nella zona.


Dopo esserci rifocillati in un bar spennaturisti affrontiamo la visita, sotto la pioggia, della cascata di Gullfoss, veramente maestosa!


Al ritorno nel nostro albergo automatico (senza reception) di Keflavik scopriamo, quasi per caso, l'esistenza di una fantastica spiaggia di sabbia nerissima nei pressi di Thorlakshofn. Impressionante il contrasto tra il nero della sabbia ed il grigio del mare.


Da lì in poi il paesaggio muta, ci troviamo sulla penisola di Reykjanes, composta interamente da lava che, colata da vulcani, ha formato un ampio lembo di roccia piatta.


In questa pianura lavica sono presenti numerose centrali geotermiche, tra cui quella che alimenta la famosissima blue lagoon, incantevole piscina termale


In questa piscina abbiamo trascorso una piacevole mattinata, anche se l'acqua, forse, è troppo calda


Il giorno seguente visitiamo il campo geotermico di Hveragerði dove, per pochi spiccioli, affittano particolari canne da pesca munite di retino in cui è possibile rassodare un uovo direttamente dai ruscelli fumanti


Qui intorno fumano anche le montagne, a testimoniare l'intensa attività terrestre


Terminiamo la nostra avventura islandese con un giro nella penisola di Snæfellsnes, dove si trova il ghiacciaio Snæfellsjökull che pare abbia ispirato Jules Verne che lo ha citato nel Viaggio al centro della terra. E di neve in effetti, nonostante la stagione estiva, se ne vede parecchia e, sciogliendosi, genera numerose cascate.


Cascate che possono raggiungere anche dimensioni generose


Nella parte meridionale sono visibili anche alcune colonne basaltiche


Addio Islanda (o meglio, arrivederci!)

Volo 4: NY439
Tratta: RKV-JAV
Velivolo: TF-JMG (Dash 8-200)
Data: 28-07-2015 11:15

Terminata anche questa tappa ci avviamo verso la meta più esotica di tutte, la piccola cittadina di Ilulissat, da cui ci sposteremo in nave per visitare alcune località della baia di Disko.

Appena arrivati i pochi banchi dell'accettazione sono chiusi. Tra l'altro Air Iceland non permette di effettuare l'accettazione del volo per via telematica, perciò l'unico modo è il vecchio sistema della fila in aeroporto.


Essendo arrivati molto in anticipo esco a fotografare il terminal dall'esterno


Decido di provare l'espresso servito al bar interno. Curiosamente all'estero l'ho trovato veramente buono, sembrava fatto in Italia!


Il bar si trova nell'area dei gates dei voli interni, che hanno la particolarità di non avere il controllo ai metal detector.

Situazione dei voli.


Destinazioni raggiunte da Air Iceland, tra cui molti voli interni


Mezz'ora prima del nostro volo parte un secondo volo sempre per Ilulissat. Sinceramente non conosco la motivazione di questo doppione. Considerando anche alcuni voli interni la zona check-in diventa piuttosto affollata


La carta d'imbarco viene stampata su una specie di scontrino


mentre l'etichetta dei bagagli è di quelle con la destinazione prestampata.

Essendo il nostro un volo internazionale passiamo da un piccolo corridoietto in cui vengono effettuati i consueti controlli di sicurezza, per poi sbucare in una piccolissima sala d'attesa.


Dalla sala c'è un accesso ad un piccolo duty free

Al momento della chiamata usciamo dall'unica uscita, che conduce ad un corridoio all'aperto che porta ai vari Gate, costituiti in pratica dei cancelli in una recinzione. All'andata l'avevamo percorso al contrario.


Lui ci terrà compagnia per le prossime 3 ore e mezza. Credevo che Air Iceland avesse solo Fokker 50, trovarmi un Dash 8 è stata una sorpresa. Devo dire che ho volato solo su un brevissimo Riga-Kaunas su un Fokker 50 e me lo ricordo come particolarmente rumoroso, quindi non mi ha dato troppo fastidio questa sorpresa.


La cabina non è larghissima


L'aeroporto è praticamente in centro città


Dopo pochi minuti dal decollo lasciamo la costa islandese


Intanto l'unica hostess prepara il caffè


Dopo qualche tempo le nuvole che avevano caratterizzato il paesaggio si diradano, mostrando tantissimi blocchi di ghiaccio nel mare


Siamo giunti sulla costa orientale della Groenlandia!


Il volo ad una quota non troppo alta permette di ammirare al meglio questo spettacolo della natura, altrimenti difficilmente visitabile


Gli icebergs


Dalla costa passiamo all'interno, caratterizzato da aspre montagne completamente coperte dai ghiacci


Più si va procede verso l'interno, dove i ghiacci aumentano, lasciando sporgere solo le vette più alte


Arriva finalmente il momento del tè (verranno offerti solo tè e caffè, le patatine sono a pagamento)


Fa piacere bere qualcosa di caldo quando fuori è così


Intanto ci godiamo l'ampio spazio che questo aereo concede, si sta belli larghi pur avendo gli zaini tra le gambe (non ci stavano sulle cappelliere)


Sotto di noi compaiono dei magnifici laghetti. Purtroppo la foto non rende il tono di azzurro turchese di questi specchi d'acqua!


