Volare, il governo proroga l’asta. Ma Alitalia non ci sta


malpensante

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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
La memoria non è corta, ma riconoscerai che sarebbe stato ridicolo non far partecipare all' asta Alitalia, nonché dannoso per i creditori di Volare.

La procedura adottata ieri è indegna di un Paese civile e infatti l' Italia, in aviazione, non è un Paese civile.
 

Pelush

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8 Novembre 2005
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Citazione:Messaggio inserito da concorde

no no
il governo non ha deciso nulla e il governo non ha "ordinato" nulla... marco ricordati la caccia al cinghiale...
facciamome solo un discorso di priorità:

1. ricavare più soldi possibili dalla cessione di Volare per cancelalre i debiti

2. mantenere in vita gli slot e mantenere il livello occupazionale

3. fare qualcosa anche per Alitalia

a mio parere la scelta di AZ di achhiapparsi VA è al limite della follia, se VA vale solo per gli slot su LIN il prezzso è eccessivo.
teniamo anche presente che comprando VA ci si porta a casa un buco stratosferico, un sacco di personale che da un po non fa quasi più nulla, e solo 5 aerei in leasing .....

acquisire slot su LIN è un bel rischio, vedremo quando nel 2008 (abbastanza vicino) si aprirà la Milano Bologna quale calo avrà il trasporto aereo, vedremo quando ci sarà la Brebemi e Linate sarà quasi irraggiungibile strozazato da una masnada di magutti che vengono giù dalla bassa BG, vedremo quanti slot sarannoa ncora disponibili a breve dopo che LIN verrà, inutile negarlo, ridimensionato per bene per salvare la signora AZ.

2 anni sono un po pochi per fare fruttare gli investimenti che passano sopra un espensione su LIN!!!!!! poi si rischia di perdere tutto!!!
 

airblue

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Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

La memoria non è corta, ma riconoscerai che sarebbe stato ridicolo non far partecipare all' asta Alitalia, nonché dannoso per i creditori di Volare.

La procedura adottata ieri è indegna di un Paese civile e infatti l' Italia, in aviazione, non è un Paese civile.
Quel che volevo dire è che la procedura non è indegna da ieri, ma fin dal suo inizio.

Cmq indipendentemente da chi vincerà, il vero vincitore sono certi creditori di Volare che se non ci fosse stato un intervento di salvataggio non avrebbero preso nulla ed invece ora qualche bricciola se la beccano.

I perdenti sono i vettori Italiani AZ ed AP in primis, che si potevano prendere alcuni slots Volare gratis e ora si devono sobbarcare alti costi...
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Una nota a parte: Volare è arrivata a fare quel cumulo di debiti perché non pagava, ma SEA e SAVE chiudevano gli occhi a la facevano atterrare, immagino per compiacere qualche politico.
Interbanca, di proprietà di Banca Antonveneta, il "gioiello" per cui sono caduti Fazio, Fiorani, Gnutti e Consorte, ha fatto in modo che il bubbone crescesse in misura spropositata e prestato e prestato e trovato nuovi soci da spennare, con l' appoggio di quasi tutto il mondo politico.

Volare è un capitolo minore del saccheggio del Paese da parte di una "banda larga" di finanzieri, imprenditori e politici senza scrupoli.

E' chiaro che l' "italianità" di Banca Antonveneta che si voleva difendere è la possibiltà di usare i soldi dei risparmiatori per finanziare le "bande del buco" come quella di Soddu. Ad ogni modo gli Olandesi di ABN Amro fanno un affare peggiore di quello che farà chi rilancerà per comprare Volare.
 

caffettiera

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7 Novembre 2005
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risuono la stessa musichetta... nulla è stato deciso... nulla... anzi in cdm han detto che si chiuda velocemente e secondo classifica... chi ha vinto ha vinto chi ha perso ha perso...
 

jtstream

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Da "Il Riformista" del 30.12

