TR - tra Asia e Oceania having.... FUN!


ex-dox74

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27 Novembre 2022
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Disclaimer - non essendo familiare con la redazione di TR, ho scattato quasi tutte le foto in modalità social (una volta si diceva portrait), chiedo venia.

Nel corso del lungo inverno parigino, preso da una delle mie letture compulsive di Wikipedia, mi sono imbattuto sulla pagina del secondo (o terzo, secondo altre fonti) Paese meno visitato del mondo, che però aveva, fortuna mia, una pista multipurpose che permetteva di raggiungerlo "comodamente" con un familiare ATR72. Mi ha preso subito quello strano prurito, ed ho cominciato a ragionare su come poter confezionare il viaggio come allettante agli occhi di mia moglie. Ho cominciato a giocare con le odiate OTA e sono riuscito ad avere la sua benedizione dopo averle promesso un weekend lungo ad Hong Kong con cena stellata... omettendo qualche altro dettaglio.

Arriva il 14 luglio, presa della Bastiglia, e iniziamo questo strano viaggio sotto una piovosa (ma va?) mattina estiva parigina.

Grazie alle già menzionate OTA e a Cesare Caldi, il driver primario per la scelta di compagnie ed itinerari è il prezzo, nel senso che anche per 20 euro in meno farei due voli in più. Doverosa premessa visto che siamo sulla RER B in direzione CDG per un volo per.... Helsinki!! Già, Finnair offriva un comodo CDG - HEL - ICN, e incurante del fatto che la Finlandia sia circondata dalla Russia, l'ho preso al volo.

Non ho nessuna foto dell'insignificante CDG - HEL, il catering di bordo consisteva in un bel bicchiere d'acqua o succo di mirtillo. Una poverata, ma niente da dire rispetto al volo successivo...

Appena atterrati ad Helsinki, ricevo un curioso messaggio della mia banca che mi informa di aver autorizzato un esborso di 3.400 eur per un acquisto online su South African Airline. Panico, devo bloccare la carta di credito su cui ho un plafond che mi avrebbe dovuto garantire un viaggio sereno..... ma non ho scelta, chiamo, blocco, e incrocio le dita sperando che i 3.400 eur non vengano contabilizzati, cosa che invece puntualmente accade.
Faccio due conti con mia moglie, faccio un paio di bonifici ed è il momento di imbarcarci sul nostro primo A359 diretto a Seoul.

Devo dire che da Finnair non mi aspettavo un servizio peggiore di quello di Ryanair, ma quasi ci sono riusciti. Il pitch ridicolo e il catering, su un volo di 11h, era questa roba qui:

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La scelta di Finnair ci costringe ad un viaggio ben più lungo del dovuto (Helsinki sta in un angolino, circondata com'è a est e a sud da Russia, Bielorussia e Ucraina). La prima parte del volo punta infatti a sudovest

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L'acquisto preventivo dell'uscita di emergenza mi salva la salute di ginocchia e schiena

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In qualche maniera passa la nottata e arriviamo a Seoul, sbrigate le pratiche e ritirati i bagagli, tocca decidere se prendere il treno express o ordinario (10 minuti e qualche migliaia di won di differenza), optiamo per l'express, abbiamo bisogno di un bagno confortevole.

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Seoul penso sia una meta ben conosciuta ai più, quindi mi limito a caricare poche foto OT (vista anche la pessima qualità delle stesse....)

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Gruppo vacanze Piemonte....
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Incontriamo un'amica coreana che vive a Parigi, in Korea per le vacanze, che ci offre un veloce pranzo leggero....
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Gangnam Style
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Capolavoro della compiantissima Zaha Hadid con torre Unicredit sullo sfondo
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I giorni a Seoul passano veloci, mettiamo le nostre cose bagnate di sudore e pioggia in valigia e ci prepariamo per la prossima tratta di avvicinamento, Seoul - Suva passando per Narita!

continua....
 

ex-dox74

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In aereporto al T1 c'è una certa monotonia nella destinazione dei voli.
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Il nostro è un Asiana, codesharato fra ben 5 compagnie, ed è previsto per le 16. Andiamo al gate e troviamo Lei ad attenderci:

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Un volo di poco piu di due ore sul 747!!

