[TR] Eravamo quattro amici nel Corno d'Africa!


flapane

Utente Registrato
6 Giugno 2011
2,787
288
DUS/NAP
Re: R: [TR] Eravamo quattro amici nel Corno d'Africa!

Non ero in Sud Sudan con gli altri quando il sardo dell'ONU ha chiesto loro da cosa stessero scappando. Io in Somalia stavo effettivamente scappando: non dalla giustizia, non da mia moglie, bensì dal mondo ingordo e autocompiaciuto che è New York. Per vivere sani ed equilibrati a New York bisogna ricordare cosa c'è oltre la Grande Mela: qua è una gara al rialzo, al consumo sfrenato, al privilegio rivendicato come diritto; si guarda sempre a chi ha di più con l'ambizione di raggiungerlo - professionalmente tutto questo è un beneficio e dà grandi soddisfazioni, ma fuori dalla sfera professionale è un clima che stanca e stressa. Piccole fughe veloci aiutano a mantenere l'equilibrio mentale e quel senso delle proporzioni che New York fa di tutto per far perdere: trattare, interloquire, conoscere gente diversa è rinfrescante. Quando sono rientrato a New York, ripresomi dall'adrenalina e dalla stanchezza del viaggio, il mio ritmo cardiaco era 10 battiti più basso di quando sono partito: la libertà si misura anche così.
Bel post.
Io la libertà la interpreto come fare un viaggio in Siberiana, passando per il ramo che scende verso Pechino e la Mongolia, cosa che spero prima o poi accadrà, senza rischiare di attraversare Paesi troppo "instabili", ma immagino che ognuno valuti la soglia di pericolo in maniera diversa. D'altra parte, c'è anche chi rischia la vita per andare a scalare le vette himalayane, per il gusto di farlo.
 

kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
10,291
1,827
NYC
Re: R: [TR] Eravamo quattro amici nel Corno d'Africa!

D'accordo, ma l'Africa é molto grande e ci sono altre zone meno pericolose. Magari basterebbe dire che é stato un bel rischio ma é andata bene e sicuramente sarà così solamente un ricordo da conservare per moltissimo tempo.

Senza polemiche, ben inteso, il trip reporto é stupendo e vi ringrazio per la vostra testimonianza.
Ti consiglio di documentarti sul Somaliland. Il rischio è oggettivo - essendo in un paese sprovvisto di un perimetro proprio nella mappa del mondo, senza servizi consolari, senza circuiti di carte di credito, con strutture sanitarie primitive, ecc. - ma è ampiamente inferiore a quello che si corre in molti altri paesi africani, asiatici, americani: secondo l'unica guida pubblicata sul Somaliland (edizioni Bradt), Hargeisa è una delle città più sicure d'Africa e nella quale la microcriminalità è del tutto assente. Per contrapposizione, vi sono stati bensì casi di sequestri di operatori umanitari (per ottenere i riscatti pagati dalle assicurazioni appositamente stipulate dalle organizzazioni umanitarie): tutti avvenuti in città secondarie - in un caso addirittura un tedesco è stato liberato perché gli abitanti del villaggio nel quale era stato nascosto (da criminali venuti dalla Somalia meridionale) si sono ribellati e hanno allertato la polizia.

Tu dici che ci sono altre zone in Africa meno pericolose - è vero: ma gli africani non sono tutti uguali - come non lo sono gli europei, gli asiatici e gli americani - e a me interessava vedere i somali e gli etiopi, non i marocchini e i rodesiani.
 

explo

Moderatore
Utente Registrato
29 Maggio 2009
5,158
80
Scorzè (ve)
Re: R: [TR] Eravamo quattro amici nel Corno d'Africa!

