Un Drone ... Per il trasporto passeggeri.


UM78

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UAV - Unmanned Aerial Vehicle, e l'acronimo che rappresenta quella tecnologia che muove tutti i velivoli che noi colloquialmente chiamiamo Droni.

Sviluppata per un uso prettamente militare, ultimamente ha "sconfinato" nel mondo dell'Aviazione Civile.
Sarà questo il futuro? A me non ispira molta fiducia al momento l'idea di non avere a bordo un umano..

Vi posto il link Dell'' articolo a riguardo:

http://edition.cnn.com/2013/09/04/travel/ground-control-pilotless-planes/index.html


Ps.
Anche la CNN ad indicare come BA 146 nella didascalia della foto e nel corpo dell' articolo un aereo sbagliato non fa eccezione rispetto ai suoi colleghi giornalisti italioti.
 
A

aless

Guest
UAV - Unmanned Aerial Vehicle, e l'acronimo che rappresenta quella tecnologia che muove tutti i velivoli che noi colloquialmente chiamiamo Droni.

Sviluppata per un uso prettamente militare, ultimamente ha "sconfinato" nel mondo dell'Aviazione Civile.
Sarà questo il futuro? A me non ispira molta fiducia al momento l'idea di non avere a bordo un umano..

Vi posto il link Dell'' articolo a riguardo:

http://edition.cnn.com/2013/09/04/travel/ground-control-pilotless-planes/index.html


Ps.
Anche la CNN ad indicare come BA 146 nella didascalia della foto e nel corpo dell' articolo un aereo sbagliato non fa eccezione rispetto ai suoi colleghi giornalisti italioti.
Indirettamente ho visto tanti progetti di automobili a "guida automatica", e intendo indirettamente perchè ne ho visto i limiti dal punto di vista infrastrutturale. Adeguare cioè le infrastrutture viarie è cosa non da poco. Forse infattibile se non nel lunghissimo periodo.

Il trasporto aereo potrebbe giocare proprio su questo fattore, cioè sul fatto di non avere infrastrutture "viarie" da aggiornare tecnologicamente. Il fatto che nel settore militare i droni esistano, credo ne sia una conferma.

Non mi sorprenderebbe affatto, insomma, se i miei nipoti finissero per volare così.
 

lucamac

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6 Luglio 2013
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Milano
Indirettamente ho visto tanti progetti di automobili a "guida automatica", e intendo indirettamente perchè ne ho visto i limiti dal punto di vista infrastrutturale. Adeguare cioè le infrastrutture viarie è cosa non da poco. Forse infattibile se non nel lunghissimo periodo.
Cosa intendi per "lunghissimo periodo"?

Inviato dal mio ST26i usando Tapatalk 4
 

Marco Rimini

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Rimini
Già ora ci sono treni o autobus a corsia preferenziale che sono automatici.
Anche nell'aviazione civile si potrebbe pensare alla stessa cosa con il contributo di una sola figura umana come supervisione o emergenza.
 
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aless

Guest
Cosa intendi per "lunghissimo periodo"?

Inviato dal mio ST26i usando Tapatalk 4
Stanti così il livello tecnologico e i modelli comportamentali nella mobilità privata, non ti dico "mai" solo perchè credo fermamente nel progresso tecnologico.

Per "lunghissimo periodo" intendo che tu, qualsiasi sia la tua età, non ne farai mai uso per i tuoi spostamenti privati, soprattutto in ambito urbano.
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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UAV - Unmanned Aerial Vehicle, e l'acronimo che rappresenta quella tecnologia che muove tutti i velivoli che noi colloquialmente chiamiamo Droni.