Gli interni dell'aereo solo molto old style, quelle belle poltrone imbottite di una volta, e il pitch è ottimo.

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Sono alto 1,92m...

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Intorno a noi i colori sono uniformi
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Che ala ragazzi!

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Quella che è una supposta compagnia low cost, per un volo di due ore ci offre inaspettatamente un pasto caldo, pure gustoso. Che bel posto l'Asia!

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La sborona ci mostra i suoi flaps

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Una volta a Narita dobbiamo cambiare terminal (dall'1 al 2) e per farlo occorre andare ad apposito gate dove c'è un autobus che passa ogni 20 minuti, le coincidenze strette ringraziano. La nostra non lo è, abbiamo 3 ore, ma è difficile tenere tranquilla la signora che dipinge già scenari di notti passate e Tokyo senza le sue creme.

Arriva il bus, ci porta al terminal corretto, i pochi ristoranti son già quasi tutti chiusi, addio sushi, riusciamo a prendere un paio di onighiri prima dell'imbarco (sono le 20 e la fame si fa sentire).

Al gate ad attenderci troviamo l'amato A330, (A332 per la precisione), il primo con la splendida livrea Fiji Airways. Dice, non ne hai di foto? No, era buio ed era impossibile farne coi riflessi, accontentiamoci della sua pagina su FR24 (rigorosamente sfocata)

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I fagian.. ehm, figiani ci offrono un mezzo ben tenuto, comodo, e soprattutto una coperta enorme e calda (riesce per la prima volta in economy a coprirmi sia spalle che piedi!!!). Ho faticato a contenere l'istinto di mia moglie di farne finire una nel suo zaino.

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Io viaggiavo in emergency, il nostro vicino tuttavia ci mostra un pitch non esagerato

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Cosa che io adoro, ci distribuiscono un menu cartaceo;

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L'IFE è di quelli dei tempi in cui Ryanair volava per la prima volta fuori dall'Irlanda, ma tanto trattandosi di volo notturno il piano è quello di dormire, aiutati da un sano Halcion gentilmente prescritto dal nostro medico frequent traveller.

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Ma da assumere rigorosamente dopo la cena (dignitosissima, altro che Finnair) annaffiata da tre bicchieri di ottimo Shiraz australiano (che nelle mie aspettative combinato col sonnifero farà miracoli)

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Miracoli che tuttavia non avvengono tanto che ben prima del servizio della colazione sono sveglio e in affamata attesa

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Ottima omelette al formaggio con wurstel di pollo! L'ideale prima di affrontare una giornata avendo saltato una notte di sonno e con sonnifero ancora in circolo.

Alle 9 circa, in perfetto orario, posiamo le nostre terga su territorio Oceanico (la prima volta, se escludiamo le Hawaii che però considero America). Il cielo ci illude, non lo vedremo azzurro per i prossimi 3 giorni....

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Continua, sperabilmente con foto di dimensioni maggiori...
 

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ex-dox74

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Arrivati alle Fiji l'idea è di prendere una macchina, fare un giro per Viti Levu, l'isola maggiore su cui si trova l'aeroporto internazionale di Nadi (principale accesso al Paese) e l'aeroporto di Nausori, vicino alla capitale Suva dalla parte opposta dell'isola.
L'idea è appunto quella, e in effetti prendiamo la nostra macchina e ci dirigiamo verso Sigatoka, centro di riferimento della zona sud-ovest, cittadina con mercato e poco altro

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Ma velocemente il tempo cambia, e inizia a piovere
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e pioverà, in maniera continuativa, per i due giorni seguenti. Alle Fiji luglio e agosto sono il culmine della stagione secca, ma tant'è. La temperatura si aggira tra i 18 e i 20 gradi, ci troviamo un bungalow non lontano da Sigatoka e ci rinchiudiamo a leggere e bestemmiare per due giorni.
Il terzo giorno succede sempre qualcosa, e nel nostro caso esce il sole. Avendo deciso di pernottare a Suva, la capitale, avendo il giorno dopo un volo la mattina presto dal locale aeroporto, ci dirigiamo verso la città, dove sotto un tiepido sole ci facciamo un giro


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Città sporca, caotica e sinanco pericolosa, che conserva tuttavia qualche vestigia coloniale. E' evidente la assoluta non integrazione tra figiani originari e indo-figiani, tra le due etnie corre pessimo sangue, e questa divisione netta è anche alla base dei numerosi colpi di stato che hanno flagellato il paese (gli indo-figiani, portati forzosamente dagli inglesi a fine '800 come forza lavoro, sono circa il 40% della popolazione e votano, mentre l'esercito è in mano ai figiani originari che mai apprezzano il risultato del voto).

