Impedimento al viaggio e Diritti del passeggero


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ENRICO747

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Ciao a tutti, scrivo questo post sulla falsariga di quello gia' presente inerente i ritardi e relativi diritti del passeggero.
Nel mio caso invece il problema riguarda il cd impedimento al viaggio, previsto e tutelato dall'articolo 945 del codice della navigazione.
Ho prenotato un volo per due persone con AZ per Istanbul.
Pochi giorni prima della partenza mi ammalo ed il medico di famiglia mi consegna due certificati, uno per il lavoro (trasmesso in via telematica all'inps) ed uno per la compagnia aerea quale dimostrazione e certificazione di impedimento al viaggio.
La procedura Alitalia per il rimborso del biglietto prevede che anzitutto occorre chiamare il customer service (1 euro al minuto) e far "annullare" il biglietto, successivamente occorre inviare via mail la certificazione medica OSPEDALIERA.
Ovviamente io, affetto da semplice influenza ma con febbre a 39.2, non mi sono recato presso un pronto soccorso...(follia pura).
Tento comunque la trafila...ed invio il mio certificato via mail.
Conclusione Alitalia mi telefona il giorno successivo e respinge la mia richiesta di rimborso (immaginavo) in quanto la certificazione del medico di base non e' per loro sufficiente.
Ho inviato due volte un reclamo via mail chiedendo di formalizzarmi per iscritto il rifiuto in modo da permettermi di fare causa, ancora nessuna risposta.
Ora vi domando: qualcuno ha esperienza in materia? Secondo voi e' un comportamento corretto ed in linea con la normativa?
Capisco che magari qualcuno nel passato possa aver abusato delle certificazioni mediche...ma la richiesta di una documentazione ospedaliera e' una chiara clausola vessatoria del contratto, che restringe e di molto il diritto del passeggero ad ottener il rimborso del biglietto.
Per non parlare poi del fatto che tale previsione svuota totalmente di valore i certificati rilasciati dai medici di base, figura regolamentata dallo Stato e le cui prerogative rappresentano anzi un perno fondamentale nel SSN per la suddivisione delle competenze tra medici di base ed aziende ospedaliere.
Voi come la vedete?
Grazie a tutti?


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Dancrane

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10 Febbraio 2008
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A naso, ti direi che la documentazione medica ospedaliera presuppone qualcosa di piú grave di una banale influenza. Quindi il problema non dovrebbe essere il certificato rilasciato dal medico di base, quanto un eventuale ricovero.
Ripeto, a naso ed opinione personale. Sarebbe interessante leggere cosa prevede espressamente la clausola.
 

enribo

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Ciao!:)
Partendo dal presupposto che sono concorde con te nelle tue opinioni, mi viene da pensare che la mossa di Alitalia nell'accettare soltanto la certificazione ospedaliera, sia un modo di aggirare la normativa, la quale prevede infatti il risarcimento dell'intero prezzo del contratto di trasporto se le cause dell'impedimento non sono imputabili al passeggero. Ovviamente, l'influenza, per quanto non sia grave (sebbene un raffreddore in volo possa recare molto fastidio durante la fase di discesa se questa non è graduale, e non è scontato che lo sia), non è imputabile al passeggero, e quindi la compagnia deve essere obbligata al risarcimento.
Trovo molto scorretta da parte di AZ questa politica, le compagnie non dovrebbero, ma DEVONO accettare qualunque forma di dimostrazione ufficiale (e come hai detto tu i medici di base sono figure ufficiali e regolamentate dallo Stato) dell'impedimento al viaggio del passeggero, è uno degli obblighi del vettore...
Quindi la penso uguale a te: si tratta per certo di una clausola vessatoria, della quale non sono del tutto sicuro della sua legalità.
Qui si parla di diritto aeronautico, il quale dovrebbe essere al di sopra di ogni singola clausola imposta dalle compagnie...
Alitalia insomma è in torto marcio (anche se non credo siano gli unici...), e se fossi in te io insisterei, anche perché non dovessi ottenere il rimborso sarebbe letteralmente un regalo a quei furboni....
 

goaT2

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Ciao Enrico,

non conosco la normativa che citi nel tuo post, ma posso dirti che nelle regole tariffarie pubblicate di praticamente tutti i vettori che conosco, viene sempre espressamente scritto, al capitolo "penalty", che non si applicano penali di cambio o cancellazione in caso di certificato di ricovero ospedaliero o, facciamo le corna, di morte, di uno dei passeggeri coinvolti nella prenotazione o di un loro immediato membro familiare. Quindi purtroppo non mi risulta che il certificato del medico di base sia sufficiente, ci vuole proprio il ricovero in ospedale. Questo secondo la mia esperienza...
Questa la regola base e pubblicata nella tariffa, ciò non toglie che poi ogni singolo vettore abbia la capacità di applicare diverse policies più permissive in base ai diversi casi che si presentano, oppure di attenersi strettamente a quanto espressamente dichiarato nella regola tariffaria.
 