Il ghiaccio assume una forma rugosa


Siamo ormai dall'altra parte, lo si capisce dall'affiorare della roccia dal ghiaccio


Ricompare anche il mare


Disseminato di moltissimi iceberg, elemento sempre presente nel golfo di Ilulissat


Altri laghi, questa volta in prossimità della costa


Durante l'avvicinamento si può già notare la differenza di colore tra la parte emersa e quella sommersa del ghiaccio


Fuori i carrelli


Si passa sopra la città


Fino all'ultimo si passa su paesaggi incontaminati


Terra!


L'aeroporto visto dall'interno


Salutiamo il nostro Dash 8


Entriamo nell'aerea arrivi


Passando da due poliziotti che rappresentano il controllo doganale.

Siamo ormai fuori dal terminal quando scopriamo che siamo immersi in un unico enorme sciame di zanzare.


Già a pochi metri dall'aeroporto si può scrogere in quale paradiso di ghiaccio ci troviamo


Dall'albergo in cui alloggiamo, il quattro stelle «Arctic» si possono vedere gli aerei che atterrano


Per andare nel centro del paesino si passa dal movimentato porticciolo, sempre invaso dagli iceberg



E questo mare ghiacciato regala particolari emozioni quando il sole si abbassa a tarda sera


Con colori che ricordano quasi la nostra alba (il sole qui non tramonta mai!)


La mattina seguente ci imbarchiamo sul traghetto postale che salpa per Qasigiannguit.


In questi posti è pressoché impossibile prenotare alberghi e spostamenti in autonomia, gli alberghi hanno pochi posti e vengono tutti prenotati dalle agenzie. Noi ci siamo rivolti alla compagnia dei traghetti della baia di Disko, che prometteva avvistamenti alle balene (tour denominato addirittura come "Whale Safari")! In realtà si è trattato, sostanzialmente, di un mero hotel + trasporto su traghetti di linea. Quindi le poche balene che avvistiamo le passiamo a velocità sostenuta, senza avvicinarci o rallentare.

Con forti colpi causati dai blocchi di ghiaccio contro lo scafo riusciamo ad uscire dal porto e il paesaggio appare subito da favola, circondati da milioni di iceberg e archi di ghiaccio.


L'ambiente è fantastico, il mare piatto e cristallino, ma il paese mostra la disgrazia dell'economia groenlandese. Si trovano tantissimi negozietti chiusi da anni e molte persone ciondolano per strada. Chiedendo ci viene spiegato che la città era un tempo ricca ma, con lo spostamento degli strumenti per surgelare il pesce direttamente a bordo delle navi, le industrie locali sono fallite ed ora molti sono emigrati a Nuuk o in Danimarca.

L'albergo in cui abbiamo alloggiato, che conteneva l'unico ristorante (aperto solo a cena), l'unico bar e l'unica discoteca del paese si trovava direttamente sul mare


Il villaggio è composto da casette unifamiliari di legno


Il mare sembra quasi quello greco (anche se l'acqua è parecchio più fredda).


La città è circondata da isolotti che, personalmente, mi ricordano quasi alcune isolette croate.


Il giorno seguente prenotiamo un'escursione per vedere le balene in albergo. Il giro si rivela in realtà una fregatura pazzesca. Gestito da un pensionato del posto, in realtà ci porta prima in una sperduta località, denominata Ikamiut, in cui ci fa scendere chiedendo di visitarla. Questa località è composta da quattro case in croce, le strade - più simili a sentieri - sono tutte in terra battuta.

Si può notare che qui il mezzo di trasporto più diffuso è composto da cani da slitta


Ogni membro della famiglia ha la sua slitta


Le case sono molto distanziate tra di loro e collegate da sentierini


Terminata la visita di questo "Locus amoenus" veniamo fatti salire nuovamente in barca, per poi approdare nel villaggio di Akulliit, paesino abbandonato nel 1963 in cui l'organizzatore del viaggio ha una casa che affitta.
Nonostante non ci siano più abitanti stabili i proprietari hanno continuato a manutenere le loro case e ad utilizzarle per le vacanze estive


Qui il mare è ancora più limpido (nonostante le case non abbiano fognature e scarichino direttamente in mare, del resto non c'è neanche acqua corrente o elettricità)


Dopo un pasto offerto da loro ripartiamo verso Qasigiannguit, scorgendo tra le montagne la calotta polare!


Ultima tappa è l'isola di Disko, nella cittadina di Qeqertarsuaq. Qui, nonostante la tariffa piena pagata, siamo stati sistemati in un ostello con bagno in comune chimico, non collegato alla fognatura. Dopo aver rischiato per questo motivo il divorzio istantaneo e dopo aver constatato che per due giorni non c'era modo di andarsene, ci siamo rassegnati ed abbiamo esploraro un po' l'isola.