La mattina successiva finalmente il grande momento, ce ne andiamo con la nostra macchina a noleggio all'aeroporto di Nausori dove ci aspetta il nostro ATR72 che ci porterà à Funafuti, capitale di Tuvalu!

continua...
 

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Ottimo inizio! Bello vedere il 744 ancora in volo, m'e' scesa la lacrimuccia... Non vedo l'ora di veder FUN.
 
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ex-dox74

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eccoci, svegli di buon'ora, pronti a lasciare la nostra vetturetta sperabilmente a qualcuno (nell'aeroporto di Nausori/Suva non ci sono autonoleggi, quindi un'anima buona dovrebbe farsi trovar li per ritirare la macchina). Ovviamente, come scopriremo nel corso della nostra permanenza nel Pacifico, non bisogna prendere in parola i locali, non troviamo nessuno. Spendo un'ira di dio di roaming per telefonare al cellulare che mi hanno lasciato, ma alle 6.30 non risponde nessuno. Decido di parcheggiare davanti al terminal, lasciare le chiavi nel parasole e scrivo un sms. Ad oggi non ho ottenuto ancora alcuna risposta, ma al nostro ritorno la macchina non c'era più.

Già in ansia, ci rechiamo al check-in (viaggiamo leggeri, le succitate creme della Signora...)

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Passati i controlli di sicurezza (con tanto di liquidi perchè in airside non ci sono rivendite d'acqua) siamo al gate. Uno ce n'è, quindi il numero non serve.

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Eccolo, arriva direttamente da NAN il nostro destriero che solcherà l'oceano e, se tutto va bene, ci lascerà sull'isolotto di Fongafale, nell'atollo di Funafuti, Tuvalu.

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Le due ore e mezza di volo per le mie ginocchia saranno sfidanti

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Non ho fotografato il catering, comunque si è trattato di un piccolo panino al formaggio con una bibita. Piuttosto che niente, è meglio piuttosto, dicevano i nonni in generale.

Dopo due ore di sballottamenti tra cumulonembi di ogni foggia e dimensione, scendiamo, vediamo l'atollo, vediamo le prime case sull'isolotto, mi preparo a fare il video dell'atterraggio (che è troppo pesante per essere caricato) ma....... riattacchiamo! Il comandante ci informa di cani sulla pista, rifacciamo il giro e al secondo tentativo tocchiamo terra, senza investire nessuno.

Arriviamo in fondo alla pista, facciamo l'inversione e mentre rulliamo verso l' "apron" salutiamo garruli come fossimo i Windsor i bambini e non più bambini in piedi lungo il bordo della pista che ci fanno ciao ciao con le manine.

Attraversiamo una strada chiusa con tre birilli e arriviamo in piazzola, dopodichè lasciamo l'aereo investiti da un caldo umido irrespirabile.

Nel padiglione visibile sulla destra, parte del pubblico venuto a vedere l'arrivo dell'aereo.

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Il fenomeno dell'arrivo dell'aereo si ripete due volte a settimana, e l'intera capitale trova quindi il tempo di venire a valutare l'atterraggio, accogliere i nuovi venuti, aiutare il personale (?) a pulire la pista e tenere i cani impegnati altrove.

La pista dell'aeroporto di Funafuti non è limitata da recinzioni di alcun tipo, anzi, come unico spazio aperto di grandi dimensioni e asfaltato, è utilizzato dalla comunità per giocare, mangiare, fare feste serali, e persino dormire visto che tira un filo d'aria.