enribo

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29 Febbraio 2016
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Mi sembra strano, la normativa citata è la stessa del primo post, ossia l'Articolo 945 del codice della navigazione, che recita:

Art. 945 - Impedimento del passeggero

Se la partenza del passeggero è impedita per causa a lui non imputabile, il contratto è risolto e il vettore restituisce il prezzo di passaggio già pagato.

Il discorso è: perché i vettori pretendono il certificato ospedaliero quando esistono anche altri documenti sanitari ufficiali e riconosciuti dalle Autorità (come appunto i medici di base) che possono provare l'impedimento al volo?
Ora, azzardo un'ipotesi: per quanto riguarda la normativa, il codice della navigazione vale, sì, in Italia. Tuttavia, l'Italia è un Paese membro dell'ICAO, la quale (non vorrei sbagliarmi, in tal caso qualcuno mi corregga) dovrebbe essere un'entità superiore ai codici della navigazione dei singoli Stati membri, in quanto il fine è quello proprio di regolamentare e standardizzare i regolamenti riguardo all'aviazione civile. Tuttavia mi sorge un dubbio, in quanto la parte "commerciale" della questione passa in mano alla IATA, un'unione appunto commerciale privata composta dalle varie compagnie aeree (penso che ci sia qualche compagnia non membra, ma poche). Io ipotizzo che le condizioni di trasporto delle singole compagnie siano in funzione di decisioni prese dalla IATA, di concerto con l'ICAO ovviamente, per standardizzare quanto più possibile le normative tipicamente commerciali. Può darsi che non in tutti gli Stati membri esista un sistema di "medico di base", tipico del SSN di casa nostra, e che, per "livellare" tutti i Paesi membri, si sia deciso di uniformare i rimborsi "sanitari" al solo ricovero ospedaliero, che è riconosciuto in tutti gli Stati.

Io ripeto, si tratta di ipotesi, per cercare di dare un perché a questa situazione...;)


PS-Come vedete ho risposto in maniera più approfondita rispetto a prima... Effettivamente nella risposta precedente il discorso delle normative internazionali non mi era venuto in mente, chiedo scusa della "doppia risposta" :eek::eek:
 

ENRICO747

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Grazie per i vostri pareri...qualche commento:
Alitalia (da sua normativa) non richiede il ricovero e non entra nel merito del tipo o gravita' dell'impedimento (come il succitato articolo), ma esige solo che un ente/azienda ospedaliero certifichi l'impossibilita' al viaggio.
Altre compagnie, ad esempio Volotea e Ryanair (ottima procedura di rimborso per quest'ultima, tutto on line) per esperienza diretta, almeno lo scorso anno hanno accettato una semplice certificazione medica per mio padre.
Ora, non e' per i soldi, perche' trattasi di 250 euro, di cui 100 tasse che mi verrebbero in ogni caso rimborsate, ma e' una questione di principio.
Gia' due anni fa mi hanno "fregato" le tasse aeroportuali su 4 biglietti non goduti in quanto la loro "commissione" di 20 euro a pratica superava l'importo di ogni singolo rimborso!
Scrissi reclamo anche in quel caso, e picche, allora scrissi all'enac e all'agcm...che recentemente ha sanzionato tale comportamento dichiarandolo illegittimo.



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goaT2

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Guarda, per quanto riguarda normative, compagnie aeree, enac e agcm posso dirti che c'è sempre molta confusione. Alla fine la maggior parte dei passeggeri rinunciano per stanchezza. Le norme sono tante e spesso non chiare. La commissione sul rimborso ad esempio è richiesta da tantissimi vettori, che se ci pensi non ha alcun senso: io acquisto un biglietto, so che un tot è sempre rimborsabile e allora tu che fai? applichi una commissione al rimborso... commissione per cosa poi? per aver digitato un input al terminale e mandato il mio biglietto a rimborso? comunque sia questa è la realtà. Per quanto riguarda invece il certificato ospedaliero richiesto dai vettori, immagino si sia semplicemente individuato l'ospedale come struttura idonea perchè, oggettivamente, sarebbe fin troppo facile andare dal proprio medico e dire "stamattina avevo la febbre a 39" e farsi scrivere due righe per poi chiedere il rimborso del biglietto. In questo senso andrebbe a farsi benedire tutto il discorso di biglietti rimborsabili e non. Anche per il certificato di morte è così: ovviamente è "brutto" e poco elegante dover chiedere ad un utente di dimostrare con un certificato la dipartita di un suo caro, anche e soprattutto dal punto di vista emotivo, ma ahimè necessario per evitare che, per farsi rimborsare anche cifre molto irrisorie, ci sia chi possa far "morire virtualmente" l'intera famiglia... non so se mi sono spiegato.
 

