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billypaul

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Alitalia in rosso, Rocco Sabelli verso le dimissioni


Lunedì, 27 Giugno 2011

Secondo Affari & Finanza di Repubblica, l'amministratore delegato di Alitalia Rocco Sabelli sarebbe in uscita dalla compagnia a causa di «insanabili dissidi con alcuni azionisti». Inoltre, Delta Airlines potrebbe stringere accordi di partnership con Air France ed entrare in una super compagnia a quattro con Klm e Alitalia, nella veste di sparring partner. Il giornale spiega che Sabelli potrebbe lasciare Alitalia perché il pareggio operativo, previsto a metà anno, comincia a vacillare. Inoltre, Alitalia perde ancora un milione di euro al giorno, come ai tempi di Cimoli, nonostante la fusione con AirOne e il dimezzamento dei dipendenti. Si ipotizza allora una super-holding tra Alitalia, Air France e Klm, da mettere in piedi entro il 2011 per mezzo di una fusione con offerta di scambio. L'ipotesi alternativa parla di una mega fusione tra i marchi più potenti dell'alleanza SkyTeam con Delta e Air France al vertice. Al momento bisogna attendere qualche mese per vedere se l'accordo che vincola gli azionisti a non vendere la propria quota prima di gennaio 2013 reggerà alla prova dei conti.


MF
Che perda 1 mio di € al giorno è una caxxata colossale. E poi Sabelli che ha dissidi con gli azionisti? Che c'entra Sabelli con gli azionisti? I problemi semmai li dovrebbe avere Colaninno.
 

kenyaprince

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Che perda 1 mio di € al giorno è una caxxata colossale. E poi Sabelli che ha dissidi con gli azionisti? Che c'entra Sabelli con gli azionisti? I problemi semmai li dovrebbe avere Colaninno.
Infatti 1 milione al giorno mi sembra che non sia veritiero. Di Sabelli non so, ma lo scenario che vede il futuro all'interno di una holding (che sia AF-KLM o con Delta non so) mi sembra l'unica via plausibile ad oggi, a meno di una completo controllo di Az da parte di AF-KL)
 

malpensante

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http://www.repubblica.it/supplementi/af/2011/06/27/copertina/001tipiko.html

