Comiso operativo: dalla winter voli Ryanair per Ciampino, Charleroi e Stansted


Dr Gio

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mi sento di andare oltre, e dico: come e' possibile che nel nostro paese venga messo un cog...ne tale a dirigere una struttura aeroportuale, ed il tale si lasci andare a simili dichiarazioni? Ma questa gente ha davvero zero cultura nel settore in cui pretende di lavorare? stanno giocando con i soldi pubblici e dichiarano stronz...ate tipo che se un 737 ci atterra una volta (portando clandestini per conto dello stato) si tratta di struttura di interesse nazionale? ma lo sa il signore in questione che non c'e' nessuna utilita' di questo aeroporto che porta udite udite 22 turisti da/per Malta e poco altro, il tutto a spese dei siciliani, ovvero degli italiani, visto che la Sicilia e' in passivo perenne e non ha nessuna seria intenzione di rientrare dal suo debito?

Certe cose bisogna dirle, bisogna alzare la nostra voce, non si puo' dire che va tutto bene solo perche' cosi si danno 50 posti di lavoro in un nuovo scalo. Ognuno di questi posti di lavoro ci costa un MARE di soldi, con cui si sarebbero potuti creare molti piu' posti di lavoro, servizi di base, curare malati, etc. se solo si fossero utilizzati in modo serio.

siamo una repubblica delle banane, e nulla facciamo per cercare di riavvicinarci un poco al resto dell'Europa. Che vergogna.
 
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flyboy

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Scalo di Comiso: lo Stato ci atterra, ma non paga uomini radar

L’ex base militare di Comiso è anche una risorsa per la Protezione civile essendoci migliaia di alloggi, il teatro, le cucine, è un’opportunità grandiosa, anche per farne eventualmente un campus universitario del Mediterraneo. Ma la base di ogni progetto resta la stessa: l’onere dei controllori di volo sia sostenuto dallo Stato. E siccome è prevedibile che i traslochi aerei da Lampedusa a Comiso saranno frequenti sarebbe bene risolvere subito la questione.

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In effetti io mi rifiuto di recarmi in un aeroporto che non abbia un teatro: come si fa a partire senza aver assistito all'Edipo Re o all'Antigone di Sofocle prima dell'imbarco? Oppure, quando l'umore è buono e le faccende lavorative sono andate bene, ad una divertente e rilassante rappresentazione di Goldoni? Altro che simulatore alla Dolce Vita!
E vogliamo parlare delle cucine? Suvvia, alzi la mano chi ha osato imbacarsi su un aeromobile senza aver prima preteso un gustoso arancino tiepido, e chi in volo non è stato deliziato da un ottimo e ingrassante cannolo siciliano con gocce di cioccolato all'interno.

L'Italia è satura di personaggi maleodoranti senza vergogna. Purtroppo ce li meritiamo.
 

speedbird437

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Vi state dimenticando dell'importanza strategica del teatro e delle cucine della protezione civile...
Intanto il sindaco che ha premuto tanto per aprire in anticipo l'aeroporto(a poche settimane dalle elezioni! che caso!),sta facendo pagare in questi mesi morti 180.000€ al mese al posto di 8.000€ che sarebbero bastati per tenere la sola sorveglianza; e ha perso!:D
 

Jack-As

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23/06/2013 FABIO ALBANESE "La Stampa"

Il primo aereo con passeggeri «veri» avrebbe dovuto essere, ventuno giorni dopo l’apertura ufficiale dello scalo, il «Dash 8» turboelica che venerdì mattina ha portato in Sicilia un gruppo di turisti maltesi. Ma, tolti due voli privati nelle scorse settimane, il battesimo della pista dell’aeroporto di Comiso lo ha fatto, giovedì notte, un Boeing della Mistral Air proveniente da Lampedusa.