Anche qui il paesaggio è quello a cui siamo abituati


Ma qui gli iceberg si spingono fino ad una magnifica spiaggia di sabbia nerissima


Anche il paesino è grazioso


E gli iceberg appaiono più grossi


Da qui troviamo finalmente un tour serio per vedere le balene e decidiamo di partecipare. Prima ci portano a vedere alcune formazioni basaltiche


Che formano anche un arco in cui il guidatore entra con la barca


E finalmente ecco una balena! Purtroppo non sono riuscito a fare foto decenti, ma lo "spruzzo" sono riuscito a prenderlo


La sera torniamo ad Ilulissat. Mentre il traghetto si allontanava dall'isola possiamo vedere il ghiacciaio che sovrasta anche quest'isola (è uno dei pochi posti in Groenlandia in cui è possibile usare una slitta con cani anche d'estate)



Volo 5: GL513
Tratta: JAV-SFJ-GOH
Velivolo: OY-GRJ (Dash 8-200)
Data: 03-08-2015 11:55

Questi giorni nella baia di Disko sono comunque volati e, dopo l'ultima notte trascorsa ad Ilulissat siamo pronti per trasferirci nella "capitale". Non che ci sia nulla di veramente interessante a Nuuk, ma all'inizio speravamo di entrare in Canada con il volo Nuuk Iqaluit, ma l'estate scorsa il volo - a detta dell'Air Greenland - non è stato effettuato.

Tutti i voli tra Ilulissat e Nuuk effettuano una fermata nell'hub groenlandese di kangerlussuaq, da quello che ho capito per via dell'impossibilità di effetturare rifornimento nel piccolo aeroportino.

Dall'unica strada si incomincia a vedere l'aeroporto



Qui alcune poltrone sono rivestite da pelle di renna



Il terminal è veramente essenziale, composto da un'unica sala con i banchi check-in e un baretto con vendita di souvenir.




Trattandosi di volo nazionale niente controlli di sicurezza. Inquietante, considerando che nei supermercati vengono venduti i fucili!

Un cartello ci avverte che, suppongo a causa del ghiaccio, il piazzale può essere scivoloso.



L'imbarco avviene direttamente a piedi



Il nostro aeromobile



Appena partiti diamo un ultimo saluto alla baia piena di icebergs



Che lusso: su questo volo viene servito un biscotto con un buon succo di mela



Procedendo verso sud i ghiacci lasciano via via spazio alla roccia



Il volo è breve, vediamo subito il fiordo che dà il nome a kangerlussuaq (nella loro lingua pare significhi "il grande fiordo")



e tocchiamo terra nell'unico aeroporto di una certa dimensione di tutta la groenlandia. Da qui partono gli A330 diretti a Copenhagen



Veniamo invitati a passare dai transiti, mentre alcune persone terminano qui il loro viaggio.

Nonostante sia l'hub principale della compagnia i movimenti non sono moltissimi, soprattutto considerando che non esistono strade o ferrovie tra una città e un'altra e l'unico modo per spostarsi in tempi decorosi rimane l'aereo.



Pochi metri e siamo davanti al gate. Naturalmente anche qui niente controlli di sicurezza, si vedono dei metal detector spenti che conducono in un'altra sala, penso sia quella utilizzata per i voli da e per la Danimarca.

Dalla vetrata vediamo il rifornimento



Mentre un collega parte per Ilulissat (carine le marche degli aerei indicati sui monitor delle partenze!)



Nell'attesa facciamo un giro per l'aeroporto, che è ben più grande degli ultimi aeroporti visitati fino ad ora: c'è anche una saletta per i bambini



E alcuni cartelli indicano le principali destinazioni raggiungibili per via aerea, con i tempi di percorrenza stimati



Scendiamo una piccola scaletta e siamo di nuovo sul piazzale. Ci imbarchiamo e dopo il decollo possiamo notare l'impressionante lunghezza del fiordo



I collegamenti aerei (alcuni effettuati con elicotteri) in Groenlandia



Questo aereo è il più spazioso di tutto il viaggio! Non siamo sulle uscite d'emergenza! Anche qui vengono serviti il solito biscotto con il succo.



La costa si fa più brulla



Lambiamo la periferia di Nuuk



Dopo una virata di quasi 360 gradi si atterra quasi contro una montagna



Ed eccoci nella capitale



Qui incontriamo lui, pronto per tornare in Islanda



I bagagli vengono riconsegnati su questo microscopico rullo



E lasciamo l'aeroporto, vedendo le luci della pista oltrepassare il recinto aeroportuale!



Si capisce sin dall'arrivo che è una città vera e propria


Si possono osservare anche architetture moderne


ma il centro storico tradisce il fatto di trovarsi in Groenlandia


Alcuni palazzoni stile sovietico si trovano in centro. Mi hanno spiegato che sono case costruite in fretta per gestire i flussi migratori interni dai paesini della Groenlandia


Ma appena fuori dal centro storico sorgono ricchi quartieri di villette.