ultimo aggiornamento 27 Giugno 2011

ColaninnoSabelli, volata finale le doppia pista Air FranceDelta


LUCIO CILLIS


Quando si parla di Alitalia, della compagnia di bandiera delle origini e di quella di oggi, privata e in mano alla cordata di imprenditori guardati a vista dal colosso Air France, occorre analizzare con cura i "dietro le quinte" che puntualmente fissano momenti di vita del vettore romano.
Nulla deve essere dato per scontato visto che i cambi di marcia, a volte le inversioni a "U", hanno impresso traiettorie impreviste all’azienda. Molte informazioni si scontrano con il buon senso, altre semplicemente non vanno d’accordo con i report confidenziali sfornati a breve distanza di tempo.
Prima di cercare di dipanare questa matassa, cerchiamo di mettere ordine alle notizie che circolano in questi ultimi giorni nel quartier generale del Leonardo da Vinci a Fiumicino.
Secondo queste indiscrezioni, Alitalia sta per ammainare il tricolore italiano e l’amministratore delegato Rocco Sabelli sarebbe pronto a dimettersi a causa di "insanabili dissidi con alcuni azionisti".
In questo scenario i "piccoli soci", perennemente insoddisfatti dagli scarsi risultati ottenuti, sarebbero pronti alla pugna per impedire al nemico francese di prendere in mano la cloche pagando quattro soldi. Sullo sfondo spunta pure la bandiera a stelle strisce, pronta a sventolare (a sorpresa) sopra Fiumicino. Delta Airlines (partner di Alitalia in Sky Team) potrebbe stringere accordi di partnership con i cugini di Air France ed entrare trionfalmente in una supercompagnia a quattro con Klm e soprattutto Alitalia, nella veste di sparring partner. Ora cerchiamo di mettere assieme le poche certezze emerse fino ad oggi, soprattutto sulla compagine azionaria e sul futuro della compagnia.
Prima certezza: Alitalia perde ancora un milione al giorno, come ai tempi di Cimoli, nonostante la fusione con Airone e il dimezzamento dei dipendenti.
Altra certezza: a metà maggio la Fingen dei fratelli Corrado e Marcello Fratini, ha ceduto il proprio 1,33% in Cai (valutato 15 milioni di euro, esattamente la cifra sborsata nel 2009), a "Ottobre 2008", società satellite del colosso bancario IntesaSanpaolo, motore dell’operazione Fenice che ha messo in fila gli azionisti e trovato il denaro per la cordata guidata dall’attuale presidente di Alitalia Roberto Colaninno. Altri, che fino a ieri hanno minacciato di vendere la propria quota restano in sella e non mollano. Forse perché nessuno è disposto a farsi carico di una fetta di un’Alitalia esposta — molto più di altri — alle ire del caropetrolio, agli tsunami e terremoti in Giappone, alle nubi dei vulcani in eruzione.
Nonostante queste premesse, il vertice dell’azienda punta ancora tutto sul 2011, l’anno della riscossa e del pareggio operativo. Sabelli l’ha promesso più volte, e ribadito ai suoi collaboratori più fidati nelle ultime ore. Pochi però scommettono sul miracolo e molti (anche alcuni soci) cominciano a guardare alle possibili vie d’uscita, come l’ingresso di navigati manager esperti del settore, pronti a tamponare le falle dal 2012.
È dunque finita l’avventura di Sabelli? Voci sempre più insistenti e bene informate, lo danno sul punto di girare i tacchi e mollare Alitalia al suo destino prima di arrivare all’approvazione del bilancio 2011. L’ad in queste ore nega tutto, resta in trincea per coprire fino all’ultimo istante le carte. Sono indiscrezioni, dicono ai piani alti di Fiumicino, «totalmente inventate. Perché un manager combattivo come lui dovrebbe lasciare il lavoro a pochi mesi dalla sua conclusione? Perché, presentare le dimissioni prima del possibile pareggio, rinunciando, tra l’altro, a lauti compensi legati al raggiungimento degli obiettivi?».
La risposta probabilmente è semplice: Sabelli potrebbe lasciare proprio perché il pareggio operativo, visto dalla boa di metà anno, comincia a vacillare, è un target che corre forte e si allontana. E forse Sabelli sente che quel traguardo non è più a portata di mano anche alla luce del risultato incassato col primo trimestre: quasi un milione di rosso ogni 24 ore (con perdita operativa a meno 85 milioni di euro e quella netta a meno 89 in 90 giorni).
Va comunque dato atto all’ad di aver strappato dalle sabbie mobili una compagnia che viaggiava con una regolarità dei voli inquietante e una puntualità sotto i tacchi (60%). Oggi questi dati sono vicini a quota 100 per cento. Anche alcune nuove rotte — Rio e Pechino — vanno a gonfie vele, e così i collegamenti col Giappone. Vanno male, invece, altre tratte che saranno sospese per l’inverno. Su tutte la tanto sbandierata Los Angeles che non affascina gli uomini d’affari e i loro biglietti da business class su cui si giocano gli utili di una compagnia aerea.
E qui entra in gioco il rapporto con Air France. L’amministratore delegato PierreHenri Gourgeon, nonostante tutto, pubblicamente si dice soddisfatto della performance di Az. Altri, però, sottolineano come Gourgeon e soci puntino a scardinare le difese italiane per giungere ad un acquisto finanziariamente accettabile e al ribasso. E la soddisfazione di oggi, potrebbe tramutarsi in delusione profonda (con relativo abbassamento del prezzo di acquisto), nel caso di un mancato raggiungimento del target di pareggio.
Dal tavolo di Sabelli, tra l’altro, è sparito pure il dossier su Meridiana. La possibile fusione con il vettore dell’Aga Kahn oggi è considerata come un caso «chiuso». Meridiana probabilmente diventerà una società partecipata dalla Regione Sardegna senza escludere però un interessamento di Lufthansa, appena scottata dal fallimento dell’operazione "Lufthansa Italia".
C’è poi in sospeso la questione di come sopravvivere in un futuro non lontano fatto di aggregazioni. Alitalia da sola non può far fronte agli imprevisti, alle sfide, all’evoluzione del mercato. Ecco allora che spuntano delle ipotesi. Anzi molto di più visto che le trattative sono in una fase avanzata.
Al primo posto c’è la superholding con tre compagnie satelliti (Alitalia, Air France, Klm) da mettere in piedi entro il 2011 per mezzo di una fusione con offerta di scambio. Gli azionisti italiani entrerebbero col 15, massimo 20% nel nuovo gruppo con passaporto francese e quotazione a Parigi. L’ipotesi alternativa punta ad una Sky Teamholding, una mega fusione tra i marchi più noti e potenti all’interno dell’alleanza (con Delta e Air France al vertice). Per sapere quale sarà la via maestra non resta che attendere qualche mese, per vedere se il lockup, l’accordo che vincola gli azionisti a non vendere la propria quota prima del gennaio del 2013, reggerà alla prova dei conti. Solo allora sapremo se i francesi entreranno da trionfatori nella cabina di pilotaggio di Alitalia. E se vorranno dei copiloti italiani.
 

malpensante

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A Linate, nell' attesa dei bagagli del volo da CAG, sono stato avvicinato da un giovane con casacca verdina e scritta "Customer Satisfaction Alitalia", che mi ha chiesto se accettavo di essere intervistato successivamente al telefono.

Lodevole iniziativa, che però fa a pugni con la precedente totale incapacità del call center CFA Plus nel dare info ai passeggeri.
Stamattina mi hanno detto che il mio volo sarebbe partito con 5 minuti di ritardo, quando li avevo avvertiti che l' aereo ieri non era arrivato da Milano, caussa chiusura dell' aeroporto di Elmas. Possibile che non prevedessero quello che è stato un ritardo di quasi due ore? Lufthansa manda un SMS preciso anche solo per un cambio di gate e Alitalia ha ancora molta strada da fare.
 