A bordo, un centinaio del migliaio di migranti sbarcati negli ultimi giorni nella piccola isola delle Pelagie. Il, finora deserto, «Magliocco» ha già trovato una sua ulteriore motivazione d’esistere, oltre quella di scalo della Sicilia Sud-orientale cui aspira e di scalo alternativo al trafficatissimo Catania-Fontanarossa, ogni qual volta l’Etna farà le bizze.


Peccato che alle 23,30 di giovedì, come alla stessa ora di venerdì quando è arrivato da Lampedusa un secondo volo di Stato con altri cinquanta clandestini, era già chiuso da tre ore e mezza, visto che per il momento gli addetti alla torre di controllo, che per i primi due anni paga la Regione Siciliana, tengono aperto lo scalo dalle 9 alle 19. «Hanno fatto un’ora e mezza di straordinario, dalle 22,30 alle 24, così come il poco altro personale dell’aeroporto che è servito per questa operazione - precisa il presidente della Soaco, la società di gestione dello scalo di Comiso, Ugo Dibbenardo -, spese che verranno pagate dallo Stato nel conto dei diritti di atterraggio e decollo». Quanto? Un conteggio di massima fatta dai responsabili dell’aeroporto parla di circa 2500 euro.

Poi, certo, in attesa che arrivino gli altri aerei, a Comiso finora il personale per la maggior parte del tempo non può che girarsi i pollici per le dieci ore di apertura ufficiale. Dal 31 maggio, giorno di apertura, a Comiso sono atterrati alcuni ultraleggeri, il jet del numero 2 di Ryanair Michael Cawley, due aerei da turismo da una decina di posti l’uno arrivati dall’Inghilterra e dall’Ungheria, e i primi due voli del charter per Malta. Fatti due conti, il più importante arrivo di passeggeri finora è stato proprio quello dei 150 migranti arrivati da Lampedusa, cento trasferiti poi nel centro accoglienza della vicina Pozzallo, gli altri nel più distante Cara di Mineo, in effetti molto più vicino a Catania.

«Ma per noi è un riconoscimento che Comiso è uno scalo strategico e che dunque merita di essere inserito nella lista degli aeroporti di importanza nazionale», dice Dibennardo. Al momento, per usare le parole del presidente dell’Enac Vito Riggio, Comiso è «uno scalo privato», visto che è stato costruito con 46 milioni di euro messi dall’Ue e dalla Regione siciliana ed è gestito da una società, la Soaco, controllata al 35 per cento dal Comune di Comiso e il resto dalla Intersac, che fa capo all’aeroporto di Catania e a un privato, la famiglia dell’editore catanese Mario Ciancio. Ma i voli di linea quando arrivano? «Il 7 agosto comincia il volo Ryanair per Ciampino, un mese dopo quelli per Londra Stansted e per Bruxelles Charleroi - dice Dibennardo - .

Poi, grazie al presidente Crocetta che ha trattato con Tunisair, da metà luglio avremo un charter settimanale per la Tunisia, e da settembre il volo Air One per Malpensa». Nel frattempo, dall’assolata e deserta pista a pochi chilometri dalle spiagge care al commissario Montalbano della fiction tv, si guarda l’orizzonte verso Nord. Metti che una nuova eruzione dell’Etna ricopra di cenere la pista di Catania... A Comiso gli aerei arriverebbero finalmente a decine. Intanto, oggi e domani a Comiso si vota: c’è il ballottaggio per il sindaco, tra l’uscente Alfano e Spataro. E in mezzo c’è anche l’aeroporto nuovo di zecca
 

TW 843

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Al momento, per usare le parole del presidente dell’Enac Vito Riggio, Comiso è «uno scalo privato», visto che è stato costruito con 46 milioni di euro messi dall’Ue e dalla Regione siciliana
Ancora mi mancava questo spettacolare teorema secondo il quale i soldi della UE e della Regione Sicilia sono soldi privati!
 