Molto interessante il museo cittadino, per il resto la città non ha molto da offrire.
Qui però, per la prima volta dopo tanto tempo rivediamo il tramonto!

Volo 6: GL710
Tratta: GOH-KEF
Velivolo: OY-GRG (Dash 8-200)
Data: 05-08-2015 11:25

Finalmente ci sentiamo a casa: guardando fuori dalla finestra ci accorgiamo di essere immersi in una nebbia che ricorda molto le strade fra i campi nel sud di milano d'inverno. Soltanto che siamo ai primi di agosto. Il padrone di casa commenta dicendo che hanno avuto anche troppo caldo quest'anno (effettivamente abbiamo beccato 10 giorni di sole pieno!), ormai l'inverno è arrivato... dev'essere durissima vivere con quel clima! Prima di salutarci chiama in aeroporto e ci tranquillizza: i voli sono regolari!

Saliamo su un taxi ed arriviamo in pochi minuti all'aeroporto; quello che si vede è questo:



La visibilità sta migliorando, ma in lontananza si vede ancora la nebbia



I voli in qualche modo stanno incominciando a partire



Ma sono quasi tutti in ritardo, molti cancellati. Il nostro per Keflavik viene dato con un'ora di ritardo.



Poco male, i banchi del check in sono già aperti e possiamo incominciare a consegnare i bagagli.

L'aeroporto è poco più grande di quello di Ilulissat. Viene venduto l'accesso ad Internet ma al bar hanno terminato i voucher. Niente connessione per ammazzare il tempo. Fortunatamente alcuni ragazzi aiutano a trascorrere il tempo conducendo sondaggi riservati ai turisti e promettono l'estrazione di un volo per la Groenlandia!




Questa è una decorazione sulle pareti



Intanto arriva OY-GRG, lo stesso aereo che due giorni prima avevamo incrociato a kangerlussuaq e che ci porterà in Islanda



Alla fine partiremo con quasi due ore di ritardo. Addio Groenlandia!



Il volo è pieno per circa metà



Qui viene servito addirittura un panino freddo ed una barretta stucchevole



Rivediamo gli iceberg



Ad un certo punto la porta del cockpit si apre.



La fine degli icebergs



Ho notato una cosa curiosa: C'è differenza di peso nelli due portelloni di emergenza, tra quello di destra e quello di sinistra: uno pesa 14 KG, l'altro 13... misteri!




Il cielo si copre



Scende il carrello e si vede la solita verde costa islandese



Alla fine ci teniamo il ritardo, non riusciamo a recuperare



Il nastro di riconsegna bagagli sfocia in un duty free grandino


Durante il volo ci è stato chiesto di compilare un questionario chiedendo i motivi del viaggio e alcune opinioni personali. Penso che stiano incominciando da poco a lanciare i voli tra Islanda e Groenlandia, a Reykjavik è abbastanza pieno di pubblicità per fare day-trip o giri di due giorni in Groenlandia. Penso che in Groenlandia stiano investendo nel turismo, anche se il lavoro da fare è molto!

Volo 7: FI610
Tratta: KEF-YYZ
Velivolo: TF-ISL (Boeing 757)
Data: 06-08-2015 10:30

Avendo preso un hotel nei pressi dell'aeroporto arriviamo con largo anticipo all'aeroporto. Meno male! Qui si ripete la scena di Copenhagen, con una fila che parte direttamente dalle scale per salire al piano partenze! Sono nuovo da queste parti, ma avrei immaginato maggiore organizzazione, mi sembra che gli aeroporti del nord Europa siano sottodimensionati rispetto alla mole di passeggeri!



Dopo l'estenuante fila superiamo i controlli e siamo airside



Ci guardiamo attorno e compare già la dicitura "Go to Gate"



il tempo di fare un salto alla toilette e l'imbarco è già incominciato. Il gate è munito di pontile d'imbarco ma, a seconda della fila, si viene divisi: a noi viene chiesto di scendere delle scalette e di salire a bordo dall'uscita posteriore.



Una delle ultime scritte in islandese che vedremo



Ed eccoci a bordo: si intravede il terminal e l'ala munita di winglets.



Lo spazio per le gambe è più che decoroso, per un volo di quella durata va più che bene



La rotta prevista: ripasseremo sulla Groenlandia, questa volta più a sud



Ed eccoci in volo! Arrivederci Islanda!



Mia moglie sperimenta subito le funzioni più avanzate dell'IFE, mentre io guarderò un film islandese con sottotitoli in inglese piuttosto inquietante, che narra della triste vita di un addetto ai bagagli dello scalo di Keflavik e dei suoi problemi socio-amorosi.