aamilan

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guarda molte nostre tariffe non sono nemmeno rimborsabili per cause mediche ma solo in caso di morte o se ti negano un visto, quindi direi che le casistiche sono ampie. per un normale raffreddore direi che non sarebbe applicabile
 

ENRICO747

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guarda molte nostre tariffe non sono nemmeno rimborsabili per cause mediche ma solo in caso di morte o se ti negano un visto, quindi direi che le casistiche sono ampie. per un normale raffreddore direi che non sarebbe applicabile
Nessun medico certificherebbe un impedimento al viaggio per un raffreddore...dovrebbe semmai inventarsi una patologia.
Comunque tentero' anche la conciliazione paritetica cui si puo' accedere direttamente on line.


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bebix

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In realtà non capisco neanche cosa sia un certificato medico ospedaliero: un referto di pronto soccorso? la documentazione di un ricovero? deve essere redatto da uno specialista specifico? boh?
Perché non è che puoi andare in ospedale in cerca un medico che certifichi che stai male (come sembra chieda Alitalia) ed inoltre dubito fortemente che con questi chiari di luna trovi qualcuno disponibile a certificare qualcosa senza conoscere la tua storia clinica.
Alitalia (da sua normativa) non richiede il ricovero e non entra nel merito del tipo o gravita' dell'impedimento (come il succitato articolo), ma esige solo che un ente/azienda ospedaliero certifichi l'impossibilita' al viaggio.
La "dignità" medico legale dei certificati è la medesima sia che siano redatti da un primario ospedaliero, che dal collega giovane appena iscritto all'Ordine, i quali rispondono di quanto affermato nel certificato.
 

aamilan

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Nessun medico certificherebbe un impedimento al viaggio per un raffreddore...dovrebbe semmai inventarsi una patologia.
Comunque tentero' anche la conciliazione paritetica cui si puo' accedere direttamente on line.


si ma tu quello avevi, o no ?
 

ENRICO747

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Nessun medico certificherebbe un impedimento al viaggio per un raffreddore...dovrebbe semmai inventarsi una patologia.
Comunque tentero' anche la conciliazione paritetica cui si puo' accedere direttamente on line.


si ma tu quello avevi, o no ?
Io non l'ho scritto che avevo il raffreddore...anche perche' non lo avevo.
Avevo una normale influnza con febbre molto alta, lo so che puo' far ridere ma l'influenza e' comunque un virus e non sarei mai stato in grado di intraprendere un qualsiasi viaggio, in primis per me ma poi anche per rispetto di tutte le persone presenti a bordo.


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totocrista

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Mi sembra strano, la normativa citata è la stessa del primo post, ossia l'Articolo 945 del codice della navigazione, che recita:

Art. 945 - Impedimento del passeggero

Se la partenza del passeggero è impedita per causa a lui non imputabile, il contratto è risolto e il vettore restituisce il prezzo di passaggio già pagato.
Non sono esperto di queste normative del codice della navigazione, ma, solo io lo interpreto nel senso che:
Io pago il biglietto, compagnia cancella il volo -----> rimborso per causa non imputabile al passeggero.
 

totocrista

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Per quanto riguarda invece il certificato ospedaliero richiesto dai vettori, immagino si sia semplicemente individuato l'ospedale come struttura idonea perchè, oggettivamente, sarebbe fin troppo facile andare dal proprio medico e dire "stamattina avevo la febbre a 39" e farsi scrivere due righe per poi chiedere il rimborso del biglietto. In questo senso andrebbe a farsi benedire tutto il discorso di biglietti rimborsabili e non. Anche per il certificato di morte è così: ovviamente è "brutto" e poco elegante dover chiedere ad un utente di dimostrare con un certificato la dipartita di un suo caro, anche e soprattutto dal punto di vista emotivo, ma ahimè necessario per evitare che, per farsi rimborsare anche cifre molto irrisorie, ci sia chi possa far "morire virtualmente" l'intera famiglia... non so se mi sono spiegato.
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ENRICO747

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Non sono esperto di queste normative del codice della navigazione, ma, solo io lo interpreto nel senso che:
Io pago il biglietto, compagnia cancella il volo -----> rimborso per causa non imputabile al passeggero.
L'articolo intero si comprende meglio...