Dr Gio

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Ancora mi mancava questo spettacolare teorema secondo il quale i soldi della UE e della Regione Sicilia sono soldi privati!
credo che volesse lasciare intendere che soldi statali (=pubblici) non ce ne mettono. Da questo punto di vista e' un affare "privato"... Certo che mi sembra un modo molto discutibile di utilizzare fondi europei e regionali....
 

enrico

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credo che volesse lasciare intendere che soldi statali (=pubblici) non ce ne mettono. Da questo punto di vista e' un affare "privato"... Certo che mi sembra un modo molto discutibile di utilizzare fondi europei e regionali....
In base a quale assurda logica i denari regionali ed europei non sarebbero soldi pubblici?

Non mi riferisco in particolare al tuo intervento, e parlo in generale: trovo veramente di pessimo gusto parlare dei fantomatici fondi europei come provenienti da un filantropo marziano. Sino a prova contraria i fondi UE provengono dagli stati membri, e l'Italia contribuisce con miliardi e miliardi ogni anno.
I fondi europei, quindi, in buona sostanza, sono soldi nostri.
 

Dr Gio

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In base a quale assurda logica i denari regionali ed europei non sarebbero soldi pubblici?

Non mi riferisco in particolare al tuo intervento, e parlo in generale: trovo veramente di pessimo gusto parlare dei fantomatici fondi europei come provenienti da un filantropo marziano. Sino a prova contraria i fondi UE provengono dagli stati membri, e l'Italia contribuisce con miliardi e miliardi ogni anno.
I fondi europei, quindi, in buona sostanza, sono soldi nostri.
Assolutamente d'accordo, Enrico, infatti il mio post era per interpretare le parole di Riggio (che mi sembra parlasse a nome dell'ente nazionale che guida).

Se vogliamo tra l'altro estendere il discorso, a me questa situazione sembra la solita ed assurda pretesa italica di gestire in modo estremamente provinciale soldi e fondi pubblici. In altre parole, i fondi europei non sono visti come soldi di tutti e occasione vera di sviluppo, ma sono visti come una occasione da sfruttare (tanto paga Pantalone, si diceva un tempo) per soddisfare appetiti vari e campanilismi locali con scopi elettorali e demagogici (dai, si.... facciamo vedere al mondo cosa sa fare la Sicilia e facciamo diventare Comiso una piccola Malpensa, diranno i promotori locali). Di Comiso non c'e' alcun bisogno. Catania e' un buon aeroporto che genera traffico consistente ed in Sicilia anziche' buttare soldi al vento bisognerebbe potenziare i sistemi di trasporto locali, altro che Ryanair che ti porta da Ragusa a Kazzenberg a suon di contributi di comarketing. Trovo assurda questa ansia di collegamenti aerei mentre qui ci vorrebbero una sana, pulita e buona ferrovia che ti porta in tempi rapidi dalle varie parti della Sicilia a Catania, Palermo e dovunque serva. Sinceramente, avere un collegamento aereo in piu' per Roma e Londra a caro costo per la comunita' non so come cambi la vita, se poi sempre isolato dal resto del mondo resti (e questa mi sembra la storia di molte localita', vedi Comiso, Crotone, etc.)

EDIT: aggiungo che da giovane ingegnere che si e' formato in Puglia negli anni recenti, sono stufo di vedere che da un lato i fondi EU hanno portato a belle realizzazioni, ma dall'altro sono stati uno strumento con i quali CRIMINALI vari (perche' bisogna avere il coraggio di usare le parole giuste) si sono arricchiti in modo illegale, hanno distrutto il paesaggio, rallentato lo sviluppo del paese, sperperato risorse pubbliche facendo spesso piu' danni che benefici

(OT: chi ha mai visto le file di capannoni incompleti realizzati in molte campagne del Sud Italia per pseudo-aziende che non sono mai partite, imbuto in cui sono stati ingogliati milioni di fondi UE, lasciandoci tanti ruderi incompleti in mezzo a campagne che un tempo erano bellissime, sa di cosa sto parlando FINE OT).
 