Il cielo si copre dopo poco



Ma ecco che stiamo per ripassare dalla Groenlandia



Il cielo si apre e ci lascia ammirare per un'ultima volta quelle magiche terre




Qui nella parte meridionale non c'è la vera e propria calotta polare, solo un po' di ghiacciai sparsi



Dopodiché si riannuvola tutto, entriamo in territorio canadese molto a nord, ma ce ne accorgiamo solo grazie all'airshow



Il cielo si incomincia ad aprire quando mancano un 3 quarti d'ora all'atterraggio.. Escludendo la Groenlandia è la prima volta che vediamo l'America!



Ed ecco che spuntano le stradone tutte dritte viste in numerosi film



Che strano, avrei giurato che Toronto fosse ben distante dal mare... Ah, ma è il lago Ontario!



Si riconosce anche la Torre CN!



Ormai siamo quasi a terra!



Frenatona!!



Ed eccoci atterrati in un aeroporto gigantesco! Sicuramente il più grosso in cui io abbia mai volato. Dopo aver percorso un corridoio ne imbocchiamo un altro in cui vengono indicati 20-30 minuti per arrivare all'area di riconsegna bagagli...



Effettivamente in mezzo c'è il controllo dell'immigrazione in cui ci fanno buttare due pere e una prugna comprate in Groenlandia che ci eravamo portati dietro per non buttare via. Peccato, le pere dovevano essere buone, non ho avuto il piacere di provarle. In conpenso mi danno il permesso di importare del pane in cassetta aperto e qualche biscotto... Misteri delle dogane!

Usciti dall'aeroporto prendiamo il trenino e a breve siamo nella centralissima Union Station, dove possiamo notare la moltitudine di locali per la vendita del cibo e la totale assenza anhe solo di una panchina! Ci metteremo a mangiare dei panini del Mc Donald's seduti su degli scalini.

Il giorno dopo, di buon ora, dopo aver compilato il modulo per l'ESTA prendiamo il treno che va a New York e che in un paio d'ore ci porterà a Niagara Falls.



Decidiamo di percorrere a piedi il tratto che separano il centro della cittadina canadese dalle cascate e, dal lungo fiume sono già visibili le cascate!



Risparmio ulteriori foto delle cascate dato che, suppongo, ne esistono sicuramente di migliori rispetto alle mie.
Dopo un giro in battello andando a sfiorare le cascate (interessante il fatto che, penso per questioni di controllo immigrazione, le navi che partono dal Canada offrono impermeabili di colore rosso mentre quelle che salpano dalla riva statunitense usa casacchine blu).

Terminata la visita percorriamo a piedi il ponte che unisce il Canada agli Stati Uniti e ci spostiamo nella cittadina Niagara Falls nello stato di New York. Un po' decidiamo di andare perché entrambi non eravamo mai stati negli Stati Uniti e soprattutto per visitare l'acquario della città, che ospita leoni marini che non potrebbero più vivere in natura e li fa esibire per racimolare qualche soldo. Novità dell'anno era la nascita di un piccolo. Purtroppo erano sempre in movimento e le foto sono venute un po' sbiadite, ma carico l'immagine del piccolo.



Di ritorno ci sediamo dal lato opposto del treno da cui possiamo rimirare gran parte della costa del lago Ontario



Il giorno seguente visitiamo la città che, devo dire, appare molto verde e curata. Il centro è composto quasi unicamente da architetture moderne in cui, ogni tanto, spunta qualcosa di antico.



Decidiamo di concederci una mezza giornata di tranquillità alle Toronto Islands ma, data la calura, le code per i traghetti sono lunghissime. Ripieghiamo quindi per la Shugar Bay, una piccola spiaggia attrezzata che sorge nell'area occupata in precedenza da un magazzino di uno zuccherificio. La cosa più curiosa è che lo zuccherificio è ancora in attività e dalla spiaggia si vedono enorme navi attraccate per servire lo stabilimento.



Nel pomeriggio abbiamo il treno che ci porta a Montreal: anche in questo caso la linea ferroviaria costeggia il lago ontario.



Arriviamo in città che è sera inoltrata, con oltre un'ora di ritardo. Il tassista, un algerino che parlava anche un po' in italiano, ci dice che comunque è più veloce che con le macchine. Effettivamente i limiti di velocità scopriremo essere folli.

Per incastri mancati abbiamo un solo giorno per vedere la fantastica Montreal. Incominciamo visitando il museo di storia naturale della università Mc Gill



Dopodiché ci concentriamo sulla visita delle chiese cittadine. L'anglicana Catédrale Christ Church, la Catédrale Marie-Reine-du-Monde che pare essere costruita su ispirazione di San Pietro a Roma ed infine la fantastica Basilique Notre Dame. All'esterno sembra una copia in miniatura (senza Gargoyles), ma all'interno è bellissima. Oltre a un grande organo, a mio parere, merita l'illuminazione dell'altare.



Infine visitiamo il centro cittadino. Sembra quasi una città europea. Sul lungofiume c'è una passeggiata quasi pedonale molto gradevole. Quasi pedonale nel senso che ad un certo punto si sente una tromba che si avvicina e.. un immenso treno merci percorre a bassissima velocità il vialetto pedonale.



