Re: Chiesto il fallimento per Aeradria
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Aeradria ieri in tribunale con un Piano frutto del lavoro degli ultimi giorni. Chiesta la sospensione della procedura fallimentare: la parola ora ai giudici
RIMINI Si gioca su due fronti la partita di Aeradria che, ieri mattina, si è presentata davanti al giudice del tribunale fallimentare per presentare il concordato e contestualmente chiedere una sospensione della procedura fallimentare che vede coinvolta la società di gestione del “Fellini”.
Il nuovo piano di salvataggio, come già anticipato, prevede per i creditori più grossi di trasformare i loro crediti in quote azionarie ed entrare nella società dell’aeroporto. Con questa proposta, stando alle stime del presidente di Aeradria Massimo Masini, verrebbe sottratta dal passivo una somma che si aggira tra i 15 e i 20 milioni di euro mentre ai creditori più piccoli verrebbero saldati circa il 30% dei debiti.
Nel nuovo concordato, inoltre, è stato prospettato l’ingresso di capitali freschi, 6 milioni, attraverso un aumento di capitale che vedrebbe in prima fila Carim e altri soggetti privati che si sarebbero già impegnati a versare i nuovi fondi.
Con il trasferimento di debiti in cambio di azioni e con l’ingresso di nuovi soci, il controllo dello scalo passerebbe dal pubblico al privato anche se, al momento, viene mantenuto il massimo riserbo sui nomi di chi si è impegnato a versare i nuovi capitali.
“Con il deposito del nuovo concordato, fatto in maniera piena e con tutte le cifre richieste dal tribunale – spiega l’avvocato di Aeradria, Federico Dettori – il primo effetto è quello di sospendere la procedura fallimentare in attesa che il giudice decida sulla sua ammissibilità. Questa domanda di concordato è il frutto di un’intesa tra Aeradria e i creditori oltre che di una delibera, fatta dal consiglio di amministrazione, che prevede una iniezione di soldi freschi. L’arrivo di nuovi capitali, inoltre, rende più semplice delineare un piano industriale di salvataggio a lungo termine. Si tratta di una nuova prospettiva che vede i vecchi soci e i nuovi, che hanno promesso 6 milioni di euro, aprire una fase di rilancio per l’aeroporto. Nei prossimi giorni, quando il tribunale concederà la sospensione della procedura fallimentare, sia Aeradria che i creditori che hanno accettato di trasformare i crediti in azioni lavoreranno per cercare adesioni di ulteriori soci privati. I 6 milioni di capitali freschi per i quali abbiamo già degli impegni scritti, quindi, potrebbero anche aumentare”.
“Nell’arco di pochi giorni – ha sottolineato il presidente di Aeradria Massimo Masini – i creditori più importati, Carim in testa, hanno accettato di trasformare i loro crediti in azioni e, questo, ci ha permesso di stralciare dal bilancio passivi per almeno 20 milioni di euro. È stata poi la Carim stessa a lavorare per reperire, da altri soggetti privati, parte dei 6 milioni di capitali freschi che serviranno alla elaborazione del piano industriale di salvataggio. Sono certo che, comunque, quei 6 milioni potrebbero aumentare grazie all’arrivo di altri soci. Quando il concordato sarà operativo, ci sarà una modifica degli assetti societari di Aeradria con il controllo dell’aeroporto che passerà in mani private”.