Stenoboy84

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Veramente curioso di sapere dov'è stato pubblicato il bando per la selezione di personale aeroportuale! Seguo le vicissitudini della SOACO da molto tempo e mai si è saputo nulla né di selezioni né tanto meno di assunzioni. :confused:

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Calò

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Scalo di Comiso: lo Stato ci atterra, ma non paga uomini radar

DinTony Zermo

L’altro giorno è accaduto un fatto straordinario: per disposizione del ministero dell’Interno nel nuovo aeroporto di Comiso è atterrato un Boeing 737 della Mistral, compagnia aerea delle Poste, a bordo del quale c’erano cento migranti di Lampedusa che hanno poi proseguito il viaggio fino al centro di accoglienza di Pozzallo accompagnati dalla polizia in forze. La torre di controllo è stata autorizzata a rimanere operativa anche dopo le 19, previsto orario di chiusura della pista in questa prima fase di lento avvio.

Che vuol dire questo? Vuol dire che lo scalo di Comiso è importante anche per necessità operative del ministero dell’Interno e della Protezione civile, il che porta a una conclusione: e cioè che Comiso deve essere dichiarato di interesse nazionale per i suoi molteplici possibili compiti, anche in emergenza, per cui il servizio dei controllori di volo per logica elementare sia a carico dello Stato, come avviene in tutti gli altri scali. Se vogliamo che esista un asse aeroportuale Fontanarossa-Comiso per la mobilità dei siciliani occorre mettere lo scalo ragusano in condizione di sopravvivere perché il suo futuro economico dipende proprio dal pagamento degli uomini radar.

L’ex base militare di Comiso è anche una risorsa per la Protezione civile essendoci migliaia di alloggi, il teatro, le cucine, è un’opportunità grandiosa, anche per farne eventualmente un campus universitario del Mediterraneo. Ma la base di ogni progetto resta la stessa: l’onere dei controllori di volo sia sostenuto dallo Stato. E siccome è prevedibile che i traslochi aerei da Lampedusa a Comiso saranno frequenti sarebbe bene risolvere subito la questione.

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Non è un caso che queste sciocchezze e questa campagna mediatica pro Comiso siano scritti da giornalisti de "la Sicilia". L'editore è azionista di intersac, società che detiene la maggioranza delle azioni di Soaco, società di gestione dell'aeroproto di Comiso. Quindi potete ben immaginare che interesse da parte dell'editore di far passare Comiso come una grande occasione.
 

Sal73x

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Veramente curioso di sapere dov'è stato pubblicato il bando per la selezione di personale aeroportuale! Seguo le vicissitudini della SOACO da molto tempo e mai si è saputo nulla né di selezioni né tanto meno di assunzioni. :confused:

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Hai mai dato un'occhiata al sito della socita' di gestione? www.soaco.it/
Hanno fatto un paio di bandi (se non ricordo male uno era per la security) ed il resto del personale
e' personale gia' qualificato trasferito da Catania-Fontanarossa. Se non sbaglio in tutto parliamo di 30 persone.
 

TW 843

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Aeroporto, quell’illusione ormai svanita utile soltanto a sprecare soldi pubblici

di Umberto Trupiano

Una storia lunga cinquant’anni fatta di promesse, battaglie impossibili e finanziamenti mancati

AGRIGENTO – Dell’aeroporto mancato non si parla più. È rimasto un sogno, dopo più di 50 anni di speranze e di promesse, ma anche e soprattutto di tanti soldi sprecati. Un’illusione fatta di tante promesse costruite da un certo modo di fare politica che non ha tenuto conto di quella marginalità territoriale il cui perdurare ha costretto la provincia di Agrigento a restare negli ultimi posti di ogni classifica nazionale. Quando poi l’annosa aspirazione degli agrigentini sembrava che si avviasse a diventare realtà, si è rivelata –forse stavolta definitivamente - un’altra occasione mancata, solo un’illusione.