La sera, stanchi morti, visitiamo un po' di fretta data l'imminente chiusura il giardino botanico, pieno di giardini a tema e di piante più o meno rare. Nella foto uno scorcio del giardino cinese.



Oltre ai vari giardini è ospitato un bellissimo insettario. All'interno, oltre ad un'immensa collezione di insetti, alcuni dipendenti fanno sperimentare l'ebrezza di farsi mettere addosso un "insetto stecco".



Il giorno seguente prendiamo una macchina a noleggio e ci avviamo verso il Parc national de la Mauricie. Il tempo è quello che è, ma il posto sembra bello. L'unico problema è che nessuno parla inglese. Solo il titolare dell'albergo lo capisce, la moglie e il personale parla solo francese. Questo è l'albergo.



L'albergo include una ricostruzione di un accampamento indiano (con possibilità di campeggiare in alcune tende indiane) ed un percorso che, con animali finti, illustra la flora e la fauna del parco nelle varie stagioni.
Ma il vero motivo per cui abbiamo scelto questo albergo sono le escursioni organizzate. La migliore prevede una sveglia alle 3:30 del mattino e una gita in canoa per vedere le alci.



Non ero mai stato su una canoa, pensavo che fosse come un kayak. Invece, tempo pochi minuti ed ho il terrore di ribaltarmi. Per fortune erano quasi tutti canadesi e la guida ha potuto agganciarci nei momenti di panico. Il tutto nel più religioso silenzio, per non spaventare gli animali.

Passiamo anche da alcune dighe di castoro ma senza vederne.
Ad un certo punto, dopo non aver avvistato quasi nulla, ecco che ci imbattiamo in una mamma alce che allatta!



Dopo poco i due piccoli escono mentre la mamma continua a brucare. Dopo qualche minuto, mentre stavamo per tornare indietro ecco lo spettacolo! La mamma è uscita dall'acqua e si è messa ad allattare i piccoli!



Il giorno dopo ci aspetta una giornata di macchina. Decidiamo di puntare verso Saint Andrews. Google maps segna 10 ore, in realtà ce ne metteremo sempre di più. I limiti di velocità sono incredibilmente bassi. Inoltre una strada indicata come strada importante era sterrata e deserta, quindi, a metà, non avendo più nemmeno segnale sul cellulare e tramontando il sole, decidiamo di tornare indietro allungando ancora. Corriamo in albergo, troviamo un unico posto per cenare e crolliamo.

La mattina seguente abbiamo un'escursione in barca nella Baia di Fundy. La baia è piena zeppa di animali: la barca viene accerchiata da delfini, grandi e cuccioli, meduse e vediamo anche una piccola balena.

Il paese è grazioso, sembra quasi il villaggio di Braccio di Ferro.



Dopo un fantastico prando a base di frittura di pesce, senza la minima voglia, ci mettiamo nuovamente in macchina, destinazione Hopewell Rocks. Passiamo da una diga di gastori nel Fundy National Park, verso la località di Alma



Ed ecco la spiaggia che mostra i segni della bassa marea



E la fantastiche rocce.



A questo punto siamo stanchi morti. Google Maps nuovamente ci illude sui tempi, speravamo di cenare ad Halifax, invece finiamo in una trafficatissima Moncton. La sera finalmente giungiamo, verso le 11:30, ad Halifax. Il motel dove avevamo prenotato si è rifiutato di darci la stanza, chiudendo la reception alle 23 ma per fortuna troviamo un (costosissimo) albergo lì vicino. Siamo alla fine del nostro viaggio.

La cittadina è carina, offre una piacevole passeggiata sul lungomare



C'è un interessante museo del mare, in cui sono un'intera sezione è dedicata al transalantico Titanic, i cui resti sono stati trasportati qui. Inoltre vi sono interessanti spiegazioni su un'esplosione che ha distrutto Halifax nel 1917, causata dallo scontro della nave francese Mont Blanc carica di esplosivo con un'altra nave.



Volo 8: DE7063
Tratta: YHZ-FRA
Velivolo: D-ABUZ (Boeing 767)
Data: 16-08-2015 20:35

Ed eccoci arrivati all'epilogo di questo lungo ma fantastico viaggio di nozze! Questo è l'ultimo volo che prenderemo, dato che proseguiremo in treno (con 3 cambi!) alla volta di Milano. Al momento della prenotazione, infatti, i voli da Francoforte a Milano avevano dei prezzi incredibilmente alti, mentre il treno ci è costato meno di 100 Euro in 2. Aspettando qualche ora avremmo potuto cambiare solo una volta Basilea, ma abbiamo preferito tornare subito, immaginando la stanchezza dopo un volo notturno.

Arriviamo all'aeroporto con largo anticipo, dopo aver fatto un'ultima visita alla cittadina di Halifax. Dopo aver fatto il pieno riconsegnamo la macchina all'autonoleggio e da lì raggiungiamo direttamente l'aeroporto.