Giusto per dare un minimo di contesto, Tuvalu è uno stato indipendente composto da 8 atolli corallini, tutti molto poco abitati se non del tutto disabitati con l'eccezione dell'atollo di Funafuti, che ha l'unica città, nonchè capitale (circa 5000 abitanti), sull'isolotto di Fongafale, lungo circa 9 km e largo da 20 a 150 m massimo. Sull'isolotto trova posto l'unico aeroporto della nazione, costruito dagli americani durante la WW2 per infastidire i giapponesi, oltre che l'unica banca e l'unica posta.
Sull'isola non esistono terminali POS, si paga solo cash (AUD) e l'unico posto per cambiare soldi è l'unica banca. Quindi o si arriva con AUD o con una buona scorta di altra moneta da cambiare.
Noi ci siamo arrivati il sabato verso le 12 convinti di poter prelevare in banca con la carta di credito.... rien à faire. La banca era chiusa per il weekend, e comunque nemmeno lei accetta carte di credito.
Abbiamo convinto la receptionist dell'unico hotel dell'isola (di proprietà dello stato) che avremmo pagato il lunedo alla riapertura della banca, non avendo grandi possibilità di lasciare l'isola correva pochi rischi.
La mancanza di denaro ci ha costretto a mangiare in albergo almeno fino al lunedi. La scelta dei pasti è stata per tutto il tempo tra costoletta di agnello alla griglia o sandwich con uova.
In effetti gli isolani non pescano - devo dire con sincerità che non mi era chiaro cosa facessero quelli che non lavoravano in banca o nell'hotel - quindi gli unici viveri disponibili nei negozi dell'isola sono prodotti confezionati (ramen istantanei alla grande) o carne surgelata. Verdure non ne abbiamo viste, abbiamo sempre mangiato french fries. Fortunatamente per la quota vitaminica l'isola dispone di banane e noci di cocco in quantità.
Dall'altra parte della pista c'erano alcuni allevamenti di maiali, ma pur avendo girato tutta la città non abbiamo trovato rivendite di carne fresca.
Il mare è stupendo ma poco accessibile, l'unica parte sabbiosa dell'isolotto è attualmente un cantiere, un'azienda australiana ha ottenuto un contratto per rialzare la costa, soggetta ad erosione e, nel tempo, a sommersione, costruendo una spiaggia di discrete dimensioni che possa suscitare interesse turistico.
Ci sono altre isole, sia nell'atollo di Funafuti che negli altri, con stupende spiagge coralline, ma quasi prive di strutture (e la nostra mancanza di cash ci ha impedito di fare un giro in barca).

Un po' di foto OT (la pista immancabile protagonista <3)

Ufficio postale

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Palazzo Chigi
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Vabbè, osservate la pista piuttosto che il soggetto

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Quasi tutte le case avevano le tombe degli avi nel loro "giardino"

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Il mare all'altezza del cantiere di cui sopra

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Apron, terminal, dietro c'è il parlamento (il palazzo più alto del paese), e sulla destra la banca (siamo in pieno centro!!)

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Una bella partitella in runway?

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Ecco, questo è il mare dalla parte opposta del cantiere. Nonostante il divieto di accesso, abbiamo imitato i locali ed è stato uno speldido bagno nel latte!

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Sull'isolotto c'è una strada che percorre da capo a capo (che amavo chiamare via Roma) e le traverse a servire le case nei punti più larghi dell'isola, costruite a misura di motorino (il mezzo di trasporto della quasi totalità dei Funafutiani)

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Secondo quanto mi han detto dei ragazzini, è un relitto della WW2, ma non ci metterei la mano sul fuoco

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Gran torneo di pist volley

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Via Roma all'imbrunire (notare le luci del PAPI coperte da scatole legno biancorosse che verranno prontamente rimosse al momento dell'uso)

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Altro torneo in corso

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Continua con il viaggio di ritorno (e soprattutto l'arrivo dell'aereo che ci è venuto a prendere!)
 

londonfog

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Interessante, invidia per il B747-400, belle le foto di Tuvalu. E" nella mia lista, troppo lunga per riuscire a spuntarla tutta. Fiji al di fuori dei resort non era un gran che negli anni 80. Mi sembra di capire che nel 2023 la situazione non sia molto migliore.

A proposito, Asiana non e' esattamente una low cost.
 
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Bellissimo. Adoro quel senso di 'villaggio' che si sente in posti piccoli e isolati come quello che avete visitato.
 

ex-dox74

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Tra lo studio delle relazioni sociali all'interno della numerosissima comunità canina autoctona ed un saluto e due chiacchiere con praticamente tutti i tuvaliani incontrati, il momento della ripartenza arriva presto, molto più presto di quanto pensavamo (la domanda che mi poneva sovente la Signora era: che facciamo tre giorni a Funafuti?!).

