Consolati con il fatto che nelle fotocamere compatte ormai siamo a cicli di vita di un anno, con il modello successivo che ormai rischia di essere la fotocopia del precedente, con l'aggiunta di una qualche supercazzola. L'ultima moda è stata il pulsante dedicato per la funzione video, adesso l'integrazione della funzione HDR.
Quel che ho apprezzato di Nikon è di avere scelto la strada di cicli di vita delle reflex non esasperati e di essersi preoccupata più della qualità dell'immagine (che poi è la ragione per la quale compriamo una reflex) che non del numero di pixel o di funzioni gadget.
Tornando in tema, secondo me la gamma futura verterà su tre modelli DX, base, intermedio e avanzato, un modello semiprofessionale a formato pieno e un modello professionale declinato in due varianti, quella con grande risoluzione per i fotografi di paesaggio, ritratto e studio, e quella a minore risoluzione ma a raffica più veloce per i fotoreporter e i fotografi di sport. Non so se la D300s avrà un'erede, per me la D7000 è l'erede della D90. Dipende da quanta utenza professionale è disposta a comprare una macchina in formato DX.
Per quanto riguarda i prezzi, è imperativo tenere basso quello del modello entry level, perchè nel mondo reflex i divorzi da un marchio costano cari, soprattutto dopo che ci si è costruiti un corredo. Se si riesce a vendere una D3100 a qualcuno oggi, è probabile che fra qualche anno voglia fare un upgrade e passi all'equivalente di allora di una D7000 o compri l'equivalente della sua D3100 che nel frattempo avrà maggiore risoluzione e più funzioni. Una macchina entry level deve costare intorno a 400 Euro con l'obiettivo del kit. Poi il gradino successivo deve stare sotto i 1000 Euro, sempre con un obiettivo in kit, ma di qualità migliore, e quello dopo ancora sotto i 1500, perchè queste sono le soglie "psicologiche" di spesa.