«Quello di AlitaJia è il bacio della morte». Tra il drammatico e il poetico, Dario Ballotta - segretario regionale lombardo della Fit Cisl - non ha voglia di usare giri di parole per commentare la probabilissima acquisizione da parte di Alitalia di Volare, la linea low cost nazionale precipitata nel novembre del 2004 in uno stato di insolvenza (oltre 320 milioni di euro di buco) e costretta a bloccare la propria attività. Per non fallire, ha beneficiato di un intervento governativo in stile Parmalat che il consiglio dei ministri ha formalizzato con la nomina del commissario straordinario, Carlo Rinaldini. In queste ore, il futuro della compagnia di Gallarate si sta decidendo all'asta tra quattro concorrenti: la ex compagna di bandiera, appunto, Eurofly-Meridiana, Radici e AirOne, ma indiscrezioni autorevoli danno la compagnia di bandiera assolutamente a un passo dalla vittoria. «Serve un piano industriale, non un'acquisizione che droghi il mercato», tuona ancora Ballotta, secondo il quale «il futuro dei 700 dipendenti di Volare in cassa integrazione è quello di passare da una Cig all'altra, ovvero ritrovarsi cassaintegrati con Alitalia e per l'azienda mettere mano senza diritti su ricchi slot all'aeroporto di Linate. Non mi sembra un grande miglioramento, tanto è vero che a mio avviso - se l'operazione andrà in porto - lo Stato dovrebbe togliere la Cig ad Alitalia, visto che non solo un malato non può curarne un altro ma soprattutto che un falso malato non merita cure».
In effetti il paradosso rappresentato da un'azienda attaccata al respiratore delle casse statali che si lancia in un'operazione di acquisizione appare macrascopico. Il fatto, poi, che lo faccia ponendo sul piatto denaro - circa 38 milioni di euro - invece che un piano industriale serio rende tutto ancora più stridente. «Alitalia va esclusa da questa gara - prosegue Dario Ballotta e sia il governo che il commissario straordinario devono decidere, con chiarezza e celerità, cosa serve davvero
all'azienda: ovvero un progetto serio che garantisca i livelli occupazionali e che offra prospettive di sviluppo realistiche nel medio-lungo termine. Per questo ripeto che Alitalia va esclusa, non è accettabile presentarsi gettando soldi sul tavolo, come se si trattasse di un'azienda sana che fa politiche di mercato. Alitalia è sostanzialmente pubblica, visto che lo scendere sotto il 50% del ministero dell'Economia si è concretizzato con un 49,9% di pacchetto azionario ancora in mano a via XX Settembre cui va sommato il 20% di quota dei dipendenti sul mercato resta solo un 30% di flottante terribilmente frastagliato. Chi è quindi l'azionista di maggioranza, riferimento e di fatto di controllo di Alitalia? Bisogna essere chiari, con i soldi pubblici destinati al risanamento non si fanno operazione di acquisizione, non è corretto verso i contribuenti né verso il mercato», Già, il mercato. Una brutta bestia con cui Alitalia, se l'asta la vedrà vincente, si troverà costretta a fare i conti. E, interpellate sul caso, da Londra fonti del Treasury fanno già sapere che non resteranno silenti su questo ennesimo «caso di alterazione della concorrenza all'interno di un paese europeo». Se infatti il ministro delle Finanze britannico Gordon Brown ha più volte tuonato in sede Ecofin contro la totale assenza di principi di liberismo economico all'interno del mercato comune europeo, ora dalle parole di potrebbe passare ai fatti con il supporto di qualche cifra non proprio confortante. Nel 2002 l'ammontare degli aiuti governativi ad aziende in crisi è stato nell'Ue di 49 miliardi di euro, con la Gran Bretagna fanalino di coda a quota 3,9 miliardi. Ben diverse le percentuali in altri paesi come la Francia, la Germania e soprattutto l'Italia, messa all'indice dal documento inglese preparato da Alan Wood proprio per i 1,4 miliardi di euro spesi per l'Alitalia negli anni Novanta ma soprattutto per il fatto che «questo ancora non basti e gli aiuti ancora continuino». Eccome se continuano. Aiutare un gigante moribondo per acquisire slot a poco prezzo e drogare ancora di più la concorrenza? Non si fa, tanto più che per tamponare la propria crisi British Airways ha licenziato dalla sera alla mattina 11mila dei suoi 22mila dipendenti. Giancarlo Cimoli è avvisato.
 

airblue

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Io non condivido mai neppure una parola di Ballotta, ma però c'è un fondo di verità in questo suo discorso.

AZ si deve risollevare da sola con un cambiamento interno. L'acquisizione di VA non porterà nessun vantaggio di lungo termine, se non nessuna prospettiva per i dipendenti che resteranno a carico nostro per altri mesi...
 

kernel

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16 Novembre 2005
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Il commissario straordinario di Volare ha dato comunicazione alle 5 compagnie che hanno presentato le offerte nella gara per l'acquisto della compagnia che per ora non è stata formalizzata alcuna richiesta di rilancio.
Nella comunicazione inviata lo scorso 29 dicembre agli offerenti, infatti, si rende noto che le offerte pervenute sono quelle di Alitalia, Meridiana con Eurofly, AirOne, Miro Radici e WindJet e che, in base a quanto previsto da un articolo del bando di gara, il ministero delle Attività produttive ha autorizzato la proroga del termine di aggiudicazione della gara, dal 31 dicembre 2005 al 15 gennaio 2006.
Nella comunicazione non vi è nessun riferimento alla richiesta di presentazione di nuove offerte di rilancio, un’indiscrezioni che era stata diffusa proprio in occasione dell'annuncio della proroga dei termini di aggiudicazione della gara.


cosa vuol dire?
 

airblue

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6 Novembre 2005
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Citazione:Messaggio inserito da kernel

cosa vuol dire?
Vuol dire che AZ ha offerto di più, ma a certi politici non si fidano di AZ, altri hanno altri interessi da seguire e quindi stanno trattando per cercare una soluzione.

Non dimentichiamoci che entro giugno 2006 ci saranno le elezioni politiche e qualcuno giustamente teme che la soluzione AZ potrebbe far saltar fuori delle sorprese in campagna elettorale del tipo "quei 700 lavoratori VA non mi servono, dammi la cassa integrazione per loro e pure i miei in esubero" o li caccio per strada e faccio volare la patata bollente....