Saldo finalmente l'hotel, con grandi sorrisi di sollievo da parte della receptionist, che ci offre pure un passaggio all'aeroporto su un vecchissimo furgone scolorito. Decliniamo cortesemente (si tratta di quasi 100 metri di percorso...) e ci rechiamo al terminal. Abituati a vederlo chiuso e deserto, è strano trovarlo aperto!

Entriamo, una signora ci chiede di aprire le valigie non essendo muniti di raggi x, le apriamo, le guarda 2 secondi senza toccare nulla, e ce le fa richiudere. Sempre lei si sposta ad un tavolo a fianco, prende da un foglio gli adesivi coi ns posti e li incolla sulla carta di imbarco che ci consegna.

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Infine compila sempre a mano l'etichetta bagagli, che vengono consegnati ad un ragazzo che li mette sotto il sole sul piazzale. Essendoci solo 4 sedie landside, ed essendo ancora chiuso il passaggio airside, ci invita ad andare a fare una passeggiata per una mezz'oretta. Restiamo li, in piedi, almeno siamo all'ombra e sotto un ventilatore (camminare per Funafuti vestiti da viaggio sarebbe una tortura).

Dopo una mezz'oretta, arriva un signore a piedi scalzi, si mette uno scalcagnato gilet arancione, prende un mazzo di chiavi, apre la porta che porta airside, e ci invita ad entrare. Ci controlla con un metal detector portatile, ci timbra il passaporto, e ci troviamo in una stanza con una trentina di sedie e un piccolo negozio che vende souvenir e bibite (niente acqua).

Da li posso osservare la preparazione dell'aeroporto per l'arrivo del nostro ATR72. Un trenino bagagli viene utilizzato per pulire la pista dai rifiuti accumulati nei tre giorni di partite e di feste

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Un signore in borghese prende dei birilli e li mette in modo da chiudere sia via Roma che la strada che attraversa la pista verso le gabbie dei maiali, suona la sirena che annuncia l'arrivo dell'aereo, cominciamo a sentire rumore di frullino quando....

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loro, i padroni dell'aeroporto, decidono che quell'atterraggio non va fatto. Vediamo l'ombra dell'aereo allontanarsi per una riattaccata piuttosto lunga (il tentativo successivo avviene dopo 15 minuti). Nel frattempo le signore e i bambini che erano appostati nel padiglione a fianco all'apron per vedere l'atterraggio si buttano sulla pista per scacciare i cani, ma l'impresa sembra difficile.

Fattosta che al secondo tentativo l'aereo atterra, un paio di cani sono scappati dalla pista nel momento dell'atterraggio, non avendo visto sangue sul carrello credo sia andato bene anche stavolta.

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L'aereo e il servizio sono stati i medesimi dell'andata, sono però riuscito a fotografare l'estremita sud dell'isola di Fongafale con il supposto relitto della WW2.

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Atterriamo a Nausori/Suva dopo due ore e mezza circa di volo movimentato, e alle Fiji ritroviamo lo stesso tempo da novembre a Parigi che avevamo lasciato.

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In attesa dei bagagli, atterra un aereo della Republique Française

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A me queste facce non hanno detto nulla, chiedero ai colleghi in ufficio

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L'idea era di passare qualche giorno sul classico resort su isoletta corallina, alla maldiviana...

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Ma dopo tre giorni di pioggia e freddo abbiamo mollato, ho anticipato il volo successivo pagando quando andava pagato, e abbiamo lasciato quella merd... ehm, meraviglia delle Fiji.

continua
 

londonfog

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L'adesivo col numero di posto, il cartellino dei bagagli scritto a mano. Mi hai fatto ritornare alla mente quando viaggiavo da bambino fine anni cinquanta e primi anni sessanta!
La descrizione della partenza da Tuvalu mi ha fatto venir voglia di andare a vedere di persona!
 
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L'attracco della barca che dall'isoletta scelta ci porta sull'isola madre (Viti Levu) è nei pressi dell'aeroporto di Nausori, quindi visto che un volo SUV/NAN (ricordo che NAN è l'aeroporto principale del paese) ci costava meno di un taxi (sono 250 km), decidiamo per l'aereo.