FlyIce

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Che perda 1 mio di € al giorno è una caxxata colossale. E poi Sabelli che ha dissidi con gli azionisti? Che c'entra Sabelli con gli azionisti? I problemi semmai li dovrebbe avere Colaninno.
Beh, nel primo trimestre la perdita netta è stata di 89 milioni in 90 giorni.
Mi sembra che con buona approssimazione, l'affermazione sia corretta.
 

kenyaprince

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Beh, nel primo trimestre la perdita netta è stata di 89 milioni in 90 giorni.
Mi sembra che con buona approssimazione, l'affermazione sia corretta.
si ma i calcoli si fanno in un intero anno e prendere il semestre meno trafficato dell'anno senza specificarlo al lettore mi sembra poco professionale.
 

malpensante

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Non sarà 1 milione al giorno calcolato su base annua, ma è altrettanto difficile pensare al pareggio di bilancio, ormai un' utopia.
Alitalia perde meno soldi di prima, ma non sta in piedi da sola ed è difficile pensare che possa mai arrivare al pareggio senza ulteriori radicali scossoni.
 

kenyaprince

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Non sarà 1 milione al giorno calcolato su base annua, ma è altrettanto difficile pensare al pareggio di bilancio.
Alitalia è perde meno soldi di prima, ma non sta in piedi da sola ed è difficile pensare che possa arrivare al pareggio senza altri radicali scossoni.
non so se possa arrivare al pareggio , dico solo che dire che perde 1 milione al giorno senza contestualizzare è quantomeno fuorviante
 

Seaking

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Beh, nel primo trimestre la perdita netta è stata di 89 milioni in 90 giorni.
Mi sembra che con buona approssimazione, l'affermazione sia corretta.
Per essere corretta, l'affermazione doveva anche dire che il primo trimestre è quello peggiore, quello dove si accumulano le perdite dell'anno.

Comunque il tema della super holding è tutt'altro che un'invenzione giornalistica.
 

kenyaprince

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Per essere corretta, l'affermazione doveva anche dire che il primo trimestre è quello peggiore, quello dove si accumulano le perdite dell'anno.

Comunque il tema della super holding è tutt'altro che un'invenzione giornalistica.
Come immaginavo e come avevo scritto anche qualche post fa. Immagino tu non possa dire altro...
 

FlyIce

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si ma i calcoli si fanno in un intero anno e prendere il semestre meno trafficato dell'anno senza specificarlo al lettore mi sembra poco professionale.
E' molto poco professionale anche parlare di pax prenotati, ma quasi tutta la comunicazione AZ riporta quelle info.

Comunque la realtà è questa, è bene conviverci piuttosto che nascondere la testa sotto la sabbia o fare inutili sofismi.
 

andreapinti

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Beh, nel primo trimestre la perdita netta è stata di 89 milioni in 90 giorni.
Mi sembra che con buona approssimazione, l'affermazione sia corretta.
Non considerare la stagionalità può forse passare da barbatrucco accettabile per la classe giornalistica italiana;

*Messaggio editato dall'amministrazione*
 
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kenyaprince

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E' molto poco professionale anche parlare di pax prenotati, ma quasi tutta la comunicazione AZ riporta quelle info.

Comunque la realtà è questa, è bene conviverci piuttosto che nascondere la testa sotto la sabbia o fare inutili sofismi.
io non parlavo dei pax prenotati. Parlavo delle perdite. Seguendo il tuo ragionamento a fine anno dovrebbero dunque essere circa -365 milioni quando sappiamo bene che non sarà così (anche se non dovessero raggiungere il pareggio le cifre non sarebbero quelle))
 

Seaking

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E' molto poco professionale anche parlare di pax prenotati, ma quasi tutta la comunicazione AZ riporta quelle info.
I pax prenotati comunicati sono comunque un dato oggettivo e non vedo perché non possa essere comunicato alla stampa, soprattutto se sono in aumento rispetto all'anno precedente.

A consuntivo, come sempre, verranno comunicati anche i pax trasportati (tra l'altro il dato viene comunicato dallo stesso AD ogni mese).

Dov'è la poca professionalità?
 

malpensante

Bannato
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Per essere corretta, l'affermazione doveva anche dire che il primo trimestre è quello peggiore, quello dove si accumulano le perdite dell'anno.
Che cosa pretendi da Cillis?


Comunque il tema della super holding è tutt'altro che un'invenzione giornalistica.
Si scontra con l' indisponibilità USA a cambiare le regole di proprietà dei loro vettori. Pochi ricordano che gli Open Skies EU-US sono stati firmati con la riserva scritta europea di poterli revocare se non si fosse arrivati prima o poi ad un accordo anche sulla proprietà. Nonostante l' interesse anche USA a non far naufragare gli Open Skies esistenti, non ho letto da nessuna parte che si potrebbe arrivare a questa fase 2, senza la quale la superholding è impossibile.
 
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