Sviluppata per un uso prettamente militare, ultimamente ha "sconfinato" nel mondo dell'Aviazione Civile.
Sarà questo il futuro? A me non ispira molta fiducia al momento l'idea di non avere a bordo un umano..
Vedendo l'evoluzione recente del mondo dei droni, anch'io mi sono chiesto se arriverà il giorno nel quale anche gli aerei pax saranno pilotati in remoto.
Non conosco il grado di affidabilità della trasmissione aereo-terra, che nel caso di un liner dovrebbe essere assoluta, ultra-ridondante e virtualmente non intercettabile/modificabile da eventuali malintenzionati.
Già quest'ultimo è un limite non da poco: se gli hacker riescono a violare siti teoricamente inviolabili, fatico a credere che non esisterebbe un rischio analogo nel link drone-terra.
Ammesso e non concesso che si riescano a risolvere in modo soddisfacente questi limiti congeniti, probabilmente il pilotaggio in remoto avrebbe anche dei vantaggi: a parte quello economico dovuto alla maggior semplicità costruttiva e alla riduzione dei pesi, credo che il vantaggio maggiore sarebbe paradossalmente in una situazione di emergenza: sicuramente i piloti che si trovassero a gestire un'emergenza da terra, avrebbero un grado di lucidità e freddezza superiore a quelli di eventuali piloti a bordo. I primi avrebbero la certezza della loro incolumità, certezza che i secondi non potrebbero avere e che in modo più o meno forte occuperebbe una parte dei loro pensieri limitando l'efficacia delle loro azioni. Questo al netto delle caratteristiche personali e dell'addestramento, fattori ovviamente fondamentali.
Ma probabilmente a frenare l'idea del drone liner, sarà la paura dei pax di essere lasciati "soli" nel cielo in balia di una macchina, senza nessuna interfaccia umana (i piloti) che possa intervenire in caso di problemi.
 
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aless

Guest
[...]credo che il vantaggio maggiore sarebbe paradossalmente in una situazione di emergenza: sicuramente i piloti che si trovassero a gestire un'emergenza da terra, avrebbero un grado di lucidità e freddezza superiore a quelli di eventuali piloti a bordo. I primi avrebbero la certezza della loro incolumità, certezza che i secondi non potrebbero avere e che in modo più o meno forte occuperebbe una parte dei loro pensieri limitando l'efficacia delle loro azioni. Questo al netto delle caratteristiche personali e dell'addestramento, fattori ovviamente fondamentali.
Intervento molto interessante.

Mi interessa in particolare questo passaggio: la certezza della non incolumità dà "lucidità" o "astrazione"?

Spesso di ricorda, per alimentare la fiducia nei piloti, come siano loro stessi i primi a stare su un aereo, e dunque come abbiano un legittimo interesse a che tutto vada bene.
Siamo sicuri quindi che il fatto che la "vita in gioco" non sia la loro sia un fattore positivo e non negativo?

Mi sono espresso con termini da denuncia, lo so. Qualcuno più addentro il tema dello Human Factor può correggermi volentieri.
 

belumosi

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Intervento molto interessante.

Mi interessa in particolare questo passaggio: la certezza della non incolumità dà "lucidità" o "astrazione"?

Spesso di ricorda, per alimentare la fiducia nei piloti, come siano loro stessi i primi a stare su un aereo, e dunque come abbiano un legittimo interesse a che tutto vada bene.
Siamo sicuri quindi che il fatto che la "vita in gioco" non sia la loro sia un fattore positivo e non negativo?

Mi sono espresso con termini da denuncia, lo so. Qualcuno più addentro il tema dello Human Factor può correggermi volentieri.
Anche il tuo punto di vista è interessante. Immagino che se si arrivasse davvero al drone-liner, i piloti "terrestri" sarebbero soggetti a tutta una serie di controlli costanti sul loro operato, a partire dalle registrazioni di tutto ciò che fanno. Esattamente come i piloti "volanti". Ciò dovrebbe non dico escludere, ma fortemente limitare l'insorgere di lassismi pericolosi. Anzi, probabilmente è vero l'opposto: gli attuali piloti hanno la tranquillità che almeno durante il periodo di volo, non possono subire interferenze esterne, mentre il pilota terrestre potrebbe essere esonerato in tempo reale in caso di inadempienze così gravi da mettere a rischio la sicurezza del volo.
Inoltre ci sarebbe un ulteriore fattore positivo: la centralizzazione dei punti di pilotaggio in pochi luoghi, dove i piloti terrestri potrebbero avere un'assistenza sul posto in tempo reale dai vari esperti dei settori che compongono l'aviation: immagino che se allo scattare dell'emergenza, potesse essere attivata in pochissimi minuti una unità di crisi con piloti, tenici della compagnia e della casa produttrice del velivolo, si potrebbe avere una "visione" della situazione complessiva molto più completa di quella alla portata degli attuali piloti.
Evidentemente anche un simile lavoro di squadra andrebbe organizzato per evitare sovrapposizioni, cosa che richiederebbe un certo impegno, ma secondo me non è difficilissima da mettere in pratica.
Tornando al lato psicologico e premesso che non sono un esperto di human factor, come semplice esperienza di vita mia e delle persone che ho attorno, l'essere in condizione di stanchezza, tensione, paura, senso di solitudine nelle decisioni fondamentali, sono tutti stati che tendono a far decadere le capacità cerebrali, detto molto alla buona.
Credo che anche a terra un pilota sentirebbe forte la responsabilità della vita di centinaia di persone racchiusa nei suoi gesti, ma almeno si sgraverebbe di quella parte di paura dettata dall'istinto di autoconservazione che tutti noi abbiamo. E questo sarebbe un vantaggio non da poco.
 