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Lui va a Nadi, ma non è il nostro, imbarca solo 6 persone.
Poi arriva la concorrenza

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e finalmente arriva il gioiello di Pomigliano, spetterà a lui l'onore di accomodare le nostre terga!

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Dopo 25 minuti di volo (di cui circa 3 di crociera) atterriamo a NAN. abbiamo davanti 8 ore di attesa prima del volo successivo, e l'idea di passarle nella sala imbarchi tra centinaia di australiani urlanti pieni di bambini ci atterrisce, quindi acquistiamo l'ingresso alla lounge Fiji - 45 euro spesi benissimo!! Mangiato e bevuto come dei maialini, doccia e relax, e il momento dell'imbarco arriva presto.

Appena arrivati all'aeroporto vediamo 3 di questi mostri in movimento

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L'onore di averci a bordo spetta a lui (dovrebbe essere un 332 se non ricordo male), che in 10 ore o poco meno ci porterà in quel di Singapore

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Come sempre in emergency, ci prepariamo a passare la nottata (stavolta niente sonnifero, lo champagne della lounge dovrebbe bastare...)

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Guardo il menu ma non sono particolarmente interessato, sempre causa lounge, quindi probabilmente perdo i sensi, perchè mi risveglio grazie al comandante che urla felice che stiamo scendendo. Provo a chiedere la colazione ma è troppo tardi.....

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Atterriamo che non sono ancora le 5 del mattino, lo stupendo SIN è molto tranquillo e la maggior parte dei negozi sono chiusi, troviamo qualcosa da mangiare in questa sala surreale

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Con calma ci spostiamo dal T1 al T4, ci riaddormentiamo al gate anche se si gelava, e arriva il momento dell'imbarco sul terzo volo di questo spostamento, SIN - HKG (se ricordate questa destinazione è quella che mi ha fatto avere green light a tutto il viaggio da parte della Signora).

Voliamo sempre con Fiji, ma il materiale è di Cathay.

Dalle finestre la vista è monocolore, cambiano solo le dimensioni che contano

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Un pushback ci porta il nostro mezzo che ha fatto la nanna a SIN, un altro 350

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Pitch per me appena sufficiente, ma aereo nuovo ed elegante

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Dopo tre ore di volo arriviamo a HK, prendiamo il trenino, sudiamo come i muri di un dammuso ed arriviamo in alberto. Vi lascio qualche foto OT, ma anche questa è una meta stravista su questi canali

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Prendiamo la funivia per andare a vedere un buddha gigante (non ricordo i nomi) che dona ottime viste dell'apt

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continua...
 

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6 Novembre 2005
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Bellissimo TR, molto particolare!

La signora che hai fotografato mentre scendeva dal Falcon è Catherine Colonna, ministra degli Esteri francese, mentre il signore al suo fianco, in giacca e cravatta e badge rosso, è François-Xavier Léger, ambasciatore francese a Fiji e numerose altre isole vicine.
 

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Bellissimo TR, molto particolare!

La signora che hai fotografato mentre scendeva dal Falcon è Catherine Colonna, ministra degli Esteri francese, mentre il signore al suo fianco, in giacca e cravatta e badge rosso, è François-Xavier Léger, ambasciatore francese a Fiji e numerose altre isole vicine.
Grazie! E grazie per l'info, imbarazzante che io viva in Francia e guardi il tg di TF1 tutte le sere :)


Bellissimo TR, incredibile l'aeroporto di Funafuti!
:love:
Grazie! Si, davvero, perfino la Signora ne era incuriosita!

L'adesivo col numero di posto, il cartellino dei bagagli scritto a mano. Mi hai fatto ritornare alla mente quando viaggiavo da bambino fine anni cinquanta e primi anni sessanta!
La descrizione della partenza da Tuvalu mi ha fatto venir voglia di andare a vedere di persona!
Vacci, prima che arrivino i computer anche laggiù!! :)

Povere Fiji! 8200 le ha adorate e continua a menarmela che vorrebbe tornarci.
De gustibus! Magari ci è andata in tempi il cui il clima rispettava ancora le regole.... ma devo dire che, pioggia e freddo a parte, non sono comunque obiettivo, non è il tipo di destinazioni per cui attraverserei il pianeta.