La storia di questo aeroporto mancato iniziò alla fine degli anni Sessanta, quando nel Piano di sviluppo quinquennale dell’aviazione civile fu prevista la costruzione di uno scalo aeroportuale nella zona Sud-occidentale della Sicilia. Per questo, il Consorzio per lo sviluppo industriale di Agrigento elaborò un progetto che il 19 ottobre 1968 venne trasmesso al ministero dei Trasporti: la zona prescelta era quella di Cannatello, a qualche chilometro dalla città dei Templi, ma sia il ministero che la Soprintendenza alle Antichità bocciarono il progetto.

Il progetto sembrò prendere un po’ più di concretezza pochi anni dopo, quando il deputato empedoclino Giuseppe Sinesio (Dc), che ricopriva la carica di sottosegretario ai Trasporti, riuscì a fare approvare la legge 111 con cui venne finanziata la realizzazione di nuovi aeroporti a Firenze, Napoli e Agrigento, stanziando per quest’ultimo la somma di 8 miliardi di vecchie lire. A seguito di tale finanziamento fu commissionato un progetto all’ingegner Mario Marra, che lo consegnò il 29 maggio 1985. La località prescelta cambiò in Piano Romano, a Licata, ma mentre gli aeroporti di Firenze e di Napoli furono regolarmente costruiti, quello agrigentino restò lettera morta e il finanziamento andò perduto.

Si ricominciò a parlare dello scalo soltanto nel 1988, quando l’argomento fu ripreso cambiando nuovamente l’area in cui sarebbe dovuto sorgere, identificata questa volta ad Acqua della Menta, in territorio di Racalmuto (zona molto criticata in quanto collinare e con molti problemi per l’espropriazione dei terreni).

Alla fine il tutto servì soltanto ad alimentare le chiacchiere, poiché nulla di concreto accadde fino al 1994, quando su iniziativa della Camera di Commercio venne costituita l’Aavt (Aeroporto Agrigento della Valle dei Templi) che individuò come possibile area quella di Misilina, dove nel 1943 gli americani avevano realizzato una pista. E se questa società a nulla è servita in relazione alla costruzione del tanto atteso scalo, almeno è riuscita ad arricchire i componenti del Cda che si sono succeduti nel corso dei 16 anni di attività (approfondimento nel box in basso). Nel 1995, infatti, si insediò il Consiglio di amministrazione che come primo atto decise di aumentare il capitale sociale da 600 milioni di lire a 5 miliardi. Paolo Di Betta - ex presidente della Camera di Commercio, nonché fondatore e primo presidente dell’Aavt - si adoperò per la realizzazione dello scalo reagendo vibratamente contro chi sottovalutava la necessità di realizzare un’infrastruttura simile in provincia e sostenendo sempre che altrove queste infrastrutture si realizzavano e solo in Sicilia incontravano tante difficoltà.

Con tempo la Provincia regionale divenne la maggiore azionista della nuova società, scontrandosi però sempre con l’Enac, che attraverso i suoi vertici – non ultimo il presidente Vito Riggio – ha sempre dimostrato non poche perplessità circa la sostenibilità economica dello scalo e l’idoneità dei siti di volta in volta prescelti.

Tra promesse, finanziamenti fantasma e una pletora di politici impegnati in proclami spazzati regolarmente via dal vento, si arrivò a qualche anno fa e all’arrivo in Provincia di Eugenio D’Orsi (presidente che ha lasciato proprio qualche giorno fa in vista della prossima istituzione dei liberi Consorzi di Comuni voluti dalla Lr 7/2013) che della realizzazione dell’aeroporto (puntando nuovamente forte sulla zona di Piano Romano, a Licata) fece la battaglia principale della sua attività.

Ma fra tanti ritardi burocratici, veti incrociati (in particolare con l’ex sindaco di Licata Angelo Graci) e il disinteresse regionale e nazionale il sogno sembra definitivamente svanito. Ancora una delusione per gli agrigentini, percepita come l’ennesima incompiuta di un territorio rimasto isolato dal resto dell’Isola e dal resto dell’Italia.