Si possono vedere i voli che partiranno dallo scalo: Quasi tutti nazionali, tranne qualcosina per gli Stati Uniti ed il nostro per Francoforte. Molto sponsorizzato all'esterno il volo Icelandair, con alcune destinazioni in coincidenza pubblicizzate, tra cui MXP!



Sbucati al pian terreno il terminal appare subito molto luminoso e piacevole!



Vaghiamo per il terminal



Verso la metà dell'edificio c'è uno slargo pieno di negozi e ristorantini, con una fontana e degli ascensori che salgono ad altri piani, sembra più un centro commerciale che non un aeroporto!



Tra i vari negozietti si trova anche un rivenditore di aragoste, mi ricorda molto l'aeroporto di Napoli dove vendono le mozzarelle di bufala!
Dopo aver scattato la fotografia una signora comprerà qualcosa mentre il suo cagnolino, senza farsi vedere, farà la pipì sul bancone :D



Ci avviamo verso i banchi del check-in, sperando di trovarli aperti. Incredibilmente lo sono già, e molte persone prima di noi avranno già fatto check-in, così troveremo posto soltanto nelle file centrali.



Ad un certo punto scopro a cosa portano gli ascensori: si raggiunge una terrazza panoramica (al chiuso, ma con un'ampia vetrata), piena di spotter oltre che di famiglie con bambini che vengono a guardare gli aerei. Pur non essendo un gran fotografo mi metto un po' a provare a fotografare qualcosa: questo è quello che si vede all'esterno



Questo è dall'altro lato



Beccato al volo!



Un po' di concorrenza! (Perdonate la foto tagliata)



Lui se ne va negli USA (Quel motore messo così ricorda un po' gli Yak42, a parte la mancanza del terzo motore)



Ed ecco che arriva anche la nostra bestiola. Mi piace molto questo logo che sembra quasi un cuore!



Nell'attesa vedo una vetrinetta con i prodotti sequestrati dalle guardie di frontiera. Viene segnalato come grosso pericolo un seme rosso utilizzato per produrre collanine e maracas in alcuni posti tropicali che pare sia estremamente tossico per l'uomo



Procedendo verso il gate, una vetrata ci mostra l'area della dogana in arrivo, con un velivolo d'epoca appeso



Addirittura un ponticello su una fontana, che lusso! Peccato non essere entrati in Canada da qui, questo aeroporto è bellissimo!



Ed ecco qui il nostro 767 pronto attaccato al finger, ormai il sole inizia a tramontare



Come Preannunciato siamo nei posti centrali. Il comando delle luci non è sulla cappelliera (sarebbe troppo alto), ma è comandato direttamente dallo schermo dell'IFE. Accanto a noi siede una signora che continua ad urlare al suo bambino, posto due file più avanti. Ci spiega che è arrivata tardi all'accettazione e che non ha trovato due posti vicini. Chiede alle hostess e le dicono che purtroppo il volo è pieno, ma subito prima dell'imbarco un passeggero non si presenterà e verrà spostata accanto al figlioletto.

Volo quindi pieno quasi al 100%



Incomincia il servizio con l'aperitivo, passano sponsorizzando come cosa esotica il Campari. Immaginando l'assenza di martini rosso e/o di tempo e voglia da parte dell'AV desisto dall'idea di prendere uno sbagliato e chiedo un Campari, mi chiede se lo voglio "mit soda" e rispondo di sì... Milano si avvicina!



Aperitivo che verrà consumato, ma non verrà servita la cena per un bel po': dopo aver lasciato Terranova l'aereo incomincia a ballare un po'. Poi sempre più forte. Poi incomincia a diventare davvero fastidioso e il capitano ordina agli AAVV di rimanere seduti.

Dopo un po' ci spiega che a causa delle turbolenze dovremo cambiare rotta e che per questo motivo rischiamo di ritardare di una mezz'oretta. Inquietante il fatto che avesse il fiatone.

Effettivamente dopo poco l'aereo rincomincia a stabilizzarsi, siamo più o meno qui



Finalmente, ormai a tarda notte, viene servita la cena: per uno abituato a viaggiare non male



mia moglie ha benedetto l'idea di aver comprato pane e salame italiano ad Halifax, sapendo che in Germania la qualità del cibo è in media più bassa che da noi. In questo modo ho potuto fare il bis :)



Finita la cena inganno il tempo guardando l'airshow. Ora siamo in europa



Riesco a dormire un pochino, e mi risveglio che siamo sotto l'irlanda



Mentre fuori albeggia



Quando viene servita la colazione dei campioni... gnam!



Arrivati ci sentiamo ormai a casa ed ordiniamo un espresso. Costo: 2Euro, veramente imbevibile... Ok, mancano ancora varie ore per arrivare a casa!

Superiamo la stazione delle linee S ed arriviamo in quella dei treni a lunga percorrenza. Il nostro treno avrà tra l'altro code shared con Lufthansa!