Chiave di lettura il terzo comma

Art. 945 - Impedimento del passeggero

Se la partenza del passeggero è impedita per causa a lui non imputabile, il contratto è risolto e il vettore restituisce il prezzo di passaggio già pagato.

Se l’impedimento riguarda uno dei congiunti o degli addetti alla famiglia, che dovevano viaggiare insieme, ciascuno dei passeggeri può chiedere la risoluzione del contratto alle stesse condizioni.

Al vettore deve essere data tempestiva notizia dell’impedimento e il passeggero è responsabile del danno che il vettore provi di aver sopportato a causa della ritardata notizia dell’impedimento, entro il limite massimo dell’ammontare del prezzo del biglietto.

Quando il passeggero non ritira il bagaglio a destinazione, si applicano i commi primo e secondo dell’articolo 454, in quanto compatibili. (12)


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totocrista

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L'articolo intero si comprende meglio...

Chiave di lettura il terzo comma

Art. 945 - Impedimento del passeggero

Se la partenza del passeggero è impedita per causa a lui non imputabile, il contratto è risolto e il vettore restituisce il prezzo di passaggio già pagato.

Se l’impedimento riguarda uno dei congiunti o degli addetti alla famiglia, che dovevano viaggiare insieme, ciascuno dei passeggeri può chiedere la risoluzione del contratto alle stesse condizioni.

Al vettore deve essere data tempestiva notizia dell’impedimento e il passeggero è responsabile del danno che il vettore provi di aver sopportato a causa della ritardata notizia dell’impedimento, entro il limite massimo dell’ammontare del prezzo del biglietto.

Quando il passeggero non ritira il bagaglio a destinazione, si applicano i commi primo e secondo dell’articolo 454, in quanto compatibili. (12)


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L'influenza dovrebbe rientrare nel terzo comma? Non mi pare.
Anche perché il medico ti ha certificato l'impedimento al viaggio o te l'ha semplicemente sconsigliato?
 

ENRICO747

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L'influenza dovrebbe rientrare nel terzo comma? Non mi pare
Il terzo comma fa comprendere che essendo il passeggero a dover comunicare alla compagnia l'impedimento trattasi di impedimento del passeggero e non imposto al passeggero dalla compagnia (come ipotizzato da te).
Ripeto, ne' il cdn ne' la normativa alitalia entrano nel merito delle patologie. Ora cerco la dicitura esatta di AZ, che e' ovviamente di difficile reperimento.


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ENRICO747

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Alua, non ho trovato nelle condizioni generali nulla che si riferisse al rimborso per malattia.
Mi e' stato detto che per analogia si applica quanto previsto per "mancato imbarco su un volo e mantenimento del biglietto per la tratta successiva".
E le cause ammesse sono 3, tra cui "malattia che impedisca di volare, comprovata da idoneo certificato medico ospedaliero o di equivalente struttura sanitaria di cura o ricovero".



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totocrista

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Il terzo comma fa comprendere che essendo il passeggero a dover comunicare alla compagnia l'impedimento trattasi di impedimento del passeggero e non imposto al passeggero dalla compagnia (come ipotizzato da te).
Ripeto, ne' il cdn ne' la normativa alitalia entrano nel merito delle patologie. Ora cerco la dicitura esatta di AZ, che e' ovviamente di difficile reperimento.


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Ok mi era sfuggito! :)
Ti do il mio parere leggendo un po la norma e il decreto del 2005 secondo me: non c'è un elenco di casi ben specifici. Dentro ci puoi mettere tutto: infortuni, malattie, morte a patto che però l’impedimento sia provato con documentazione idonea.
Il semplice certificato medico a mio avviso è generico. Oltretutto se si tratta di mera influenza capisco anche che la compagnia rifiuti il rimborso.
Poi nel decreto non si da nemmeno un termine perentorio di tempestivo, quindi il termine tempestivo può essere anch'esso interpretato a piacere.
 

totocrista

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Alua, non ho trovato nelle condizioni generali nulla che si riferisse al rimborso per malattia.
Mi e' stato detto che per analogia si applica quanto previsto per "mancato imbarco su un volo e mantenimento del biglietto per la tratta successiva".
E le cause ammesse sono 3, tra cui "malattia che impedisca di volare, comprovata da idoneo certificato medico ospedaliero o di equivalente struttura sanitaria di cura o ricovero".



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La chiava sta in "malattia che impedisca di volare". L'influenza insomma... ci devi giocare per farcela entrare.
 
Stato
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