belumosi

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Prendendo spunto dall' ottimo post di belumosi e volando con la fantasia, si potrebbe ipotizzare in un futuro un doppio controllo dell'aereo in remoto proprio per gestire eventuali emergenze od altro.
Grazie Umberto.:) In effetti ci potrebbero essere tante soluzioni possibili, magari anche ibride, come il pilotaggio standard dell'aereo, magari con un solo pilota, abbinato ad un possibile pilotaggio in remoto per casi di emergenza.
A quel punto il pilota terrestre oltre ad essere "tranquillo" (passami il termine) ed avere tutti i dati e l'assistenza di cui al post sopra, potrebbe avere informazioni sensoriali importanti anche dal pilota a bordo: rumori, vibrazioni o altro. Probabilmente si perderebbero i vantaggi economici del drone puro, ma la sicurezza secondo me ne verrebbe rafforzata. E i pax saprebbero che c'è anche un uomo (o una donna) al posto 0A.
 

enrico

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30 Gennaio 2008
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Rapallo, Liguria.
Invito l'utente er polemica a non innescare flames (anche se mi rendo conto che si tratta di un ossimoro :)). Grazie. Enrico per moderazione
 

SkyNomad

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Ma il pilota da terra saprebbe di rischiare una condanna per strage colposa di caduta dell'aereo, e anche in caso di assoluzione di subire comunque una lunga indagine, quindi tanto tranquillo non sarebbe comunque. Io personalmente sono rimasto più freddo in condizioni di pericolo di vita (es. quando col mare grosso un'ondata mi ha travolto, trascinato al largo e fatto rotolare, al punto che non capivo più dove fosse il basso e dove l'alto) che quando mi sono trovato sotto pressione da parte di altre persone. Abbiamo casi in cui la pressione esterna ha causato imprudenze che sono costate la vita anche ai piloti (il caso dell'aereo presidenziale polacco, forse anche sollecitazioni a recuperare il ritardo todo modo per i piloti dello Sapnair). Il tutto senza contare che ad andare fuori uso potrebbero essere anche i sistemi di trasmissione. Personalmente non mi fiderei.
 

mareg

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SFO
Indirettamente ho visto tanti progetti di automobili a "guida automatica", e intendo indirettamente perchè ne ho visto i limiti dal punto di vista infrastrutturale. Adeguare cioè le infrastrutture viarie è cosa non da poco. Forse infattibile se non nel lunghissimo periodo.

Il trasporto aereo potrebbe giocare proprio su questo fattore, cioè sul fatto di non avere infrastrutture "viarie" da aggiornare tecnologicamente. Il fatto che nel settore militare i droni esistano, credo ne sia una conferma.

Non mi sorprenderebbe affatto, insomma, se i miei nipoti finissero per volare così.
Mi e' capitato diverse volte di vedere in giro questa per le strade della penisola (non quella italiana ;-) http://abcnews.go.com/International/auto-revolution-promising-future-driving-cars/story?id=18378323 Forse devi rivedere la tua previsione....
 

indaco1

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Io un mezzo con piu' di 150 persone a bordo senza equipaggio non ce lo vedo, a meno che sia un metro' automatico i cui viaggi durano pochi minuti. Notate bene, non ho detto pilota, ho detto equipaggio.

Pero' e' possibile che il giorno in cui la guida automatica per il 100% del volo taxing incluso sia statisticamente piu' sicuro della guida manuale non sia lontano.

