Ho il presentimento che la legge italiana, come per altre cose, tenda decisamente a fottere e a mettere il naso anche quando uno riesce legalmente ad eludere questo sistema meschino della marca da bollo
Non esiste alcun metodo "legale" per eludere una legge: è una contraddizione in termini, quello che affermi. Al più è la legge stessa che prevede l'eccezione alla regola generale sotto certe condizioni. Il presupposto del bollo,
rectius della tassa di concessione governativa, è l'utilizzo del passaporto per espatriare in un paese non appartenente alla Comunità Europea. Eviti il bollo se espatri verso paesi, ancorché non comunitari, che accettino la carta di identità quale documento valido per l'ingresso (Svizzera, Norvegia, etc) utilizzando la carta di identità.
La "chiusa" delle leggi è "spetta a chiunque osservarla e farla osservare". Cittadino italiano, sei a Francoforte ed espatri dalla Comunità: la legge italiana cui sei soggetto perché sei cittadino Italiano ti dice che devi utilizzare un documento valido per l'espatrio e se questo è il passaporto deve essere corrisposta la tassa di concessione governativa. L'amministrazione italiana se rileva DOCUMENTALMENTE che hai infranto le disposizioni vigenti applica le sanzioni previste per la violazione commessa. Se poi ti rechi in un paese in cui non timbrano il passaporto -è la prova documentale sei stato in quel paese, prima del biglietto aereo- allora l'infrazione sarà ben difficilmente sanzionabile, ma sussisterà comunque. Ed il potere di accertare una infrazione ancorché commessa all'estero eccome se c'è. Siamo all'estero, ti tiro un cazzotto e la polizia locale non fa nulla: mi denunci alla polizia italiana, e vedi se la passo liscia.
L'amministrazione dello stato (polizia, finanza, ministero dell'Interno che rilascia il passaporto) mette becco quando può, cioè quando controlla che la legge è rispettata. Scenetta vista lo scorso settembre a Peretola, rientrando da Parigi: tizio con valige taggate JFK-CDG-FLR, il finanziere gli fa "da dove viene?" risposta "Parigi" finanziare "la valigia ha le etichette da New York, mi fa vedere biglietto e passaporto?" risposta "no io vengo da Parigi, ho la carta di identità". Inevitabile il "mi segua in ufficio".
Da come la metti non è la legge che fotte te, sei te che vuoi fottere la legge. Poi io posso decidere se voglio cercare di fottere la legge, ma devo sapere quali sono le conseguenze che potrebbe comportarmi. Se ritengo che la legge sia ingiusta mi faccio sanzionare e ricorro sostenendo che la legge è sbagliata dicendo il come e perché sarebbe sbagliata: se argomento bene posso arrivare fino alla corte costituzionale per avere ragione.
Scusate lo sfogo, ma a non conoscere questi principi basilari del diritto si rischia di finire su strade molto pericolose.