A nulla sono valse le prese di posizione, le battaglie (finte o reali) dei tanti deputati eletti alle recenti elezioni regionali e nazionali e coloro che hanno ricoperto e ricoprono incarichi ministeriali. In pochi, forse nessuno, ha mai voluto realmente, la realizzazione dell’aeroporto di Agrigento, che adesso sembra essere diventato un fatto definitivamente archiviato.
Almeno fino a quando l’argomento non farà comodo al prossimo politico di turno per racimolare voti decisivi per la propria elezione…

I sedici anni di sprechi per pagare i Cda Aavt

AGRIGENTO – Un approfondimento particolare occorre farlo sull’Aavt, che alla fine (dopo ben 16 anni di “attività”) si è rivelata una grande macchina mangiasoldi pubblici utile soltanto ad alimentare i sogni della gente e a ingrassare i membri dei vari Consigli di amministrazione.
Liquidata dalla Provincia regionale nel 2010, su di essa e sui suoi componenti occorre ricordare come la Corte dei Conti abbia più volte puntato i riflettori. Non si è più parlato, infatti, dei soldi spesi per i progetti, per la gestione della società e per i tanti consulenti chiamati a collaborare con l’azienda presieduta, in ultima battuta, da Marcello Massinelli, che forte della sua vicinanza all’allora presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, sembrò addirittura essere riuscito a ottenere un finanziamento di 35 milioni di euro, indispensabili per avviare la procedura di project financing con il sostegno dei privati, che alla fine non è mai arrivato..
Oggi, dopo anni di sprechi, sarebbe interessante sapere quale seguito hanno avuto le iniziative giudiziarie avviate nei confronti di tutti i componenti dei Consiglio di amministrazione dell’Aavt e della stessa Provincia regionale per avere provocato danni erariali e per i costi sostenuti per le varie operazioni finanziarie, le spese di gestione e le tante indennità che sono state elargite in tutti questi anni.
Ma anche di questo, come detto, non si è più parlato. Di udienza in udienza, le prime fasi del processo instaurato sono andate per le lunghe e tutto sembra finito nel dimenticatoio.
Proprio come il sogno dell’aeroporto.

Articolo pubblicato il 25 giugno 2013
http://www.qds.it/13053-aeroporto-q...-utile-soltanto-a-sprecare-soldi-pubblici.htm
 

TW 843

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Trasporto aereo: dal primo agosto a Comiso nuova tratta per Lampedusa
Ragusa, 1 lug. (Adnkronos) - Nuove rotte per l'aeroporto di Comiso. Dal prossimo 1 agosto sara' attivato il collegamento con Lampedusa dalla 'AereoSud Fly' con sede a Malta. Per iniziare e' previsto un volo settimanale ogni giovedi', ma da fine agosto i voli saliranno a due con la possibilita' di viaggiare sia il giovedi' che la domenica. Contemporaneamente la "AeroSud Fly" raddoppiera' i voli per Malta. A partire dal 30 luglio sara' infatti possibile raggiungere l'isola dei Cavalieri con partenze bisettimanali da Comiso, il martedi' e giovedi'.
(01 luglio 2013 ore 14.02)

http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/13:55/4366702
 

alleggiu

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Ma la tariffa dei voli ad agosto da e per Ciampino è sempre intorno ai 40.00 Euro a tratta
Mentre i voli Catania-Bergamo-Catania stesso periodo costano più di 100 euro a tratta.

Cosa vuol dire? Che i voli per Comiso sono ancora vuoti?
 

flapane

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Provando a riflettere, prima di tutto, la distanza è doppia, poi evidentemente la richiesta è maggiora da Catania a Bergamo (molti, informalmente, usano BGY per "fare scalo" con FR) che non dal nuovo apt di Comiso a Roma. Su prezzi così risicati, poi, immagino che anche le diverse tasse aeroportuali incidano percentualmente in maniera importante.