Un essere umano ha riflessi e capacita' di calcolo e di valutazione contemporanea di parametri limitate. In molti campi l'uomo non puo' piu' battere la macchina. E comunque da remoto posso avere a disposizione, in caso di vera necessita', un uomo molto piu' skillato e specializzato sulla particolare situazione di volo. Che so, se devo atterrare a FNC e' bene che lo faccia uno che lo fa spesso, in carico all'aeroporto e non alla compagnia aerea che magari ci atterra una volta alla settimana. Come i piloti che guidano le navi in porto, che sono specializzati e salgono a bordo solo per l'ultimo tratto.

Pero' mandare a spasso 150 persone (o piu') su un mezzo da milioni di euro senza neanche qualcuno che gli dia un occhio e gli venda qualche merendina non ha neanche senso economico. Il costo dell'equipaggio non e' certo la maggior voce di spesa, nel trasporto aereo, e anzi puo' essere occasione di introiti oltre a rendere piu' confortevole e amichevole il viaggio.

Inzomma, forse faranno liner senza piloti, ma ci saranno comunque le hostess. :)

Inoltre dovrebbe esserci qualcuno che ha la responsabilita' del mezzo e di chi ci sta dentro formalmente, un comandante insomma. Che poi se ha qualche cognizione di come far volare il coso, male non fa. Magari con poca autonomia decisionale, fino a che c'e' collegamento con quelli a terra che decidono molte delle cose che oggi stabilisce un comandante.

Poi e' ovvio che le compagnie tenderanno a sfruttare la cosa per economizzare, risparmiando stipendi e per avere piu' spazio per i pax paganti a bordo. Pero' secondo me viene in seconda battuta e potrebbe non essere cosi' stravolgente, non ribalta completamente la struttura dei costi.

Il primo motivo invece potrebbe essere proprio la sicurezza e magari anche un controllo di volo con distanziamenti e standard che un essere umano non e' piu' in grado di seguire.
 
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aless

Guest
Mi e' capitato diverse volte di vedere in giro questa per le strade della penisola (non quella italiana ;-) http://abcnews.go.com/International/auto-revolution-promising-future-driving-cars/story?id=18378323 Forse devi rivedere la tua previsione....
10-15 secondo me, e comunque la fattibilita' e' gia' dimostrata senza bisogno di alcun adeguamento infrastrutturale, questo intendevo.
Ma in autostrada so' boni tutti! :D

A parte gli scherzi, la sfida non è su quel tipo di percorsi, che non sarebbero per nulla dissimili alle decine di altri sistemi di trasporto a guida automatica.
Per intenderci, una macchina che si piazza sulla I-5 per andare da Palo Alto a San Diego non ha bisogno di nulla. Già oggi, tra cruiser e cambio automatico, l'unica attività del guidatore e quella di muovere lo sterzo per evitare le altre macchine e fare le curve. Un computer lo potrebbe fare benissimo.
Insomma la differenza con le già esistenti metropolitane automatiche, che corrono su percorsi dedicati e con fermate prestabilite, è ben poca.
Per rimanere IT, questo è anche il motivo per cui nel trasporto aereo una cosa del genere non costituisce probabilmente un orizzonte così lontano.

Oppure esiste già la guida automatica che assiste il parcheggio.
Peccato che devi comunque premere tu i pedali non perchè ce ne sia tecnicamente bisogno, ma perchè quale pazzo farebbe prendere alla casa automobilistica la responsabilità assicurativa se sbatti le altre macchine o metti sotto un gatto?
(anche questo aspetto non penso sia del tutto off topic in questa discussione)

La vera sfida, quella che con le premesse che ho fatto prima non risolvi in 10-15 anni, è invece sulla mobilità urbana privata. Che comprende la più alta percentuale del traffico veicolare mondiale.
Un giorno ci arriveremo, ma senza fretta.

Ti giro un ottimo sito "divulgativo".
http://www.big.dk/#projects-audi
 

UM78

Utente Registrato
10-15 secondo me, e comunque la fattibilita' e' gia' dimostrata senza bisogno di alcun adeguamento infrastrutturale, questo intendevo.
10-15 anni sono pochi, in campo Automotive poi sono nulla.
Ti assicuro che non è nemmeno lontanamente in programma al momento un inizio di R&D su questo tipo di prodotti anche se esistono dei prototipi operativi

http://youtu.be/unS_WdnyDQY

C'è poi il problema legale e legislativo. Scoglio non da poco.
Peggio di tutti poi, al momento non c'è l'interesse del consumatore.