 

borabora

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22 Maggio 2013
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1
bellissimo! complimentoni e ottimo viaggio di nozze, non le solite noiose maldive!
 

Aleblqaz

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4 Febbraio 2008
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5
Fantastico TR! Complimenti e grazie per aver condivisi queste località così poco conosciute che trasmettono una grande pace e tranquillità!
 

13900

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26 Aprile 2012
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9,262
Che chicche! Atlantic Airways, Air Greenland, Faer Oer, Groenlandia... tutti posti che desidererei tantissimo vedere, ma che costicchiano un po' troppo. Grazie per aver condiviso, e complimenti per il prossimo arrivo!
 
F

flyboy

Guest
Grazie per questo bellissimo TR! Domanda: non c'è proprio modo di organizzare tutte le escursioni in Groenlandia, prenotando solo gli hotel, in modo da contenere i costi?
 

kiassan

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22 Luglio 2011
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0
Solo io non vedo le foto da "Che formano anche un arco in cui il guidatore entra con la barca" in avanti ?
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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96
Che bel giro! Posti magnifici che spero di vedere presto.

Davvero complimenti, e in bocca al lupo per la nuova vita coniugale.
 

enryb

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22 Dicembre 2010
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Milano
Grazie a tutti, sono contento che sia piaciuto :)

Solo io non vedo le foto da "Che formano anche un arco in cui il guidatore entra con la barca" in avanti ?
Veramente? Io le vedo tutte, sono su un hosting mio, magari era solo un po' sovraccarico!

Grazie per questo bellissimo TR! Domanda: non c'è proprio modo di organizzare tutte le escursioni in Groenlandia, prenotando solo gli hotel, in modo da contenere i costi?
Dipende da dove: A Nuuk e Ilulissat sicuramente è fattibile in alcune città (a Nuuk siamo stati in un miniappartamento preso su airbnb, gli alberghi costavano troppo per il nostro budget, che non era neanche bassissimo), nei posti più piccoli non ci siamo riusciti! Prenotare navi + alloggi è stata l'unica. Però il turismo lì si sta espandendo, magari ora è già diverso..

Mi associo, è un mio sogno girare questi posti. Le Far Oer, poi, mi hanno lasciato di stucco. Complimenti!
Effettivamente sono bellissime! È solo difficile mangiare in giro, ma è pieno di supermercati fornitissimi (si trovavano anche pasta e sughi pronti italiani, per dire). E, soprattutto, bisogna partire dal presupposto che non sono luoghi da movida (alcuni miei amici ci sono stati e si sono annoiati a morte).

Che chicche! Atlantic Airways, Air Greenland, Faer Oer, Groenlandia... tutti posti che desidererei tantissimo vedere, ma che costicchiano un po' troppo. Grazie per aver condiviso, e complimenti per il prossimo arrivo!
Eh, diciamo che soprattutto la Groenlandia è cara! Se non avessimo destinato tutti i regali di nozze per questo viaggio non ce lo saremmo mai potuti permettere! L'islanda e le Far Oer volendo hanno prezzi più abbordabili: se ti accontenti di guesthouse con bagno in comune, ma generalmente condiviso con poche persone e pulitissimi, non si spende tanto. Persino mia moglie che all'inizio era titubante quando ha visto la guesthouse dove siamo stati alle Far Oer si è ricreduta.

bellissimo! complimentoni e ottimo viaggio di nozze, non le solite noiose maldive!
Ah, sì, a me i paesi nordici affascinano moltissimo!
 

Ca74

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
3 Maggio 2011
176
3
Cagliari
Complimenti per il viaggio, esattamente un anno fa ho fatto un "giro" che ha toccato Islanda, Far Oer e Groenlandia. Per una escursione di otto ore da Reykjavík a Kulusuk ho speso una cifra spropositata, ma ne è valsa davvero la pena. Ho trovato care anche le Far Oer, mentre concordo che l'Islanda ha prezzi più abbordabili e secondo me gode ancora (per poco) di un turismo di nicchia.
 

I-DAVE

Moderatore
6 Novembre 2005
10,832
945
a Taiwan, nel cuore e nella mente
Tanto per iniziare congratulazioni per il matrimonio e nascitura!

E secondo, bravo che avete volato SAS, almeno voi :)

Le destinazioni sono insolite e incredibilmente affascinanti. Le Fær Øer sono una delle mete dove, prima o poi, metterò piede; anche la Groenlandia, volendo, ma ha costi davvero proibitivi.

Complimenti per il viaggio, esattamente un anno fa ho fatto un "giro" che ha toccato Islanda, Far Oer e Groenlandia. Per una escursione di otto ore da Reykjavík a Kulusuk ho speso una cifra spropositata, ma ne è valsa davvero la pena. Ho trovato care anche le Far Oer, mentre concordo che l'Islanda ha prezzi più abbordabili e secondo me gode ancora (per poco) di un turismo di nicchia.
Ed il TR dove lo troviamo?
Prima e unica occasione in cui darò ragione a Gian!

DaV