Cari amici vedemo se riesco a scrivere du parole tutte insieme

Tanti di voi mi conoscon ben. Ne gho visto e bevuo tanto. Anzi de pi. Si arriva ad un punto che il mondo o la tua citta ti sta stretta. Cosi cerchi l'adrenalina da naltra parte. Ieri una mi gha ditto che potevo far banxhi xhumbing per sentir adrenalina xe la stessa cosa. Ma mi mi piaxe incontrar gente, parlar con yuri, bere una birra o un te e far vedar la foto della mia famiglia

Mi sento al mi settimo cielo cosi. Poi quando hai fatto tutto il resto ti mancano qui posti dove el battito xe alto e in questo viaggio xe sta cosi.

Che xe che puoi fare sti viaggi e chi non. Tutto qui. Semo differnti e cazzo se semo anca pazzi ma per questo che semo bei... apparte Falkux


Smetto che gho perso el filo. Fe voi altri
Amico mio, appena posso ( e spero a breve) verrei con te in capo al mondo ( anche con Falk e Dan, i xe bravi tosi)
Ogni tuo nuovo TR è una sorpresa!!!!

Bel post.
Io la libertà la interpreto come fare un viaggio in Siberiana, passando per il ramo che scende verso Pechino e la Mongolia, cosa che spero prima o poi accadrà, senza rischiare di attraversare Paesi troppo "instabili", ma immagino che ognuno valuti la soglia di pericolo in maniera diversa. D'altra parte, c'è anche chi rischia la vita per andare a scalare le vette himalayane, per il gusto di farlo.
@senza rischiare di attraversare Paesi troppo "instabili
Sicuramente non sono paesi turistici, però al giorno d'oggi siamo troppo condizionati da quello che ci fa vedre la televisione.
 

AZ1774

Bannato
5 Novembre 2005
17,784
0
.
Io comunque posso dire di aver avuto il privilegio di viaggiare con questi due, Seiko e Bulova. Sebbene in posti non altrettanto, diciamo, fuori mano.
 

TPS-MIL

Utente Registrato
8 Giugno 2007
1,112
30
E' bello il dibattito che questo TR ha suscitato. Io, vacanziere della domenica e pantofolaro sfegatato, posso solo ammirare voi "quattro cavalieri" che avete avuto un grande coraggio, e avete ben calcolato i vostri rischi.
 

kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
10,291
1,827
NYC
Fantastico ma siete pazzi :D, compagnie in black list, Somaliland e guardie armate non fanno per me.
Guardia sì, armata fino a un certo punto: ho preso in mano la sua mitraglietta e pesava un etto e mezzo - ci saranno stati tre proiettili dentro (costano i proiettili!). :)
 
A

aless

Guest
Non ero in Sud Sudan con gli altri quando il sardo dell'ONU ha chiesto loro da cosa stessero scappando. Io in Somalia stavo effettivamente scappando: non dalla giustizia, non da mia moglie, bensì dal mondo ingordo e autocompiaciuto che è New York. Per vivere sani ed equilibrati a New York bisogna ricordare cosa c'è oltre la Grande Mela: qua è una gara al rialzo, al consumo sfrenato, al privilegio rivendicato come diritto; si guarda sempre a chi ha di più con l'ambizione di raggiungerlo - professionalmente tutto questo è un beneficio e dà grandi soddisfazioni, ma fuori dalla sfera professionale è un clima che stanca e stressa. Piccole fughe veloci aiutano a mantenere l'equilibrio mentale e quel senso delle proporzioni che New York fa di tutto per far perdere: trattare, interloquire, conoscere gente diversa è rinfrescante. Quando sono rientrato a New York, ripresomi dall'adrenalina e dalla stanchezza del viaggio, il mio ritmo cardiaco era 10 battiti più basso di quando sono partito: la libertà si misura anche così.
Ognuno nel viaggio ci trova quel che vuole, e questo modo di pensare è quello che più si avvicina al mio.

Al di là della pazzia e dell'ironia, vi stimo molto.
E concordo sulla questione paura. L'unica cosa che avrei temuto sono gli aerei black list.